Re: Gara 62 - Bando e racconti
Inviato: 03/01/2017, 22:57
LA DIVA
Barbara Belmond guardò la foto che la ritraeva durante un ricevimento e storse il naso. Le riviste scandalistiche usavano spesso Photoshop per attenuare le rughe, ma nulla avevano potuto per restituirle un’espressione naturale.
I continui ritocchi a cui si era sottoposta durante gli anni, le avevano regalato un viso spianato che si allungava verso le orecchie deformandole gli occhi e la bocca. Gettò la rivista oltre il ripiano del tavolo e decise di accettare la proposta del suo agente per rilanciare la sua carriera e rimpolpare il magro bilancio: avrebbe incontrato la vecchia madre che non vedeva da almeno trent’anni a beneficio di stampa e televisione.
Due giorni dopo Alfred Mortimer aveva già organizzato ogni cosa, contattato i giornali, affittato una Land Rover d'occasione e acquistato un completo di Armani che avrebbe messo come sempre, sul conto della diva.
Barbara entrò nella vettura con l’ingombrante pelliccia e si sistemò sul sedile. “Se dobbiamo fare questa pagliacciata, facciamola” disse. “Ma se non dovesse bastare a rilanciare la mia carriera, considerati licenziato”.
Arthur Mortimer bofonchiò qualcosa e mise in moto il vecchio catafalco che, sputando un fumo denso e scuro, partì a singhiozzo.
Secondo le informazioni ricevute, la signora Lennington viveva in Florida in un ospizio che era finito nell’occhio del ciclone per una faccenda di droga. Mortimer aveva saputo che la madre della sua protetta era proprio in quella residenza e aveva pensato bene di programmare l’incontro del secolo che avrebbe fruttato a entrambi popolarità e contratti.
I giornalisti erano già assiepati fuori dall'edificio per anziani e Barbara, nonostante la stanchezza del viaggio, sfoderò un sorriso radioso e accettò il braccio che Mortimer le porgeva per poi strattonarlo subito dopo, una volta al riparo dalle telecamere.
“Non ho visto le reti principali ad attenderci, solo quelle di mezza tacca. Sei un dannato incapace” gli sibilò.
“Barbara, credimi, è tutto ciò che sono riuscito a trovare con così poco avviso.”
“Appunto. Non capisco il perché di tutta questa fretta. Non vedo mia madre da anni, avremmo potuto aspettare una dannata settimana!”
Alfred scosse la testa. “Da quel che mi è stato detto, tua madre ha già un piede nella fossa; l’alcool le ha distrutto il fegato, credo sia questione di giorni. Mi dispiace, Barbara.”
Lei annuì e si fece seria. Il dirigente della struttura e il personale, li accolsero con calore e il tutto fu immortalato da numerosi scatti in cui la diva si dimostrò affabile e cordiale con tutti.
Il momento dell’incontro fu toccante. Le telecamere erano già in posizione quando la diva entrò nella stanza e pronunciò la parola fatidica che tutti aspettavano: “Mamma.”
Non ci furono baci e abbracci come molti speravano, perché le condizioni di quella povera donna erano molto gravi, ma Barbara si inginocchiò davanti al letto e pianse stringendo la mano scheletrica e accarezzando i capelli radi che si allungavano sul cuscino come fili di ragno.
Quando le due donne si separarono, con la promessa solenne da parte di Barbara che quello era solo l’inizio e che presto sarebbero tornate ad essere unite come prima, ad Alfred sembrò di aver toccato il cielo con un dito. Finalmente Barbara sarebbe tornata in prima pagina e forse qualche produttore si sarebbe fatto avanti. Vedeva già i titoli sui quotidiani: “Barbara ritrova la madre scomparsa”, “Madre e figlia di nuovo insieme.”
Durante il viaggio di ritorno, pontificò per tutto il tempo e si fermò a fare qualche telefonata, mentre Barbara era taciturna, assente. Il manager attribuì questo suo cambiamento d’umore alle emozioni, in fondo la scena era stata davvero toccante e poteva aver scosso profondamente una donna che era nota per essere una vera roccia, impermeabile ai sussulti del cuore.
“Mi rendo conto che deve essere stato difficile per te, Barbara. E se non fossi un dannato figlio di puttana, credimi, mi sarei messo a piangere anch’io.” disse Alfred mentre guidava finalmente rilassato.
“Sì, è stata una buona interpretazione” rispose la diva infilando le mani nel panciotto di pelliccia.
“Non puoi aver recitato davvero, Barbara, eri commossa anche tu. Ammettilo” la incalzò il suo Manager.
“Commossa? Non ho idea di chi sia quella donna, Alfred. Scommetto che non hai approfondito la segnalazione, ti sei gettato su quella poveretta come un avvoltoio e quando si verrà a sapere la verità, finiremo al bando come due reietti.”
Barbara Belmond scese dalla macchina lasciando il suo Manager con la bocca spalancata. Si raddrizzò e con il suo incedere regale, si avviò verso casa. Sorrise al pensiero dei aver messo tutti nel sacco e si rese conto, forse per la prima volta nella sua vita, di essere una vera attrice. La migliore di tutti.