L'avvertimento
Inviato: 02/09/2019, 19:26
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A diciotto anni Angelica sposò Charlie.
La cerimonia fu officiata nella cattedrale di Gilford e tutto il paese vi partecipò. Così si faceva per i matrimoni della nobile casata Mayer, che possedeva un’infinità di terre nei dintorni, anche se nessuno, nemmeno il fisco, sapeva bene quante fossero le loro proprietà.
Capelli neri e lunghi in un viso dolce e aggraziato, indossava il vestito più costoso che i cittadini di Gilford avessero mai visto. I quattro fratelli minori di Charlie, tutti sposati con donne che avevano più del doppio dell'età di Angelica, erano felici per lui. Un colpo di fulmine da parte di entrambi, pensarono. Il fatto che il padre della sposa lavorasse per i Mayer come stalliere e la madre fosse la loro cuoca era irrilevante.
Tutte le cognate la accolsero come una sorella, come devi fare se sei la moglie di un Mayer. Dell'età di Charlie, che aveva una trentina d'anni più di lei, non si parlava mai durante le cene in famiglia. Anche perché, se qualcuno l'avesse fatto, Cordelia, moglie del secondogenito, avrebbe di certo puntualizzato, con la sua stridula voce, che la differenza era di trentacinque, non di trent'anni. Nemmeno Rebecca, moglie del terzogenito, amava molto Angelica. Le augurava spesso di avere tanti figli come lei, che ne aveva cinque. In questo modo, le diceva, “capirai cosa vuol dire”. Non le spiegava mai, però, il significato di quella frase. Penelope, moglie del penultimo fratello, non la poteva sopportare, perché troppo bella e longilinea. Non come lei, piccola e con un seno prosperoso. Susan invece, moglie del più piccolo, la ammirava, perché nei suoi occhi vedeva l'amore per il marito. Quello, cioè, che era scomparso dai suoi da diversi anni.
Gentile, affettuosa, dolce, disponibile con tutti, Angelica era amata, almeno a parole, da tutta la famiglia. Quanto era piacevole intrattenersi con lei in cucina a far torte e sformati, oppure nelle riunioni salottiere della domenica con le altre mogli. Quando qualche donna si lamentava del proprio consorte, lei scuoteva la testa con benevolenza e aggiungeva: – Charlie no, lui non è così! Il mio Charlie sì che è un marito perfetto.
Certo, dopo quindici anni di matrimonio, qualcosa era cambiato. Lui non la baciava più al risveglio, né quando usciva per andare in ufficio. Era diventato scontroso e si arrabbiava per un nonnulla, ma lei minimizzava questi problemi familiari.
– È affaticato per il troppo lavoro, bisogna capirlo – ripeteva a tutti.
Nonostante questo, Angelica rimaneva cordiale e sorridente com'era sempre stata. Solo il suo aspetto non era lo stesso. Le mani erano diventate paffute, i fianchi si erano ingrossati e il seno si era deformato. L'altezza era rimasta inalterata, la larghezza no.
Il suo altruismo e la sua bontà d'animo si manifestarono anche quando ci fu la tragedia.
Charlie aveva assunto Mandy, una giovane cameriera di colore, per tenere in ordine il suo studio, stipato di libri, documenti e soprammobili. Lui era molto scrupoloso; non tollerava che gli oggetti fossero spostati nemmeno di un millimetro e spesso restava ore a illustrarle meticolosamente cosa fare.
Un giorno, Mandy stava togliendo dal giardino le foglie che il vento vi aveva accumulato. Mentre spazzava a ridosso della casa, purtroppo il vento le fece cadere in testa un grosso vaso di fiori.
Angelica le rese omaggio con la corona di fiori più costosa.
– Mi dispiace per lei – disse alle cognate, durante il funerale, – ma bisogna stare attenti quando si va nelle case altrui!
Qualche tempo dopo, Charlie si ammalò e il suo medico gli disse che doveva prendersi un mese di riposo. Non volendo stare con le mani in mano, decise allora di scrivere le sue memorie e assunse Emily. Tutte le mattine, quella giovane studentessa andava a casa Mayer e si chiudeva nello studio con Charlie. Lavoravano senza sosta tutto il giorno, e a volte Charlie, prima di cena, doveva farsi una doccia da quanto era accaldato.
Ahimè, la sfortuna si accanì di nuovo contro la famiglia Mayer. Mentre usciva dalla porta principale, un pesante vaso di fiori piombò in testa a Emily.
– Sapete – disse alle cognate, durante il funerale, – Charlie si sente così responsabile che ha insistito per pagare le spese per intero!
Dopo quel giorno, la vita in casa Mayer riprese a scorrere tranquilla. Angelica cucinava torte e sformati e si intratteneva in indulgenti conversazioni salottiere con le altre mogli.
Tempo dopo, una donna della servitù andò in pensione e, fra le tante, si presentò per un colloquio di lavoro una giovane ragazza molto carina. Charlie la fece accomodare nel suo studio e stava leggendo il suo curriculum, quando sentì un frastuono provenire dal cortile. Si precipitò alla finestra e vide che era caduto un grosso vaso di fiori che, per fortuna, non aveva colpito nessuno.
Charlie si affrettò a congedare la ragazza.