Due cuori e una bara
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"Ok, fai pure." ti è scappato un punto.
"dava a Thomas le occasioni di cui sopra,"
In un racconto rinvii di tipo normativo burocratico amministrativo all'italiana ti prego proprio no, Andr.
Quanto al protagonista, hai ridotto l'ombroso e nobile D'Arcy in un toy boy cacciatore di vedove, se lo sapesse mia moglie ti prenderebbe a mazzate; ma se avessi avuto il tuo coraggio lo avrei fatto anch'io. D'Arcy è uno spocchioso insopportabile. Però il suo alter ego lo hai descritto bene, e la parabola ci sta tutta. Lo ha fregato l'avidità e la vanità, due peccatucci di solito perdonati ai ricchi e mai ai poveri, che di solito ne sono schiantati. Bravo.
Il racconto l'ho trovato ben costruito, mi hai condotto velocemente al finale senza farmi rimpiangere la lunghezza del testo. Conosco il tuo registro narrativo e fin dall'inizio ho atteso che per il povero D'Arcy si spalancassero le porte dell'inferno. Ho saputo fin dal principio che stavi descrivendo un perdente. Non è così facile acquisire ricchezza e potere: prima o poi qualcuno ti presenta sempre il conto anche se mi aspettavo una mossa dei figli e non di Dolly, satanica più che mai. Quel patto prematrimoniale sembra fatto a posta per tentarlo e fregarlo.
Se fossi stato in te avrei evitato le spiegazioni finali. Quel che conta è la sostanza, che Dolly si è trovata sempre un passo in avanti al povero Thomas.
Bel lavoro
Re: Commento
Grazie, Namio. Il linguaggio burocratico era inteso in senso sarcastico, ma forse ho un po' esagerato...Namio Intile ha scritto: ↑10/07/2020, 10:38 Ti segnalo:
"Ok, fai pure." ti è scappato un punto.
"dava a Thomas le occasioni di cui sopra,"
In un racconto rinvii di tipo normativo burocratico amministrativo all'italiana ti prego proprio no, Andr.
Quanto al protagonista, hai ridotto l'ombroso e nobile D'Arcy in un toy boy cacciatore di vedove, se lo sapesse mia moglie ti prenderebbe a mazzate; ma se avessi avuto il tuo coraggio lo avrei fatto anch'io. D'Arcy è uno spocchioso insopportabile. Però il suo alter ego lo hai descritto bene, e la parabola ci sta tutta. Lo ha fregato l'avidità e la vanità, due peccatucci di solito perdonati ai ricchi e mai ai poveri, che di solito ne sono schiantati. Bravo.
Il racconto l'ho trovato ben costruito, mi hai condotto velocemente al finale senza farmi rimpiangere la lunghezza del testo. Conosco il tuo registro narrativo e fin dall'inizio ho atteso che per il povero D'Arcy si spalancassero le porte dell'inferno. Ho saputo fin dal principio che stavi descrivendo un perdente. Non è così facile acquisire ricchezza e potere: prima o poi qualcuno ti presenta sempre il conto anche se mi aspettavo una mossa dei figli e non di Dolly, satanica più che mai. Quel patto prematrimoniale sembra fatto a posta per tentarlo e fregarlo.
Se fossi stato in te avrei evitato le spiegazioni finali. Quel che conta è la sostanza, che Dolly si è trovata sempre un passo in avanti al povero Thomas.
Bel lavoro
Fin dall'inizio ho pensato alla vendetta della moglie, rifacendomi a quel piccolo capolavoro cinematografico degli anni '70 "E' ricca, la sposo e l'ammazzo" e cambiando il finale. Per il povero D'Arcy, invece di orgoglio e pregiudizio lo aspetta il giudizio finale, cioè la pena capitale.
Alla prossima
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Re: Due cuori e una bara
Thomas è uno che vuole vivere alla grande ma, come già accennato da Namio, i tipi come lui finiscono sempre male. Purtroppo Bukowski manca tra le mie letture, ma ho letto la trama di Pulp e penso che mi piacerebbe.Roberto Virdo' ha scritto: ↑12/07/2020, 9:23 Bello, niente male avvero! Avvincente e con finale spiazzante. La frase che mi è piaciuta di più: "Oh, sì, è uno dei miei preferiti; – rispose lui, che invece la trovava orribile". E adesso due paroline di quelle che potrei risparmiarmi - ma ci casco sempre -. Mi è dispiaciuto per Thomas, lo confesso. Non avrei dovuto fare il tifo per lui ma che volete, magìa della scrittura. Come già così acutamente rilevato, avidità e vanità ne sono alcuni tratti peculiari. Ma voleva vivere, sentire quel brivido forte che non ha prezzo. Non posso perdonare alle due alleate (in particolare Vanessa il cui nome è di una bellezza tale da aver spalancato nella mia testa una prateria sterminata di visioni paradisiache) di aver tradito l'amore carnale. Un'ultima cosa infine, sempre di quelle opinabili 100/100: se questo bel testo avesse avuto un taglio alla "Pulp" di Bukowski?
Voto alto.
Grazie dell'apprezzamento
Re: Commento
Grazie del commento e dell'apprezzamento.Selene Barblan ha scritto: ↑11/07/2020, 15:54 Bello, mi è piaciuto; scorre veloce e coinvolge il lettore dall’Inizio alla fine. È anche piuttosto divertente, in una maniera sottile e ben studiata. A livello stilistico non ho niente da dire, è scritto molto bene.
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storia ben costruita e di piacevole lettura, piuttosto scorrevole.
ci sono dei refusi e rivedrei un poco la punteggiatura, eliminando qualche virgola.
niente di grave, comunque.
buone le descrizioni, superflue le spiegazioni finali.
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Re: Commento
Ti ringrazio della lettura e del commento. Visto che non sei il primo che ritiene superflue le spiegazioni finali della moglie vendicativa, posso dire che pensavo che fossero necessarie, sia per il lettore che per D'Arcy. Almeno sarebbe morto convinto di non soffrire di allucinazioni... oppure tutto ciò appesantisce il racconto inutilmente. In fondo le critiche servono a migliorare, e a considerare diversi punti di vista.Fausto Scatoli ha scritto: ↑13/07/2020, 18:42 sarà che ho appena finito un romanzo di Randall Garrett con protagonsta D'Arcy, ma ho letto con gusto.
storia ben costruita e di piacevole lettura, piuttosto scorrevole.
ci sono dei refusi e rivedrei un poco la punteggiatura, eliminando qualche virgola.
niente di grave, comunque.
buone le descrizioni, superflue le spiegazioni finali.
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Re: Commento
Ti ringrazio dell'apprezzamento. Purtroppo, nel mondo di D'Arcy (e forse non solo nel suo), il vero amore è una fregatura.Lucia De Falco ha scritto: ↑06/08/2020, 15:34 È vero, il testo è ben costruito e la lettura scorre veloce nonostante la lunghezza. Il finale a sorpresa pure è ben costruito. Anche se il protagonista è un calcolatore arrivista, devo ammettere che le mie simpatie vanno a lui, non alla moglie, che pure lo ha sposato consapevole di non essere amata, e speravo che avesse trovato il suo vero amore.
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Re: Commento
Ti ringrazio dei suggerimenti. A quanto pare, la dettagliata spiegazione finale della moglie al marito moribondo non è piaciuta a nessuno; ne prendo atto, e ne terrò conto in futuro.Andrepoz ha scritto: ↑13/08/2020, 12:30 Racconto dalla trama avvincente e ben costruita, con un protagonista con cui riusciamo a identificarci, nonostante non sia proprio un personaggio positivo, grazie alla bravura dell'autore. Secondo me, si potrebbe dare una rilettura per mettere un po' a posto la punteggiatura, soprattutto nei dialoghi, e per eliminare, o quantomeno attenuare di molto, la spiegazione finale. Nel complesso, più che apprezzabile.
Alla prossima
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Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
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Le radici del Terrore
Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano
Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.
Contiene opere di: Silvano Calligari, Enrico Teodorani, Rona, Lellinux, Marcello Colombo, Sonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, Umberto Pasqui, Eliseo Palumbo, Carmine Cantile, Andrea Casella, Elena Giannottu, Andrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, Angela Catalini, Francesca Di Silvio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.
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Bagliori Cosmici
la Poesia nella Fantascienza
Il sonetto "Aspettativa" di H. P. Lovecraft è stato il faro che ha guidato decine di autori nella composizioni delle loro poesie fantascientifiche pubblicate in questo libro. Scoprirete che quel faro ha condotto i nostri poeti in molteplici luoghi; ognuno degli autori ha infatti accettato e interpretato quel punto fermo tracciando la propria rotta verso confini inimmaginabili.
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Sandro Battisti, Meth Sambiase, Antonella Taravella, Tullio Aragona, Serena M. Barbacetto, Francesco Bellia, Gabriele Beltrame, Mara Bomben, Luigi Brasili, Antonio Ciervo, Iunio Marcello Clementi, Diego Cocco, Vittorio Cotronei, Lorenzo Crescentini, Lorenzo Davia, Angela Di Salvo, Bruno Elpis, Carla de Falco, Claudio Fallani, Marco Ferrari, Antonella Jacoli, Maurizio Landini, Andrea Leonelli, Paolo Leoni, Lia Lo Bue, Sandra Ludovici, Matteo Mancini, Domenico Mastrapasqua, Roberto Monti, Daniele Moretti, Tamara Muresu, Alessandro Napolitano, Alex Panigada, Umberto Pasqui, Simone Pelatti, Alessandro Pedretta, Mattia Nicolò Scavo, Ser Stefano, Marco Signorelli, Salvatore Stefanelli, Alex Tonelli, Francesco Omar Zamboni.
Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2019 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 65 - Viaggi, amici, bagagli
A cura di Ida Dainese.
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La Gara 48 - Stelle
A cura di Marina Paolucci (con la supervisione di Lodovico Ferrari).
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