Assaggi

Aprire un caffè letterario è uno dei miei sogni che prima o poi realizzerò.
Il testo ha bisogno di una revisione, perché mancano quasi tutti i punti alla fine dei discorsi, più qualcuno in mezzo al testo.
PS: Benvenuta!

una storiella tenera e dolce come le goloserie che descrivi in maniera così invitante. Un fratello che sente di dover ritornare al calore della famiglia e la sorella che, anche se all'apparenza è brusca, lo accoglie orgogliosa della sua attività. Benvenuta

La sorella del protagonista si starà ancora chiedendo perchè il fratello era ritornato. Ma me lo sto chiedendo anch'io. Magari ce lo racconterai un'altra volta.

Interessante e scritto bene. Complimenti.

Eccetto qualche microsbavatura di editing (Punto e Linea, come il titolo di una celebre opera di Vassily Kandinsky, probabilmente l'unica sua a non essere un quadro...) non ci sono pecche da segnalare, assolutamente. E, sempre per parafrase il titolo del saggio del pittore citato, qui non si resta in "superficie", tutt'altro: due personaggi e un tavolo con un piattino, un dolce e un cucchiaino di legno sono il nostro lasciapassare per un mondo di ricordi, emozioni, sensazioni, tutte da assaporare come la torta al momento di questo collaudo del gusto.
Descrizioni allettanti, dialoghi che intrigano e legano al laccio, si fanno leggere con l'autorevolezza data da una tecnica sapiente e ben dosata. Assaggio da anni sia i racconti che le torte di La Neta e l'unica indecisione che ho è se siano più buoni gli uni o le altre... Un abbraccio

Una narrazione sicuramente molto dolce, anche se disturbata da una serie di errori (spero di battitura), come alcuni punti di fine frase omessi o maiuscole che compaiono all’improvviso. Come dicevo la dolcezza accompagna l’intero racconto tanto da far quasi sentire l’odore della torta e farci venire l’acquolina in bocca. Io se fossi in te darei una rilettura all’intero brano, correggerei alcuni errori qua e là e soprattutto rivedrei i dialoghi. Per esempio nell’ultima frase “E adesso Margherita…” ci sono un sacco di trattini e non si capisce se sono incisi o dialoghi.

Cosa c'è di più piacevole che risentire il gusto di qualcosa che ti riporta indietro nel tempo? Spesso associamo il gusto ai ricordi, cosi come certi odori e profumi. E sono questi,secondo la neuropsicologia, i ricordi più persistenti. Una persona o una immagine si può dimenticare, un sapore o un odore non si dimentica mai.
Il protagonista non resiste alla tentazione di tuffarsi nel suo passato di bambino e la sua visita improvvisa e inaspettata nè è la conferma. Non è più un ragazzino, è diventato un famoso e "graffiante" giornalista ed è andato via da tempo dal luogo della sua infanzia. Là però è rimasta la sorella che, istruita a dovere dalla madre nell'arte della pasticceria, ne ha ereditato competenze e passione e ha pensato bene di coniugarle alla promozione della cultura e della lettura, mettendo su un caffè letterario che ha riscosso un discreto consenso. Bella e lapidaria la risposta finale del giovane alla domanda della sorella. Ci si aspettava chissà quale sorprendente risposta (una malattia, un problema economico, ecc.ecc.). E invece la risposta è così semplice e così ovvia da essere inimmaginabile: è stato il desiderio di assaggiare i dolci di casa sua a condurlo in quel luogo. Un breve racconto di una delicatezza incantevole.

Bel dialogo, non so se a senso unico, ma certo, si capiva che non portava a nulla! Incomunicabilità? Forse, i due protagonisti ancora non si conoscono perfettamente, oppure hanno aspettative diverse. Unico denominatore comune è l'insoddisfazione e la scarsa comprensione di quali sapori reali, siano gli assaggi della vita. Ridondanti i luoghi comuni, lettura scorrevole e molto partecipata. Narrazione dall'incipit inusuale e suscettibile di domande sul finale, apparentemente scontato. I miei sinceri complimenti!