La verità è un due
Inviato: 05/04/2020, 23:08
Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.
Svegliati alle sette in punto. Tirati su, guarda tua moglie dormire nel letto con quei capelli biondi che ti hanno sempre fatto impazzire, o almeno questo è ciò che credevi. Vestiti. Vai a svegliare Erika. Prepara la colazione. Lavati. Sorridi a tua figlia, guardala crescere è allontanarsi inesorabilmente da te mentre il tempo si diverte a lasciare impronte sul tuo volto. Accompagna tua figlia a scuola e poi dritti al lavoro nell'azienda di famiglia che ormai è diventata la tua. Lascia due monete a Sid, il simpatico mendicante che sorride quanto te. Saluta i tuoi dipendenti, vai in ufficio, lavora.
Oggi è mercoledì devo scoparmi l'amante. Lavorare fino alle 20:20, pregare che non ci siano intoppi.
Questa è la mia routine oppure sono io, è da tempo che mi chiedo se ormai ci sia differenza fra me e lei. Sono un uomo fortunato, non ho mai dovuto impegnarmi troppo per ritrovarmi tutto quello che ho, dalle vacanze alle case, agli amici. Nonostante questo mi chiedo se sia mai stato davvero felice oppure se mi sono semplicemente dimenticato come si fa, sempre che fra le due cose ci sia differenza. Ora non ho tempo per pensare, la pausa in bagno è finita devo lavorare e mandare due messaggi a mia moglie.
"Grazie e buon lavoro Giò!" Sorridevo mentre prendevo la seconda elemosina della giornata, ormai questo era un posto sicuro, il parcheggio davanti ad un enorme azienda circondata dal verde eppure quel palazzo spiccava, era grigio, non avrebbe dovuto farlo. Sono finito per strada a causa della mia dipendenza. Come ogni giorno mi sveglio alle 07:07 nascondo il mio letto di fortuna, metto le mie coperte nel mio zaino, prendo la mia vecchia chitarra e comincio a camminare. Il caffè offerto dalla barista che mi ha raccontato di quanto si senta in colpa per come si è comportata con la madre, tappa obbligatoria giusto poco prima del parcheggio aziendale. Si continua dritti per il centro, sotto il solito portone. Ora siediti e metti il cappello per terra, tira fuori la chitarra, fingi di farlo perché ti interessa, dimentica di non avere nulla. Suona. Suona. Suona ancora. Sorridi e ringrazia per ogni moneta regalata. Se penso che ho smesso con la droga da ormai anni e sono ancora qui impazzisco, sono la mia ombra, un vecchio ricordo di me. Devo essermi incastrato nella mia routine oppure devo esserlo diventato. Ogni tanto mi fermo e li guardo, mi chiedo come deve essere avere una casa, una famiglia, un lavoro, qualcosa per cui lottare che non sia la sopravvivenza. Vorrei avere tutto quello che non ho, penso starei meglio dopo, potrei rimettermi in sesto e ricordarmi ancora di vivere.
Sono le 19,00 ormai il lavoro è finito un ultimo sforzo Gio ed anche per oggi hai fatto il tuo compito. In tutto questo non ho potuto fare a meno di notare Sid il mendicante di questa mattina, dalla mia finestra in ufficio. Sembra sorridere guardando il nulla, dovrei forse sentirmi in colpa per non essere felice? Per avere tutto questo e non sapere più che sapore ha la felicità? Non importa, devo finire le ultime cose e poi sarò a cena dalla mia famiglia.
Mi piace riposare qui per un paio d'ore prima di tornare nel mio letto di fortuna, guardo le macchine che vorrei guidare; immagino di farlo, chiudo gli occhi, guido per strade deserte sorrido, almeno ci provo, perché spesso mentre lo faccio i miei occhi lacrimano. Ora basta però mi sento stanco meglio andare, il mio piccolo letto mi aspetta.
Ore 20:20 ho finito come previsto e non riesco però a provare nulla. L'idea di tornare a casa da mia moglie e mia figlia, dopo essere andato a letto con Monia mi angoscia, meglio non pensarci. Sorridi va tutto bene. Hai tutto, no?
Il buio iniziava ad impossessarsi della città, le ultimi luci davano spazio ora al torpore dei lampioni.
Un piccolo soffio di vento sollevò una foglia spingendola un po' in aria, mentre Gio e Sid si incrociavano per la strada, la guardarono entrambi nello stesso momento.
Un pensiero.
Giò: "Ho tutto è non riesco ad apprezzare nulla ".
Sid: "Non ho nulla e vorrei poter apprezzare tutto".
Gli sguardi si incrociarono: "Se esiste un posto chiamato inferno allora dev'essere questo."
"Buona serata Giò!" Sorrisi.
"Anche a te Sid..." Sorrisi di riflesso.