Una lettera dal passato
Inviato: 20/09/2019, 22:19
Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.
Pasquale era nel pieno delle pulizie delle proprie scartoffie. Negli anni aveva accumulato così tanti documenti che ora sentiva la necessità di disfarsene di alcuni.
Gli capitò di stringere tra le mani una cartellina dei tempi della scuola e così un foglio scivolò fuori, volteggiando a mezz’aria per un paio di secondi prima di posarsi sul pavimento. Aggrottando un sopracciglio, si chinò per raccoglierlo, incuriosito.
Gli occhi dell’avvocato di successo di mezz’età si posarono su un foglio ingiallito dal tempo, vergato con una calligrafia sgraziata, infantile. Ci mise qualche secondo per decifrarlo e riconoscere chi l’aveva scritto.
Era stato lui!
Gli occhi cominciarono a scorrere lungo le righe leggermente sghembe e le lettere goffe che il dodicenne se stesso aveva tracciato su quella pagina.
“Caro me del futuro,
come stai? Io sto bene. Sono il te del passato, ho dieci anni e frequento le elementari. Da grande vorrei fare l’astronauta. Tu sei un astronauta, vero? Scommetto che sei andato su qualche lontano pianeta e hai conosciuto gli alieni. Beh, lo farò anch’io, tu resta lì ad aspettarmi…”
A stento Pasquale trattenne una lacrima. Quel ragazzino di dieci anni, così ingenuo ed entusiasta della vita, non c’era più da tempo. Lui non solo non era diventato un astronauta (sogno impossibile, se ne rendeva conto) ma la vita l’aveva portato a essere tutt’altro genere di persona. Per anni aveva inseguito solo la carriera e così si era ridotto a difendere criminali e malviventi!
“Sei sposato, me stesso del futuro? Hai dei figli? Io ne vorrei tre, come i miei genitori. Anche se spero che escano tutti e tre come me e non come Aldo e Nicola, che sono i miei fratelli. E spero di sposare una donna bella come la mamma…”
E invece l’unico vero amore della sua vita, Ida, gli era scivolato dalle dita come acqua liquida. La sua ambizione, la sua testardaggine, la sua indifferenza: tutto aveva contribuito a fargli perdere di vista le cose importanti della vita, a cominciare dall’amore per l’unica donna che era mai riuscita a capirlo.
“Scommetto che sei anche una gran brava persona, me del futuro. Scommetto che con i soldi che hai fatto come astronauta hai sconfitto la fame nel mondo e hai salvato tutti i bambini…”
Quello fu troppo. Con una certa stizza mista a dolore, Pasquale strinse con forza le dita, stropicciando la carta della lettera; poi convulsamente la stracciò in pezzi. E infine si lasciò andare a un pianto sentito, incontrollato.