Manbiki kazoku
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Manbiki kazoku
Film di Hirokazu kore'eda del 2018
con Kirin Kiki, Lily Franky, Sōsuke Ikematsu, Sakura Andō, Moemi Katayama.
La famiglia non si sceglie... o forse si?
In casa Shibata la vita scorre in modo, come dire? non convenzionale. Sono persone che vivono ai margini, in un Giappone che non è quello dei ciliegi in fiore. Sono persone che fanno scelte discutibili, vivono legami indiscutibilmente forti, ma sono veri legami? Cosa c'è di vero, cosa invece si cela dietro le routines, quali sono i segreti accennati?
Un pregio di questo film è, secondo me, la capacità di far riflettere su questioni che, in altri contesti, molti affronterebbero con una sentenza insindacabile. Io non ho trovato nessuna risposta, ma il film mi è piaciuto. Mi è piaciuta Nobuyo e la sua disincantata dolcezza, la capacità di Osamu di dare affetto, la matriarca Mamie Hatsue. La giovane e bella Aki che si sa abbandonare in fiduciosi abbracci, della nonna, ma anche del suo cliente del Peep Show dove lavora. Più di tutti Shōta che, pur nella sua giovane età, sa prendere grandi decisioni e Yuri dolce come e forte come solo una bimba di cinque anni può essere.
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Re: Manbiki kazoku
Tra le altre cose, in altri film di ambientazione orientale mi sembrava che quelle cose tipo spaghetti le mangiassero con le bacchette arrotolandole elegantemente e riponendole in bocca senza perderne nemmeno un pezzo; qui la nonna e tutti gli altri le tirano su dritte e poi le risucchiano con dei rumori disgustosi. Per non parlare del fatto che risulta anche abbastanza chiaro quanto possa essere scomodo (per noi, immagino) mangiare seduti per terra su un tavolino che non sarà alto nemmeno mezzo metro (schiena piegata, gambe che non sai dove metterle). Insomma, per quanto gli usi e costumi orientali mi abbiano sempre affascinato, se mai avessi pensato di vivere anche temporaneamente in Giappone o in Cina, dopo aver visto questo film credo proprio che passerei la mano.
Tornando in ambito di contenuti, come dicevo, il film mi ha lasciato una grande amarezza, e credo non possa essere altrimenti date le questioni sollevate e le situazioni sociali (mi verrebbe da dire a-sociali) che ti sbatte davanti. Hai voglia di parlare d’amore e di coesione familiare. Qui serve ben altro, temo. L’epilogo l’ho trovato coerente e giustamente poco illusorio.
Un altro film che meritava di essere visto.
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Re: Manbiki kazoku
Contenta che sia risultata una visione piacevole, ciao!
A modo mio
antologia AA.VV. di opere ispirate a storie famose, ma rimaneggiate dai nostri autori
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Susanna Boccalari, Remo Badoer, Franco Giori, Ida Daneri, Enrico Teodorani, Il Babbano, Florindo Di Monaco, Xarabass, Andrea Perina, Stefania Paganelli, Mike Vignali, Mario Malgieri, Nicolandrea Riccio, Francesco Cau, Eliana Farotto.
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Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
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Il Bene o il Male
Trenta modi di intendere il Bene, il Male e l'interazione tra essi.
Dodici donne e diciotto uomini hanno tentato di far prevalere la propria posizione, tuttavia la Vita ci insegna che il vincitore non è mai scontato. La Natura ci dimostra infatti che dopo un temporale spunta il sole, ma ci insegna altresì che non sempre un temporale è il Male, e che non sempre il sole è il Bene.
A cura di Massimo Baglione
Copertine di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Antonella Cavallo, Michele Scuotto, Nunzio Campanelli, Rosanna Fontana, Giorgio Leone, Ida Dainese, Angelo Manarola, Anna Rita Foschini, Angela Aniello, Maria Rosaria Del Ciello, Fausto Scatoli, Marcello Nucciarelli, Silvia Torre, Alessandro Borghesi, Umberto Pasqui, Lucia Amorosi, Eliseo Palumbo, Riccardo Carli Ballola, Maria Rosaria Spirito, Andrea Calcagnile, Greta Fantini, Pasquale Aversano, Fabiola Vicari, Antonio Mattera, Andrea Spoto, Gianluigi Redaelli, Luca Volpi, Pietro Rainero, Marcello Colombo, Cristina Giuntini.
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La Gara 56 - Amicizia ritrovata
A cura di Ida Dainese.
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La Gara 13 - Per modo di dire
A cura di Arditoeufemismo.
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Gara di primavera 2021 - A world apart, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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