Ritorno
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Ritorno
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storia che narra stati d'animo a confronto, opinioni e reazioni. se la prima parte è fin troppo raccontata, nel senso che molti particolari sono superflui, a mio parere, nella seconda si cambia registro e la storia diviene molto più carica di dolore.
al contempo diviene anche più scorrevole e gustosa, piacevole alla lettura, nonostante l'argomento.
scritto benissimo.
ottimo lavoro.
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Dici bene: lasciamo Rambo allo sciovinismo hollywoodiano, la vita è un’altra cosa.
Qualche imperfezione nella formattazione dei dialoghi.
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
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Re: Ritorno
Effettivamente, come dice Alessandro, l'argomento non è nuovo e sto anche notando che tra questa gara e la precedente (tra parentesi, ho divorato l'eBook ) è molto gettonato, evidentemente ispira molte riflessioni e pensieri. O almeno con me l'ha fatto.
Grazie ancora a tutti
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Mi piace lo spirito "indagatore" dietro alla descrizione della situazione, il protagonista sta davvero nascondendo il suo tormento dietro alle poche parole del finale.
L'ho apprezzato.
Un grande saluto!
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Re: Ritorno
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.
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Ben scritto, poche o nulle le considerazioni da farsi, che sono più di ordine storico o di critica di alcuni contenuti.
Innanzitutto, il protagonista è italiano, si presume un militare italiano impegnato nella missione di pace Antica Babilonia.
La voce narrante descrive questa immagine, che ho trovato non adeguata al contesto.
Hai visto morire davanti a te decine e centinaia di uomini. Amici. Nemici. Compagni d’armi. Guerriglieri. Donne. Bambini. Vecchi. Brave persone. Pezzi di merda. Immacolati innocenti. Poco importa: li hai visti morire. Hai visto cosa significa esalare l’ultimo respiro dilaniati da un’esplosione o crivellati di colpi o in altri modi così poco piacevoli da farti capire che stai solo partecipando a un macello. E che in quel macello la prossima carcassa da macellare potrebbe essere la tua.
Non andarono a far guerra le nostre truppe in Iraq, anche se furono impegnate in severi combattimenti con gli insorti.
Situazione ancora diversa nella ex Jugoslavia, dove l'impegno italiano arrivò alla fine della guerra, in Bosnia nel 1996 e in Kosovo nel 1999.
E poi ancora:
E pensare che stai combattendo il Male non serve a nulla, anzi! Il Male è il fondamentalismo, è l’ideologia; ma chi porta avanti quell’ideologia, chi combatte per quell’ideologia, chi ne fa il proprio credo, la propria fede, il proprio mondo (spesso senza neppure esserne convinto fino in fondo, o solo perché costretto) non è altro che un uomo.
Qui esprimi un punto di vista morale, perché identifichi il male con il fondamentalismo e l'ideologia. E nel farlo, senza volerlo, esprimi un giudizio giudicante.
Senza contare che proprio la rottura dei grandi sistemi di valore della tradizione occidentale e non solo (religione, etica, ideologia) ha prodotto e produce quel nichilismo che è la causa stessa di quel Male di cui tu parli.
Senza una struttura di pensiero, considerata funesta ogni ideologia, esiste soltanto una visione individuale della vita, e al posto della società o di una comunità si trova solo il popolo.
- Isabella Galeotti
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Poi arriva il racconto. Credo, perchè io non posso raccontare queste esperienze, che il ritorno a casa sia veramente una liberazione da quell'orrore, ma inizia un incubo, una routine che può mettere in discussione tutta la vita del protagonista e di chi gli sta accanto.
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Re: Ritorno
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Le riflessioni che animano il testo, per quanto condivisibili e, ahimè, amare, sono entrate da decenni a pieno titolo nell’humus della coscienza collettiva (benché rammentare gli orrori delle guerre sia un buon viatico per l’eventualità di pericolose reiterazioni).
Il racconto – che poi definirei un lungo pensiero a voce alta, con sprazzi di dialogo con un interlocutore ideale - difetta di originalità; ciò nonostante, è sostenuto da una scrittura fluente e di buonissima qualità.
P.S. È mia abitudine esprimere il voto dopo attente riletture.
- Gabriele Ludovici
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GrandPrix d'autunno 2022 - Endecasillabo di un impostore - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 51 - 50 sfumature
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GrandPrix d'estate 2022 - La qualità della vita - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Maria Arca, Pia Barletta, Ariase Barretta, Cristiana Bartolini, Eva Bassa, Maria Cristina Biasoli, Patrizia Birtolo, Andrea Borla, Michele Campagna, Massimiliano Campo, Claudio Candia, Carmine Cantile, Riccardo Carli Ballola, Matteo Carriero, Polissena Cerolini, Tommaso Chimenti, Leonardo Colombi, Alessandro M. Colombo, Lorenzo Coltellacci, Lorenzo Crescentini, Igor De Amicis, Diego Di Dio, Angela Di Salvo, Stefano di Stasio, Bruno Elpis, Valeria Esposito, Dante Esti, Greta Fantini, Emilio Floretto Sergi, Caterina Franciosi, Mario Frigerio, Riccardo Fumagalli, Franco Fusè, Matteo Gambaro, Roberto Gatto, Gianluca Gendusa, Giorgia Rebecca Gironi, Vincenza Giubilei, Emiliano Gotelli, Fabio Granella, Mauro Gualtieri, Roberto Guarnieri, Giuseppe Guerrini, Joshi Spawnbrød, Margherita Lamatrice, Igor Lampis, Tania Maffei, Giuseppe Mallozzi, Stefano Mallus, Matteo Mancini, Claudia Mancosu, Azzurra Mangani, Andrea Marà, Manuela Mariani, Lorenzo Marone, Marco Marulli, Miriam Mastrovito, Elisa Matteini, Raffaella Munno, Alessandro Napolitano, Roberto Napolitano, Giuseppe Novellino, Sergio Oricci, Amigdala Pala, Alex Panigada, Federico Pergolini, Maria Lidia Petrulli, Daniele Picciuti, Sonia Piras, Gian Filippo Pizzo, Lorenzo Pompeo, Massimiliano Prandini, Marco Ricciardi, Tiziana Ritacco, Angelo Rosselli, Filippo Santaniello, Gianluca Santini, Emma Saponaro, Francesco Scardone, Giacomo Scotti, Ser Stefano, Antonella Spennacchio, Ilaria Spes, Antonietta Terzano, Angela Maria Tiberi, Anna Toro, Alberto Tristano, Giuseppe Troccoli, Cosimo Vitiello, Alain Voudì, Danilo Arona.
B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
A Quattro mani
antologia di opere scritte a più mani
Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Antonio Abbruzzese.
Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, Stefania Fiorin, Anna Rita Foschini, Ida Dainese, Alberto Tivoli, Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito, Marina Den Lille Havfrue, Cristina Giuntini, David Bergamaschi, Giuseppe Gallato, Maria Elena Lorefice.
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