Bestiario Stravagante

Bella l'idea di mettere un'intera raccolta di racconti.
Complimenti all'autore e alla sua piccola casa editrice che non hanno paura di mettersi in gioco!
Vergine 4.7 (beta version) è stata la mia prima scelta dopo una rapida scrollata ai titoli: esilarante! L'ho trovato ben scritto, incalzante e con un finale... GULP!
Appena avrò un po' di tempo mi dedicherò agli altri racconti, ho già visto dei titoletti macabri al punto giusto

...e invece ho letto Cassonetto Numero 73
Un racconto che turba, comincia sul grottesco per finire intimista. Azzeccata la scelta del ritmo della storia, di maggior respiro rispetto allo spazio del racconto (si sviluppa in diversi mesi): ho trovato le pause dei periodi molto efficaci allo scopo.
La vita del protagonista sprofonda nell'oblio, ma in fondo aveva mai vissuto?
Due piccole segnalazioni:
- nessuno ti "vuole a mano", credo sia una forma dialettale. Il significato si desume dal contesto, ma non è di immediata comprensione.
- a pagina 82 nettezzza è uscito con tre "z".
Sai mai che in una seconda edizione non la correggi

Ottimo, sono molto felice che anche questo ti sia piaciuto!
Grazie di avermi segnalato l'eccesso di "z", sull'espressione mi documenterò.
Una seconda edizione... sarebbe fantastico! :o

Ultima recensione e poi mi leggo tutto il libro senza fare un fiato.

"Scendono le ombre della sera"
Da leggere in solitudine prima di andare a dormire : shock:
Bella l'atmosfera gotica, il mondo esterno popolato da ombre assassine, la classica casa-rifugio dove il superstite si barrica in attesa della notte.
Beh, l'amico col cappuccio fa subito pensare a qualcosa di sballato, ma la tensione verso il finale è innegabile.
Forse… magari… togliere il velo alle ombre, accennare a qualcosina sulla loro genesi. Da Dario Argento in poi sono allergica ai fili pendenti, ma questo è un MIO problema

> (inizio citazione) Per questo nei miei racconti tutto ciò che inerisce al reale dovrebbe essere assolutamente verosimile ma il mostro può anche uscire tipo coniglio dal cappello.
Certo è la mia visione, non è detto che sia giusta... (fine citazione)

E il risultato è davvero d'impatto (narrativo)!
Per quanto riguarda la visione artistica, sempre che il reale non diventi sconclusionato (come giustamente osservi) credo non ci sia un giusto o uno sbagliato. Quindi ben vengano i mostri che saltano fuori dal cappello!

In questi 13 racconti lunghi, brevi, seri e semiseri a mio avviso l'autore non raggiunge pienamente il suo scopo. L'antologia fortemente incentrata sulla figura del mostro sia esso comico, tragico, grottesco o spaventoso, crea dei personaggi che sono in realtà poco verosimili il che fa venire meno quell' effetto horror che dovrebbe caratterizzare tutto il libro.
Certo alcune delle figure create sono bizzarre, originali anche se non tutte ugualmente efficaci. Tuttavia sono le storie che ruotano attorno a questo "bestiario immaginario" a non convincere del tutto a non creare quel pathos che ci si aspetterebbe da un libro del genere.
Comunque il libro è di gradevole lettura, scorre in modo fluido e lineare mostrando la maturità di un autore che ben conosce la tecnica dello scrivere e i suoi innumerevoli segreti. A mio avviso potrebbe cimentarsi in altri argomenti e trovare uguale se non maggiore soddisfazione di quanto non abbia già fatto in questo libro.

Non è semplice scrivere ben tredici racconti collegati da un solo denominatore comune: la figura del mostro. Sono presenti tutti i tipi di mostri immaginabili, alcuni più riusciti altri meno, ma ugualmente "mostri", cioè creature particolari e fantasiose, attorno a cui ruotano le storie nell'intreccio e nella struttura prescelta dall'autore. Quando si sceglie il genere fantastico, ciascun lettore dovrebbe comunque abbandonare quella ricerca di rigore logico legato a ogni riferimento alla realtà o alla verosimiglianza, l'unica attenzione deve essere tesa alla verifica dell'efficacia del testo e della sua coesione narrativa. Poi il gradimento o meno dipende dal gusto personale. Mi pare che l'autore in questo non abbia assolutamente alcuna pecca, è capace di portare avanti la vicenda con un linguaggio sapiente e appropriata.

Incuriosita dai commenti positivi, ho letto anch’io Bestiario e stravagante mi sembra l’aggettivo più adatto. 13 racconti non sempre brevi che spaziano tra vari generi, i mostri o quanto meno l’anomalo sembrano la caratteristica dominante e in un certo senso lo è, eppure mi sono ritrovata quasi commossa leggendo una Fiaba nera, in cui è difficile distinguere quali siano le vere bestie.
Ho riso di fronte ai tentativi alquanto maldestri di sopraffazione vicendevole di due vampiri scalcagnati che alla fine si rassegnano ad usare una vacca per i loro “prelievi”. Ho avuto un fremito all’idea che l’amico immaginario possa sostituirsi all’immaginante e ho tifato per un tenero cucciolo puzzolente per poi dovermene pentire. Ho sperato che uno scrittore si limitasse a godere la pace della campagna invece di cercare mostri nascosti: a volte ci sono davvero ed è meglio lasciarli dormire in pace. Ho anche pensato per un attimo di coprire gli specchi, a volte l’orrore si cela dietro un’immagine rassicurante; mi sono immalinconita al pensiero delle cose gettate via: pezzetti di vita, oggetti che ci hanno tenuto compagnia e che potrebbero decidere di ritornare insieme al cassonetto nel quale sono stati buttati.
Tutto questo con un sottofondo ironico e umoristico che non è bastato a smorzare l’impatto emotivo, che siano beffardi o grotteschi o paradossali, tutti i racconti sono scivolati via veloci sotto gli occhi, per tutti i gusti dunque, anche quelli puramente horror come Settimo piano e Scendono le ombre della sera. Racconti divertenti e originali da gustare e da consigliare agli amici.

13 già il numero è un avventura.
Adoro i racconti e quando ne ho molti da leggere mi piace sceglierli dall'indice.
Il filo conduttore anche se presi a caso c'e' sempre e comunque.
C'e' il turista scrittore che cerca le grane in cantina,per non parlare della fiaba nera, e il vampiro sfigato.
Sono tutti scritti molto bene e velocemente si arriva alla fine dove si scopre sempre qualche altarino.
Chissa quando riuscirò anch'io a fare una collana come questa.
Per il momento leggo, e leggo tutti i vostri brani.

Sicuramente, raccogliere tredici racconti, condensandoli in uno unico, è una bella impresa e dimostra una buona preparazione e attenzione narrativa. Il filo conduttore è quello dei mostri, di ogni genere e immaginazione. Alcuni sembrano più veritieri, rispetto ad altri, ma, nel complesso, il puzzle riesce bene, nel suo complesso, in una lettura che risulta anche assai gradevole e scorrevole. Sinceri complimenti all'autore. Un caro saluto.