Te sé an Tananai!
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Te sé an Tananai!
2. Nei casi di "tananaiaggine" più gravi, il senso del termine si potrebbe avvicinare al concetto di mona, nel senso di irrecuperabilmente stupido (da non confondersi con la declinazione al femminile del termine che è uno degli infiniti modi in cui nel Veneto viene chiamato l'organo genitale femminile!)
3. Il tananai è anche un oggetto o un aggeggio inutile o che non serve a nulla.
Mi scuso per la scurrilità dei termini trattati ma il dialetto è più verace e immediato dell'italiano!
- Massimo Baglione
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Re: Te sé an Tananai!
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Re: Te sé an Tananai!
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Re: Te sé an Tananai!
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Re: Te sé an Tananai!
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Re: Te sé an Tananai!
Ciao Isabella. Effettivamente tananai è uno di quegli insulti più bonari e clementi di tanti altri e forse per questo meno usato: è decisamente meno grave essere an tananai che an mus! (somaro, asino).Isabella Galeotti ha scritto: ↑04/08/2019, 21:01 Che bello...funziona. Bene. Detto ciò, nonostante mia suocera era di Belluno nn l ho mai sentito. . Ne ricordo solo uno, che però diceva anche la mia mamma di Rovigo. Vecio come un cucco, nn so se sicrive così. Vecchio come il mondo.
E visto che mi è venuto in mente, dalle mie parti si dice anche che La rason l'è dei mus ("La ragione è dei somari" nel senso che solo i somari vogliono avere sempre ragione).
Vecio come un cucco nel bellunese si dice Vecio come el cuc.
Sani! Se senton (Arrivederci! Ci sentiamo.)
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Re: Te sé an Tananai!
Interessante Namio. In quale parte d'Italia si dice Giufà?Namio Intile ha scritto: ↑05/08/2019, 12:08 Dalle mie parti si ricorre a Giufà: un personaggio della tradizione popolare che impersona il facilone credulone puro di cuore, ma anche un poco malizioso.
Nella tradizione popolare bellunese invece ricordo solo oscuri personaggi delle selve. Per esempio c'è l' Om Salvarech (tradotto Uomo selvatico) che è un uomo schivo e solitario che vive nei boschi ma che nonostante vada in giro vestito di foglie per non farsi vedere è buono perché la leggenda narra che insegnò alla gente di montagna a lavorare il latte e quindi a fare il burro e il formaggio.
In certe parti della mia provincia una variante di questo personaggio è poi il Mazaròl che i genitori di una volta menzionavano per far spaventare i bambini che disobbedivano: Vara che 'riva el Mazaròl ! (Guarda che arriva il Mazaròl)
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Re: Te sé an Tananai!
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Re: Te sé an Tananai!
http://www.paesidivaltellina.it/tananai/index.htm
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Re: Te sé an Tananai!
Personalmente non parlo il dialetto nella vita quotidiana: sempre meno persone lo fanno e si rischiano grandi incomprensioni se chi lo fa non tiene conto della poca familiarità linguistica del suo interlocutore. È bello però sentire che stessi termini accomunino regioni o paesi lontani.
Grazie Namio, grazie Teseo per le segnalazioni.
Ciaooo
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Re: Te sé an Tananai!
Su questo personaggio c'è un libro per ragazzi di Guido Quarzo: Io sono l'uomo selvatico.Laura Ruggeri ha scritto: ↑05/08/2019, 16:47 Per esempio c'è l' Om Salvarech (tradotto Uomo selvatico) che è un uomo schivo e solitario che vive nei boschi ma che nonostante vada in giro vestito di foglie per non farsi vedere è buono perché la leggenda narra che insegnò alla gente di montagna a lavorare il latte e quindi a fare il burro e il formaggio.
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Re: Te sé an Tananai!
Anni fa sono stato in Iran e ho scoperto che lì esiste un personaggio chiamato Mobarak, viene usato sia nel teatro dei burattini che impersonato da attori in carne e ossa in rappresentazioni analoghe alla nostra commedia dell’arte. È praticamente l’equivalente di Arlecchino, un servo ingenuo e buffo, ma anche scaltro e irriverente. Ha una maschera nera sul volto, per ricordare che deriva dai servitori africani che arrivavano alle dipendenze dei ricchi persiani, veste di rosso sgargiante e parla in maniera strampalata, suscitando l’ilarità degli spettatori.
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Re: Te sé an Tananai!
Il mito del buon selvaggio, per dirla alla Rousseau, ha un po' fatto luce sull'inclinazione della civiltà umana a demonizzare e annientare tutto ciò che è esotico, strano.Su questo personaggio c'è un libro per ragazzi di Guido Quarzo: Io sono l'uomo selvatico.
In maniera capillare, democratica e diffusa la tradizione o l'immaginario popolare ha da sempre riabilitato personaggi di offsider raccontandoli come portatori di conoscenze utili alla società.
Non capisco perché spesso simili storie oggi siano relegate alla letteratura per ragazzi, come il libro che mi hai segnalato tu.
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Re: Te sé an Tananai!
Pure in Iran, Roberto?Figure simili con nomi diversi sono comuni a molte regioni d’Italia, e non solo…
Anni fa sono stato in Iran e ho scoperto che lì esiste un personaggio chiamato Mobarak, viene usato sia nel teatro dei burattini che impersonato da attori in carne e ossa in rappresentazioni analoghe alla nostra commedia dell’arte. È praticamente l’equivalente di Arlecchino, un servo ingenuo e buffo, ma anche scaltro e irriverente. Ha una maschera nera sul volto, per ricordare che deriva dai servitori africani che arrivavano alle dipendenze dei ricchi persiani, veste di rosso sgargiante e parla in maniera strampalata, suscitando l’ilarità degli spettatori.
Certo il tananai ricorda lo Zanni del teatro antico, poi ripreso dalla commedia dell'arte, un sottomesso, concreto e realista che manda avanti la baracca (e l'azione drammatica) e che quindi tanto sciocco non è.
Il sole è nudo
Antologia di opere che mettono a nudo la pratica del nudismo.
Questo libro non vuole essere un dibattito pro o contro; non ci riguarda, abbiamo solo avuto il desiderio di spogliarci con voi.
A cura di Angelo Manarola e Massimo Baglione.
Copertina di Roberta Guardascione.
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B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
BReVI AUTORI - volume 4
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
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Noir + Drammatico + Psicologico
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La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Angela Catalini, Mirta D, Umberto Pasqui, Verdiana Maggiorelli, Francesco Gallina, Francesca Santucci, Sandra Ludovici, Antonio Mattera, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Laura Traverso, Romina Bramanti, Alberto Tivoli, Fausto Scatoli, Cinzia Iacono, Marilina Daniele, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Isabella Galeotti, Arcangelo Galante, Massimo Tivoli, Giuseppe Patti, SmilingRedSkeleton, Alessio Del Debbio, Marco Bertoli, Simone Volponi, Tiziano Legati, Francesco Foddis, Maurizio Donazzon, Giovanni Teresi, Sandro Pellerito, Ilaria Motta.
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Gara d'inverno 2021/2022 - La Strega, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 4 - Ciak, si gira!
A cura di DaFank.
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La Gara 3 - C'era una volta...
A cura di Bonnie.
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