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Anagrafe racconta

Inviato: 03/06/2019, 20:13
da Lodovico
leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

CERTIFICATO DI NASCITA
Si certifica che il giorno 22/03/1963 in Roma
È nato Federico Rocchi

CERTIFICATO DI NASCITA
Si certifica che il giorno 15/11/1968 in Volterra
È nata Emanuela Petrelli

ATTO DI MATRIMONIO
Il giorno 01/08/1993
hanno contratto matrimonio
Federico Rocchi ed Emanuela Petrelli

CERTIFICATO DI NASCITA
Si certifica che il giorno 21/10/1995 in Roma
È nato Rodolfo Maria Rocchi

SENTENZA DI DIVORZIO
Tribunale di Roma, 07/07/2016
Tra: Federico Rocchi ed Emanuela Petrelli
con addebito alla signora Petrelli
a causa di infedeltà coniugale.

TRIBUNALE DI VOLTERRA
Addì: 04/08/2016
Si diffida formalmente il signor Federico Rocchi
dal reiterare le molestie a danno della signora Emanuela Petrelli

CERTIFICATO DI MORTE
Si certifica che la signora Emanuela Petrelli
è deceduta in Volterra il 23 gennaio 2017

TRIBUNALE DI ROMA
SEZIONE PENALE
Oggi, 12/12/2019
Il signor Federico Rocchi è stato riconosciuto
colpevole di omicidio di primo grado
nei confronti della ex moglie Emanuela Petrelli
e condannato ad anni venti di reclusione

TRIBUNALE DI NOVARA
Addì: 11/08/2024
Si diffida formalmente il signor Rodolfo Maria Rocchi
dal reiterare le molestie a danno della signora Francesca Costa

Re: Anagrafe racconta

Inviato: 04/06/2019, 6:57
da Massimo Baglione
Ha tutta l'aria di essere una storia vera, tranne il finale (che ci confermeranno tra qualche anno, immagino).

Re: Commento

Inviato: 04/06/2019, 8:45
da carlocelenza
Bellissimo, in quattro parole la descrizione della disorganizzazione dello stato cui affidiamo le nostre vite che non si accorge neanche che siamo morti, figuriamoci di quando siamo vivi.

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Inviato: 04/06/2019, 13:38
da Ida Dainese
Una lettura veloce ma non leggera. Una forma stilistica asciutta, che non "racconta", eppure suggerisce tutta la storia. Una serie di dati anagrafici che suscita diversi sentimenti: la gioia per un lieto evento, la realizzazione di un sogno d'amore, l'inquietudine per quell'incrinarsi lento verso un tragico esito, la colpevole pesantezza dell'eredità che si lascia ai figli. Un inferno in cui si precipita senza aiuto, senza un freno, senza che qualcuno, forte e obiettivo, riesca a intervenire. Bel non-racconto, che stupisce, che indigna, che lascia un'amara rassegnazione.

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Inviato: 04/06/2019, 23:51
da Laura Traverso
Racconto-cronaca molto incisivo e di grande attualità che racchiude la triste realtà dei femminicidi quotidiani a cui ormai siamo abituati. Bravo! In poche parole hai raccontato questa storia che ne rappresenta tante... E c'è da crederci che nel 2024 tutto si ripeta. Come sovente accade, di padre in figlio...

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Inviato: 05/06/2019, 19:03
da Angelo Ciola
Essenziale ma, i pochi estratti anagrafici, evidenziano una storia che si ripete tragicamente uguale da troppo tempo. Quando l'amore è considerato possesso si arriva a queste drammatiche conclusioni. Non è un racconto ma, in quelle poche righe, una incisiva e efficace denuncia.

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Inviato: 06/06/2019, 1:51
da Teseo Tesei
Ricorda una ricerca storica reale d'alcuni anni or sono. La ricerca iniziò a causa d'alcuni comportamenti a dir poco anomali d'un giovane, nella cui casata si narrava esistessero comportamenti simili. Chiamiamole "tare", anche se probabilmente cattivi esempi sarebbe un termine molto più appropriato. Cominciammo la ricerca dalla fine 1700. Il trisavolo si sposò quattro volte, altro non fu possibile scoprire. Il bisnonno si sposò tre volte ed è certo che in un caso la sposa scomparì, mentre in un altro morì per intossicazione da funghi velenosi. Il nonno si sposò tre volte in quanto una moglie sparì, ed un altra morì mentre cercava funghi. Il padre si sposò tre volte: la prima moglie scappò tornando alla sua famiglia, la seconda morì per intossicazione da funghi velenosi mentre la terza morì causa le percosse subite perché non voleva mangiare i funghi. Costui venne arrestato e condannato per i due uxoricidi. Il figlio fece strage di figlie e moglie. Si salvò il figlio del figlio che non commise alcun reato pur non mancando casi di violenza domestica. Costui ebbe un ulteriore figlio che con il suo agire poco lecito innescò la ricerca storica anzidetta. Che dire? Anche i fatti parlano e raccontano storie. Storie che tuttavia sarebbe meglio neppure mai sentire. Non mi lascia certamente entusiasta.

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Inviato: 10/06/2019, 10:33
da Namio Intile
Il racconto mi lascia perplesso. D'accordo mostrare e non raccontare, d'accordo sperimentare, ma qui non esiste una storia, dei personaggi, una trama, uno sviluppo qualsiasi. Esiste soltanto un'idea dell'autore, come si sente in dovere di spiegare in seguito a margine (e quindi non nel racconto), e una ricerca da cui trae origine l'invenzione.

Non riesco a dare un voto, mi spiace.

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Inviato: 11/06/2019, 11:13
da Fausto Scatoli
piaciuto. semplice e schematico, nel suo tono asciutto racconta ogni cosa, lasciando la fantasia del lettore libera di volare e di crearsi le scene.
scene che sono comunque chiare anche solo scorrendo l'elenco.
non è un racconto, ma esprime alla perfezione (purtroppo) la situazione della nostra società.
bravo, bel lavoro.

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Inviato: 12/06/2019, 7:22
da Selene Barblan
Ciao, personalmente trovo il tuo racconto bello anche se non convenzionale; il tema è fin troppo attuale e a mio parere sei riuscito a trasmettere un messaggio importante senza appesantire la lettura (anche se poi emotivamente di sicuro non se ne esce alleggeriti).

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Inviato: 12/06/2019, 22:27
da Roberto Bonfanti
Come sperimentazione ci può stare. Certo che la “morale” è piuttosto pessimista: il gene della violenza come sola eredità tramandata da padre in figlio. Quello che va letto frale righe supera il narrato, affidato a distaccate annotazioni burocratiche. Funziona.

commento

Inviato: 16/06/2019, 22:06
da Stefano Giraldi Ceneda
Elaborato evidentemente sui generis. Scritto con stile epigrafico, questo “non-racconto” è incisivo, e malgrado non ne apprezzi la forma narrativa, devo ammettere che va dritto al punto senza tentennamento alcuno. Non entusiasma, non coinvolge, ma a suo modo raggiunge un buon livello di efficacia.
P.S. Esprimerò il voto dopo attenta rilettura.

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Inviato: 18/06/2019, 8:53
da Isabella Galeotti
Questi schemi erano compiti che il mio prof mi faceva fare. Lui ci dava delle storie e noi dovevamo estrapolarne l'essenziale, praticamente, se mi permetti, "la lista della spesa". Oppure vicecersa. Era un ottimo esercizio per elaborare bene i fatti, ed i personaggi. Questa "lista della spesa" scusa se mi permetto, parla dei giorni nostri, parla del quotidiano e della pazzia che giorno dopo giorno si insinua nelle persone. In 9 paragrafi hai trasmesso, gioia, passione, natività, tristezza, rabbia, pazzia, e poca fiducia nella ricerca. Comunque il non racconto mi è piaciuto. Voto 4

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Inviato: 18/06/2019, 16:42
da Gabriele Ludovici
Buona l'idea, schematizza il lato freddo e impersonale dei drammi che purtroppo caratterizzano le nostre cronache. Ahimé, spesso non bastano nemmeno violenze gravi od omicidi per arrivare a una giusta pena...

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Inviato: 21/06/2019, 15:02
da Marco Daniele
Apprezzo molto le sperimentazioni, quindi al di là della questione se sia considerabile o meno come racconto trovo lodevole l'originalità alla base dell'esperimento. Quanto alla "morale" della "storia", beh, è un vero pugno di pessimismo e (purtroppo) realismo nello stomaco.