




Descrizione: Critica personale del brano musicale "Redemption" di Conjure One.
Incipit: Ho ascoltato e sono rimasto impressionato dal brano musicale "Redemption", tratto dall'album Conjure One del canadese Rhys Fulber.

quando tra due persone si sentono cose del genere, ho imparato che è sbagliato (spero che questa sia l'unica affermazione così netta in questa risposta) che una delle due se ne addossi tutta la colpa.
Tu dici che magari pretendi troppo da te stessa o che ti prendi troppo sul serio, e capisco che chi si sta prendendo troppo sul serio sono io.
Questo scritto di critica a un brano musicale è naturalmente solo una mia interpretazione, tra l'altro pesantemente influenzata da un mio particolare (e spero momentaneo) stato d'animo, e così è proposto, come tutto ciò che scrivo: personale, particolare, momentaneo. Un punto della mia rotta nel mare della mia vita.
La comunicazione per me è diretta e senza filtri: tu scrivi quello che pensi (spero); io scrivo così. È un fattore culturale, non psicologico: in Campania diciamo che "'o pparla' chiaro è fatto pè ll'amici".
Può non piacere a tutti? Lo capisco, ma lo preferiamo a modi di dialogare più garbati ma meno, assai meno sinceri. Vuoi farti nemico a morte un campano? Parlagli cortesemente in faccia e fai qualcosa di diverso da ciò che hai detto. Un campano potrai trattarlo una merda e ti sarà fedele (non amico, ovviamente) perché sa cosa aspettarsi da te, ma non cercare di rabbonirlo con "buone maniere". Sei bello e pulito dentro e fuori? Ti è devoto come a un santo!
L'espressione netta, certa, tra l'altro non indica per noi un pensiero altrettanto stabilito, è solo un modo per giungere immediatamente a quello che riteniamo essere il nocciolo della questione. Che il nostro interlocutore abbia un pensiero diverso? Ovvio! Personalmente sono sempre aperto a rivedere fino all'ultima virgola di ciò che penso, figurati di ciò che dico! Però, ne parliamo! Dico la mia, dici la tua, io ho detto una fesseria, alle volte l'hai detta tu, ci si capisce.
Detto questo, vengo ai miei racconti: ho una personale percezione di quella che chiamiamo "realtà". Ho ricevuto notevoli "fregature" da chi si è presentato prima in un modo, e ha avuto poi il coraggio di negare tutto e scomparire addirittura, quando confrontato con ciò che aveva detto/fatto in passato. In parole povere, non credo in nessuna "realtà", ho assunto che ciascuno si crea (sic!) la propria sulla base di quello che vede, crede, vuole, gli fa comodo… E non sono nessuno per fargli cambiare idea. Al limite posso cercare di capire (io) qual è quest'idea.
Ma questo particolare rapporto con la realtà mi porta inevitabilmente a cercare di fissarne una almeno nella scrittura, almeno nei mondi che sono "miei", come se io avessi bisogno di una realtà immutabile e non discutibile per nessuno. È un pensiero infantile, lo so: il piccolo dittatore nel suo cubo di sabbia al parco pubblico, ma è l'ultimo scampolo del mio "regno" e non voglio abdicare, non abdicherò.
Non sei tu che ti senti imprigionata, è che se leggi me, cadi nella gabbia di un lupo (stavo per scrivere tigre, ma il mio animale totem è il lupo) impaurito e quindi aggressivo: queste poche righe d'inchiostro sono il MIO universo, sono diffidente verso il mondo esterno. Finché resti fuori sei al sicuro, se entri…
Quando leggo i tuoi scritti, sì, ho piena libertà di interpretazione ma, scusami, come in un non-luogo: raramente trovo il calore di una persona, ma solo il sussurro di un pensiero portato dal vento, anche quello, indistinguibile. Posso pensare a iosa e riflettere su ciò che il vento mi suggerisce, ma resto solo in un panorama eternamente mutevole: un lupo solitario e vagabondo in uno scenario da tundra.
Perché pensi di essere inadatta a scrivere? È il tuo modo di scrivere, e ha altrettanto diritto di essere quanto quello di chiunque altro! Ho causato la fine della scrittura di mia moglie, un'artista sensibile e passionale, con una sola frase malintesa. Quell'episodio mi ha almeno insegnato a esprimere solo ciò che penso realmente, anche se troppo tardi.
Nemici? Che parolone! Chi vuole essere nemico di un altro vuol dire che non ha molto di cui preoccuparsi!
Per la tua via… A me pare che sia questa, la tua via!
Un saluto!
Nel mio passato ho causato un gran casino, ho perso una persona a me sempre carissima per questo, e spero che un giorno ci si capisca. La mia mano le è sempre tesa proprio perché credo che i fraintendimenti si possano chiarire, e chiudere con una persona per la quale ho sentito qualcosa mi parrebbe innazitutto un tradimento di ciò che sento, di ciò che sono, e su certe cose non mento a me stesso. Sono stato capace di mentire a me stesso ma in senso diametralmente opposto: non per allontanare, ma per non perdere!
Ma per comprendersi ci vuole l'impegno di entrambe le parti, non puoi fare tutto da sola, e arrovellarcisi oltremodo è solo straziante.
Maggiore attenzione… Stavo per esplicitare una catena di pensieri che sono in realtà ovvi, e che chiarire sarebbe da parte mia come fare l'elefante nel negozio di ceramiche.
Ti auguro che l'attesa abbia presto termine.
È di Federico Garcìa Lorca. Soneto de la carta.
Amor de mis entrañas, viva muerte, Amor dei miei visceri, viva morte,
en vano espero tu palabra escrita invano aspetto una tua parola scritta
y pienso, con la flor que se marchita, e penso, con il fior che si scolora,
que si vivo sin mí quiero perderte. che se vivo senza me io voglio perderti.
El aire es inmortal, la piedra inerte L'aria è immortale, la pietra inerte
ni conoce la sombra ni la evita. non conosce l'ombra né la evita.
Corazón interior no necesita Il cuore più intimo non ha bisogno
la miel helada que la luna vierte. del miele ghiacciato che la luna versa.
Pero yo te sufrí, rasgué mis venas, Ma io ti ho patito, ho lacerato le mie vene,
tigre y paloma, sobre tu cintura tigre e colomba, oltre il tuo abbraccio
en duelo de mordiscos y azucenas. in un duello di morsi e di gigli.
Llena, pues, de palabras mi locura E allora riempi la mia follia di parole,
o déjame vivir en mi serena o altrimenti lasciami alla mia serena
noche del alma para siempre oscura. notte dell'anima per sempre oscura.
Il tradimento del testo in italiano è mio.
no, non conoscevo il sonetto.
Nessun tradimento del testo, ma credo ti sia fatto aiutare da Google translate (potrei sbagliarmi).
Propongo una correzione e una considerazione, per il tuo maggior godimento del sonetto:
"sobre tu cintura" è "sul tuo ventre". La "cintura" è la vita (avrai ascoltato qualche reggaeton tormentarci al proposito nelle ultime estati).
Il "duelo" in spagnolo è una parola ambigua. Vedo che tutti (inglesi, italiani, francesi) l'hanno tradotto con "duello", ma è anche il dolore luttuoso (che avrebbe più senso con "yo te sufrí"). È un'immagine passionalmente (tigre, cintura) erotica dell'intimità che non è più.
Come mai me l'offri?
Lasciando da parte la retorica, ognuno avrà i suoi motivi, e il mostrare la propria impronta, non è, per niente, scontato. Vorrei che mi vedeste ma non voglio mostrarmi perché, avrei io dei problemi. L'ho già fatto.Metterci faccia, identità e non è servito ai miei scopi. Sono allettata e impossibilitata a muovermi senza l'aiuto di altri.
Un'emorragia cerebrale il 15 dicembre 2018, colpendomi al cervelletto, mi ha impedito i movimenti, completamente alla parte sinistra, lasciandomi la lucidità di testa. Essendo questo un sito di scrittura, non starò a tediarvi ulteriormente ma, per quello che mi conosco, lo dovevo. A presto!
Ciao Eleonora2,
ma io non c'entro col mettere a disposizione questo spazio o creato questa piattaforma! È tutta "colpa" di Max (per quel che ne so). Per me è un luogo d'incontro, e mi fa piacere dialogare con persone con le quali poter scambiare idee.
Ma tu, Eleonora2, la faccia e l'identità le hai già messe: in ogni parola che scrivi.
Un abbraccio.
Ora sono rimasto un po' scioccato/perplesso nel leggere quello che hai scritto. E mi dispiace molto.
Non scrivo oltre.
Ciao, Eleonora,
Antonio Giordano
P.S. Scusatemi se mi sono intromesso nella discussione. Non l'ho fatto per essere sgarbato, ma solo perché sentivo che dovevo scrivere qualcosa.
Hai mostrato che ci sono anche altre persone, oltre quelle che lei ha citato prima, con le quali interloquire. È una buona cosa.
Quante cose.
Si affollano ma non riesco a esprimerle.
Inutile dirti @Eleonora2 che è sempre un piacere leggerti. Non avevo capito perché; ora si. Perché sei sincera.
Tra i cento motivi che avrai a giustificare la tua amarezza, te ne do uno per la gioia: pensa che bello poter comunicare così facilmente.
Stasera ero in una sala, per un corso. Nell'atrio c'erano dei tabelloni (forse ritirati da una manifestazione). Ricordi di ragazzi impiccati nel 44. Erano fuggiti sulle montagne per evitare la leva. Rastrellati, o attirati con l'inganno. Legati e appesi. "Che siano d'esempio".
Dirai: che c'entra?
Al corso uno ha chiesto: "Ma le anime sono sempre di pace, o ce ne sono di malvage?"
Dirai: che c'entra?
Questa è la cosa straordinariamente bizzarra del comunicare in libertà
Non sai mai cosa stai per sentire
Non sai esattamente cosa andrai a dire
Ma infine puoi scoprire che tutto si lega
Che le sofferenze hanno mille facce, ma sofferenza è.
Che ognuno ha la sua capoccia ma persone siamo, con lo stesso desiderio di pace che ci divora.
Scusa @Maiorino se ho approfittato del tuo spazio, per dire la mia su tutt'altro, ma credo tu sia di quelli che della scrittura interessa ciò che quella consente di trovare "oltre".
Chiedo venia
Namastè
Namasté
molte persone stiano meglio e siano maggiormente considerate. Non so se ci riuscirò ma tento di migliorare la condizione.
mi fa piacere se ti sei sentita in grado di comunicare.
Hai una causa! Sono ammirato, mi lasci senza parole. Ti auguro il meglio.
Per il fidanzato… non porti limiti! Innamorarsi è una cosa che ci si porta dentro.
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i sentieri calpestati
in ingenua età,
far ritornare
i nefasti scolpiti
nei…
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