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Dio c'è?

(aforisma altro, brevissimo - per tutti)
Tempo di lettura: meno di 1 minuto
116 visite dal 07/04/2021, l'ultima: 4 mesi fa.
9 recensioni o commenti ricevuti
Autore di quest'opera:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
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Descrizione: da definire...

Incipit: Se non c'è Dio, perché ci sono io ?


Dio c'è?
file: opera.txt
size: 42,00 Bytes
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Elenco Tag dell'opera:
#dio(48)



Recensioni: 9 di visitatori, 14 totali.
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Recensione o commento # 1, data 11:04:29, 07/04/2021
Forse sei Dio



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
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risposta dell'autore, data 15:59:43, 07/04/2021
Forse. Forse lo sono per il mio cane… ma non ne sono sicuro.



recensore:

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Recensione o commento # 2, data 11:06:05, 07/04/2021
Questione di enorme, immensa portata. Se non c'è dio, perché ci sono io?
Potrei però dire: "Se c'è dio è perché ci sono io". In altre parole: posso credere che dio abbia creato l'uomo. Posso, al contrario, credere che l'uomo abbia creato dio. Che è quanto la storia ci insegna. Nelle forme più diverse, sbocciate non appena l'uomo ha preso coscienza di se stesso, e si è visto circondato dalla natura e dai suoi fenomeni, l'uomo ha saputo esprimere un desiderio insopprimibile di sapere. Desiderio che ha espresso nelle forme e attraverso i codici di cui disponeva e di cui era capace. Sono nate così le diverse cosmogonie che hanno implicato la creazione di un essere supremo creatore del mondo e da esso distinto. La varietà delle forme e delle modalità cosmogoniche è grande. Ma è da lì che si originano le religioni, comprese le grandi religioni monoteiste. Dunque, mi chiedo: Dio c'è? Rispondo: Se c'è, è perché ci sono io.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
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risposta dell'autore, data 17:02:58, 07/04/2021
La Domanda è : "Se non c'è Dio, perché ci sono io ?"

Facciamo così: "Se c'è Dio, è perché ci sono io?"
In questo modo la domanda persiste ed è quello che mi interessa: avere risposte diverse su cui meditare.
Tu dici (risposta): "Se c'è Dio, è perché ci sono io".
Ovvero "Dio, l'ho creato io". La tua ipotesi non fa una piega.

Grb2016 me ne ha già data un'altra, come risposta alla mia domanda così interpretata: "se ci sono già io, perché c'è anche Dio?" come dire: "forse perché sei tu, Dio".

Ma so che c'è chi dice che Dio c'è anche se io non ci sono; dunque la domanda in quel caso resta : "perché ci sono io?"



recensore:

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Recensione o commento # 3, data 21:48:26, 07/04/2021
Se dio esce di scena, il focus del discorso si sposta sul perché ci sono io. Da intendersi: come faccio a esserci io? In tal modo cambia radicalmente l'ambito entro cui ci stiamo muovendo. Chi mi ci ha messo su questo granello di piccolezza infinitesimale che chiamiamo Terra? Questa è tutta un'altra storia…



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)

risposta dell'autore, data 22:51:37, 07/04/2021
Chi mi ci ha messo su… Che differenza fa dire "cosa mi ci ha messo su… " ?
Chi o Cosa non ha importanza: è così. IO ci sono. La domanda, come dici tu, è Perché?
Perché ho bisogno di Dio (se c'è) o di crearlo (se non c'è)?
Cara Loredana, tu hai già risposto. Hai escluso la fede in un dio dicendo che non esiste senza noi; ma allora "se non c'è Dio, perché ci sono io?"
è vero : è tutta un'altra storia e io sono noioso. perdonami.



recensore:

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Recensione o commento # 4, data 23:10:25, 07/04/2021
Non sei noioso! Aggiungo ancora un'osservazione: dici benissimo, io ho già risposto alla domanda, anche se solo implicitamente. Anche tu però hai già risposto. Infatti la domanda "se dio non c'è, perché ci sono IO?" significa: Se io ci sono, e ci sono - su questo siamo tutti d'accordo - dio non può non esserci. Grazie del confronto!



recensore:
avatar di Ida Dainese
nwIda Dainese
(socio onorario, collaboratore)
$ donatore 2019 (2 dal 2015)

Recensione o commento # 5, data 00:00:00, 10/04/2021
In fondo è solo una domanda, breve, semplice, ma racchiude in sé tutti i desideri e la voglia di sapere dell'umanità fin dal tempo più antico. Penso che ci si possa meditare sopra all'infinito, senza trovarci una risposta che la soddisfi in pieno, e in questo modo la domanda di partenza richiamerebbe anche tutta l'intelligenza e la conoscenza umana che si arrovellano sull'esistenza del chi e del cosa. In effetti hai scatenato un godibile putiferio nei commenti che mi precedono e che ho letto con grande interesse e piacere.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)

risposta dell'autore, data 15:25:13, 10/04/2021
Il piacere è tutto mio!
Io NON POSSO credere e dunque mediterò all'infinito, come dici tu.



recensore:

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Recensione o commento # 6, data 22:16:25, 18/02/2022
Come sai Giancarlo, dopo i nostri appassionati, innumerevoli commenti e dibattiti, io ancora rimango sulla mia idea a riguardo. Per come la vedo io, la risposta a questa domanda non l'avremo mai in questa vita, ("al perché ci sono io") quindi in entrambi i casi, cioè che si creda o meno in Dio (se si credesse in Dio possedere questa risposta da vivi equivarrebbe in pratica a mettersi sullo stesso piano di Dio, comprendere quindi tramite la nostra ragione o sentire, la ragione e il sentire dietro i piani di Dio stesso, essere quindi onnicoscenti e onniscenti), una volta terminata questa vita non servirà più avere o cercare una risposta dal momento che non servirà più porsi nessuna domanda. Quindi a rigore della stessa logica più che cercare una risposta io cercherei di capire (da vivo) il perché continuare a pormi questa domanda. Perché l'uomo non riesce ad accettare il limite ultimo della sua ragione, del suo Io e quindi del suo stesso essere? A mio modo ho già risposto, affrontato e discusso questo argomento insieme a Giancarlo molte volte (rimasto giustamente di opinione differente) nelle opere e commenti che dicevo all'inizio, quindi per non ripetermi troppo e spiegare fin da subito qual'è il mio parere specifico a riguardo, sarebbe interessante in caso prima ascoltare e riflettere anche su altri punti di vista se appassiona l'argomento.



recensore:
avatar di Namio Intile
Namio Intile
(collaboratore)

Recensione o commento # 7, data 17:18:38, 16/03/2022
La Stagione del Dragone-Mon Amour#2 Quindi la ragione del tuo Essere nel Mondo dipende da un Ente esterno al Mondo di cui nessuno ragionevolmente può dire nulla di certo. E se invece il nostro Esser-ci non dipendesse da un Ente (Entità) estranea al Mondo? Se il nostro Esser-ci trovasse le sue radici nella Cura? Non ho risposte, solo domande. Ti riporto una favola di un astronomo del I secolo, un tal Hyginus, dal titolo La Cura. La «Cura», mentre stava attraversando un fiume, scorse del fango cretoso; pensierosa, ne raccolse un po' e incominciò a dargli forma. Mentre è intenta a stabilire che cosa avesse fatto, interviene Giove. La «Cura» lo prega di infondere lo spirito a quello che aveva formato. Giove acconsente volentieri. Ma quando la «Cura» pretese di imporre il suo nome a ciò che ave- va formato, Giove glielo proibì e pretendeva che fosse imposto il proprio. Mentre la «Cura» e Giove disputavano sul nome, intervenne anche la Terra, reclamando che a ciò che era stato formato fosse imposto il proprio nome, perché gli aveva dato una parte del proprio corpo. I disputanti elessero Saturno a giudice. Il quale comunicò loro la seguente equa decisione: «Tu, Giove, poiché hai dato lo spirito, alla morte riceverai lo spirito; tu, Terra, poiché hai dato il corpo, riceverai il corpo. Ma poiché fu la Cura che per prima diede forma a questo essere, fintanto che esso vivrà lo possieda la Cura. Poiché però la controversia riguarda il suo nome, si chiami homo poiché è fatto di humus (Terra). Dove Saturno è il Tempo e Giove l'equivalente di Dio. D'altra parte in greco Giove è Zeus, il quale declinato al genitivo è Diòs. E la Terra (humus) è il vecchio Homo.



recensore:
avatar di Giancarlo Rizzo
nwGiancarlo Rizzo
$ donatore 2023 (3 dal 2021)

risposta dell'autore, data 09:39:12, 28/03/2022
Vita significa "esistenza di un individuo" che ha in sé un progetto evolutivo; vita nasce da una forza preesistente alla nascita che in un certo momento utilizza la materia per organizzarla in un nuovo essere. La definirei Anima.
L'Essere (Anima) che c'è in noi, quello di cui abbiamo percepito la presenza, quello che è in grado di comprendere ciò che siamo come persone individuali, non c'è dubbio che sia all'origine dell'uomo: ciascun uomo è stato generato dall'Essere che ha in sé il progetto della sua esistenza? È questa la Cura, madre dell'Uomo?



recensore:

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Recensione o commento # 8, data 11:45:26, 28/03/2022
Ok entro a gamba tesa, l'uomo è solo espressione di se stesso di tutto ciò che può comprendere ed esprimere. Dio, Tutto, l'Anima non ci appartiene come individui, né come umanità in toto. L'Anima, l'Essenza, Dio alberga fuori di noi, ed è una presenza di cui noi possiamo solo perciperne il tocco e averne quindi "intuizione", ma non possiamo in nessun modo, né dentro né fuori di noi avere o trovarne risposta. Noi avendo comprensione sia di noi stessi, sia di quello che ci circonda, siamo a nostro modo l'espressione incarnata di Dio, l'opera d'arte di Dio stesso, ma tutto questo solo dentro i nostri limiti umani. Noi possiamo creare dal nostro stesso pensiero o farlo rimanere tale, possiamo percepire e comandare la nostra stessa materia e quella che ci circonda quasi completamente. Quindi noi siamo semplicemente espressione dell'Anima e di questo Tutto dove, come tutto il resto del creato, ne siamo immersi, circondati, ma noi soli però ne abbiamo anche intuizione. L'errore è cercare risposte a cui non possiamo accedere, essendo come detto Tutto o l'Anima non dentro di noi, ma fuori dal nostro comprendere, capire, esprimere. Quindi dopo aver cercato in ogni modo di avere o trovare risposte dentro di noi, possiamo solo accettare serenamente questo dato di fatto, dobbiamo andare oltre la nostra stessa sete di sapere, quindi in qualche modo contro la nostra stessa natura, ma solo accettando i nostri limiti, potremmo trovare poi serenità nel scoprire ed evolvere la nostra stessa grandezza in quello che ci è invece dato possibile fare e a cui possiamo invece trovare e dare risposta, capire, esprimere. Basterebbe concentrarci su questo, invece di volerci spingere dove sappiamo già di non potere arrivare. In 250.000 anni di storia non siamo mai stati capaci di accettare questo semplice dato di fatto. Questo perché lo si vive e percepisce sempre come la nostra condanna, come un' ingiustizia, ma non lo è. È solo il nostro innato e sconfinato egoismo che ci porta a credere e pensare questo.
Anche se sapessimo cosa cambierebbe, sappiamo per certo che moriremo, che questo corpo e tutto il nostro stesso conoscere e comprendere in quello che è stata la vita di ognuno, un giorno cesserà di essere. Quindi cosa cambierebbe in fondo sapere, cambierebbe che se avessimo prova e quindi non solo intuizione, sia che sia, di ritornare cioè a essere questo Tutto quindi essere già risposta o semplicemente cessare di essere in niente, accetteremmo questo inesorabile dato di fatto con meno paura e più sicurezza e pienamente consci quindi del nostro stesso limite, cioè la nostra morte, il nostro destino. Tradotto è solo sapendo che il nostro io lo accetterebbe per quello che è. Questo è solo egoismo dettato dall'insicurezza e dalla paura. Quando nasciamo abbiamo perfettamente senso di essere senza conoscere o sapere niente, solo quello che percepiamo. Siamo già la risposta a noi stessi della nostra esistenza. Quello che cambia crescendo è che sviluppiamo l'io che ci porta a chiedercene poi il senso, ma il senso è sempre lo stesso di prima, lo stesso che non avevamo nessun bisogno di conoscere o comprendere. Se smettessimo solo per una volta di essere e crederci solo noi capaci e per questo obbligati a doverci dare una risposta, capiremmo che tutto ha perfettamente senso così come già è, senza bisogno né del nostro giudizio, né della nostra comprensione.



recensore:
avatar di Namio Intile
Namio Intile
(collaboratore)

Recensione o commento # 9, data 18:52:20, 02/04/2022
La Cura è il prendersi cura. Dio qualcuno di voi l'ha mai visto o sentito? Però tutti noi abbiamo esperienza della vita e di come prendersi cura accresca, stimoli, protegga, la vita. Ma non solo ciò che è vivo, ma ciò che sta al mondo in quanto esiste.





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