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Manbiki kazoku

Inviato: 24/03/2020, 21:55
da Selene Barblan
Manbiki Kazoku (Shoplifters, Un affare di famiglia)

Film di Hirokazu kore'eda del 2018

con Kirin Kiki, Lily Franky, Sōsuke Ikematsu, Sakura Andō, Moemi Katayama.

La famiglia non si sceglie... o forse si?

In casa Shibata la vita scorre in modo, come dire? non convenzionale. Sono persone che vivono ai margini, in un Giappone che non è quello dei ciliegi in fiore. Sono persone che fanno scelte discutibili, vivono legami indiscutibilmente forti, ma sono veri legami? Cosa c'è di vero, cosa invece si cela dietro le routines, quali sono i segreti accennati?

Un pregio di questo film è, secondo me, la capacità di far riflettere su questioni che, in altri contesti, molti affronterebbero con una sentenza insindacabile. Io non ho trovato nessuna risposta, ma il film mi è piaciuto. Mi è piaciuta Nobuyo e la sua disincantata dolcezza, la capacità di Osamu di dare affetto, la matriarca Mamie Hatsue. La giovane e bella Aki che si sa abbandonare in fiduciosi abbracci, della nonna, ma anche del suo cliente del Peep Show dove lavora. Più di tutti Shōta che, pur nella sua giovane età, sa prendere grandi decisioni e Yuri dolce come e forte come solo una bimba di cinque anni può essere.

Re: Manbiki kazoku

Inviato: 26/03/2020, 23:47
da Roberto Ballardini
Un film che mi è piaciuto molto, anche se a fine visione mi è rimasta in testa una diatriba terribile tra morali diverse che entravano in conflitto tra loro. Infatti, se da una parte gli slanci emotivi che intercorrono fra i vari personaggi della sgangherata famiglia non possono lasciare indifferenti in senso positivo, dall’altra credo che se per assurdo mi dovessi trovare a dover vivere in quelle condizioni, ebbene non resisterei nemmeno cinque minuti (al punto in cui la nonna si taglia le unghie dei piedi durante la cena, penso che avrei di fronte tre strade: la fuga, il suicidio, o la strage domestica. Vabbè, forse la strage è un po’ eccessiva data la presenza dei bambini, ma la nonna la farei fuori di sicuro).
Tra le altre cose, in altri film di ambientazione orientale mi sembrava che quelle cose tipo spaghetti le mangiassero con le bacchette arrotolandole elegantemente e riponendole in bocca senza perderne nemmeno un pezzo; qui la nonna e tutti gli altri le tirano su dritte e poi le risucchiano con dei rumori disgustosi. Per non parlare del fatto che risulta anche abbastanza chiaro quanto possa essere scomodo (per noi, immagino) mangiare seduti per terra su un tavolino che non sarà alto nemmeno mezzo metro (schiena piegata, gambe che non sai dove metterle). Insomma, per quanto gli usi e costumi orientali mi abbiano sempre affascinato, se mai avessi pensato di vivere anche temporaneamente in Giappone o in Cina, dopo aver visto questo film credo proprio che passerei la mano.
Tornando in ambito di contenuti, come dicevo, il film mi ha lasciato una grande amarezza, e credo non possa essere altrimenti date le questioni sollevate e le situazioni sociali (mi verrebbe da dire a-sociali) che ti sbatte davanti. Hai voglia di parlare d’amore e di coesione familiare. Qui serve ben altro, temo. L’epilogo l’ho trovato coerente e giustamente poco illusorio.
Un altro film che meritava di essere visto.

Re: Manbiki kazoku

Inviato: 30/03/2020, 18:53
da Selene Barblan
Ho avuto anche io un senso di malessere dopo averlo visto; più che altro per il chiacchiericcio mentale che mi ha causato... come anche un altro film che ho potuto guardare ultimamente e che lo trovo abbastanza simile (intendo Parasite, quello coreano). Riguardo invece gli aspetti che descrivi (legati agli usi poco ... raffinati) il tuo commento mi ha strappato un sorriso. Ti ho immaginato nelle scenette da te descritte e il tutto mi è sembrato abbastanza buffo :) Effettivamente questo film non mette altri in risalto l'eleganza del Giappone; fonti autorevoli mi hanno riferito che effettivamente gli spaghetti e tutti i cibi brodosi provocano rumori abbastanza accentuati nei ristoranti giapponesi. Viaggiando ho sempre trovato affascinanti questi particolari, così come gli usi, ai miei occhi, poco comprensibili e a volte estenuanti (soprattutto se sommati al caldo e all'umidità dell'Asia).
Contenta che sia risultata una visione piacevole, ciao!