Amici per sempre

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'autunno 2019.

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Sondaggio concluso il 23/12/2019, 23:00

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Giorgio Leone
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Amici per sempre

Messaggio da leggere da Giorgio Leone »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Giacomo si alza dal letto e inizia faticosamente a girare per casa in pigiama. La luce del giorno filtra attraverso le persiane lasciate socchiuse perché, anche se è mattina presto, fa già caldo. In bagno si lava la faccia, in cucina annaffia qualche piantina, mette dei croccantini in una scodella per terra e cambia l’acqua della ciotola.
«Balù, vieni, la pappa è pronta.»
Il cane, però, non si vede.
Il campanello squilla e va ad aprire la porta. C’è un’altra persona anziana, con una valigia in mano, che gli sorride. Si stringono con affetto dandosi vigorose pacche sulle spalle.
«Eccomi qua, Giacomo, come ti avevo promesso.» dice il nuovo venuto. «Appena arrivato mi sono precipitato da te, prima ancora di andare a casa.»
«Hai fatto bene, Vanni, tanto lì non c’è nessuno. Mi hai fatto aspettare, ma alla fine eccoti qua. Entra, sarai stanco per il viaggio.»
«Lo sono, ma non vedevo l’ora di abbracciarti. Sono passati sei mesi dall'ultima volta che ci siamo visti.»
Si siedono al tavolo della cucina.
«Ti trovo così così, l'ultimo periodo non deve essere stato facile per te. Sei pallido come un morto!» dice il padrone di casa.
«Tu invece sei uguale all’ultima volta che ti ho visto, e pure tu non eri esattamente il ritratto della salute.»
Ridono di gusto e Vanni si accende una sigaretta.
«Adesso basta con i complimenti. Dai, beviamoci un bicchiere.»
«Ma non è un po’ troppo presto?»
«E chi se ne frega, ormai possiamo fare quello che vogliamo. Inoltre oggi dobbiamo festeggiare.»
Ridono ancora e brindano, restando poi qualche tempo in silenzio, presi dai ricordi. Riprende a parlare Vanni.
«E di te che mi dici, sempre solo soletto?»
«Lo sai bene che c’è sempre il mio cane a farmi compagnia. Tra noi c’è un’amicizia più unica che rara. Balù, vieni a mangiare, non hai fame oggi?»
Fischia, ma il cane non compare.
«Già, il tuo cane. Ma sei proprio sicuro che possa ancora venire da te?»
«Ma certo che può! Balù, dove ti sei cacciato?»
Vanni scuote la testa tristemente.
«Lo vedi che non viene? Te lo dico da amico, ormai non può più farlo.»
«Ti sbagli di grosso! Viene tutti i giorni almeno un paio di volte, si fa fuori i croccantini in un attimo, poi si accuccia ai miei piedi.»
«Sicuro di non immaginartelo? Non pensi che ormai sia solo nei tuoi ricordi?»
«Ma perché dici così?»
Vanni esita un attimo, poi si fa coraggio. Questa cosa non la voleva dire, ma non sa che altro fare.
«Perché la morte alza barriere invalicabili.»
«Ma l'amicizia che c’è tra me e lui è più forte di qualunque barriera! Chiamalo pure miracolo, se vuoi, ne sono stupito io per primo.»
Vanni sta per ribattere qualcosa, ma in quel momento entra il cane che abbaia felice al padrone e divora la pappa. Poi si allunga sul pavimento scodinzolando.
«È proprio Balù, lo riconosco.» dice Vanni sbalordito e frastornato «Ma com’è possibile?»
«Quindi lo vedi anche tu! Che dici, siamo in due a immaginarcelo?»
«Ti chiedo scusa, avevo torto.»
«Non ti preoccupare, facciamoci un altro calice alla salute di tutti e tre.»
Versa da bere.
«Alla nostra!»
«A noi! Evviva Balù!»

Al cimitero un cane è accucciato davanti a una tomba. Un uomo e una donna, che mettono fiori su quella accanto, lo guardano inteneriti.
«Che cane straordinario! Da quando il suo padrone è morto sei mesi fa, non si da pace e tutti i giorni, bello o cattivo tempo che sia, viene a trovarlo e se ne sta buono buono ai piedi della lapide.»
«Una storia incredibile e commovente, Balù è un cane unico. Spesso si addormenta e, ogni tanto, se ne va chissà dove. E pensare che tutti nel quartiere fanno a gara a offrirgli del cibo, ma lui rifiuta sempre.»
«Dio solo sa dove va a mangiare. Giacomo era solo al mondo e aveva come compagnia solo i suoi cani, Balù è stato l’ultimo. Ah no, mi sto sbagliando, aveva anche un amico, un compagno di scuola, un altro solitario. Si è occupato lui del funerale e di questa tomba. Ma tu pensa, l’hanno seppellito proprio ieri.»
Ultima modifica di Giorgio Leone il 12/11/2019, 9:09, modificato 4 volte in totale.
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Lodovico
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Messaggio da leggere da Lodovico »

Eh niente, mi piace molto. Bella storia, se vuoi un po' prevedibile, in un certo senso, ma molto bella. Appunto per questo io avrei fatto una sfida al lettore. Avrei terminato il racconto dove tu hai lasciato lo spazio, dove si dice "Evviva Balù", forse, ma solo forse, dando qualche piccolo indizio che i due amici avessero già fatto il grande passo. Può darsi che non sarebbe stato molto comprensibile, ma avrebbe, per me avuto più appeal. Comunque mi è piaciuto.
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Giorgio Leone
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Re: Amici per sempre

Messaggio da leggere da Giorgio Leone »

Grazie a Diego.G. Effettivamente l'articolo mancava, così ho corretto. Maledetti refusi, sono peggio dei cookies!
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Giorgio Leone
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Re: Amici per sempre

Messaggio da leggere da Giorgio Leone »

Sempre pronto ad accettare suggerimenti ed anche a recepirli, questa volta resto un po' spiazzato da quanto rilevato da Lodo e ripreso da Diego. Nella mia mente tutto si giocava sul fatto che il lettore venisse portato a credere che i due amici fossero vivi e il cane morto ("vivo" solo nella mente del padrone). Poi, invece, si scopre che i due amici sono morti e il cane vivo e vegeto, capace però di raggiungere in modo misterioso il suo ex padrone. Secondo me, se manca la seconda parte (che ingenuamente speravo non fosse così prevedibile) il racconto a mio avviso diventa un racconto non racconto. Quanto agli indizi della morte dei due, già ci sono («Ti trovo così così, l'ultimo periodo non deve essere stato facile per te. Sei pallido come un morto!» .... «Tu invece sei uguale all’ultima volta che ti ho visto, e pure tu non eri esattamente il ritratto della salute.», dopo di che ridono di gusto), ma per non "perdersi nel nulla" devono sempre a mio avviso essere confermati dalla seconda parte la quale, naturalmente, non può che essere diversa dalla prima nello stile: diverso il contesto e diversi gli attori, tranne Balù che, però, sta zitto.
Non vorrei però essere frainteso, non è che non apprezzi il vostro punto di vista, ho voluto solo puntualizzare il mio. Anche se, quando uno deve puntualizzare, probabilmente in qualche modo non ha reso al 100% quello che aveva in testa. Grazie ancora.
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Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Bel racconto. In parte concordo con i commenti precedenti: l’epilogo, che pure dà un senso compiuto alla vicenda, forse perde un po’ di quella spontaneità e freschezza che caratterizza il resto della narrazione. Dico che sono d’accordo in parte perché non saprei come riagganciare quegli indizi (sono passati sei mesi dall'ultima volta che ci siamo visti, sei pallido come un morto, ormai possiamo fare tutto quello che vogliamo ecc.) che trovano soluzione nel finale.
Veramente ben descritto, con un abile uso dei dialoghi, il rapporto fra i due vecchi amici e fra Giacomo e Balù; ho trovato particolarmente azzeccato quello scambio di battute sulla morte e l’amicizia, in fondo sono il significato di tutta la storia.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Racconto molto bello. A me è piaciuto tutto, anche la seconda parte che, ho letto nei commenti, qualcuno non ha convinto. Io trovo sia, la seconda parte, indispensabile per capire la prima. C'è un bel "gioco" tra i vivi e i non, che magari subito non si capisce ma poi sì, si comprende e si apprezza. L'autore racconta di un tema a me particolarmente caro; gli animali, in questo caso un cane. Contiene un bel finale anche: tutti e tre si sono ritrovati (in un mondo migliore, secondo me...). Bravo Giorgio, il tuo scritto è ben costruito, con bei dialoghi, ed è inoltre molto particolare; racconta di molti aspetti fondamentali dell'esistenza: l'amicizia, l'amore, la vita e la morte.
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Eliseo Palumbo
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Re: Amici per sempre

Messaggio da leggere da Eliseo Palumbo »

Ciao Giorgio, gran bel racconto, scritto molto bene come al solito, mi sono piaciuti i dialoghi e il messaggio di fondo.
A essere sincero all'inizio avevo capito che fosse morto il cane e che i due fossero ancora viva, quegli indizi non li avevo intuiti, poi però appena è spuntato il cane mi sono bloccato un attimo, stavo per confondermi, ma per mia fortuna mi si è accesa la lampadina.
La parte finale ci sta e non ci sta: ci sta perché da la conferma di come siano andate le cose, non ci sta perché magari avresti potuto "spiegarlo meglio" in precedenza, ma questo è solo il mio modestissimo parere e sono sicuro che tu avessi in mente un'idea ben precisa prima di scriverlo, non hai di sicuro battuto i tasti della tastiera a caso.
Se ci fosse bisogno di eventuale conferma lo scrivo chiaro: mi è piaciuto molto, massimo dei voti
Mostrare ad altri le proprie debolezze lo sconvolgeva assai più della morte

POSARE LA MIA PENNA E' TROPPO PERICOLOSO IO VIVO IO SCRIVO E QUANDO MUOIO MI RIPOSO


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Teseo Tesei
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Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Cani ed accanimento, così potremmo sintetizzare il racconto.
Il cane, Balù ricorda Hachiko, il celebre cane, di razza Akita inu bianco, nipponico che per dieci anni, dopo la morte improvvisa del suo padrone si recava ogni giorno invano alla stazione di Shibuya per attenderlo.
Queste anime mortali dotate di funzione vegetativa e funzione sensitiva, secondo il pensiero aristotelico non godono di funzione razionale.
Questo le rende mortali a differenza delle anime umane che notoriamente come “optional” :D sono dotate pure di funzione razionale.
La condivisione dell’anima sensitiva tra esseri umani ed animali, e spesso in questi ultimi più sviluppata, rende gli animali tanto cari agli esseri umani: intesi come animali razionali.
In breve: Gli animali sono incapaci di pensiero trascendente pertanto non possono elevarsi sopra la materia. Questa è la ragione per cui le loro anime sono mortali.
Cristiani, ebrei e mussulmani ritengono che gli animali abbiano anima mortale basandosi su quanto sopra. Viceversa buddisti ed induisti pensano che le anime degli animali siano immortali e possano trasmigrare.
Il pensiero trascendente e razionale tuttavia non è materia. Questo penso possano condividerlo tutti.

Passiamo quindi dai cani all’accanimento.
Trattasi di accanimento al materialismo, che nasconde un’insidia non da poco.
Semplificando all’osso: L’aldilà non è una sostanziale fotocopia dell’aldiquà, non è una replica migliorata di questo mondo.
Quello, sarà veramente un mondo nuovo. Altro che bischerate da calendario. :-D

Quindi riassumendo:
1) Il cane Balù sopravvive ai due esseri umani. Vanni sottolinea che la morte alza barriere invalicabili e Giacomo sostiene che l’amicizia permette di superarle. Cosa possibile, almeno da un punto di vista razionale, solamente fino alla morte di quella bestia di Balù.
2) Giacomo sostiene e porta avanti un messaggio insidioso e che non condivido. Una volta andato avanti. Oggetti materiali come pigiama, bicchiere e quant'altro, sempre da un punto di vista razionale, non esistono, non servono, non ci sono … è accanimento alla materia e trasmette un messaggio infido. :roll:

Come noto il mio giudizio si basa sulla sostanza del messaggio trasmesso più che sulla forma del testo.
Il testo è ben scritto ed a mio vedere il tuo intento di invertire le parti tra morti e vivi è riuscito bene.
Anche la distinzione tra prima e seconda parte la apprezzo e non la cambierei affatto. La questione è molto simile a quella della bischerata del calendario. A mio vedere serve e la lascerei proprio così ed in quella forma.
Ciò premesso, e solo per quanto al punto 2), di cui sopra, il mio giudizio è equivalente al valore del punto: quindi 2.
"Mi piace pochino", proprio per quell’aldilà scaduto così in basso e per il messaggio che trasmette troppo accanito verso la materia, quanto la fedeltà del buon Balu' verso il padrone, Giacomo: più animale che razionale. :-D

A rileggerci.

:smt006
Le stelle brillano soltanto in notte oscura.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk

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Giorgio Leone
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Re: Amici per sempre

Messaggio da leggere da Giorgio Leone »

"Semplificando all’osso: L’aldilà non è una sostanziale fotocopia dell’aldiquà, non è una replica migliorata di questo mondo... Quello, sarà veramente un mondo nuovo. Altro che bischerate da calendario... è accanimento alla materia e trasmette un messaggio infido... quell’aldilà scaduto così in basso..."
Mi hai convinto, però sotto quest'aspetto anche la Divina Commedia - specie l'Inferno con le punizioni corporali - fa veramente schifo.
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Teseo Tesei
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Re: Amici per sempre

Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Dipende.
A 35 anni Alighieri si ritrova in una selva oscura: si legga peccato.
La sua visione è piuttosto offuscata e tante cose ammette lui stesso di neppure capirle.
In questo viaggio si fa accompagnare da Virgilio che rappresenta la funzione razionale della sua anima.

Inizia ed intraprende un viaggio che è lo stesso che noi tutti dovremmo compiere durante la vita intesa come via d'ascesa verso la sommità della montagna che conduce al Paradiso.
Raggiunta quella sommità saremo Anime con l'iniziale maiuscola.
Durante questo viaggio la "zavorra materiale" viene, appiglio dopo appiglio, lasciata indietro.

Chiaramente l'Alighieri stordito che si attacca al primo appiglio della scalata vede e spiega al lettore il mondo dal lato che meglio conosce, ovvero quello in cui la materia fa da padrona. A suo vedere il mondo che lo circonda.
Poi man mano che sale, sentendosi più leggero per la "zavorra materiale" persa e forte dello spirito guadagnato comincia a speculare su questioni meno materiali.

A mio vedere Divina Commedia ed il racconto non sono comparabili, salvo Giacomo e Vanni si trovino all'inferno nel girone degli "storditi furbi e raccomandati dal gran capo dei demoni in persona", per cui hanno qualche "lieve" privilegio rispetto agli altri dannati, ma in questo caso mancano alcune premesse che nella Divina Commedia ci sono. :-D

Attenzione Giorgio, a mio vedere il tuo racconto non fa per nulla schifo, non vorrei ci sia fraintendimento in questo. Solamente non mi piace troppo quella visione sbiadita e fin troppo zavorrata dell'aldilà che visto dalla selva oscura dell' aldiquà, forse potrebbe anche essere concepito erroneamente in tal modo, ma da questo è, a mio sentire, cosa completamente diversa.

A rileggerci.

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Francesco Dell'Accio
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Messaggio da leggere da Francesco Dell'Accio »

Ciao Giorgio, un bel racconto. Un racconto positivo, che parla di speranza che tutti, a prescindere da quello in cui crediamo, avremo ancora un dopo. Bello che questo tema non venga trattato in modo melenso.

Si capiva che c'era un "morto che tornava" ma fino all'ultimo sono rimasto in bilico tra il cane e uno dei due amici.

Unico appunto, se posso permettermi, ho trovato troppo fredda l'introduzione del paragrafo ambientato al cimitero (" ora siamo al cimitero...").

Voto: 4

Ciao
Francesco
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Messaggio da leggere da Stefyp »

A me purtroppo, al contrario di Eliseo, non si è accesa nessuna lampadina leggendo il racconto. Mi si è accesa poi scorrendo i commenti. Allora l'ho riletto e ho capito! Apprezzo l'idea, ma la realizzazione non mi ha convinto. Mi aspetto qualcosa di più dall'aldilà, perché se ci dobbiamo ancora trascinare affaticati e solitari non è che cambi poi molto rispetto ad ora.
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Messaggio da leggere da Alessandro Mazzi »

Il racconto nel complesso è scritto molto bene: stile fluido e scorrevolissimo, nessun refuso da segnalare. Nella prima parte l'autore è bravo a darci il ritratto di quello che sembrerebbe essere un normale episodio di vita quotidiana. Nella seconda parte è altrettanto bravo a capovolgere le carte in tavola e spiazzare il lettore.
Nel complesso un buon racconto decisamente godibile. Unica nota stonata a mio avviso è l'attacco della seconda scena, con la frase "ora siamo al cimitero". In ogni caso nulla che vada ad influire sull'efficacia del racconto.
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Messaggio da leggere da Isabella Galeotti »

Bel racconto, ma non mi ha preso molto. L'ho letto tutto, ma siccome non ho capito il doppio senso, sono arrivata alla fine a bocca asciutta. Quindi l'ho riletto. Poi ho letto tutti i commenti. Ed ho compreso che le carte potevano essere anche capovolte. Scritto bene, personaggi con un bel profilo, ed un adorabile Cagnolino. Voto 3
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Namio Intile
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Messaggio da leggere da Namio Intile »

Gradevole il racconto, se non altro per il tentativo di capovolgimento che provi sin dalle prime battute. Dico provi per perché a mio avviso dovevi lasciare ai due amici defunti il compito di lasciar immaginare al lettore; cosa che già in parte nelle battute iniziali tenti. Il periodo finale, anche graficamente lontano dal racconto, spiega ma lascia l'amaro in bocca, la soluzione viene calata dall'alto, quasi un deus ex machina, e non scaturisce dai protagonisti.
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Daniele Missiroli
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Messaggio da leggere da Daniele Missiroli »

Lo ammetto, mi hai spiazzato. Per me era normale che l'anziano credesse che il cane fosse vivo e immaginasse di vederlo, ma quando arriva, la risposta più semplice che mi potevo dare era che fosse l'amico a essersi sbagliato. Infatti lui lo ammette. La seconda parte credo vada inserita e stia bene così, come se fosse scritta da un altro. Siamo passati dal mondo virtuale a quello reale e così deve essere per aumentare nel lettore la consapevolezza. Come quasi tutte le storie con sopresa finale, è bene leggerlo due volte. Infatti, la seconda volta l'ho apprezzato di più. Bello!
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Carol Bi
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Messaggio da leggere da Carol Bi »

Non ho parole. Sarà che ho perso il mio amatissimo amico peloso da poco e sono particolarmente sensibile all'argomento, ma ho pianto a dirotto, in modo incontrollabile. Non voglio dilungarmi nell'elencare tutte le meravigliose doti dei nostri amici a quattro zampe, ma voglio solo dirti che il racconto mi ha emozionato moltissimo. Grazie.
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Giorgio Leone
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Re: Amici per sempre

Messaggio da leggere da Giorgio Leone »

Grazie, Francesco, ho recepito il tuo ottimo suggerimento.
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Selene Barblan
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Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Ho letto il racconto più volte ed ogni volta l’ho apprezzato di più perché ho potuto coglierne nuove sfumature. Mi è sembrato inizialmente un testo semplice, scorrevole e di primo impatto ha suscitato in me tenerezza per l’affetto dimostrato da Balù, ma anche dal suo amico umano. Entrambi si incontrano ai confini, hanno ancora bisogno l’uno dell’altro. Rileggendo più attentamente mi sono potuta distaccare dal finale e concentrarmi di più sulla parte centrale dove trovo che gli “indizi” seminati dall’autore riescano in modo molto sottile a dirottare il pensiero del lettore in modo da poterlo sorprendere alla fine. Trovo che questo sia il punto forte del racconto, che secondo me è ben studiato ed efficace. Come dicevo poi il linguaggio è diretto, senza troppi fronzoli e coerente, rappresenta bene quello che potrebbe essere un dialoghi tra amici di lunga data.
Unico aspetto che mi convince un po’ meno è forse il finale; avrei staccato dalla parte iniziale e centrale evitando il discorso diretto, continuando come nelle prime righe della conclusione (per dare una sensazione di “visione da lontano” non so se mi spiego).
In sintesi il racconto mi è piaciuto e lo trovo ben scritto (voto 4).

P.s ho modificato il commento che avevo già inserito perché mi era sembrato un po’ sbrigativo...
Giampiero
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Messaggio da leggere da Giampiero »

A mio modesto avviso in questo racconto deve essere colta l'ironia che alita in ogni dove (con un ritorno di riflessione sui dialoghi). È ottimo, un cambio di scena che non ti aspetti, quindi lo considero molto originale. Non cambierei nulla, se non affrettarmi a mettere l'accento alla terza persona del verbo dare nella frase che ti segnalo.

… «Che cane straordinario! Da quando il suo padrone è morto sei mesi fa, non si da pace e tutti i giorni…
La paura è un cavallo con le ali: una volta lanciato al galoppo perde il contatto con il suolo e incomincia a volare.
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BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
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IperStore - il lato oscuro dello Shopping

IperStore - il lato oscuro dello Shopping

È il giorno dell'inaugurazione di un supermercato, uno davvero grande, uno iper, uno dei tanti che avrete voi stessi frequentato e arricchito. Durante questa giornata di festa e di aggregazione sociale, qualcuno leggerà un dattiloscritto ancora inedito il cui contenuto trasformerà l'impossibile in normalità.
"...come se dal cielo fosse calata la mano divina di un Dio stanco e dispiaciuto dei propri errori, o come se tutte le altre grandi divinità finora inventate dal Genere umano per compensare la propria inconsapevole ignoranza tribale e medievale verso i misteri della Natura e della Vita, si rivoltassero ai propri Creatori e decidessero di governare le loro fantasie".
La storia è leggermente erotica, vagamente fantasy, macchiata di horror e forse un po' comica.
Di Massimo Baglione.

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Il Bestiario del terzo millennio

Il Bestiario del terzo millennio

raccolta di creature inventate

Direttamente dal medioevo contemporaneo, una raccolta di creature inventate, descritte e narrate da venti autori. Una bestia originale e inedita per ogni lettera dell'alfabeto, per un bestiario del terzo millennio. In questa antologia si scoprono cose bizzarre, cose del tutto nuove che meritano un'attenta e seria lettura.
Ideato e curato da Umberto Pasqui.
illustrazioni di Marco Casadei.

Contiene opere di: nwBruno Elpis, Edoardo Greppi, nwLucia Manna, Concita Imperatrice, nwAngelo Manarola, nwRoberto Paradiso, Luisa Gasbarri, Sandra Ludovici, Yara Źagar, Lodovico Ferrari, nwSer Stefano, nwNunzio Campanelli, Desirìe Ferrarese, nwMaria Lipartiti, Francesco Paolo Catanzaro, Federica Ribis, Antonella Pighin, Carlotta Invrea, nwPatrizia Benetti, Cristina Cornelio, nwSonia Piras, nwUmberto Pasqui.

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