Una serata a casa

Spazio dedicato alla Gara stagionale di primavera 2020.

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Sondaggio concluso il 20/06/2020, 1:00

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Daniele Grilli
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Una serata a casa

Messaggio da leggere da Daniele Grilli »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Mario e Marta stanno distesi davanti alla tv a vedere la loro serie preferita bevendo la coca-cola, ad un certo punto salta la corrente e in tutta la casa si fece buio, Mario smise di bere esclamando subito «Accidenti! Forse hai dimenticato la lavatrice accesa, se tutte le luci sono accese non si può lasciare anche quella!»
«Mi sembra che la lavatrice oggi non l’ho usata» disse Marta
«Allora sono io che ho lasciato la lavastoviglie giù in cucina accesa, non per altro ma purtroppo stavo facendo alcuni aggiornamenti sul mio portatile!»
Marta prese un chicco di pop corn, mentre sta per mangiarselo esclama «Allora vai a dare un occhiata!» Mario alzandosi dalla poltrona dove stava seduto tanto comodo e avviandosi in cucina disse «Accidenti il tasto di accensione è su “on”» e mise il tasto a “off”.
Dopo aver tolto il quadro dove dietro era posizionato l’impianto elettrico, vide che era scattato il salvavita. Appena tornata la corrente tornando su diede un’occhiata al pc, per fortuna aveva finito di fare gli aggiornamenti esattamente un minuto prima che saltasse la corrente, Marta disse «Era la lavastoviglie vero?»
«Effettivamente si, sono stato sbadato a lasciarla accesa.»
A Marta gli prese a squillare il suo smartphone, vide che era una sua amica, appena rispose si sentì dire «Ciao scusa se ti parlo di fretta, collegati su Skype, facciamo una videochiamata, al telefono purtroppo dove sto io si sente la linea disturbata, poi capirai dentro queste quattro mura spesse dove sto io non piglia mai!»
«Va bene dai non ti preoccupare, ora parlo con Mario e gli chiedo se mi presta il suo portatile»
«Ok allora ciao a dopo.»
«Chi era?» Chiese Mario.
«Era Anny, la mia migliore amica, senti amore, mi potresti prestare il tuo pc?»
«Ok, ma a che ti serve?»
«Anny mi ha detto se posso un attimino videochiamarla su Skype, ma tanto non è un problema, è già tra i tuoi contatti»
«Vai pure, tanto ho finito di fare gli aggiornamenti.»
«Ok perfetto, tanto te lo restituisco subito.»
Dopo avere aperto il portatile di Mario effettuando il login su Skype vide che Anny era già connessa, avviando la videochiamata dopo quattro squilli rispose.
«Ciao! Da quanto tempo che non ci sentiamo, come stai?»
«Insomma! Come sempre…»
«Dai che non appena fa più caldo andiamo tutti insieme al giardino delle cascate all’Eur» Rispose Anny.
«In effetti non è male come idea, non vedo l’ora che venga il caldo, oggi un freddo, poi fuori piove anche!»
«Oggi si, poi non è giornata, lo smartphone che mi si blocca anche, mi ha scritto Francesca su WhatsApp e il messaggio mi è arrivato ben sette ore dopo!»
«Accipicchia! Oggi a me invece Mario mi ha lasciato la lavastoviglie accesa e ha fatto saltare la corrente in tutta casa»
«Capisco, succede dai» Rispose Anny.
Poi Marta ricordandosi della sua serie in tv preferita disse «Scusami è iniziata di nuovo la mia serie tv preferita, ci sentiamo dopo.»
«Ok, a dopo, ciao ciao!» Finita la conversazione con Anny Marta si mise davanti al divano finalmente, Mario prima di rimettersi seduto decise di farsi un caffè, arrivato giù in cucina, accese la macchinetta del caffè facendo saltare di nuovo la corrente in tutta casa.
Ultima modifica di Daniele Grilli il 03/08/2020, 10:27, modificato 4 volte in totale.
Stefyp
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Messaggio da leggere da Stefyp »

Racconto da rivedere da cima a fondo. I tempi verbali non sono rispettati: presente, passato remoto, passato prossimo sparsi qua e là per la frase, ripetizioni ecc. ecc. ecc.
Non sono dell'idea che i racconti debbano sempre contenere una trama fenomenale, densa di avvenimenti o di dialoghi dalla profondità abissale. A volte, anzi spesso, capita di leggere e di godere di racconti dove la storia è un piccolo, ma intenso momento di vita.
In questo racconto però la trama io non l'ho proprio trovata, mi spiace.
Speranza
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Messaggio da leggere da Speranza »

Concordo con Stefyp; tutto da rivedere. Probabilmente hai inviato il racconto senza rileggere. Ti consiglio, come è stato suggerito anche a me tempo addietro, di rileggere più e più volte, magari anche il giorno seguente e ti renderai conto che ad ogni rilettura ci sarà sempre qualcosina da "aggiustare". Comincia da questo racconto, prova a modificarlo. Oltre ai tempi verbali e alla ripetizioni presta attenzione anche alla punteggiatura e ai piccoli errori di ortografia (ad esempio "un" richiede l' apostrofo se la parola che segue è femminile). Buona revisione!
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Fausto Scatoli
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

purtroppo devo confermare i precedenti commenti: racconto scritto veramente male, con tempi verbali mescolati in maniera assurda, punteggiatura competamente da rivedere.
una revisione completa è assolutamente necessaria, anche per sistemare i dialoghi, le maiuscole e tutti vari refusi ed errori che si incontrano leggendo la storia.
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Roberto
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Re: Una serata a casa

Messaggio da leggere da Roberto »

A mio avviso ci sono troppi svarioni riguardo la consecutio temporum.
Per quanto riguarda il soggetto, mi spiace dirtelo, ma non lo trovo per niente interessante
Selene Barblan
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Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Non dico che bisogna sempre raccontare di vicende strabilianti, a volte anche una giornata perfettamente “normale”, se narrata con uno stile particolare o facendo dei collegamenti / ragionamenti più approfonditi, può risultare interessante. In questo caso ci sono problemi sia a livello di scrittura che di contenuti, a parer mio. Per questi motivi ho dato come voto un 1.
Mariovaldo
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Messaggio da leggere da Mariovaldo »

Diciamo così: non ho letto altro di tuo ma sono quasi sicuro che sarebbe migliore di questo. Difficile, e qui mi scuso per la franchezza, fare peggio: tempi verbali a casaccio, punteggiatura idem, dialoghi senza mordente, trama inesistente. Forse lo hai scritto in una giornata no. Dovresti fare come me, non che voglia insegnarti qualcosa, solo svelarti un trucchetto. Io quando finisco un racconto lo lascio a lievitare almeno una giornata. Poi mi fingo un estraneo e lo rileggo con attenzione: ti assicuro che trovo mille difetti e, a volte, cestino tutto. Prova.
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Ida Daneri
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Messaggio da leggere da Ida Daneri »

Il racconto ha problemi con i tempi verbali e si passa più volte dal presente al passato remoto nella stessa frase, cosa non ammissibile; contiene inoltre molti altri errori, ripetizioni e ingenuità che rendono non interessante la lettura, anche perchè non c'è alcuna trama. Se lo scatto del contatore facesse nascere un furioso litigio tra i due che si rinfacciano le colpe avrebbe un senso, ma così...
Marta gli prese a squillare il suo smartphone
Questa frase è davvero un problema…
Marta gli prese a squillare il suo smartphone, vide che era una sua amica, Marta appena rispose si sentì dire «Ciao Marta scusa ti parlo di fretta
Marta ripetuto tre volte in una riga e mezza è eccessivo.
Poi Marta si dimenticò della sua serie in tv preferita e disse «Scusami è iniziata di nuovo la mia serie tv preferita, ci sentiamo dopo.»
Caso mai la ragazza si ricorda della sua serie preferita, invece di dimenticarla.
Alessandro Mazzi
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Messaggio da leggere da Alessandro Mazzi »

Non voglio essere ripetitivo e segnalarti ancora tempi verbali sbagliati o ripetizioni eccessive. Quello che più mi colpisce, in maniera negativa, è la mancanza di una trama di fondo: nel racconto non succede praticamente nulla che catturi l'interesse di chi legge. La corrente che se ne va magari potrebbe essere il punto di partenza su cui creare un piccolo intreccio. Da rivedere sotto più punti di vista.
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Roberto Bonfanti
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Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Non posso far altro che ripetere quanto già consigliato negli altri commenti: c’è bisogno di una bella revisione per mettere a posto refusi e imprecisioni. Inoltre ti consiglio di lavorare su alcuni punti del racconto in modo da introdurre elementi dinamici nella storia.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
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