La casa dei bambini
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La casa dei bambini
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Lunedì 7 marzo, 19.00
“Grazie al cielo sembra che anche stavolta sia finito. Finito tutto!” Valentina diede sfoggio della sua più alta teatralità visto che si trovavano lungo senza anima viva che potesse vederla vederla.
Qui forse hai sbagliato nel copia incolla, manca il luogo e si ripete due volte vederla.
Se avesse indagato meglio, Gaia era sicura avrebbe trovato un sacco di polvere.
Si intravedevano molti di quadretti e fotografie di famiglia
Toglierei “di” davanti a quadretti
Trovo dolce il personaggio della ragazzina e divertenti i personaggi del maresciallo e dell’appuntato, la “mamma” mi sembra meno tridimensionale.
Voto 3
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Re: La casa dei bambini
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Mi è piaciuta l'aria di mistero che hai saputo imprimere sulla casa con lo scivolo nel giardino, anche se forse ha lasciato subito intendere che lì sarebbe successo qualcosa di veramente brutto, confermato poi dal resto della storia.
Il mutamento della donna, dopo aver sentito la parola "bambini" è stato molto significativo e denso, la sua reazione ha avuto una sua efficacia. Dispiace per la piccola Gaia.
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Re: La casa dei bambini
- Giorgio Leone
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Invece metti in bocca al povero appuntato Pietro queste parole: “in questi pochi mesi che sono qua abbiamo ricevuto già 3 denunce di ragazzini scomparsi. Le pare che ci sia qualcosa di sospetto di sotto a questa storia?” Al che il ben più esperto maresciallo gli domanda (un po' gli da del "tu", un po' del "lei"): “Intendi dire che i casi siano tra loro connessi? Vada avanti appuntato. Lei guarda troppi filmini di detective, come si dice… di “crime”. Qui siamo in un piccolo comune, non succedono queste cose. Finisca il verbale va…”
Cioè, in un piccolo comune spariscono tre ragazzini, che poi diventato quattro, e i Carabinieri non fanno una piega, come pure tutta la popolazione? E i genitori , i fratelli e i nonni stanno zitti e si rassegnano? Ma non sai che quando sparisce un ragazzino, soprattutto in un piccolo centro, succede il finimondo e tutti sono fuori a cercarlo mentre arrivano i media alla grande e non se ne vanno più sino a quando il piccolo non si trova, vivo o morto? E qui, ripeto, ne spariscono quattro, altro che le cose non succedono! Che pacchia per "Chi l'ha visto" e per i criminologi!
L'invito, già che scrivi bene e non hai problemi di espressione, è quindi di ponderare meglio la trama prima di prendere il computer in mano. Vedrai che i buoni risultati non mancheranno! Non vorrei ti fossi offeso, la mia sarà anche una critica, ma amichevole.
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Re: La casa dei bambini
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Re: La casa dei bambini
- Roberto Bonfanti
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Oltre ai refusi segnalati ho trovato “un abitazione” senza apostrofo.
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
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La seconda è che io ho trovato leggendo un po' poca accuratezza nella sintassi in genere. In uno dei commenti tu dici che forse avresti dovuto starci un po' più su. Questo mi ha ricordato un'intervista che ho sentito tempo fa di uno scrittore di fama mondiale (ora non ricordo chi fosse, ma se ci penso un po' mi torna in mente) il quale affermava di leggere i suoi scritti per trovare errori tante di quelle volte da saperli quasi a memoria. Nonostante questo alla fine c'era sempre qualcosa da modificare.
Io mi ritrovo in questo: leggo, leggo e rileggo e qualcosa mi scappa sempre.
- Fausto Scatoli
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la storia c'è ed è pure ben esposta, le descrizioni non sono per niente male e il lettore viene raggiunto da sensazioni notevoli. questo vale per me, ovviamente.
peccato davvero per i tanti refusi.
con una bella revisione può diventare un ttimo racconto, ne ha tutte le potenzialità.
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e ben leggibile .
- Ida Daneri
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non va bene.Solo dopo diversi minuti questo appannaggio si affievolì lentamente
Infondo si scrive separato "in fondo", altrimenti è il tempo indicativo del verbo "infondere"."la invitò la signora dalla stanza infondo che poi Gaia"
La storia in sé non è male, come idea e costruzione, ma va rivista completamente nella sua stesura e, forse, meglio che il paese sia più grande, molto più grande, perchè tre ragazzini scomparsi è un fatto troppo importante per passare così sottogamba!
Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
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Ero sposata da poco e già mi stavo annoiando
(soprattutto a letto)
Marika è una giovane ragazza. Non ha avuto alcuna esperienza sessuale e sta per sposarsi. Essendo molto intelligente, si accorge presto di essere una bella donna e sente di non poter rinchiudersi per tutta la vita in un contesto matrimoniale forzato e prematuro. Conosce un uomo, il quale la porta per gradi a conoscere tutto ciò che c'è da sapere sul sesso. è un uomo speciale, totalmente diverso dal suo fidanzato e ne nasce una relazione molto particolare. Molto di quello che Marika impara può non corrispondere a quello che le donne desiderano, ma sono certa che, segretamente, prima o poi ci avranno pensato. è un racconto erotico, scritto però senza parole scurrili od offensive.
Copertina di Roberta Guardascione
di Mary J. Stallone
A cura di Massimo Baglione.
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Bagliori Cosmici
la Poesia nella Fantascienza
Il sonetto "Aspettativa" di H. P. Lovecraft è stato il faro che ha guidato decine di autori nella composizioni delle loro poesie fantascientifiche pubblicate in questo libro. Scoprirete che quel faro ha condotto i nostri poeti in molteplici luoghi; ognuno degli autori ha infatti accettato e interpretato quel punto fermo tracciando la propria rotta verso confini inimmaginabili.
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Sandro Battisti, Meth Sambiase, Antonella Taravella, Tullio Aragona, Serena M. Barbacetto, Francesco Bellia, Gabriele Beltrame, Mara Bomben, Luigi Brasili, Antonio Ciervo, Iunio Marcello Clementi, Diego Cocco, Vittorio Cotronei, Lorenzo Crescentini, Lorenzo Davia, Angela Di Salvo, Bruno Elpis, Carla de Falco, Claudio Fallani, Marco Ferrari, Antonella Jacoli, Maurizio Landini, Andrea Leonelli, Paolo Leoni, Lia Lo Bue, Sandra Ludovici, Matteo Mancini, Domenico Mastrapasqua, Roberto Monti, Daniele Moretti, Tamara Muresu, Alessandro Napolitano, Alex Panigada, Umberto Pasqui, Simone Pelatti, Alessandro Pedretta, Mattia Nicolò Scavo, Ser Stefano, Marco Signorelli, Salvatore Stefanelli, Alex Tonelli, Francesco Omar Zamboni.
La Gara 50 - La Verità
A cura di Cladinoro.
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La Gara 62 - La famiglia
A cura di Massimo Tivoli.
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La Gara 23 - Pochi istanti prima del sogno
A cura di Ser Stefano.
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