Conto alla rovescia
Inviato: 02/01/2021, 12:38
Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.
Meno tre.
Alzo la katana e posso così vedere parte del mio viso, riflesso dall'acciaio della lama.
Distolgo in fretta lo sguardo per concentrarmi sul primo nemico che si è fatto avanti, incautamente.
Infatti, con uno scarto sulla destra, paro facilmente il colpo e con una giravolta lo decapito.
A quella vista orribile, gli altri tre anziché indietreggiare si avventano insieme contro di me.
Ma io, Hiroji, primo samurai dello Shogun, non mi faccio certo impressionare anzi, non aspettavo altro; spostandomi velocemente e parando i colpi a destra e a manca, li trafiggo uno per uno.
Tamiko mi osserva spaventata, dietro a una colonna del giardino interno del palazzo imperiale. Dopo che l'ultimo ninja è stramazzato a terra con la gola tagliata, si affaccia sul patio e con veloci passettini mi raggiunge. Si ferma a un metro da me, china la testa e dice: - Sapevo di aver fatto la scelta giusta.
Impassibile, ripulisco la lama dal sangue usando un lembo dell'indumento dell'ultima vittima.
Meno due.
Controllo per l'ennesima volta le pistole e il Winchester: sì, sono carichi e ben oliati, improbabile che si inceppino.
Ormai il sole è alto nel cielo, arriveranno tra poco.
- Siete ancora in tempo, sceriffo Shaw. - dice il prigioniero, in tono canzonatorio. - se mi buttate la chiave e scappate, vi prometto che i miei compari non v'inseguiranno.
- Ma certo, Claynton, conosco il valore della tua parola. - rispondo, con lo stesso tono, - Così come lo conoscono tutti quelli che hai ucciso come cani rognosi.
Esco dalla prigione, entro nel saloon e mi apposto sul tetto; la vista è ottimale, li vedo da lontano. Prendo la mira con calma e sparo col fucile; uno dei tre, colpito in pieno, cade da cavallo e non si muove più, gli altri due spronano i loro destrieri e si dirigono dietro le prime case del paese.
Allora vado fuori e mi nascondo alla fine della main street, in un vicolo tra la casa del maniscalco e quella del droghiere, e aspetto.
I fuorilegge vogliono liberare il loro capo ma sanno che, prima, devono farmi fuori; quindi, anziché dirigersi subito verso la prigione, battono le strade palmo a palmo alla mia ricerca.
Echeggiano diversi colpi di pistola; dopo qualche minuto Claynton, speranzoso, sente dei passi avvicinarsi alla porta: - Ehilà, ragazzi, andiamo a festeggiare con una bottiglia di whisky?
- Mi dispiace per te, - rispondo io, togliendomi della polvere dai pantaloni – ma ti prometto che berrò alla tua salute domani, dopo l'impiccagione.
Meno uno.
Scruto nella calca in cerca della mia preda; è come cercare il classico ago, in che modo posso riconoscere una spia travestita in mezzo a una parata di gente in maschera, nella bolgia del Mardi Gras di New Orleans?
Poi vedo un clown aggirarsi nella confusione: l'uomo ha tutte le caratteristiche di un pagliaccio, parrucca, naso rosso e biacca sul viso. Però qualcosa stona: ha delle sneakers ai piedi, forse per correre meglio, visto che appena i nostri sguardi s'incrociano, quello fa uno scatto da centometrista.
Gli vado dietro: è troppo importante recuperare i piani del nuovo missile ipersonico, M mi ha fatto una testa così. L'uomo sale per una scala antincendio, con me sempre dietro, arriva sul tetto di una casa e poi, con un salto, su quello della casa adiacente.
Sono ben allenato e alla fine lo raggiungo; quello tira fuori un coltello ma io sono più veloce: un colpo di Beretta mette termine alla sua carriera.
Frugo nelle copiose tasche dei pantaloni da clown e trovo i documenti rubati: anche stavolta Moneypenny mi avrebbe fatto i complimenti.
Mi rialzo in piedi: nonostante la corsa a perdifiato, non ho il minimo batticuore né il fiatone, strano. Mi tasto il polso, ma non avverto nulla.
Zero.
Il dottor Savi staccò i collegamenti del monitoraggio delle funzioni vitali e sfilò il visore dalla testa del vegliardo.
- Dottore, avrà sofferto? - chiese la figlia, affranta.
- Assolutamente no, signora. Il trattamento è indolore, suo padre se n'è andato in serenità. O meglio, è spirato nel modo scelto dal suo pacchetto di Buonamorte™.
- Che cosa aveva scelto?
- La nostra ultima novità, in offerta speciale: la formula “Eroe Plus”, nel quale il cliente vive da combattente senza paura e sconfigge tutti i cattivi. È un po' la metafora della vita di suo padre, un grande imprenditore che, nonostante le avversità e i complotti dei suoi nemici, è riuscito a mantenersi saldo in sella fin quasi alla fine dei suoi giorni.
L'espressione di Cordelia mutò, passando dall'afflizione all'orgoglio per il proprio genitore: - Sì, è sempre stato un vincente perché non accettava mai di essere sconfitto, ed era odiato proprio per questo.
- Già. - ammise il dottor Savi, sorridendo compiaciuto. - Vuole prenotare anche lei un pacchetto, per… quando sarà il momento? Il più tardi possibile, naturalmente.
- Le prometto che ci penserò. Per caso, avete una formula “Regina”?