BraviAutori.it

Post dedicato alle chiacchiere e/o discussioni e/o insulti e/o preghiere.
Il bando e i racconti li trovate (e li postate) quì:
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Si commenta dal 1 Ottobre

Bravo Ser, buon lavoro a tutti!

Grazie Ser Stefano per aver scelto il sogno, speriamo di non deluderti con i nostri racconti.
PS = La copertina stessa è un sogno!

Bravo!

IO PARTECIPO!

Mastronxo ha scritto: ↑08/09/2017, 9:23
IO PARTECIPO!

Aiuto, suona come una minaccia. Ma è un sogno o un incubo?

Mastronxo ha scritto: ↑08/09/2017, 9:23 Bravo!

IO PARTECIPO!

Se tutto va bene, siamo rovinati!

"ino ino" un par di alle alle

Mai certinare! Metti tutto in una cartella, perché un giorno ti servirà!

Bravo Massimo. Io trovo qualche difficoltà a trovare una buona idea. In realtà è scrive in prima persona che mi uccide

Angela Catalini ha scritto: ↑09/09/2017, 12:48
In realtà è scrivere in prima persona...

Dai, dai. Mettiti a nudo!

Angelo Manarola ha scritto: ↑09/09/2017, 22:00 Dai, dai. Mettiti a nudo!

Anche tu! Però nel mio racconto c'è una chiave inglese...

Appena postato il mio racconto dal titolo "due metri".

Sì, Angelo. C'è pure la chiave inglese.

Ogni promessa è debito

Angela Catalini ha scritto: ↑09/09/2017, 22:09 Anche tu! Però nel mio racconto c'è una chiave inglese...

Mastronxo ha scritto: ↑08/09/2017, 9:23 Bravo!

IO PARTECIPO!

Io no ... (non resistevo a fare la diva anch'io)

Nella nostra testa ci sono tre cervelli che hanno imparato a funzionare assieme.
Il più antico è simile a quello dei rettili e li ricorda anche nella forma, se ne sta steso sotto gli altri due e in qualche modo ha raggiunto una sorta di indipendenza. Ci fa respirare, controlla le mestruazioni, in sintesi si occupa di mantenerci vivi e in salute mentre gli altri due non interferiscono in queste attività se non in modo sporadico.
Il secondo, il cervelletto, si occupa del controllo automatico dei movimenti, tipo salire o scendere le scale, ma non ha tutta l’indipendenza del primo.
Sappiamo tutti che se cerchiamo di scendere le scale coscientemente invece che in modo automatico rischiamo di cadere, ma possiamo anche fermarci e cioè bloccare l’attività del cervelletto mentre non possiamo farlo col primo e più antico cervello.
Dico noi intendendo la parte di noi in cui risiede la nostra coscienza, la capacità di ideazione e memoria storica e la chiamo così perché abbiamo anche altre memorie che non sono presenti alla coscienza, tipo la resistenza acquisita a una malattia. Non è il cervello a capire che un batterio o un virus ci sta aggredendo, ma dentro di noi c’è chi lo riconosce e sa affrontarlo, contenendo quindi la memoria di come si vince un nemico, che non è una memoria semplice ma complessa e articolata.
La nostra memoria storica ci dice che ci siamo ammalati, oppure confrontando la nostra situazione fisica con quella normale ci dice che ci stiamo ammalano, ma il nostro corpo sta già reagendo e quindi agendo in maniera autonoma.
Di qualcuno si dice “ tutta coccia “, beh nessuno di noi lo è, anche se il nostro ego vorrebbe avere tutto sotto controllo.
Un piccolo esempio: decidiamo con i nostri due emisferi cerebrali di andare a fare una passeggiata. Lasciamo che il cervelletto ci faccia scendere le scale in sicurezza e che la cosiddetta oblongata continui a farci respirare mentre nel frattempo “noi “ facciamo altro.
Ci sarebbe da dire tanto ancora, ma voglio arrivare al nocciolo del discorso.
Quando il cervello più antico ci mette a nanna e stacca la spina il “ Noi “ gli permette di farlo, ma può anche bere un caffè e prolungare la veglia se vuole, quindi stacca le connessioni coi sensi e se ne sta per i cavoli suoi, ma non per questo smette di funzionare e ecco alla fine il sogno.
Quel che succede in quel momento è un fatto assolutamente privato, ma poi neanche tanto, certe volte lo facciamo in modo così potente da muoverci o gemere o addirittura piangere nel sonno, segno che non abbiamo perso i contatti col resto del corpo ma che ce ne siamo in qualche modo allontanati.
La vita ci obbliga a usare certe aree del Noi piuttosto che altre durante il giorno e durante il sogno abbiamo la possibilità di riattivarle, come dire di coccolarle un pochino visto che le abbiamo trascurate per tutto il giorno, come si fa col gatto di casa quando rientriamo al lavoro.
Oggi possiamo tracciare le aree funzionanti del nostro Noi durante il sonno e quel che ho detto, ipotesi degli anni settanta di uno scienziato orientale di cui non ricordo il nome, sembra essere confermato dalla sperimentazione.
Ma tutto questo ragionare alla fine sembra inutile, tutti sogniamo e anche se alcuni non ricordano più i sogni fatti se dormiamo prima o poi sogniamo.
Immaginare un Noi che si diverte a stuzzicare vecchi ricordi, sensazioni o esperienze è divertente, come se si trovasse in una sala giochi piena di ogni ben di Dio e corresse da un lato all’altro della sala senza mai fermarsi assaggiando tutto senza saziarsi mai.
Come dire, l’immagine della salute.
Ci sono sogni e sogni ovviamente, un bambino non sognerà una pornostar, non saprebbe cosa farci, e questa è una riprova di quel che dicevo prima delle zone di memoria.
Si potrebbe paragonare il sognare a una sorta di nirvana e se ne potrebbe dedurre che siamo in salute e felici solo se dormiamo, strani che siamo.
Niente è più schizofrenico del cervello umano.
Così, tanto per parlare dei sogni.

3 racconti... Non ci sono più i braviautori di una volta.
(Quando ero giovane io saltavo i fossi per lungo...)

Ma chi siete voi due: il gatto con gli stivali?

Massimo Tivoli ha scritto: ↑15/09/2017, 18:38 Avrei preferito Franco e Ciccio



Angelo (no, non è un refuso su "Angela")... come vedi sto facendo progressi...

Tutti impegnati a pensare di iscrivervi in palestra o a un nuovo corso di balli caraibici?
Dai su, tanto a ottobre avete già smesso
Scrivereeee

Ciao a tutti, qualcuno potrebbe ricordarmi come inserire l'immagine insieme al racconto? Grazie mille!

Ilariajo ha scritto: ↑Ciao a tutti, qualcuno potrebbe ricordarmi come inserire l'immagine insieme al racconto? Grazie mille!

Ciao. Quando hai postato il racconto, scendi dove c'è scritto "allegato", posta l'immagine, poi posiziona il cursore all'inizio e clicca dove è scritto "metti in linea col testo".

Ida Dainese ha scritto: ↑25/09/2017, 14:46 Ciao. Quando hai postato il racconto, scendi dove c'è scritto "allegato", posta l'immagine, poi posiziona il cursore all'inizio e clicca dove è scritto "metti in linea col testo".

Grazie mille Ida

Sono riuscita a caricare il racconto e l'immagine!

Complimenti, Ilaria-foglio-bianco
Sarà un piacere leggerti.

Mastronxo ha scritto: ↑26/09/2017, 9:17 Complimenti, Ilaria-foglio-bianco
Sarà un piacere leggerti.

Grazie mille! Quando ho letto Ilaria-foglio bianco sono andata a cercare dove fosse scritto Era da un po' che non frequentavo il sito, ma sono tornata con piacere.

Ho postato il racconto di un sogno... o il sogno di un racconto? A voi l'ardua(ma quale ardua?) sentenza!

Ilaria Rucco ha scritto: ↑26/09/2017, 10:53 ma sono tornata con piacere.

Aspetta,
manca ancora tutta la parte dei commenti.

Ahuhuahauahau

Mastronxo ha scritto: ↑27/09/2017, 14:34 Aspetta,
manca ancora tutta la parte dei commenti.

Ahuhuahauahau

ahahahahah ho cantato vittoria troppo presto allora?

Ultimo giorno per postare il racconto. Avete tempo fino a mezzanotte. Uhuhuhuhuu... l'ora delle streghe... Ok, sono stanco!

Ciao a tutti! Ce l'ho fatta a postare il racconto, evviva!
Buona Gara..