Gioco erotico
Inviato: 11/07/2020, 10:04
Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.
Cosa ci facciamo qui?
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Lo sai benissimo. Io ceno con i miei nuovi colleghi e tu farai tutto ciò che ti dirò .
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Ti prego. E’ troppo affollato. Mi vergogno. Non sono pronta.
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Tranquilla. Lo so. Non esagererò. Andrò per piccoli passi e se capirò che per te è troppo mi fermerò.
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Ma dove sei? Non ti vedo.
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Primo piano. Il soppalco. Da qui si vede tutto il piano terra. E’ perfetto. A proposito! Sei bellissima, il verde ti dona moltissimo.
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Grazie.
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Ok. Cominciamo. Siediti al secondo tavolo a destra, quello tra i tavolini bianchi.
Ecco, brava. Proprio lì.
No, non alzare lo sguardo, non cercarmi mai.
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D’accordo. Scusa.
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Brava. Molto bene. Ora ordina un gingerino con molto ghiaccio, una fettina d’arancia e due noccioline. Bada bene che quando dico “due noccioline” intendo letteralmente due.
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Ma no! Come faccio a chiedere due noccioline di numero!
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Il “no” non è contemplato, sappi che mi sto irritando.
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Va bene. Lo farò.
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Ah ah ah! Avresti dovuto vedere la faccia del cameriere.
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Sono morta di vergogna.
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Per così poco? Non sai cosa ti aspetta.
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Ti prego. Non sono sicura di voler continuare. Non sono a mio agio.
Ehi! Ci sei!
Perché non mi rispondi?
Allora?
Fa parte del gioco?
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Eccomi. Ti ricordo che non ci sei solo tu. Sono a cena con altri sei colleghi. Tutto questo messaggiare li sta infastidendo.
Comunque, tornando a noi… ora farò cenno al collega davanti a me di guardare giù e ti indicherò. Quando incrocerai il suo sguardo voglio che tu prenda un cubetto di ghiaccio dal bicchiere e dopo essertelo passato sulle labbra tu lo faccia scivolare lungo il solco del seno.
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Ok. Ora sono seria. Fermiamoci qui.
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Non è un invito, è un ordine. Ti dò venti secondi per individuare il nostro tavolo. Mi raccomando, non guardare me, ma solo esclusivamente il mio collega. Non distogliere mai la sguardo da lui, fino a che non senti la notifica del mio messaggio.
Il tavolo è quello vicino al finto cactus, il terzo da sinistra, vicino al parapetto. I venti secondi cominciano da ora.
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Bravissima. Ah ah ah! Ti dico la verità, non pensavo potessi essere così… non mi viene il termine; diciamo… erotica. Ecco sì, direi che questo è il termine giusto.
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Ma dai! Vi ho visti ridere! Mi stavate prendendo in giro. Non puoi immaginare come mi sono sentita. Una vera stupida. Che vergogna!
Davvero. Non sto scherzando. Fermiamoci qui.
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Solo un ultima cosa e poi ti lascio andare. Voglio sia ben chiaro però che non sarò sempre così accondiscendente. Questa è la tua prima volta e sono stato generoso.
Ora per mezzoretta stop ai messaggi. Mangio il primo, chiacchiero un po’, soprattutto con Claudio che continua a guardare giù e a parlarmi di te e poi ti dò le ultime indicazioni.
Nel frattempo puoi andare in bagno ad asciugarti il vestito. Il ghiaccio ti ha lasciato un alone e sono sicuro che non ti sei bagnata solo con il ghiaccio.
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Ti prego. Mi fai arrossire. Dai! Vai a mangiare.
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Mi prudono le mani. Ti ricordo che non sei tu a dirmi quello che devo fare, ma viceversa. Hai dimenticato le regole?
Così non va proprio bene.
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Hai ragione, scusa. Vado in bagno.
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Sono tornata.
Ci sei?
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Eccomi. Ora ascoltami bene. Questa è l’ultima prova e so che ti costerà molto. Ti anticipo che non tollero nessuna obiezione. Sono stato chiaro?
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Sì.
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Bene. La prossima volta lavoreremo anche sul modo corretto di rispondere.
Dunque… ora ti sfilerai molto lentamente le mutandine e le poggerai sul tavolo accanto al bicchiere. Dopodichè chiamerai il cameriere e, indicandogli il bicchiere, gli chiederai di portarti un altro gingerino.
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Dovrei bere qualcosa di più forte di un gingerino, qualcosa che mi stordisca.
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Bene. Fai la spiritosa.
Ricorda che il mio collega vedrà tutto. Non ti ha mai tolto gli occhi di dosso. Sei stata molto brava prima.
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Sono stata una pazza e ancor di più ora.
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Mmmhhh… molto eccitante. Il cameriere si è tinto di rosso fuoco e Claudio ho visto che ha fatto scivolare la mano sotto il tavolo.
Sto creando un mostro! Ah ah ah!
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Ma smettila! Abbiamo finito? Non mi sono mai vergognata tanto!
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Sì, per oggi basta così. Ne parliamo a casa. Non tarderò. Aspettami sveglia.
Se vuoi domani passo io a scuola a prendere Melissa. Poi ci fermiamo al supermercato. Prendo un paio di pizze surgelate per cena.
Domani tocca a Melissa scegliere un film.
Ora vai, sennò la baby sitter ci costa un occhio.
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Ok. Ci vediamo a casa.