La seduta
Inviato: 18/11/2019, 11:34
E' raro trovare, tra i protagonisti del nostro tempo, una persona che sia stata così duramente osteggiata e offesa come Martina De Lollis. Proveniente da una famiglia semplice, della piccola borghesia, dopo la licenza liceale si laureò in Economia con una tesi sul debito del terzo mondo. Dopo qualche lavoretto precario, incontrò l'uomo della sua vita, a un convegno contro la pirateria cinematografica. Maurilio Baldanzo, che all'epoca era già una delle colonne della Multinvest, l'impresa multimediale di Tarasconi, rimase subito colpito da quella ragazza dolce e timida, ma all'occorrenza decisa. Martina lo tempestò di domande sulla posizione di Multinvest in materia, e Baldanzo la invitò negli uffici per approfondire l'argomento.
Due mesi dopo, Martina fu nominata sua assistente personale, e quello fu il colpo di grazia per il quarto matrimonio (già traballante) di Maurilio.
Debuttò in TV con un talk show pomeridiano, "Confidenze", in una fascia di ascolto destinata ai giovani e adolescenti. Il successo fu immediato e talmente strepitoso che, nemmeno tre mesi dopo, Baldanzo lo volle spostare in orario serale e, contrariamente ai dubbiosi del suo staff, il programma diventò la rivelazione della stagione, tanto che vinse nettamente il Telecardellino d'oro, premio riservato al migliore programma televisivo dell'anno.
Il successo fu dovuto, secondo tutti i critici del settore, al fatto che Martina, a differenza di altri conduttori, non fosse per nulla invasiva ma anzi lasciasse briglia sciolta ai giovani protagonisti, in modo che parlassero dei loro problemi senza timori e ritrosie. Martina se ne stava in un angolo, seduta su un gradino, per raccogliere le loro confidenze (da cui il titolo), come un'amica che passasse di lì per caso e si lasciasse coinvolgere nella discussione, a volte stimolandola, ma sempre senza prevaricazioni.
La formula vincente durò per altre due stagioni, poi il genio di Martina ne escogitò un'altra: trasformò la trasmissione in uno show di primi appuntamenti tra coppie di ragazzi, con tutte le timidezze e gli imbarazzi tipici dell'età, trattando sempre la materia con estrema delicatezza, tanto che fu citata come esempio da giornali vicini alla Chiesa come "Focolare domestico". Gli stessi giornali la sconfessarono poco dopo, quando (per prima in Pulcheria) osò formare le prime coppie gay e lesbiche, dando un grande contributo alla lotta per i diritti civili LGBTQ. Il protagonista della puntata (uomo, donna o… altro) si sedeva al centro dello studio su un grande trono intarsiato, e rispondeva a varie domande dei corteggiatori o delle corteggiatrici, parlando di sé, dei propri gusti e aspirazioni, sempre con Martina a supervisionare il tutto ma senza interferire minimamente, intervenendo solo se la discussione fosse degenerata in turpiloquio.
Insieme a Baldanzo (divenuto nel frattempo suo marito), ideò in seguito "Casella postale" e "Amiconi"; nel primo, la sua redazione raccoglieva richieste da ogni parte di Pulcheria per avvicinare persone che si erano perse di vista da tempo, per i motivi più svariati (spesso, per litigi mai risolti), oppure per soddisfare i desideri di persone duramente provate dai fatti della vita, come trovatelli adottati in cerca dei genitori naturali, oppure malati terminali che volessero conoscere un personaggio dello sport o dello spettacolo. Specialmente in questi ultimi casi, le trasmissioni erano spesso commoventi e persino strazianti, ma Martina era sempre là, a consolare il protagonista della puntata e pronta ad accogliere ogni suo desiderio. Gli ascolti di "Casella postale" furono clamorosi, a riprova che il cuore della nazione era grande, come sempre.
Invece il format di "Amiconi", ripreso da quello di una trasmissione tericana ma migliorato e adattato alla realtà pulcheriana, consisteva in una sfida tra due squadre di giovani, aspiranti artisti nel canto, nel ballo e nella recitazione.
Qui Martina dava il meglio di sé come motivatrice e psicologa, estraendo da quei ragazzi il loro vissuto affinché dimostrassero tutte le loro qualità. In seguito, alcuni diventarono famosi per almeno una stagione televisiva.
Eppure, nonostante questo elenco di successi, il suo nome è stato spesso oggetto di critiche feroci, adducendo il loro scarso spessore culturale; soprattutto un critico televisivo, tale Alfio Grosso, è sempre stato sferzante verso di lei. "Sono solo programmi spazzatura", diceva Grosso, "e bisognerebbe condurre una campagna per disincentivarne l'uso, come si fa con le droghe pesanti".
A queste parole, Baldanzo ha risposto con una querela a difesa del loro lavoro, dicendo che "Noi della Multinvest non produciamo droga, al massimo la usiamo".
Martina è comunque sempre stata impermeabile a queste critiche, e a riprova del fatto che esse erano oziose e senza fondamento, è stata contattata dalla TAI (la televisione di Stato) per presentare il Festival della Canzone Artistica, che si tiene ogni anno a San Romolo. Ciò ha sancito la fine della guerra sotterranea della quale è stata vittima, e ha prospettato finalmente una proficua collaborazione tra l'ente pubblico e una società privata, per promuovere una sinergia di intenti per elevare il gusto del pubblico televisivo.
L'outing di Martina alla fine dell'ultima serata e dopo la proclamazione del vincitore, ossia il fatto che Martina in realtà è un transessuale e che d'ora in poi ci si riferirà a lei come Martino De Lollis, ha rappresentato una rivoluzione nei costumi pulcheriani, per una graduale accettazione delle coppie di fatto. Dal canto suo, Baldanzo, chiamato sul palco a furor di popolo, ha dichiarato che, dopo quattro mogli, finalmente la relazione con Martino/Martina gli ha dato ciò di cui aveva bisogno.
Due mesi dopo, Martina fu nominata sua assistente personale, e quello fu il colpo di grazia per il quarto matrimonio (già traballante) di Maurilio.
Debuttò in TV con un talk show pomeridiano, "Confidenze", in una fascia di ascolto destinata ai giovani e adolescenti. Il successo fu immediato e talmente strepitoso che, nemmeno tre mesi dopo, Baldanzo lo volle spostare in orario serale e, contrariamente ai dubbiosi del suo staff, il programma diventò la rivelazione della stagione, tanto che vinse nettamente il Telecardellino d'oro, premio riservato al migliore programma televisivo dell'anno.
Il successo fu dovuto, secondo tutti i critici del settore, al fatto che Martina, a differenza di altri conduttori, non fosse per nulla invasiva ma anzi lasciasse briglia sciolta ai giovani protagonisti, in modo che parlassero dei loro problemi senza timori e ritrosie. Martina se ne stava in un angolo, seduta su un gradino, per raccogliere le loro confidenze (da cui il titolo), come un'amica che passasse di lì per caso e si lasciasse coinvolgere nella discussione, a volte stimolandola, ma sempre senza prevaricazioni.
La formula vincente durò per altre due stagioni, poi il genio di Martina ne escogitò un'altra: trasformò la trasmissione in uno show di primi appuntamenti tra coppie di ragazzi, con tutte le timidezze e gli imbarazzi tipici dell'età, trattando sempre la materia con estrema delicatezza, tanto che fu citata come esempio da giornali vicini alla Chiesa come "Focolare domestico". Gli stessi giornali la sconfessarono poco dopo, quando (per prima in Pulcheria) osò formare le prime coppie gay e lesbiche, dando un grande contributo alla lotta per i diritti civili LGBTQ. Il protagonista della puntata (uomo, donna o… altro) si sedeva al centro dello studio su un grande trono intarsiato, e rispondeva a varie domande dei corteggiatori o delle corteggiatrici, parlando di sé, dei propri gusti e aspirazioni, sempre con Martina a supervisionare il tutto ma senza interferire minimamente, intervenendo solo se la discussione fosse degenerata in turpiloquio.
Insieme a Baldanzo (divenuto nel frattempo suo marito), ideò in seguito "Casella postale" e "Amiconi"; nel primo, la sua redazione raccoglieva richieste da ogni parte di Pulcheria per avvicinare persone che si erano perse di vista da tempo, per i motivi più svariati (spesso, per litigi mai risolti), oppure per soddisfare i desideri di persone duramente provate dai fatti della vita, come trovatelli adottati in cerca dei genitori naturali, oppure malati terminali che volessero conoscere un personaggio dello sport o dello spettacolo. Specialmente in questi ultimi casi, le trasmissioni erano spesso commoventi e persino strazianti, ma Martina era sempre là, a consolare il protagonista della puntata e pronta ad accogliere ogni suo desiderio. Gli ascolti di "Casella postale" furono clamorosi, a riprova che il cuore della nazione era grande, come sempre.
Invece il format di "Amiconi", ripreso da quello di una trasmissione tericana ma migliorato e adattato alla realtà pulcheriana, consisteva in una sfida tra due squadre di giovani, aspiranti artisti nel canto, nel ballo e nella recitazione.
Qui Martina dava il meglio di sé come motivatrice e psicologa, estraendo da quei ragazzi il loro vissuto affinché dimostrassero tutte le loro qualità. In seguito, alcuni diventarono famosi per almeno una stagione televisiva.
Eppure, nonostante questo elenco di successi, il suo nome è stato spesso oggetto di critiche feroci, adducendo il loro scarso spessore culturale; soprattutto un critico televisivo, tale Alfio Grosso, è sempre stato sferzante verso di lei. "Sono solo programmi spazzatura", diceva Grosso, "e bisognerebbe condurre una campagna per disincentivarne l'uso, come si fa con le droghe pesanti".
A queste parole, Baldanzo ha risposto con una querela a difesa del loro lavoro, dicendo che "Noi della Multinvest non produciamo droga, al massimo la usiamo".
Martina è comunque sempre stata impermeabile a queste critiche, e a riprova del fatto che esse erano oziose e senza fondamento, è stata contattata dalla TAI (la televisione di Stato) per presentare il Festival della Canzone Artistica, che si tiene ogni anno a San Romolo. Ciò ha sancito la fine della guerra sotterranea della quale è stata vittima, e ha prospettato finalmente una proficua collaborazione tra l'ente pubblico e una società privata, per promuovere una sinergia di intenti per elevare il gusto del pubblico televisivo.
L'outing di Martina alla fine dell'ultima serata e dopo la proclamazione del vincitore, ossia il fatto che Martina in realtà è un transessuale e che d'ora in poi ci si riferirà a lei come Martino De Lollis, ha rappresentato una rivoluzione nei costumi pulcheriani, per una graduale accettazione delle coppie di fatto. Dal canto suo, Baldanzo, chiamato sul palco a furor di popolo, ha dichiarato che, dopo quattro mogli, finalmente la relazione con Martino/Martina gli ha dato ciò di cui aveva bisogno.