La Contessa
Inviato: 14/06/2019, 22:02
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– Ted Byron, signore – disse il poliziotto al tenente Corby.
– Ti farò causa per avermi trascinato qui con la forza – disse Ted.
– Sul mio tavolo c’è la tua licenza da ciarlatano – replicò il tenente a denti stretti.
– Mentalista, prego! – sottolineò Ted, togliendosi il cappotto.
– Devi aiutarmi, il capitano mi sta addosso.
Nel salotto damascato, oltre a loro due, c’erano tre uomini e una donna. La signora era seduta su un divano a tre posti insieme a un uomo. Gli altri occupavano due poltrone.
– Io sono il conte Collins – disse l’uomo di mezza età con l’elegante completo blu. – Sono il marito di Cecilia. Anzi, lo ero.
– Io mi chiamo Brian Sullivan e sono un amico di famiglia. Non so perché sia stato convocato.
– Io sono Arthur Zais, il medico personale della contessa – disse il terzo. – Dora, questa mattina, mi ha chiamato subito appena ha scoperto il corpo.
– Lei è la governante? – chiese Ted, rivolgendosi alla donna.
– Sì, signore – rispose lei, tirando su col naso. – La contessa aveva gli occhi sbarrati quando sono andata a svegliarla.
– Che cosa è successo ieri sera? – chiese Ted al tenente.
– I signori sono stati qui fino a tardi – rispose Corby. – Poi il marito si è ritirato.
– Camere separate? – chiese Ted al conte.
– Da diversi anni – rispose lui, sfilando una sigaretta da un pacchetto.
– Il signor Brian si è trattenuto per qualche altro minuto, poi è andato via – aggiunse il tenente.
– Brian, lei è molto giovane. Ventiquattro? Ventisei? – chiese Ted.
– Ho venticinque anni, ma questo che importanza ha?
– Lei era l’amante della contessa! – disse Ted, fissando il conte, che continuò a tentare di accendersi la sigaretta.
– Come si permette? – gridò Brian, inviperito.
– E le dirò di più: il marito lo sapeva.
– Come può fare simili affermazioni! – protestò il conte.
– Quando ho accusato Brian, lei non si è scomposto. Questo significa che era al corrente della relazione e che non le importava. Come è avvenuto il decesso?
– Infarto – disse il medico.
– L’infarto può anche essere provocato – disse il tenente. – La contessa aveva l’abitudine di prendere una tisana forte.
– Quando ho constatato il decesso di Cecilia, le ho fatto un prelievo, poiché non era ancora subentrato il rigor mortis. Ho mandato la fiala al Centro Analisi della polizia.
– Lei potrebbe averla sostituita – replicò il tenente.
– Sono al servizio di questa famiglia fin da quando c’era il vecchio Conte. Non farei mai una cosa simile. E poi, perché l’avrei fatto?
– Dammi altre informazioni, Corby.
– Il vecchio adottò la bambina quarant'anni fa, dopo la perdita della moglie. Disse che l’aveva fatto perché era veramente sua figlia.
– Che vita conduceva?
– Molto ritirata.
– Vita ritirata, ma nonostante tutto… Dora, lei quanti anni ha?
– Ne ho sessanta, perché questa domanda? Mi assunse il signor Conte quando avevo diciotto anni perché la moglie non stava bene.
– Togli Dora dai sospettati di omicidio, Corby.
– Perché? Lei poteva benissimo somministrare una tisana “rinforzata” alla contessa.
– Nessuna madre uccide la figlia.
A quelle parole, Dora scoppiò a piangere.
– Come fai a dirlo? – disse il tenente, allibito.
– La moglie è malata e il vecchio Conte ha in casa una ragazza di vent'anni. Lei resta incinta e lui riconosce la bambina: un classico.
– Si vergogni per aver osato gettare una simile ombra su Cecilia – disse il medico – e su questa donna che ha servito onorabilmente la famiglia per decenni.
Prima che Ted potesse replicare, arrivò un poliziotto che consegnò un documento al tenente.
– Forse non è stato un omicidio – disse lui, leggendo il foglio. – Il sangue non conteneva sostanze letali.
– Potremmo fare un’autopsia – disse Ted, osservando Arthur, seduto molto vicino a Dora.
– Non servirebbe a niente – disse il dottore – ma fate pure.
In quel mentre il cellulare del tenente squillò.
Dopo aver riattaccato, Corby disse: – Non immagini cosa mi hanno comunicato dall'obitorio.
– Il cadavere non c’è più?
– Mi farai ammattire: tu come fai a saperlo?
– Te lo spiego dopo. Hai notato che il dottore è molto protettivo nei confronti di Dora? Le tiene addirittura la mano.
– E allora? È un dottore.
– Nessuno si rivolge a una contessa chiamandola per nome: solo lui l’ha fatto. È il comportamento di un padre, direi! Anche lui andava a letto con Dora, e quando restò incinta, fu facile convincere il vecchio Conte che il padre era lui. In questo modo hanno assicurato un futuro alla bimba.
A quelle parole il dottore abbassò la testa.
– È tutto vero, ma ormai non ha più importanza. La nostra Cecilia ci ha lasciato – disse l’uomo, stringendo a sé la governante.
– Va bene, questo esclude dai sospettati anche il dottore – disse Corby. – Ora vuoi dirmi se è stato il marito oppure l’amante?
– Prima – disse Ted, indicando un quadro, – vorrei che il conte aprisse la cassaforte che sta là sotto.
– Come fa a saperlo? – disse l’uomo, avviandosi verso la parete indicata da Ted.
– Questo lo sapevo anch'io – disse il Tenente. – Si vede che il quadro è scostato dal muro.
– Il conte aprì la cassaforte, che si rivelò essere vuota.
– Come vede, non c’è niente. Non la usiamo più.
– Ora ti dirò chi è stato e dove puoi trovare la contessa – disse Ted al tenente, con un sorrisetto malizioso.
– Hai capito anche chi ha sottratto il corpo? Non posso crederci!
– Il colpevole è… il signor Brian! Perquisitelo e gli troverete un biglietto aereo o un biglietto ferroviario. Se pensava di partire in aereo, troverete la signora contessa all'aeroporto. Altrimenti, sarà alla stazione.
Il Tenente era sbalordito. Brian si alzò lentamente dalla poltrona su cui era seduto, poi fece un balzo improvviso verso l’uscita. Ted gli fece lo sgambetto e lui ruzzolò sul pavimento. La perquisizione rivelò un biglietto aereo per Bali. Il volo partiva dopo tre ore.
– Come hai fatto, malefico individuo – disse il tenente.
– Il marito afferma che la cassaforte è sempre stata vuota, ma tutti sanno che non è normale che in una casa signorile come questa non ci siano contanti o gioielli. Insieme all'amante della moglie organizza un piano per sbarazzarsi di lei. Non la vuole uccidere, solo spedirla fuori dalle scatole insieme al suo amante. Li riempie di soldi, dopo aver vuotato la cassaforte, e si assicura la complicità di Dora e del dottore. Loro devono testimoniare che la contessa è davvero deceduta. Nessun problema, dato che sono i genitori.
– Quindi… – balbettò Corby.
– Ti serve un furgone: sono colpevoli tutti e quattro.
Ted si rimise il cappotto e fece per allontanarsi, ma prima aggiunse, prendendo il tenente per un braccio e fissandolo negli occhi: – Domattina vengo a prendere la mia licenza da “ciarlatano”, d’accordo?