L'autocertificazione per i non responsabili
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L'autocertificazione per i non responsabili
Allora, a parte il fatto che vorrei proprio vedere come fanno a controllarle tutte o, al limite, come le userebbero, ma poi mi viene da pensare che smanacciare carte e penne che altri possibili infetti possono aver a loro volta smanacciato e infettato mi fa un po' sorridere.
No?
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Re: L'autocertificazione per i non responsabili
E ancora, se il contagio tra qualche settimana colpirà Austria, Francia o Svizzera, che faranno? Considerato che nel nord Italia il peggio sarà già passato. Chiuderanno le frontiere per evitare un contagio di ritorno? E siamo punto e a capo?
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Re: L'autocertificazione per i non responsabili
Doveva bastarci la lezione della Cina: costruire in fretta padiglioni prefabbricati di terapia intensiva solo per i positivi gravi e lasciare che la popolazione si ammalasse in santa pace, sicura però di avere le spalle coperte da una Sanità pronta ed efficace.
Ormai non ha senso bloccare tutto, anche se in realtà siamo tutti ancora liberi di muoverci.
Vabè, ormai è inutile pensare a cosa era meglio fare. Speriamo solo che questa esperienza serva in futuro, perché certamente capiterà ancora.
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Re: L'autocertificazione per i non responsabili
Già colpiti e mezzo affossati (nel senso che navighiamo nella melma) in Svizzera per lo meno...Namio Intile ha scritto: ↑11/03/2020, 12:20 Non tutti gli italiani vivono a nord del Po. In provincia di Trapani zero contagi. In Sicilia 17 ricoverati, nessuno in terapia intensiva. Le misure draconiane stabilite dal Brennero a Lampedusa non tengono conto della geografia italiana. Trapani dista da Bergamo 1600 chilometri. Bergamo da Monaco di Baviera 500. Nessuna zona di protezione a Monaco, ma c'è a Pantelleria, a quasi duemila chilometri da quei luoghi. Qui certe misure possono essere solo precauzionali, non c'è altro motivo, con tutto quel che ne consegue. Mi chiedo poi, se il contagio passerà poi in Sicilia e magari sarà terminato in Lombardia, il governo manterrà tutto paese in zona protetta, come succede adesso a parti invertite? O qualcuno ne uscirà prima di altri, dimostrando che non siamo tutti uguali?
E ancora, se il contagio tra qualche settimana colpirà Austria, Francia o Svizzera, che faranno? Considerato che nel nord Italia il peggio sarà già passato. Chiuderanno le frontiere per evitare un contagio di ritorno? E siamo punto e a capo?
Re: L'autocertificazione per i non responsabili
Però se si fa come qui, ossia si cerca di contemperare le esigenze sanitarie con quelle produttive (ma senza garantire alcunché ai lavoratori), il virus continuerà a circolare impunemente.
Rimane un dubbio: non è che in Cina la salute dei lavoratori (e dei cittadini in generale) viene tutelata maggiormente che nella civilissima UE?
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Re: L'autocertificazione per i non responsabili
L'ultima notizia è che il comandante provinciale dell'Arma a Palermo e tutto lo stato maggiore risultano infetti. Hanno chiuso due grandi caserme e messo in quarantena i Carabinieri. Su come sia partito il contagio in questo caso viene da ridere, o piangere.
In più qui ho l'impressione che gli scaffali si stiano svuotando un po' ovunque. Non ho pensiero per gli stomaci, ma spero che le teste reggano, la rivolta delle carceri è un campanello d'allarme.
Ciao, Selene. Fai scorte e stai a casa, finché il putiferio non termina. Spero che gli italiani di svizzera siano più avveduti degli italiani delle tante regioni.
Re: L'autocertificazione per i non responsabili
Posso solo notare amaramente che gli stessi che ora gridano al SSN in ginocchio sono gli stessi che ce lo hanno messo, in vent'anni di tagli del personale e delle risorse economiche. Inoltre la "cernita" tra chi deve morire e chi no lo fanno da un pezzo, e parlo per esperienza personale che voglio citare solo perché è paradigmatica.
Mia madre, anziana (86 aa,) e con varie patologie intercorrenti: sballottata da un ospedale all'altro in seguito ad una caduta, infine approda al P.S. di Chivasso (prov. di TO). Rimane per quattro giorni in terapia intensiva poiché nel frattempo le è venuta la polmonite, viene rianimata dopo un grave episodio di insufficienza respiratoria. Mi comunicano che, al prossimo episodio, non verrà più rianimata. Rimane lì ancora due giorni, poi è trasferita in un reparto di medicina, privo di letti per la respirazione assistita. Risultato: deceduta dopo due giorni di degenza in quel reparto. E tutto questo è avvenuto un mese prima dello scoppio dell'epidemia di coronavirus...
Saluti a tutti e in bocca al lupo
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Re: L'autocertificazione per i non responsabili
E se vuoi la sanità è il settore più finanziato e meglio messo di quel che rimane della pubblica amministrazione. Nel settore giustizia, per esempio, sono venticinque anni che non fanno concorsi amministrativi. Col risultato di dover esternalizzare a cooperative fondamentali funzioni amministrative per tentare di andare avanti. E se la giustizia criminale sopravvive, quella civile è collassata da tempo: ci vogliono minimo dieci anni per una sentenza di primo grado, con tempi di attesa anche di cinque anni dalla fine del dibattimento per la pubblicazione della sentenza. Perché i pochi giudici, facendo civile e penale assieme, devono per forza di cose dare la precedenza al penale, così che il lavoro di scrittura delle motivazioni viene rimandato alle calende greche.
Ti garantisco che con l'abolizione della prescrizione le cose andranno peggio di prima; perché invece di assumere personale per fare i processi hanno deciso di allungare all'infinito i tempi del processo.
Re: L'autocertificazione per i non responsabili
Sono comunque curioso di vedere quanti spiccioli (naturalmente a strozzo) ci concederanno per quest'emergenza, ma mi sto accorgendo di essere andato fuori tema, e mi scuso.
Grazie della interessante discussione, e alla prossima.
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Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
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L'arca di Noel
Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
E chi? E come?
L'avventura post-apocalittica ad alta tensione qui narrata proverà a rispondere a questi interrogativi.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Non spingete quel bottone
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Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, Roberto Guarnieri, Andrea Leonelli, Tullio Aragona, Luigi Bonaro, Umberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, Daniela Piccoli, Marco Vecchi, Claudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, Eliseo Palumbo, Diego Cocco, Roberta Eman.
Gara d'autunno 2023 - Cuore di mamma - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 69 - Le parole che non ti ho mai detto
A cura di Lorenzo Iero.
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La Gara 40 - La musica è letteratura
A cura di Antonella Pighin.
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