A whiter shade of pale
Inviato: 11/10/2019, 10:59
Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.
La Procol Harum trasportava il primo equipaggio umano diretto verso Nuovi Mondi.
— Cosa diavolo succede? — domandò a un tratto Derek.
— Raggi Gamma. — fece Jezael.
I suoi palmi sfiorarono i pannelli dell'elaboratore quantistico.
— Perché abbiamo cambiato rotta? — chiese Derek.
— Pare… un orizzonte degli eventi. — mormorò Domino.
— Tra la Terra e Marte? — chiese stupefatto Enoch.
— È un buco nero primordiale, possono essere ovunque. Ma non ci siamo ancora dentro. — li confortò Jezael.
— Sganciamo la Jethro Tull e azioniamo i propulsori della nave madre. Dovrebbe riuscire a sottrarsi alla gravità. — suggerì Domino.
— E se rimanessimo?
L'elaboratore quantistico offrì parere negativo.
— Ci restano tre minuti. — li sollecitò Domino.
Derek corse alla Jethro Tull, la sonda destinata a far scendere il primo uomo su Marte.
— Avrete più possibilità senza di me. — disse. E, senza che potessero fermarlo, chiuse il portello davanti a sé.
Le due navi si separarono.
Jezael urlò e tese le braccia verso il marito, mentre la Procol Harum, sganciata la sua appendice, falliva l'accensione dei propulsori perdendosi nell'orizzonte degli eventi.
Quante volte, negli anni seguenti, riguardando le registrazioni di quel momento, sentì Jezael pronunziare il suo nome mentre tendeva le braccia verso di lui, in un ultimo infinito abbraccio.
Jezael sarebbe vissuta in eterno, e non sarebbe invecchiata.
"È ancora là", pensò, "cristallizzata in quell'addio doloroso, lungo quanto tutte le età dell'universo".