Caro Babbo Natale...
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Caro Babbo Natale...
Caro Babbo Natale,
spero vorrai scusarmi se questa lettera si intrufolerà tra le tante dei bambini che come ogni anno ti scrivono, lo so, ho passato gli anni gioiosi da tanto ormai ma ho un estremo bisogno di chiederti in dono qualche regalino speciale e in tutta onestà sento di avere un cuore più vicino a quello dei fanciulli che a quello della gente della mia età perciò guarda quello, guarda un po’ dentro di me.
Questo è stato un anno veramente difficile per tutto il genere umano, da gennaio siamo entrati in un vortice di situazioni mai vissute prima e le perdite di vite umane sono ancora oggi troppe ma carissimo Babbo Natale qui la vita per molti è difficile a prescindere da questo virus, qui la gente muore ancora di malattia, muore persino di fame e a volte annegata, a volte assassinata, uccisa si.
La gente , carissimo Babbo Natale, non ha pari opportunità in tutto il mondo, ci sono dei divari che mi fanno sentire cosi ingrata nei confronti della vita perché io davvero questo miracolo cosi grande non l’ho ancora mica capito e qualche volta la mia testa fugge lontano alla ricerca di un senso che in realtà è già nel mio cuore.
Bhè non voglio tediarti troppo perciò giungo alle mie richieste:
Elimina le malattie, tutte, le nuove e le vecchie e soprattutto quelle mortali e quelle debilitanti. Puoi lasciarci un semplice raffreddore che quello lo curiamo anche con la tanto decantata camomilla che la mia mamma dice di prepararmi e in tre giorni voglio che tutti siano guariti ma ehi non osare concedere un solo giorno di più. Non ce la faccio proprio ad accettare che nel 2020 debbano morire bambini, mamme, papà , ragazzi, uomini e donne, gente che avrebbe ancora una vita davanti e che certi reparti siano cosi stracolmi di gente, quei reparti non dovrebbero proprio esistere per carenza di pazienti. Non ti chiedo di eliminare la morte , beh potrei farlo, un regalo è pur sempre un regalo ma carissimo Babbo Natale mi sta bene se ci veniamo incontro l’un l’altro. Mi sta bene accettare che la morte potrà coglierci ma alla fine di una lunga e intensa vita per tutti senza alcuna minima distinzione, un giorno tutti dovremo sdraiarci nel nostro letto , circondarci dei nostri cari e aspettare con la pace nel cuore di chi sa che gli è stato concessa la stessa opportunità che a chiunque altro. E farà meno male a tutti, pensaci , saremmo tutti più felici, potremmo vivere senza le ansie nel cuore sapendo di avere tanto anni a disposizione. Decidi tu quanti, oltre i 90 mi stanno bene, non benissimo si intende ma è un buon compromesso.
Il secondo regalo che ti chiedo forse è un po’ più difficile ma ci ho pensato bene, è qualcosa di radicale che eliminerebbe molte altre cose negative, come si suol dire” uno e buono”. Elimina l’egoismo, lascia che gli uomini scoprano la gioia condivisa , la fratellanza , l’amore e il rispetto, farai salve tante persone che vivono in posti del mondo dove c’è troppo divario tra il ricco e il povero, nessuno dovrà sentirsi costretto a mettersi su imbarcazioni di fortuna per andare alla ricerca di una vita migliore, ognuno avrà possibilità di una vita degna nel suo paese. Non ci sarebbero guerre per la gestione delle ricchezze della Terra perché tutti riusciremmo a goderne in pacifica convivenza. Osserva bene Babbo Natale, una miriade di problemi di meno.
E in ultimo ma non meno importante ti chiedo di donare a tutto il genere umano la pace nel cuore, sembra un po’ una cavolata ma io voglio che tutti siano in grado di apprezzare un tramonto e di emozionarsi, di riuscire a ringraziare per la vastità di doni che la vita molto spesso ci fa. Non è affatto scontato Babbo Natale perchè c’ è un male oscuro che tenta di divorarci ogni giorno. Illumina le nostre vite e i nostri cuori, lasciaci intravedere la strada così che possiamo diventare davvero persone migliori.
Proteggi i bambini che sono la parte innocente e vera del genere umano e che sanno sempre strapparmi un sorriso anche quando i sorrisi finiscono.
Proteggi gli adolescenti che si preparano ad affrontare la vita e dona loro tutte le armi di cui hanno bisogno ma soprattutto la capacità di credere in se stessi.
Proteggi le donne che spesso devono affrontare guerre nel silenzio del loro cuore.
Proteggi tutti coloro che si sentono in difficoltà e non hanno il coraggio di chiedere aiuto.
Credo possa bastare Babbo Natale, ti ringrazio in anticipo e so che esaudirai le mie richieste, non mi resti che tu perché tutto è diventato estremamente difficile.
Con affetto , Antonella.
Ultima modifica di Antonella martino il 25/12/2020, 21:02, modificato 2 volte in totale.
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La prima cosa che balza agli occhi è totalmente negativa: la punteggiatura è completamente da rifare e ci sono anche alcuni refusi. Di solito non mi permetto mai di giudicare un racconto da queste cose, ma nel tuo caso è troppo evidente. La lettura ne viene disturbata.
Detto questo sono colpito dalla semplicità di quello che hai scritto: una letterina a Babbo Natale e dei sogni che tutti noi (quasi) vorremmo che si avverassero.
Si, morire fa schifo, anche a 90 anni. E non è giusto che muoiano tanti giovani e tanti bambini per malattie infami. Woody Allen ci scherzava su: "morire non mi piace per niente, credo che sarà l'ultima cosa che faro'".
La seconda richiesta va all'essenza, alla radice: l'egoismo. E' vero, se l'uomo non avesse questo sentimento non ci sarebbero neanche le differenze sociali.
Il terzo desiderio mi sembra quello più difficile da esaudire, anche per Babbo Natale. Alcuni di noi non trovano pace senza alcun motivo… semplicemente non hanno pace.
Chissà quanta gente attorno a noi troverebbe questo tuo scritto banale, dunque altrettanto banalmente ti dico che il pensiero va d'istinto alla devastante semplicità di Immagine di John Lennon.
Detto questo sono colpito dalla semplicità di quello che hai scritto: una letterina a Babbo Natale e dei sogni che tutti noi (quasi) vorremmo che si avverassero.
Si, morire fa schifo, anche a 90 anni. E non è giusto che muoiano tanti giovani e tanti bambini per malattie infami. Woody Allen ci scherzava su: "morire non mi piace per niente, credo che sarà l'ultima cosa che faro'".
La seconda richiesta va all'essenza, alla radice: l'egoismo. E' vero, se l'uomo non avesse questo sentimento non ci sarebbero neanche le differenze sociali.
Il terzo desiderio mi sembra quello più difficile da esaudire, anche per Babbo Natale. Alcuni di noi non trovano pace senza alcun motivo… semplicemente non hanno pace.
Chissà quanta gente attorno a noi troverebbe questo tuo scritto banale, dunque altrettanto banalmente ti dico che il pensiero va d'istinto alla devastante semplicità di Immagine di John Lennon.
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Più che una lettera a Babbo Natale una preghiera a un Dio indifferente alle sorti umane. Ma non è un racconto, avevo capito che bisogna inviare storie, almeno è stato l'appunto principale che mi avete fatto in molti in autunno. Apprezzo il fatto che hai scritto col cuore, traspare la tua sincerità. Credo però che il nocciolo della soluzione dei problemi (per esempio le guerre) stia nell'individuo. La fine dell'egoismo e l'accettazione, o meglio la comprensione della morte, sono due fenomeni strettamente correlati; tu quasi vorresti l'immortalità ma alla fine chiedi una lunga vita per tutti e la fine dell'ego, per me chiedi la botte piena e la moglie ubriaca. Avendo conosciuto un paio di persone a me vicine guarite miracolosamente e diventate angeli in carne ed ossa rispetto a prima posso affermare che la dissoluzione dell'ego o la sua riduzione ad una giusta dimensione hanno bisogno dell'idea concreta di morte. Questa è la strada più breve e dolorosa. Altrimenti ci si arriva con anni di meditazione. Concettualmente quindi non riesco a farmi piacere la tua lettera, scusami. La morte è solo un passaggio. Il casello non è il contrario dell'autostrada.
- Fausto Scatoli
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se da un lato è sempre piacevole leggere una letterina con richieste di cose belle e buone, dall'altro mi sarei aspettato qualcosa di diverso, che esca dallo schema classico.
cosa che qui non accade.
non avertene, è una pura riflessione personale.
poi devo, purtroppo, segnalare tanti errori e refusi, nonché una punteggiatura completamente da rivedere.
a rileggerti
cosa che qui non accade.
non avertene, è una pura riflessione personale.
poi devo, purtroppo, segnalare tanti errori e refusi, nonché una punteggiatura completamente da rivedere.
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l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

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E si Antonella, qui ci si è anche per imparare dai nostri errori e migliorarci; non è una critica, è stato così per tutti: devo pertanto dire, anch'io, che ci sono davvero troppe cose da rivedere nel tuo racconto, che con un poco di attenzione in più andrebbero al loro posto (virgole staccate dalla parola, periodi lunghissimi senza la punteggiatura...). Circa il contenuto della tua narrazione, poi, sembra di ritornare al passato quando, da bambini, dovevamo recitare le "preghiere" pre-confezionate e intrise di buoni sentimenti. A rileggerti con piacere, ciao
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Anche secondo me questo testo non è un racconto, quindi forse sembra poco idoneo alla gara e la punteggiatura va rivista. Mi ha colpito però la purezza d'animo dell'autrice. In particolare, mi sono sembrate importanti la richiesta di eliminare l'egoismo, come risoluzione di parecchi mali, e quella di fare in modo che le persone possano trovare la pace nel cuore.
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Sfido chiunque a non essere d’accordo con le richieste di questa “lettera”.
Ci sono molti refusi e imprecisioni, te ne segnalo qualcuno: sì (affermativo), beh, perché; anche la punteggiatura è da rivedere.
Babbo Natale è già passato, non ci resta che sperare che il nuovo anno ci porti un po’ di quelle cose che chiedi.
Ci sono molti refusi e imprecisioni, te ne segnalo qualcuno: sì (affermativo), beh, perché; anche la punteggiatura è da rivedere.
Babbo Natale è già passato, non ci resta che sperare che il nuovo anno ci porti un po’ di quelle cose che chiedi.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
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Ciao; fermo restando che sarebbe bello che le tue richieste vengano soddisfatte, forse tutte tutte no (ad esempio non ho personalmente il bisogno di vivere fino a 90 anni), trovo questo tuo pezzo davvero un pò troppo carico. Come ti è già stato segnalato poi sarebbe da rivedere a livello formale. Globalmente mi spiace ma non mi è piaciuto molto.
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Re: Caro Babbo Natale...
C'è una richiesta che vorrei aggiungere. Forse una dimenticanza da parte dell'autrice, o semplicemente una mia visuale più allargata. E siccome un po' di musica non guasta: "Uomini Soli", Pooh, 1990.
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Una bella lunga confessione piena di desideri personali ma che si vogliono estendere e condividere con tutti. Hai chiesto un mini Paradiso in Terra, leggo tra le righe più la paura di vivere che di morire.
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Non ho mai creduto a babbo natale neanche quando ero piccolino. E non capivo come facevano gli altri bambini a crederci. Detto questo mi viene da scrivere che non credo neanche a questo racconto proprio perché è rivolto a un'entità immaginaria. Scrivere i propri desiderata a chi non esiste, e lo sappiamo che non esiste, è come scrivere che questi desiderata rimarranno tali in eterno. Significa che non si crede a quel che si scrive. E allora perché darsi la pena di scriverlo?
- Massimo Baglione
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Re: Commento
Non è molto piacevole questa tua domanda.
Diamine, siamo scrittori, mica giornalisti!
La tua domanda la dovresti allora rivolgere anche a circa metà degli scrittori di tutto il mondo che scrivono favole, fiabe, fantasy, fantascienza e horror, non credi?
Chiedi perché darsi la pena di scrivere?
Perché sì!, e se non ti piace il contenuto, commenta quello, non lo stimolo che ha spinto lo scrittore a scriverlo.
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Re: Caro Babbo Natale...
Era una domanda retorica in un periodo ipotetico. Non volevo offendere nessuno, se l'ho fatto chiedo venia, non era mia intenzione.
Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:
La Gara 6 - Un racconto in una fotografia
(luglio 2009, 34 pagine, 309,09 KB)
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A cura di Alessandro Napolitano e Dafank.
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A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 67 - Cavalieri di ieri, di oggi e di domani
(novembre 2017, 30 pagine, 736,36 KB)
Autori partecipanti: Nunzio Campanelli, Alberto Tivoli, Daniele Missiroli, Lodovico, Massimo Tivoli, Conrad, Carlocelenza, Patrizia Chini,
a cura di Ida Dainese.
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Antologia di 77 opere e 10 illustrazioni per esplorare, conoscere e rappresentare la complessità e la varietà dell'universo femminile. Ognuno dei testi presenti in questa antologia riesce a cogliere tanti aspetti, anche contrastanti, di questa creatura affascinante e sorprendente che assieme agli uomini per millenni ha contribuito, nell'ombra o sul palco della storia, all'evoluzione della civiltà così come la conosciamo oggi. è inutile aggiungere che 77 opere soltanto non hanno la presunzione di fornire una rappresentazione esaustiva, ma lasciamo che la parte di questo "iceberg" femminile ancora sommerso rimanga pronto per emergere in prossime indagini e, perchì no, per costituire ancora la materia prima di altre future opere di ingegno.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Tullio Aragona, Maria Basilicata, Mara Bomben, Alessandro Borghesi, Emanuela Bosisio, Nunzio Campanelli, Paolo Caponnetto, Alessandro Carnier, Gino Centofante, Polissena Cerolini, Antonio Ciervo, Luigi Andrea Cimini, Giacomo Colosio, Cristina Cornelio, Marika Davoli, Stella Demaris, Maria Rosaria De Simone, Cetta de Luca, Cristoforo De Vivo, Roberta Eman, Luca Fadda, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Raffaella Ferrari, Virginia Fiorucci, Anna Rita Foschini, Franco Frainetti, Manuela Furlan, Nicola Gaggelli, Isabella Galeotti, Rebecca Gamucci, Lucilla Gattini, Michela Giudici, Antonino R. Giuffrè, Alessandro Kabon, Concita Imperatrice, Carlotta Invrea, Greta Leder, Silvia Leuzzi, Yuleisy Cruz Lezcano, Libero, Marina Li Volsi, Rosalia Maria Lo Bue, Diego Luci, Sandra Ludovici, Verdiana Maggiorelli, Marino Maiorino, Angelo Manarola, Myriam Mantegazza, Germana Meli (geMadame), Roberta Michelini, Samuele Mocellin, Maurizio Nequio, Teresa Pace, Marina Paolucci, Roberto Paradiso, Umberto Pasqui, Viviana Picchiarelli, Daniela Piccoli, Anna Pisani, Luciano Poletto, Monica Porta, Pietro Rainero, Gianluigi Redaelli, Maria Rejtano, Stefania Resanfi, Franca Riso, Massimo Rosa, Francesca Santucci, Libera Schiano Lomoriello, Daniele Schito, Veronica Sequi, Salvatore Stefanelli, Stella Stollo, Paola Tomasello, Sonia Tortora, Liliana Tuozzo, Alessandro Zanacchi.
A cura di Massimo Baglione.
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Fungo più, fungo meno...
Nessuno li ha mai raccontati in maniera avvincente.
Nota: questo libro non è derivato dai nostri concorsi ma ne abbiamo curato l'editing e la diffusione per conto dell'autore che ha ceduto le royalty all'Associazione culturale.
Cosa può accadere se una élite di persone geneticamente Migliore si accorge di non essere così perfetta come crede?
Una breve storia di Fantascienza scritta da Carlo Celenza, Ida Dainese, Lodovico Ferrari, Massimo Baglione e Tullio Aragona.
Una breve storia di Fantascienza scritta da Carlo Celenza, Ida Dainese, Lodovico Ferrari, Massimo Baglione e Tullio Aragona.
Downgrade
Riduzione di complessità - il libro Downpunk
Nota: questo libro non è derivato dai nostri concorsi ma ne abbiamo curato l'editing e la diffusione per conto dell'autore che ha ceduto le royalty all'Associazione culturale.
è probabilmente il primo libro del genere Downpunk, ma forse è meglio dire che il genere Downpunk è nato con questo libro. Sam L. Basie, autore ingiustamente sconosciuto, presenta una visione dell'immediato futuro che ci lascerà a bocca aperta. In un futuro dove l'individuo è perennemente connesso alla globalità tanto da renderlo succube grazie alla sua immediatezza, è l'Umanità intera a operare su se stessa una "riduzione di complessità", operazione resa necessaria per riportare l'Uomo a una condizione di vita più semplice, più naturale e più... umana. Nel libro, l'autore afferma che "anche solo una volta all'anno, l'Essere umano ha bisogno di arrangiarsi, per sentirsi vivo e per dare un senso alla propria vita", ma in un mondo dove tutto ciò gli è negato dall'estremo benessere e dall'estrema tecnologia, le menti si sviluppano in maniera assai precaria e desolante, e qualsiasi inconveniente possa capitare diventerà un dramma esistenziale.
Di Sam L. Basie
a cura di Massimo Baglione.
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a cura di Massimo Baglione.