Notte rossa

Spazio dedicato alla Gara stagionale di primavera 2019.

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Selene Barblan
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Notte rossa

Messaggio da leggere da Selene Barblan »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Era una notte rossa; la bambina, nella sua tana di coperte, guardava attraverso le palpebre serrate la luce della torcia e vedeva rosso. Era un gioco tutto suo, che amava fare quando aveva la possibilità di chiudersi fuori dal mondo; in viaggio, per far scorrere più rapidamente le ore, nelle miriadi di bolle della vasca da bagno, sdraiata nell’erba scaldata da un sole o, come in quell’occasione, a letto, finalmente sola e libera dal peso delle aspettative altrui. Pian piano stava riuscendo a rilassarsi e ad entrare nel suo stato più intimo e profondo; rosso e ombre, luce e oscurità si amalgamavano a formare figure e movimenti fantastici. Una forma cominciava a prevalere sulle altre, di un nero così intenso da sembrare tridimensionale, si espandeva e si ritirava, come un respiro abissale. Una voce emerse da quella profondità, si insinuò tra le immagini e parlò alla bambina. Di lei, della sua vera natura. Di altre realtà e verità troppo a lungo nascoste. Con dolcezza l’ombra avvolse la bambina, la strinse e cullò fino a farla assopire, poi la portò con sé nel regno dove l’oppressione e l’angoscia non avrebbero più potuto toccarla e le sue visioni fantastiche l’avrebbero accompagnata per sempre. Sul letto, sotto le coperte, solo la torcia la cui luce tremola, singhiozzò, poi si spense e spense i ricordi della bambina in coloro che ancora dimoravano nella falsa realtà.
Namio Intile
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Re: Notte rossa

Messaggio da leggere da Namio Intile »

Troppo breve forse, senza dialoghi o riflessioni; un protagonista bambino che non parla, non pensa, non agisce e non reagisce. Vaghe immagini, ombre, povere di colori e sensazioni. Un vuoto che non emoziona neanche per la sua vacuità. E quel finale, la falsa realtà, lascia spazio alla fantasia di ognuno senza dire nulla. Troppo facile.
Buona la forma, il lessico, i tempi verbali.
Ti segnalo solo una inesattezza: la virgola tra tremola e singhiozzò. Non si separa soggetto e predicato.

E un'altra, tale a mio parere: "Nell'erba scaldata da un sole".
Manca l'aggettivo. Da un sole pallido, da un tenue sole va bene; altrimenti dal sole.
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Selene Barblan
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Re: Notte rossa

Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Ciao, grazie per il tuo commento e le tue riflessioni. In effetti avrei voluto scrivere tremolò, singhiozzò, mi sono dimenticata un accento :) Da correggere anche come dici tu "dal sole", mi sa che ero un pò cotta ieri quando l'ho caricato.. .
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Mi spiace sempre dare opinioni non positive. Il racconto è un po' così, non coinvolge per nulla, ha una trama debolissima se non inesistente (secondo me). E' non parlo certo per la brevità, ben consapevole che si può dire molto in poche righe. A rileggerti, ciao
Selene Barblan
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Re: Notte rossa

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Ciao Laura, grazie per il commento, buona serata!
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Fausto Scatoli
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

mah, sono un poco perplesso.
la storia non mi prende, forse anche perché non riesco a comprenderla del tutto, però è scritto piuttosto bene, e questo è un punto a favore.
i refusi sono già stati segnalati e posso solo confermarli.
forse anche la brevità concorre a rendermi poco piacevole la lettura; credo che con un po' più di respiro la storia ne gioverebbe.
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Messaggio da leggere da Angelo Ciola »

Credo anch'io che il racconto, in questo caso, sia troppo breve e, inoltre, non ho capito molto della storia. Il tutto inizia in un modo anche intrigante, ma poi ci vuole una trama a sostenere le impressioni che vengono date dalle premesse.
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Re: Notte rossa

Messaggio da leggere da Aurora Gallo »

Nella sua sinteticità il racconto mi è piaciuto molto, anche se sviluppandolo più ampia ente sarebbe stato sicuramente meglio.
Alessandro Mazzi
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Messaggio da leggere da Alessandro Mazzi »

Mi dispiace ma il racconto non mi ha coinvolto. Sarà la brevità del testo o la trama quasi evanescente, ma non sono riuscito ad entrare nel cuore della narrazione. È soltanto un'impressione soggettiva. Il testo è comunque ben scritto. Magari con uno sviluppo maggiore sarebbe più godibile.
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Isabella Galeotti
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Messaggio da leggere da Isabella Galeotti »

Ciao, ho iniziato a leggerlo con avidità, perchè ero curiosa di cosa avrebbe fatto la bimba. Poi, haimè, mi sono perse nelle sensazioni e imbastita nei tuoi voli pindarici. Secondo il mio modesto parere, manca il corpo del racconto. Forse perchè è brevissimo, non lo so. Con una bella rilettura e lo sviluppo centrale, vedrai che ne potrebbe uscire un brano splendido. Scrivi bene ed è un peccato accantonare un'opera come questa. Sviluppala e sarò felice di rileggerti su BA. Voto tre sulla fiducia.
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FilippoDiLella
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Messaggio da leggere da FilippoDiLella »

Questo è il genere di racconto che si odia o si ama, non lo trovo ottimo per via dello sviluppo che lascia fin troppo spazio all'immaginazione del lettore ma è comunque una buona tela con pennellate vivaci. Mi piacerebbe poter leggere un tuo racconto più, come dire... articolato di questo.
Un caro saluto e buona scrittura!
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Fausto Scatoli ha scritto: 01/05/2019, 21:19 mah, sono un poco perplesso.
la storia non mi prende, forse anche perché non riesco a comprenderla del tutto, però è scritto piuttosto bene, e questo è un punto a favore.
i refusi sono già stati segnalati e posso solo confermarli.
forse anche la brevità concorre a rendermi poco piacevole la lettura; credo che con un po' più di respiro la storia ne gioverebbe.
Ciao, grazie per aver letto il mio racconto e per il tuo commento!
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AACiola ha scritto: 01/05/2019, 22:22 Credo anch'io che il racconto, in questo caso, sia troppo breve e, inoltre, non ho capito molto della storia. Il tutto inizia in un modo anche intrigante, ma poi ci vuole una trama a sostenere le impressioni che vengono date dalle premesse.
Ciao, grazie anche a te per il tuo commento, felice che l’inizio ti abbia intrigato.
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Re: Notte rossa

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Aurora Gallo ha scritto: 02/05/2019, 15:46 Nella sua sinteticità il racconto mi è piaciuto molto, anche se sviluppandolo più ampia ente sarebbe stato sicuramente meglio.
Ciao, grazie! Ci saranno altre occasioni per proporvi racconti più articolati, vedremo se saranno più apprezzati 🙂
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Re: Commento

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Alessandro Mazzi ha scritto: 02/05/2019, 20:39 Mi dispiace ma il racconto non mi ha coinvolto. Sarà la brevità del testo o la trama quasi evanescente, ma non sono riuscito ad entrare nel cuore della narrazione. È soltanto un'impressione soggettiva. Il testo è comunque ben scritto. Magari con uno sviluppo maggiore sarebbe più godibile.
Ciao, grazie per il tuo commento, come ho scritto a Aurora ci saranno altre occasioni ... :)
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Re: Commento

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Isabella Galeotti ha scritto: 03/05/2019, 14:06 Ciao, ho iniziato a leggerlo con avidità, perchè ero curiosa di cosa avrebbe fatto la bimba. Poi, haimè, mi sono perse nelle sensazioni e imbastita nei tuoi voli pindarici. Secondo il mio modesto parere, manca il corpo del racconto. Forse perchè è brevissimo, non lo so. Con una bella rilettura e lo sviluppo centrale, vedrai che ne potrebbe uscire un brano splendido. Scrivi bene ed è un peccato accantonare un'opera come questa. Sviluppala e sarò felice di rileggerti su BA. Voto tre sulla fiducia.
Ciao Isabella, grazie per aver commentato, sarò contenta di proporre altro, che forse risulterà più completa, a presto!
Selene Barblan
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Re: Commento

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FilippoDiLella ha scritto: 08/05/2019, 15:42 Questo è il genere di racconto che si odia o si ama, non lo trovo ottimo per via dello sviluppo che lascia fin troppo spazio all'immaginazione del lettore ma è comunque una buona tela con pennellate vivaci. Mi piacerebbe poter leggere un tuo racconto più, come dire... articolato di questo.
Un caro saluto e buona scrittura!
Ciao e grazie anche a te per il tuo commento!!
F. T. Leo
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Messaggio da leggere da F. T. Leo »

Racconto brevissimo alquanto criptico (credo volutamente), anche un po’ surreale, direi, in cui ci ho trovato comunque un non so che di metaforico. Le chiavi di lettura potrebbero essere numerose. Realtà parallele (nel raccontino si fa riferimento a “un sole”, non a “il sole”)? La morte (l’ombra) che libera la bambina da tutti i “mali” del mondo, da quello che gli altri si aspettano da lei? La realtà artificiosa in cui dimorano tutti e dalla quale la bambina vuole fuggire? In verità, forse, tutto vuole convergere nella seguente unica direzione: la bambina e ogni cosa di quello che le accade intorno, penso, sono solo un pretesto per quello che è il vero fulcro del racconto che, mi pare, possa inquadrarsi in una sorta di fuga dalla “insostenibile” realtà, dai suoi “pesi”, dalle sue “aspettative”, un estraniarsi convinto in modo da sottrarsi, pertanto, alle sue “storture”. Lo si evince soprattutto da questo periodo: “Con dolcezza l’ombra avvolse la bambina, la strinse e cullò fino a farla assopire, poi la portò con sé nel regno dove l’oppressione e l’angoscia non avrebbero più potuto toccarla e le sue visioni fantastiche l’avrebbero accompagnata per sempre”. Almeno così l’ho interpretato.
Il breve racconto è ben scritto. Tranne, forse, per la virgola finale prima del verbo “singhiozzò” (o, per meglio dire, “la cui luce tremola” doveva essere l’inciso), mi pare che la punteggiatura sia perfetta.
Nel complesso, comunque, il raccontino mi è piaciuto molto… Complimenti!
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F. T. Leo ha scritto: 24/05/2019, 19:52 Racconto brevissimo alquanto criptico (credo volutamente), anche un po’ surreale, direi, in cui ci ho trovato comunque un non so che di metaforico. Le chiavi di lettura potrebbero essere numerose. Realtà parallele (nel raccontino si fa riferimento a “un sole”, non a “il sole”)? La morte (l’ombra) che libera la bambina da tutti i “mali” del mondo, da quello che gli altri si aspettano da lei? La realtà artificiosa in cui dimorano tutti e dalla quale la bambina vuole fuggire? In verità, forse, tutto vuole convergere nella seguente unica direzione: la bambina e ogni cosa di quello che le accade intorno, penso, sono solo un pretesto per quello che è il vero fulcro del racconto che, mi pare, possa inquadrarsi in una sorta di fuga dalla “insostenibile” realtà, dai suoi “pesi”, dalle sue “aspettative”, un estraniarsi convinto in modo da sottrarsi, pertanto, alle sue “storture”. Lo si evince soprattutto da questo periodo: “Con dolcezza l’ombra avvolse la bambina, la strinse e cullò fino a farla assopire, poi la portò con sé nel regno dove l’oppressione e l’angoscia non avrebbero più potuto toccarla e le sue visioni fantastiche l’avrebbero accompagnata per sempre”. Almeno così l’ho interpretato.
Il breve racconto è ben scritto. Tranne, forse, per la virgola finale prima del verbo “singhiozzò” (o, per meglio dire, “la cui luce tremola” doveva essere l’inciso), mi pare che la punteggiatura sia perfetta.
Nel complesso, comunque, il raccontino mi è piaciuto molto… Complimenti!

Ciao, grazie per aver letto così attentamente il mio racconto e per il tuo commento sensibile e approfondito. Sono felice che ti sia piaciuto e che tu abbia potuto coglierne lo spirito.i
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Roberto Bonfanti
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Il racconto è ben scritto e l’idea è buona, almeno in embrione. Concordo con altri che hanno commentato prima di me, la storia andrebbe sviluppata meglio (aspettative, angosce, la sua vera natura, verità nascoste: tutti elementi appena accennati, come quella “falsa realtà” del finale) ma la base su cui lavorare c’è.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
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Re: Commento

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Roberto Bonfanti ha scritto: 26/05/2019, 9:49 Il racconto è ben scritto e l’idea è buona, almeno in embrione. Concordo con altri che hanno commentato prima di me, la storia andrebbe sviluppata meglio (aspettative, angosce, la sua vera natura, verità nascoste: tutti elementi appena accennati, come quella “falsa realtà” del finale) ma la base su cui lavorare c’è.
Grazie anche a te per il tuo commento!
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Teseo Tesei
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Difficile da commentare. Le interpretazioni in molti punti sono molteplici. Il racconto si adatta e modella automaticamente ai pensieri del lettore. E' un idea comunque. Un racconto che automaticamente induce il lettore a riflettere secondo la propria sensibilità.
Le stelle brillano soltanto in notte oscura.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk

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Selene Barblan
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Teseo Tesei ha scritto: 29/05/2019, 23:30 Difficile da commentare. Le interpretazioni in molti punti sono molteplici. Il racconto si adatta e modella automaticamente ai pensieri del lettore. E' un idea comunque. Un racconto che automaticamente induce il lettore a riflettere secondo la propria sensibilità.
Grazie per aver letto e commentato il mio racconto!
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Gabriele Ludovici
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Messaggio da leggere da Gabriele Ludovici »

L'idea è buona ed è scritto bene, ma per giustificare una brevità del genere occorreva un grande colpo di scena finale :) Così purtroppo si finisce per abbandonare troppo presto la protagonista, senza poter empatizzare abbastanza con lei e comprendere che fine abbiano le sue fantasie.
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Stefano Giraldi Ceneda
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Messaggio da leggere da Stefano Giraldi Ceneda »

Faccio fatica a definire il brano letto “racconto”, pur riconoscendo di custodire una concezione classica e convenzionale di esso. Reputo “Notte rossa” una conclusione perlopiù indistinta (con rari sprazzi ragionati) di una storia rimasta nella testa e nella penna dell’autrice. La proprietà di linguaggio è considerevole, ma, applicata a un elaborato che, per come si presenta, risulta incompleto, non viene valorizzata a sufficienza. Consiglio a Selene di “sgobbare” un po’ sull’intreccio (anche un racconto di poche righe lo ha) magari preparandone preventivamente l’ossatura: vedrai che i punti nodali della storia che vuoi raccontare emergeranno con evidenza e nessuno di questi sarà trascurato durante la stesura.
Ad maiora!
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Gabriele Ludovici ha scritto: 03/06/2019, 16:14 L'idea è buona ed è scritto bene, ma per giustificare una brevità del genere occorreva un grande colpo di scena finale :) Così purtroppo si finisce per abbandonare troppo presto la protagonista, senza poter empatizzare abbastanza con lei e comprendere che fine abbiano le sue fantasie.
Contenta che in ogni caso susciti un pochino di curiosità :) Grazie per il commento!
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Re: commento

Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Stefano Giraldi Ceneda ha scritto: 11/06/2019, 12:08 Faccio fatica a definire il brano letto “racconto”, pur riconoscendo di custodire una concezione classica e convenzionale di esso. Reputo “Notte rossa” una conclusione perlopiù indistinta (con rari sprazzi ragionati) di una storia rimasta nella testa e nella penna dell’autrice. La proprietà di linguaggio è considerevole, ma, applicata a un elaborato che, per come si presenta, risulta incompleto, non viene valorizzata a sufficienza. Consiglio a Selene di “sgobbare” un po’ sull’intreccio (anche un racconto di poche righe lo ha) magari preparandone preventivamente l’ossatura: vedrai che i punti nodali della storia che vuoi raccontare emergeranno con evidenza e nessuno di questi sarà trascurato durante la stesura.
Ad maiora!
Grazie per aver letto e commentato il mio racconto!
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Marco Daniele
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Messaggio da leggere da Marco Daniele »

Mi spiace ma la lettura non mi ha soddisfatto più di tanto. Non è una questione di brevità: si possono scorgere scenette narrative molto efficaci in poche righe, così come un lungo racconto può trovarsi alla fine un cumulo di aria fritta. Qui gli spunti interessanti non mancano e il linguaggio è molto buono, ma tutto si risolve in una bolla di sapone. Prendendo in prestito un'espressione già usata da Isabella, manca il corpo del racconto, la sostanza della storia.
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