La storia del cammello che piange
Inviato: 18/04/2021, 19:59
Film documentario del 2003 di Luigi Falorni e Byambasuren Davaa
con Janchiv Ayurzana, Chimed Ohin, Amgaabazar Gonson, Zeveljamz Nyam
Ikhbayar Amgaabazar, Odgerel Ayusch, Enkhbulgan Ikhbayar, Uuganbaatar Ikhbayar, Guntbaatar Ikhbayar, Munkhbayar Lhagvaa e con Botok Ingen Tenne (cammello cucciolo e madre cammello).
Il documentario ritrae non solo il dramma della nascita e della difficoltà di amare di una madre, ma anche la vita di una famiglia, di una comunità della Mongolia. La vita nel deserto del Gobi è tutt'altro che semplice. Al contempo la semplicità è un principio che accomuna le persone che animano questa storia. La semplicità dei gesti, che sembrano rituali studiati e ripetuti nei secoli (e probabilmente lo sono), la semplicità di andare in aiuto di chi ne ha bisogno, la semplicità nelle relazioni, tanto più vere e naturali di quelle che sono abituata a vedere fin troppo spesso (e vivere). La semplicità di vivere, forse, semplicemente.
Mi ha colpito molto, perché è lento e nella sua lentezza porta a riflettere e assaporare la delicatezza e la bellezza di persone, animali e ambiente. È anche sinceramente commovente, lo raccomando!
con Janchiv Ayurzana, Chimed Ohin, Amgaabazar Gonson, Zeveljamz Nyam
Ikhbayar Amgaabazar, Odgerel Ayusch, Enkhbulgan Ikhbayar, Uuganbaatar Ikhbayar, Guntbaatar Ikhbayar, Munkhbayar Lhagvaa e con Botok Ingen Tenne (cammello cucciolo e madre cammello).
Il documentario ritrae non solo il dramma della nascita e della difficoltà di amare di una madre, ma anche la vita di una famiglia, di una comunità della Mongolia. La vita nel deserto del Gobi è tutt'altro che semplice. Al contempo la semplicità è un principio che accomuna le persone che animano questa storia. La semplicità dei gesti, che sembrano rituali studiati e ripetuti nei secoli (e probabilmente lo sono), la semplicità di andare in aiuto di chi ne ha bisogno, la semplicità nelle relazioni, tanto più vere e naturali di quelle che sono abituata a vedere fin troppo spesso (e vivere). La semplicità di vivere, forse, semplicemente.
Mi ha colpito molto, perché è lento e nella sua lentezza porta a riflettere e assaporare la delicatezza e la bellezza di persone, animali e ambiente. È anche sinceramente commovente, lo raccomando!