Credi negli angeli?

ohhhhhhhh sììììììì bellissima.Ci credo eccome. Grazie

Potrei dilungarmi a lungo sul tuo testo, ma da solo esprime già il concetto chiave da te così ben impresso in questo scritto. Se non è la nostra, in certi determinati momenti, almeno inizialmente o in parte, a doverlo e poterlo fare, è solo la comprensione venuta da altri, che comprendendo a loro volta, loro stessi, ci possono dare quindi una mano o un conforto necessario a risollevarci. Non certo ciò che per definizione invece non comprendiamo, e perciò possiamo da nostro conto, solo umanizzare, in modo da poterci poi sentire da tutto questo (un qualsiasi sentimento di fede), confortati e in qualche modo o misura, rasserenati o addirittura rinvigoriti, ma questo altro non è se non una immaginaria, quindi umanizzata, nostra attribuzione emozionale, di e su una comprensione inconscia sul/del nostro corpo già presente, ma ancora non ben definita o ben chiara anche ad un livello di comprensione conscio, il tutto permesso e derivato da ciò e su ciò che invece infatti avvertiamo e comprendiamo benissimo. Il corpo.

Il corpo e tutti i suoi bisogni, fisici, ma anche illusori, sempre bisognoso cioè di nuove o vecchie vie di fuga possibili dalla realtà, per aver un modo di far passare o rendere almeno mentalmente questa più accettabile, per vivere più serenamente, o "in vista di… ". Bisogni tutti poi espressi e leggibili anche ad un livello conscio, tramite emozioni e sentimenti. Da qui inizia il sentimento e quindi speranza nel dubbio su una qualsiasi fede.

Ciao Paola, si, avevo capito proprio questo infatti. Cercavo di dare appunto una motivazione al perché le cose siano solo (almeno secondo il mio punto di vista logico) proprio così come le hai ben descritte.