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Albus

(racconto narrativa, breve - per tutti)
Tempo di lettura: meno di 5 minuti
1.587 visite dal 09/03/2010, l'ultima: 1 mese fa.
3 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:








Descrizione: da definire...

Incipit:  Testo corretto con EdOra online su www.braviautori.it 8-03-10, 23:58:34 …


Albus
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Elenco Tag dell'opera:
#abbandono(18)    #discriminazione(3)    #ingenuità(4)    #roma(25)    #romano(2)    #sempliciotto(1)    #delusione(21)



Recensioni: 3 di visitatori, 3 totali.
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recensore:
avatar di Massimo Baglione
nwMassimo Baglione
(amministratore)

Recensione o commento # 1, data 00:00:00, 10/03/2010
Bella la storiella di questo lupino. Il fatto che tu abbia evidenziato l'acidità della terra, immagino stia a significare che i lupini crescono meglio in terre acide?
A tratti, il testo pare abbia bisogno di qualche virgola in più, ma in generale mi pare ben scritto.
Ti ho segnalato un paio di cose privatamente.

PS: benvenuto/a.



recensore:

Bonnie
Recensione o commento # 2, data 00:00:00, 10/03/2010
Simpatica Very Happy ricorda le storielle di Roberto Piumini che leggevo a mio figlio

Una gallina fece un sogno.
Ma com'è fatto
un sogno di gallina?
È bianco e tondo,
ma non proprio tondo:
è tondo, ma allungato.
Appena l'ebbe fatto
glielo presero:
volevano lessarlo,
farlo fritto,
seppellirlo sotto la farina,
lo volevano sbattere,
affettare,
quel sogno di gallina.
Ma chi l'aveva preso
inciampò:
il sogno cadde
e, infranto,
si spappolò
disteso
sulla soglia della cucina.
Ahi, com'è fragile,
un sogno di gallina!



recensore:

Arcangelo Galante
Recensione o commento # 3, data 00:00:00, 11/09/2017
Gradevole, molto, la storia, ben narrata dall'autore, avente come protagonista un lupino, battezzato, per l'appunto, col nome di Albus, che, in latino, significa"bianco". La vicenda, pone il lettore a immedesimarsi nelle difficoltà contingenti, nelle quali, Albus, si è trovato per sopravvivere, nonché sulla tenerezza istintiva, che emana, nel cercare una terra appropriata alla propria dimensione naturale. Pubblicazione piaciuta e volentieri letta. Un caro saluto, Gustavo.





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Elenco delle opere che condividono una o più tag con questa opera

(poesia dialettale, brevissimo)  di nwJacopo Serafinelli
Descrizione: Un angolo di pace dentro Roma.
incipit: Er bello de 'sta Roma quann'è notte è che t'appare tale e quale a te, quanno te chiudi ar monno pè sarvatte da tutto er male che nun voj vedè.

tags: #lampione(4)    #pace(46)    #roma(25)


(fumetto altro)  di nwAngelo Antonio Ciola
Descrizione: Vignetta sulla protesta dei trattori che arriva fino a Roma.

tags: #protesta(4)    #roma(25)    #trattori(3)    #vignette(279)    #vignetta(279)


(poesia horror, brevissimo)  di nwLorenzo Proia
Descrizione: Il 2008 romano dal mio punto di vista.
incipit: Shiva per gli uomini che istruisco non lo farò con Te, venditore di Sogni maggesi. Arrivo a Roma!

tags: #2008(1)    #dioniso(3)    #finanza(2)    #roma(25)    #shiva(1)    #crisi(9)


(racconto biografia, medio)  di nwLorenzo Proia
Descrizione: Una "tranquilla" giornata di lavori.
incipit: Villaggio Liberty, oggi Quartiere. Ore di martedì 12 marzo 2024. Suona, il Citofono: >, >. Quindi esco, di tutto e di più, ma io non sono da Meno. Vado al bar, di Sri Lanka – nobile popolo del Sud dell'India, insulare, come Corsica e Sardegna – eccoci.

tags: #duemila(1)    #roma(25)    #ostia(7)


Descrizione: L'opera la definisco, volgarmente, "Il Falconiere di Castel di Guido", descrive geograficamente il Litorale Romano, è difficile me ne vengano.
incipit: A cavallo, scarpon munìto… tra una Testuggine, qualche timor di cavalletta addòsso; sovente le lepri, se le scorgi dai Colli, fra Roma e Fiume in quel di Ostìa.

tags: #litorale(1)    #maccarese(2)    #parco(7)    #riserva(1)    #roma(25)    #romanita(1)    #fiumicino(2)


(racconto biografia, breve)  di nwRomeo Duranti
Descrizione: Cosa non costruisce una buona e sana fumetteria.
incipit: In casa mia, tengo un Collodi d'autore; è opera appartenuta a mia nonna. Un mobile, di mia madre; poc'altro eppur sopra v'è il marmo intarsiato e una Bibbia, a ricordo dei tempi che furono: 'La Stragè, Gazzetta dello Sport. Roma la vide, così passò. 100 e più cento nel Silenzio di muri etruschi fuor di metafora, ma anche di qua per mia Fortuna.

tags: #casa(92)    #ostia(7)    #rione(1)    #roma(25)    #romeo(2)    #liberty(70)



no work (ID:21978)... segnalare!

(racconto altro, brevissimo)  di nwDino de lucchi
Descrizione: Una cosa imbarazzante e tutto per non aver mangiato fagioli.
incipit: A Roma si ha esperienze che rimangono eterne.

tags: #roma(25)


Descrizione: L'oro del Ticino: realtà e leggende!
incipit: L'oro del Ticino tra realtà e leggende Ma da dove arriva questo oro? Così un tempo si favoleggiava: Vuole una prima leggenda, che sotto ad un "ramo" del Ticino, vi sia un tesoro lasciato da una popolazione ricchissima; questa, davanti ad un estinzione, decise di seppellire tutti i propri averi, in gran parte d'oro, sotto al letto del fiume, per permettere di salvarsi… ; Questo tesoro, di tanto in tanto perde pezzi, dovuto alle inondazioni e continuo scorrere dell'acqua, lasciando cos.

tags: #fiume(29)    #oro(18)    #pagliuzze(1)    #romani(2)    #tempi(119)    #tesoro(4)    #vigevano(2)    #leggenda(15)    #ticino(15)


(saggio altro, medio)  di nwGino Ragusa Di Romano
Descrizione: Mia nobile Sofia, il dialogo che con te condivisi qualche anno fa…
incipit: Pietraperzia 21 giugno 2010     Mia nobile Sofia,     il dialogo che con te condivisi qualche anno fa, riportato nel mio libro - Accenti d’amore e di sdegno -, avrei desiderato tanto oggi poterlo proseguire ancora, seduto di fronte a te, ma motivi di salute, purtroppo, mi impediscono il salutare incontro, che dà immediata vitalità alla mia mente, perché, fatta la domanda, la tua risposta è pronta. Non potendo fare altro, ti scrivo, esponendoti i miei pensieri e il mio progetto, nonché il mio patema a causa delle difficoltà, in tutti i settori della vita sociale, che tutti noi incontriamo quotidianamente per colpa di disonesti reggitori, che si arricchiscono da parassiti sulle sofferenze del debole popolo.   Anelo ad annientare con i miei poveri mezzi, la disperazione, mia cara Sofia, e gli atti insani conseguenti che l’uomo a forza commette a causa dell’incertezza di potersi guadagnare con il lavoro onesto e produttivo e col sudore un pezzo di pane e una casa.   Spero, inoltre, che l’uomo possa vivere in pace, con fratellanza, con onestà e con giustizia sociale nel rispetto di madre natura.   Io abito, come sai, in questa parte della terra chiamata Italia, della quale uomini d’illustre pensiero hanno ben descritto tutte le bellezze naturali ed artistiche, che altri uomini di gran talento ci hanno nei secoli donato.   Ma oggi, purtroppo, a parte una sparuta minoranza, non emergono più grandi geni in tutti i settori delle attività, ma, invece, prolifera già da molti anni il malcostume, l’idiozia, la depravazione in senso lato, la corruzione, la concussione, il latrocinio: il denaro innanzitutto, il denaro soprattutto; la micro e la macro delinquenza, l’ignoranza, la sopraffazione, la prostituzione fisica e mentale, il nepotismo, la schiavitù etc.   Chi vuole un posto di lavoro deve conquistarselo con la sottomissione e l’asservimento alla chiesa, al politicante o al mafioso, cioè alle tre istituzioni delinquenziali.   Dilaga la paidobìa (dal greco pais - paidos che significa fanciullo e bia o biazo che rispettivamente significano violenza e far violenza, quindi far violenza ai bambini, ai fanciulli e agli adolescenti; infatti, quella che viene chiamata da tante persone istruite erroneamente pedofilia significa tutt’altro e precisamente amore verso i bambini, come filosofia: amore per la sapienza et cetera filos = amico, cioè qualcosa di sublime, di spirituale. Ho voluto dare la spiegazione per coloro che non conoscono la lingua greca e sommessamente chiedo venia se sono stato cattedratico, ma ho ritenuto giusto farlo per far capire come tutto viene distorto a piacimento dai cosiddetti sapienti plutocrati e ierocrati in tutte le espressioni della vita umana a discapito del popolo debole ed ignorante. Parassiti! Voi siete quelli che traete salute dalla malattia degli altri. Non mi dispiace insistere in quanto in maniera umoristica voglio ricordare che il termine spagnolo “pedo” in italiano significa scoreggia, peto, e in siciliano “piditu”. Quindi, come si può essere pedofilo, cioè amico del peto? Anche voi, talenti della cattiva stampa, siete i peggiori divulgatori della scorretta lingua italiana.   La lingua italiana non può sposare la lingua greca in maniera distorta per formare spesse volte anche vocaboli italiani di significato diverso e cacofonici.   Voi, sapienti, che vigilate sulla purezza e sulla correttezza della lingua italiana, voi che nei vocabolari italiani ripetete gli errori e li perpetuate, dando l’imprimatur, non siete dei cultori del patrimonio linguistico italiano, ma della gente che “tira a campare”.   Un tempo, mia cara Sofia, scrittori, giornalisti et cetera, come ben m’insegni, scrivevano e parlavano correttamente e si sforzavano sempre di più a descrivere notizie vere e costruttive, a migliorare il lessico. Manzoni, il grande poeta e scrittore milanese, decise financo di “ lavare i panni in Arno”. Oggi vi è una completa degenerazione non solo del pensiero, ma anche del linguaggio scritto e parlato. Inoltre, dulcis in fundo, molte penne asservite scrivono, infatti, il pensiero del plutocrate pagante ed anche la loro lingua rispecchia il disonesto cervello dello stesso.   La maggior parte dei quotidiani, settimanali et cetera o trasmissioni televisive spesso non rispettano la corretta lingua italiana; anzi a correggere gli errori, si finisce per fare brutte figure. “Arti, lettere, onor, tutto è stoltezza in quest’età dell’indorato sterco, che il subitaneo lucro unico apprezza. Tracce d’amor di gloria invan qui cerco”. Oggi, infatti, purtroppo, è tutto giustificato nella forma e nella sostanza, come in materia ecclesiale, di giustizia, di politica e così via: gli orrori e gli errori più gravi si possono redimere e possono essere assolti.   Così continuando, gli insegnamenti che si danno alle generazioni sono quelli che producono e produrranno i malesseri sociali più devastanti e degli stessi ne siamo tutti a conoscenza da gran tempo. Io penso che, pur vivendo in mezzo al fango, ognuno di noi deve sforzarsi a qualsiasi costo di scostarsi dalla massa. Chi ha una mente benpensante, ciò che dice o scrive è corretto nella lingua, nonché nella forma, nella sostanza e nell’operato quotidiano. Non ricordo chi disse che chi sa parlare bene e correttamente, sa pensare ed agire bene e correttamente, ma certamente aveva ragione.   La lingua, come qualsiasi pensiero, idea ed altro è in continuo divenire e, pertanto, è giusto accettare le innovazioni e i neologismi, ma gli stessi prima di essere immessi nella lingua italiana devono essere accuratamente sottoposti ad uno studio etimologico con riguardo alla fonetica, alla morfologia e alla semantica; i neologismi non devono essere distorsioni linguistiche, come ho anzidetto, e neanche cacofonici, ma eufonici in senso lato.   Alla stessa stregua si può dire anche dell’amministrazione della cosa pubblica: tutto si può e si deve innovare, ma in meglio, adeguando il tutto ai tempi ed alle circostanze in cui si vive, ma soprattutto alle esigenze del popolo. Ho detto riformare in meglio e non in peggio come da molti anni, purtroppo, avviene in Italia per colpa della feccia della delinquenza politica ed ecclesiastica, che, a parte una piccola minoranza, governa dolosamente malissimo “ le genti del bel paese là dove il sì suona”, traendone vantaggi e privilegi a discapito del popolo, che per la sua passività ed indifferenza in maniera diretta o indiretta colposamente contribuisce negativamente alla buona riuscita di qualsiasi progetto amministrativo, anzi diventa, talvolta, il comburente o il combustibile, di cui si servono poi i feticci della pubblica delinquenza, sopra menzionata.   Svegliati, popolo italiano! Sii cosciente e responsabile! Non strisciare mai ai piedi di coloro che tu hai reso potenti con la tua debolezza. Sii uomo e non un giullare. Non essere un numero di vile pecorame. Non abbassare mai la fronte, cammina eretto e non curvarti mai davanti a nessuno: chi ti sta di fronte è un tuo simile, che ha il tuo stesso sembiante, che sulla terra ha gli stessi bisogni, nonché gli stessi diritti e doveri. Rifletti! Applica il detto di Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. Sii resipiscente, popolo italiano!   Mia nobile signora, mi piange il cuore, notando da tanti anni quanto è dannoso, infatti, per l’Italia e certamente per qualsiasi nazione candidare e poi eleggere individui indagati, condannati o anche sospettati di avere amicizie losche ed altro di poco onesto e poco dignitoso. Il candidato deve essere candido, pulito…

tags: #delusioni(21)    #fiele(2)    #lacrime(31)    #lettera(30)    #miele(4)    #patema(2)    #sdegno(3)    #sorrisi(34)    #speranze(119)    #accenti(2)

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(Sam L. Basie)




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