BESINCI
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Un recente terribile passato, ritenuto sopito, inaspettato ritorna inquietante al presente.
La follia di un "drago" moderno incombe sull'umanità e la calpesta senza remore. Il suo rigurgito non è l'unico cancro di una vicenda che stravolge gli animi di chiunque ne insegua la chimera: l'onnipotenza del ventunesimo secolo.
Lo spettro dei sentimenti più abietti riaffiorano e si rivelano in uno scontro che lascia interrogativi angoscianti sulla contemporaneità ... e sul domani.
Azione, mistero, follia e un pizzico d'ironia. Sono gli ingredienti del riuscito cocktail di questo romanzo.
Ritornano i personaggi di Alex, Monique e Leda, già familiari a chi avuto modo di leggerli in "Centumduodecim".
Nel sequel "Besinci", i tre protagonisti hanno la capacità di farci immergere nella storia afferrandoci per mano e trascinandoci nella vicenda fin dalle prime battute. I dialoghi sono espressi con tale naturalezza che sembra davvero di sentirli parlare. colpi di scena si susseguono con un ritmo incalzante e non consentono di utilizzare il segnalibro: la curiosità di conoscere l'evoluzione della storia non permette pause.
� piacevole rilevare che le figure femminili non sono mai in secondo piano. Il loro ruolo è paritario all'arguto Alex e in diverse occasioni diventano anche più importanti di lui.
L'autore dimostra ancora una volta di riuscire a produrre trame dall'ineccepibile progressione logica e non tira fuori conigli dal cilindro per spiegare i meccanismi intricati del racconto.
Anche in "Besinci", non manca quella che, dalle altre sue opere, sembra ormai una caratteristica ricorrente: il sorprendente e inaspettato finale.
Marta Q.