Il banchetto
Inviato: 02/05/2020, 15:49
Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.
Che grottesco spettacolo. Un tavolone alleggerito da un telo fantasia a fiori, guarnito con chiazze di olio, miste a briciole di formaggio e condimenti vari. Alcuni, combinavano sapori ottenendo cocktail di dubbio godimento, mentre altri custodivano con i gomiti larghi le vie di accesso agli stuzzichini. Rimasi a distanza di sicurezza e credetemi, se qui scrivo che non fu cosa facile. Un gorgoglio mi assalì e provai fame. Impossibile. Non possedevo la rapidità di mano che occorreva in quelle circostanze, e da tempo avevo preso l'abitudine di mangiare prima, di recarmi a un rinfresco. Un crampo all’addome e le gambe vacillarono. La salivazione divenne tale, che a difficoltà trattenni uno sputo. Gli occhi inquadrarono una portata tra quelle a disposizione. Non si trovava al centro del desco o in un altro punto d'interesse, piuttosto era seminascosta da alcuni bicchieri. Nell’avvicinarmi, pestai qualcosa. Fu in quell’attimo che distolsi l'attenzione dal tavolo, che li vidi per quello che erano. Non so quanti o quante, ma abbastanza da gremire la sala. Si passavano attraverso come spettri. Masse informi di occhi, nasi, orecchie e lingue bavose che strisciavano su piatti e posate, come lumache senza guscio. Gli balzai davanti e usando le braccia come ramazze, rovesciai tutto ciò che mi fu possibile. Alcuni si misero a leccare il pavimento per aspirare boccate di cibo, altri a succhiare pozze di vino, tra cocci di ceramica e frammenti di vetro. I più si avventarono per ingozzarsi di quel poco che era rimasto integro. In preda al disgusto, afferrai il telo e tirai. Gli immondi smisero di fare quello che stavano facendo. Mi fissarono per un po’. Poi attaccarono. Il cuore mi balzò in gola quando mi lanciai contro i primi. Gli altri, a sorpresa, non si mossero, anzi si fecero da parte per farmi passare. Raggiunsi la porta, poi le scale infine senza fiato mi trovai in strada. A distanza di anni e con quello che mi danno, quel ricordo va via via sbiadendo, ma le emozioni lasciano turbamenti. Quelli non si cancellano. Non sono pazzo, ve lo giuro. Quel giorno vidi uomini e donne senza le loro maschere di belletto e se anche a voi, che state leggendo di quel banchetto, aveste visto quello che ho visto io, non mi giudichereste tale.