Una nuova ricetta

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'inverno 2019/2020.

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Angelo Ciola
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Una nuova ricetta

Messaggio da leggere da Angelo Ciola »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Oggi presenteremo un'esotica ricetta, non ancora molto conosciuta ma, a nostro parere, veramente gustosa e saporita. Un piatto entrato da poco nella cucina interplanetaria, ma che ha già riscosso ovunque un ottimo apprezzamento. La prepa­razione è semplice, veloce e non richiede particolari competenze; pertanto alla por­tata di tutti, avendo naturalmente a disposizione i giusti ingredienti. L’elemento base è la carne di un particolare animale, di cui si è da poco iniziato l’allevamento in di­versi pianeti civilizzati. E’ questa una bestia che, con gli opportuni accorgimenti, si adatta a vivere in diverse condizioni climatiche e comunque è semplice ed economico garantirne la sopravvivenza in apposite stalle artificiali. La difficoltà principale, che può riscontrare un allevatore, è data dalla durata della crescita dell’animale, molto lenta se confrontata con altre tipologie simili; ma la ricercatezza del prodotto e la particolare qualità della carne rende il suo allevamento co­munque competitivo. Per essere di qualità la bestia deve avere alla macellazione una età non superiore ai 7 o 8 anni, altrimenti la carne perde in tenerezza e sapore. Oltre quell’età si consiglia di acqui­stare solo animali castrati, che garantiscono ancora una discreta resa nei piatti. I pochi animali adulti, mantenuti per la fecondazione, non sono indicati per l’alimentazione e, quando non più utili allo riproduzione, destinati prevalentemente alla composizione di mangimi. L’ideale sarebbe inoltre di poter utilizzare solo prodotti allevati allo stato brado, è evidente che lo stress, provocato all’animale dagli allevamenti intensivi in batteria, si riversa sulla qualità della carne. Naturalmente deve essere consumata esclusivamente carne provenien­te da allevamenti certificati, esistono ancora allevatori senza scrupoli che, attraverso ormoni o altri prodotti chimici, gonfiano velocemente il prodotto per aumentarne la resa, con conseguenze negative anche sulla salute del consumatore finale. Sono stati fatti diversi tentativi di ulteriori utilizzi ma, sebbene l’animale sia dotato di una modesta intelligenza, non sono state ancora trovate adeguate pos­sibilità di sfruttamento. Questa, per quanto limitata, capacità intellettuale e una struttura fisica che ne agevolava la manualità aveva permesso alla specie di prevalere su tutte le altre del pianeta ma, a contatto con una società evoluta, ha inevitabilmente mo­strato i limiti di cui era dotata. Un forte spirito di indipendenza con conseguente mancanza di coesio­ne sociale, limitata capacita fisica e scarsa attitudine ad apprendere hanno compor­tato, da parte delle prime civiltà entrate in contatto con loro, diversi problemi di adattamento con gravi conseguenze per la sopravvivenza della specie stessa. In poco tempo si sono perduti i limitati progressi raggiunti da questo animale che, ri­tornato ad uno stile di vita primitivo e allontanato dalle zone abitative, in quanto ritenuto nocivo per la comunità, era ormai avviato verso un veloce processo di estinzione. Solo l’intervento, imposto dall’istituto per la salva­guardia delle biodiversità, istituito dalla Confederazione Galattica, ha permesso di salvare la specie che ha, alla fine, trova­to la naturale destinazione nell’utilizzo alimentare. Un buon esemplare infatti, dopo una adeguata cottura in forno, può tranquillamente soddisfare le esigenze nutrizionali di tutta la famiglia. Nel piatto il risultato migliore si ottiene scegliendo, come contorno, un altro straordinario prodotto, proveniente dallo stesso pianeta d’origine. Un delizioso tubero che si apprezza cucinato nelle maniere più variegate ma che dalla cottura in arrosto viene particolarmente valorizzato. Un ottimo piatto dunque, che rende la tavola un luogo di festa e socialità e che viene ormai comunemente chiamato con il nome che i prodotti avevano sul pianeta originario: terrestre arrosto con patate.
Ultima modifica di Angelo Ciola il 15/02/2020, 21:54, modificato 3 volte in totale.
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Messaggio da leggere da Stefyp »

Alla quarta riga già l'ingrediente di questo piatto si è rivelato al lettore. Questo ha fatto perdere il mordente a tutto il racconto. Se l'idea poteva essere divertente, il risultato finale lo è stato un po' meno. Tutto dal sapore un po' scontato. Rispetto allo stile niente da dire, è ben scritto.
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Leggere questo racconto mi ha provocato un leggero senso di nausea, trovo sia costruito bene e studiato per suscitare questo tipo di reazioni. Anche io ho intuito quasi subito quale fosse l’ingrediente speciale, ma penso che, più che sorprendere, ci fosse l’intento di far riflettere il lettore. Mi sembra scritto molto bene, io me lo sono immaginato come una rubrica di cucina trasmessa in interstellar-visione. Buon lavoro, voto 4.
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Fausto Scatoli
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

in effetti, dopo due righe già si capisce di chi parli e la storia perde efficacia.
il racconto è ben scrtto e, credo, vuole essere sarcastico, portando dall'altro lato chi ogni giorno tratta allo stesso modo milioni di animali.
l'intento è comprensibile e la storia è ben esposta, buona anche la stesura, ma alla fine non mi pare raggiunga lo scopo prefissato.
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

L'hanno detto tutti, mi pare, e credo che effettivamente si intuisce subito dove va a parare il discorso, dopodiché se davvero perde d'efficacia come è stato detto (e come penso anch'io, ma è tutto relativo ovviamente) credo sia perché è costruito tutto contando sulla rivelazione finale, che poi rivelazione non è. Diciamo che intuendo qual è l'ingrediente principale, tutto il resto diventa un po' come la lettura di un bugiardino. Detto questo, da vegetariano e convinto detrattore dell'industria alimentare umana, non posso che apprezzare il soggetto. Ho letto persino un romanzo che mi è piaciuto molto, "Sotto la pelle" di Michel Faber, che tratta l'argomento dallo stesso punto di vista, in maniera molto più brutale. Ovvero alieni buongustai e terrestri ingrassati e macellati. Bon apetit.
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Commento: Una nuova ricetta

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Buona l'idea iniziale, peccato non averla sfruttata per descrivere effettivamente come cucinare il terrestre con patate invece di dedicarsi alla descrizione dell'animale, che per altro si intuisce subito.
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Beh, che dire? Che sono molto contenta che tu abbia affrontato ironicamente il problema dell'animale-uomo fatto arrosto, che non si meriterebbe altro dal momento che con la massima indifferenza brutalizza gli altri animali, non esitando neppure per un istante a schiavizzarli nel peggiore dei modi (allevamenti intensivi e altro...) per poi "arrostirli" e triturarli sotto i denti. Che vuoi Angelo, sono da decenni una vegetariana convinta, non perché la carne non mi piacesse, ma per una questione etica: trovo inaccettabile uccidere altre forme di vita per soddisfare il proprio palato. Si può vivere benissimo, più a lungo e con maggiore salute (tra l'altro) non cibandosi della carne altrui. Quindi, per finire, voto massimo al tuo racconto che, è anche ben scritto.
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Messaggio da leggere da Namio Intile »

Un lungo monologo contro gli allevamenti intensivi e l'uso di carne animale. Apprezzo il contenuto e ne condivido l'idea di fondo avendo io quasi abolito la carne animale dalla mia dieta. Però non sono sicuro che la strada che segui con il racconto sia quella giusta. Non è attraverso i tabù o gli anatemi che si risolve la situazione. Gli animali in casa sono ormai tantissimi e questo, credo, a lungo andare cambierà la sensibilità collettiva.
A parte queste considerazioni personali sul racconto non c'è molto da dire.
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Eliseo Palumbo
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Messaggio da leggere da Eliseo Palumbo »

Il tema è prevedibile e inoltre la ricetta non viene mensionata se non solo per il nome "Terrestre arrosto con patate".
Non so quale sia stato l'intento del racconto, se era una specie di sensibilizzazione ci può stare(per i vegetariani/vegani) come anche no(per chi ama la carne e vuole benificiare dei suoi apporti nutrivtivi, ovviamente non esagerando) se invece era una dura critica all'essere umano e al suo modo di rapportarsi con l'ambiente andando incontro a una, aihmé ormai quasi certa, estinzione mi è piaciuto il modo in cui lo hai trattato, riducendo l'uomo da predatore a preda.
Non sono sicuro al 100% se vada scritto un'esotica oppure una esotica vado lo stesso bene, poi più avanti ho letto un " in pochi tempo"
Mostrare ad altri le proprie debolezze lo sconvolgeva assai più della morte

POSARE LA MIA PENNA E' TROPPO PERICOLOSO IO VIVO IO SCRIVO E QUANDO MUOIO MI RIPOSO


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Angelo Ciola
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Messaggio da leggere da Angelo Ciola »

Eliseo Palumbo ha scritto: 07/02/2020, 12:21 ...
Non sono sicuro al 100% se vada scritto un'esotica oppure una esotica vado lo stesso bene, poi più avanti ho letto un " in pochi tempo"
Grazie per la segnalazione, ho corretto il testo.
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Roberto Bonfanti
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Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Ribaltando il punto di vista emerge tutta la crudeltà dell’industria dell’allevamento, aggravata dal fatto che questi alieni riconoscono all’”animale” in oggetto una modesta intelligenza e capacità intellettuale.
In questo il racconto funziona, è ben scritto e rappresenta una visione impietosa della catena alimentare.
Dove vada a parare si intuisce presto, questo penalizza un po’ il tono ironico del brano che, comunque, rimane di buon livello.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
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Giorgio Leone
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Messaggio da leggere da Giorgio Leone »

Io, invece, ho capito dove si sarebbe andati a finire mezza riga prima degli altri. Il racconto, tuttavia, si lascerebbe leggere se non fosse troppo ripetitivo e "tecnico" in molte parti: come a dire che personalmente l'avrei sfrondato parecchio. Inoltre molte frasi sono piuttosto involute e infarcite di virgole a go-go.
Qualche esempio:
"E’ questa una bestia che, con gli opportuni accorgimenti, si adatta a vivere in diverse condizioni climatiche e comunque è semplice ed economico garantirne la sopravvivenza in apposite stalle artificiali. " C'è un cambio di soggetto repentino che poteva essere facilmente evitato.
Dello stesso tipo: "L’ideale sarebbe inoltre di poter utilizzare solo prodotti allevati allo stato brado, è evidente che lo stress, provocato all’animale dagli allevamenti intensivi in batteria, si riversa sulla qualità della carne. "
Oppure questa, che mostra virgole in libertà: "Questa, per quanto limitata, capacità intellettuale e una struttura fisica che ne agevolava la manualità, aveva permesso, alla specie, di prevalere su tutte le altre del pianeta, ma, a contatto con una società evoluta, ha inevitabilmente mo­strato i limiti di cui era dotata.
Nulla di grave, ovviamente, ma sarebbe probabilmente bastata qualche rilettura per effettuare le opportune correzioni e rendere il testo più scorrevole.
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Angelo Ciola
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Angelo Ciola »

Giorgio Leone ha scritto: 14/02/2020, 15:41 Io, invece, ho capito dove si sarebbe andati a finire mezza riga prima degli altri. ........
Nulla di grave, ovviamente, ma sarebbe probabilmente bastata qualche rilettura per effettuare le opportune correzioni e rendere il testo più scorrevole.
Grazie per i competenti consigli. Per le virgole rileggendo è vero sono troppe ma in tanti mi avevano segnalato che ne avevo usate pochissime nel mio primo racconto, che avevo messo in gara l'anno scorso, e probabilmente questo giudizio mi ha condizionato fino a esagerare...
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Simone_Non_é
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Messaggio da leggere da Simone_Non_é »

Purtroppo, come già detto, l'ingrediente segreto è risultato chiaro anche a me dopo poche righe. Non ho i mezzi per dare un parere sulla qualità della scrittura posso però dire che mi ha provocato un senso di nausea, quindi sicuramente arriva. Ho trovato lo spunto di riflessione riguardante gli allevamenti intensivi e la "stupidità" umana non particolarmente originale, questo penso sia dovuto anche al background personale che ognuno ha. Detto ciò, trovo che questo racconto breve faccia il suo compito, inoltre, personalmente parlando, mi piace quando un racconto ci spinge a farci delle domande, tutto qui, bravo
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