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Ciao! Appena letta la seconda parte ho subito pensato alle tantissime rappresentazioni della medievale "Danse Macabre" , spesso individuate sui muri delle chiesette anche dalle parti dove abito. Mi attraggono tantissimo e quando le trovo mi ci soffermo a lungo. Specificatamente vorrei chiederti se c'è un motivo per cui hai scritto la prima metà del racconto con un taglio moderno dal sapore flower power e la seconda come un cantico, con un netto stacco stilistico. Grazie della tua eventuale risposta.

Neanche le Befane sfuggono...

Mi dispiace ma il cavaliere non sa un bel niente. Non sa neanche che morirà anche lui insieme all’orgsanismo che aggredisce per sopravvivere.
Precisazione a parte mi piace come hai sviluppato il tema. Originale.

boh, non so che dire.
onestamente, non mi è piaciuto, non mi ha dato nulla e nulla ho recepito.
perdonami, ma proprio non lo gradisco.

Un racconto particolare, con un cambiamento di stile tra la prima e sonda parte, legato forse al passaggio dalla gioventù spregiudicata a un'anzianità precaria preda del cavaliere nero. Si legge con facilità.

Tecnicamente niente da dire. Ho molto apprezzato lo stile e il cambio di registro. Originale anche il modo di descrivere il cavaliere nero. Però non mi ha emozionato molto. Mi spiace, perchè è proprio scritto bene e per questo il mio voto sarà un 3.

Un racconto sintetico, quasi il testo di una breve canzone.
Trasmette delle emozioni chiare ed introduce con poco un immagine impressionista di una storia più lunga. C'è tutto ma è sfocato, lontano... riconosciamo i protagonisti, ma li confonderemo presto, perdendoli nella folla.
Una toccata e fuga che funziona, ma non è detto che colpisca

Stilisticamente è sicuramente un lavoro interessante e originale, unico appunto non so quanto sia corretto identificare un virus come un cavaliere, ma di certo è uno spunto di riflessione e creativo in più.