Uccidiamo il chiaro di luna!
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Uccidiamo il chiaro di luna!
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probabilmente non sono riucito a capirlo, a recepire il messaggio. problema mio.
è ben scritto, non ci sono refusi o errori salvo qualche dubbio sui tempi verbali in un certo tratto, dove è solo con Maria. credo siano riflessioni del protagonista, ma allora andrebbero virgolettate o scritte in corsivo.
nel complesso è comunque un buon lavoro e lo premio per la stesura.
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E quindi se la corretta interpretazione è questa non può che trovarmi d'accordo. La modernità è stata un mito abbagliante che ha annientato più d'una generazione.
Il racconto funziona, ma rifletterei su alcuni particolari. Il primo volo dei fratelli Wright è del 17 dicembre 1903. Le automobili erano piuttosto rare in quell'inizio di secolo persino nelle grandi città e le strade si cominciò ad asfaltarle sistematicamente solo nel primo dopoguerra.
Un buon lavoro.
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Ho apprezzato molto il contesto contadino, reso davvero bene, ma il finale mi ha lasciato un grande amaro in bocca. Proprio a causa dell'inatteso finale, che cambia le carte in tavola rispetto a tutto il resto, non sono sicura di aver compreso il messaggio del racconto, che mi pare quindi contraddittorio o, quanto meno, le motivazioni del finale non sono state ben esplicitate: sembra che l'autore abbia puntato soprattutto sulla sorpresa del lettore a scapito però della sua comprensione.
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Tralasciamo la "damnatio memoriae" che ha colpito il movimento per aver aderito al Fascismo; il Futurismo ha rappresentato forse l'unico movimento artistico che il nostro Paese ha creato nel secolo scorso. La storia, molto scorrevole, ci porta, per contrasto, in una campagna emiliana dove tutto è immutato da secoli. Le case, i riti, le tradizioni, le famiglie. Nino ed il Futurismo portano scompiglio, movimento, il suo fervore irrompe nella quiete del protagonista come quello zaaAAAnG TuuuMb TUUUmb! di Marinettiana memoria. Nino, sebbene patisca gli stenti, è inebriato del nuovo, del movimento. Anche quando spazza le banchine della stazione percepisce la sfida dell'Uomo verso la Gravità, verso la natura. Il grido di chi vuole cambiare. Nino muore rincorrendo il sogno di andare a Parigi a vedere quella torre di ferro che sfida il cielo. E muore futuristicamente. Il dolore della madre, il dolore finanche dell'amico si spegne. E l'amico fa suo il sogno di Nino, di riporre fiducia nel futuro.Il futuro, per noi che abbiamo più di cinquant'anni, è un qualcosa che ci è stato rubato. Sognavamo la Luna quando, da bambini, vedevamo gli uomini saltellare sulla superficie del nostro satellite. Chissà Marinetti o Prampolini che poemi avrebbero scritto sulla corsa allo spazio! ma poi...
La promessa di un futuro in cui le macchine ci avrebbero reso liberi dalla brutalità della routine cittadina del lavoro, è caduta in mille pezzi. Il futuro che ci avevano promesso, non c'è più. lavoriamo di più, per più tempo, sino alle soglie dello sfinimento fisico, nell'attesa del miraggio chiamato pensione in cui potremo, se ne avremo le forze, godere i frutti di una vita di sacrifici. Siamo sempre più poveri, fiaccati da crisi economiche interminabili e con un divario sociale sempre più marcato.
Uccidiamo il chiaro di Luna e riprendiamoci il Futuro!
Grazie per questa lettura.
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Re: Uccidiamo il chiaro di luna!
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Re: Uccidiamo il chiaro di luna!
Ha capito che volevo rappresentare quella certezza, in fondo ingenua, del futurismo verso il nuovo e quanto noi "esseri del futuro" ne siamo rimasti delusi. "Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!.. Perchè dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'Impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente."
Perché?
ZZaNNgggg
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Re: Uccidiamo il chiaro di luna!
ZaNNNgggGGG!
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BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
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L'arca di Noel
Da decenni proviamo a metterci al riparo dagli impatti meteoritici di livello estintivo, ma cosa accadrebbe se invece scoprissimo che è addirittura un altro mondo a venirci addosso? Come ci comporteremmo in attesa della catastrofe? Potremmo scappare sulla Luna? Su Marte? Oppure dove?
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A cura di Lorenzo Pompeo
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