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Il violino

Inviato: 21/03/2021, 13:45
da Ishramit
leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Era stanco.
La pressione dei polpastrelli sulla testa non la rendevano meno pesante, stringere le palpebre e le labbra non allontanava il dolore, le dita gelide tremavano tra i capelli sconvolti. Erano così fredde che forse gli avrebbero impedito di scoppiare.
Si morse le labbra, resistendo alla tentazione di gettare a terra il prezioso strumento, il suo tesoro, che non ne voleva sapere di far uscire un suono che non fosse stridente, che non lo mettesse in imbarazzo. Si limitò a guardarne la sagoma, che distaccava un poco dal lenzuolo bianco, aspettando che gli passasse la voglia di piangere, ma aveva poco tempo. Se la mamma fosse tornata e l'avesse sentito…
Avrebbe avuto bisogno di aiuto, di qualcuno che gli insegnasse, ma nella cameretta buia era solo. Il papà lo guardava, certo, lo ascoltava, e di certo non si burlava di lui, ma Alessio voleva fargli sentire la sua musica, non quello stupido rumore. Nel silenzio le quattro mura che lo circondavano, il soffitto che lo sovrastava sembravano piegarsi su di lui, invisibili, premere fino a togliergli il fiato.
Cercò l'archetto, trovandolo proprio lì dove l'aveva lasciato. Provò per un'ultima volta a strofinarlo sulle corde del violino.
"Basta!" singhiozzò, rabbrividendo "Se nessuno mi insegna non ce la faccio."
Si asciugò le lacrime e chinò la testa fino a sfiorare lo strumento, ci strofinò sopra la guancia, lo baciò.
"Perdonami se piango, papà. Il tuo regalo mi piace tantissimo, ma è difficile… Imparerò a suonarlo come volevi, te lo prometto. Solo che… ci metterò un po'."
Era già tardi. Alessio sentì il rumore del cancello che si apriva, in fretta ripose il violino nella sua scatola, con le ginocchia tremanti la portò fino al suo nascondiglio: il grande contenitore di plastica dei giocattoli, che scostò per fare spazio al suo scrigno prima che lo sommergessero.
"La mamma non è cattiva, è che ha sofferto tanto, vero papà?" bisbigliò "Ma se me lo porta via, poi come faccio a perdonarla? Non deve sapere niente, non glielo dire se ti sogna."
Le dita, le labbra gli formicolavano sempre di più, sudava, doveva anche fare pipì. Corse però prima alla finestra, spalancò la persiana. Il sole gli aggredì gli occhi, il vento freddo portò via le lacrime sparse sulle sue guance. Si pulì il volto con la mano e sorrise, lasciando che il pensiero di suo padre svanisse insieme al buio.
Respirò.

[img]https://sites.google.com/site/tecnicasproyectivasorg/_/rsrc/1280874161475/tat/testderedacionconimagenlamina1.jpg[/img]

Il Thematic Apperception Test (test di appercezione tematica, TAT) è un test di personalità di tipo proiettivo, che fa parte della categoria dei metodi tematici costruttivi, utilizzato in psicologia e psichiatria per l'indagine della personalità. Il bambino con il violino è una delle immagini che viene richiesto di osservare per due minuti perché sia lo stimolo di partenza del racconto da formulare nei sette minuti successivi.

Re: Il violino

Inviato: 21/03/2021, 13:48
da Ishramit
L'immagine non viene visualizzata nel post principale, deve essere la formattazione per la gara. La metto qui, ma comunque non è fondamentale. Immagine

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Inviato: 21/03/2021, 14:50
da Athosg
Ho una compagna che insegna violino alle scuole medie. Con la DAD mi sono spesso soffermato a osservare le lezioni. Uno spettacolo di sensibilità e impegno. E mistero. Proprio come il ragazzino di questo racconto molto introspettivo e psicologico.

Re: Il violino

Inviato: 21/03/2021, 15:26
da Massimo Baglione
Ishramit ha scritto: 21/03/2021, 13:48L'immagine non viene visualizzata nel post principale, deve essere la formattazione per la gara.
Sì, confermo.

Re: Commento

Inviato: 21/03/2021, 16:57
da Ishramit
Francesco Pino ha scritto: 21/03/2021, 16:11 La storia funziona bene, soprattutto sentimentalmente. Il ragazzino ci tiene molto a imparare quell’ultimo regalo, l’oggetto che più di tutti lo lega a suo papà. Ragazzino tenace e maturo, che riesce anche a comprendere che c’è del dolore nel modo di comportarsi della madre.
Non ho capito la descrizione finale sul TAT.
Niente di che da capire, vuole essere il contesto di creazione del racconto. Anche se naturalmente per essere presentato ha avuto bisogno di qualche ritocco al di fuori dei sette minuti previsti.

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Inviato: 22/03/2021, 8:41
da Fausto Scatoli
storia breve ma intensa, ben esposta e scritta ottimamente.
forse qualche virgola fuori posto, ma nulla più.
buone le descrizioni, soprattutto a livello emozionale, coinvolgenti.
bella la figura del bambino, anche se personalmente avrei scritto qualche riga in più per far capire meglio la situazione.
un buon lavoro

Re: Il violino

Inviato: 25/03/2021, 17:32
da M.perrella
Le emozioni forti di un bambino che non sa ancora suonare lo strumento regalatogli dai genitori e per questo si sente schiacciato dal giudizio che ne deriva, vengono esposte in modo ammirevole, riuscendo a farci entrare nella mente del piccolo e capire il dramma che sta vivendo, perché di dramma, infine, si tratta.

Re: Il violino

Inviato: 26/03/2021, 6:05
da Massimo Baglione
Ricordatevi di specificare esattamente "Commento" come titolo del messaggio usato per commentare le opere in Gara (senza prefissi come "Re:" o altro), altrimenti non verranno conteggiati dal sistema, grazie!
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.

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Inviato: 27/03/2021, 12:09
da Alessandro Mazzi
Breve e conciso, nel pieno spirito di queste gare. Rimango sempre affascinato da chi in poche battute riesce a trasmettere un messaggio, un'emozione. Ed è proprio il lato emozionale a emergere forte nel tuo racconto, a renderlo degno di nota. Un buon lavoro che si legge con piacere e non lascia indifferenti.

Re: Il violino

Inviato: 27/03/2021, 16:13
da Ishramit
Da alcuni commenti capisco che sono stato probabilmente fin troppo criptico :-D Da una parte mi segno che la prossima volta sarà magare bene inserire qualche piccolo indizio in più, per un'altra parte non me ne pento, però capisco che chi non ha frequentemente a che fare con certe cose possa non accorgersi di ciò di cui il racconto parla davvero, non è certo una colpa :) Ci sono cose che non dico perché non si possono dire, perché è la mente stessa che le rimuove, le nasconde sotto altre forme. Fraintendere un bambino d'altronde è facile, per quanto sia trasparente, ci sono tante cose che non può dire perché non lo sa nemmeno fare.

Grazie per tutti i commenti :wink:

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Inviato: 28/03/2021, 17:03
da Lucia De Falco
Il racconto è breve, ma intenso. Si entra a poco a poco nella mente del piccolo personaggio, e solo alla fine è chiaro il senso della storia. Curioso che il racconto nasca dalla visione di una fotografia come test. Forse qualche parola in più avrebbe aiutato di più il lettore, per esempio intorno alla figura della madre.

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Inviato: 28/03/2021, 18:19
da Andr60
Apprezzo i racconti che non si "sbrodolano" troppo in descrizioni a volte inutili per lo svolgimento della storia. Questo racconto è essenziale, racconta di come un bambino piccolo cerchi di elaborare un lutto e di come, nonostante l'età, capisca che anche la madre sta soffrendo, seppur in modo diverso.

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Inviato: 29/03/2021, 16:20
da Laura Traverso
Quest'opera è maggiormente avvalorata, dal mio punto di vista, se si considera la giovanissima età dell'autore. Io l'ho trovata deliziosa, scorrevole e molto bene esposta. Ha saputo dar vita ai sentimenti del bambino, soprattutto del suo dolore, molto accuratamente. C'è tutto nel pur breve testo: la passione per il suo violino, la disperazione per non riuscire più di tanto a suonarlo, il dolore per il padre che non c'è più nella sua forma terrena. Ma, soprattutto, ho trovato tenerissimo, e di grande valore, l'impegno che il piccolo mette con se stesso nei confronti della madre "che vuole sempre poter perdonare". Traspare amore, dolore, ma anche luce e speranza da questo bel racconto. Bravo.
(E' bella anche la foto allegata...)

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Inviato: 02/04/2021, 16:14
da Liliana Tuozzo
Un racconto molto curato nell'esposizione, quasi un esercizio di stile ben riuscito.
Il bambino è molto ben caratterizzato relativamente all'episodio di cui si parla, il dolore per non riuscire a suonare l'utimo regalo di suo padre che non c'è più.
Al lettore arriva il suo pianto, la sua disperazione, solo che poi il finale arriva come troncato di netto. Peccato, resta comunque un ottimo racconto.

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Inviato: 03/04/2021, 9:46
da Roberto
Racconto breve e di introspezione, ben realizzato. A mio parere, però, la storia è più nella mente di chi scrive, che un reale pensiero di un bambino: forse troppo introspettivo e 'maturo'. Fatte salve queste considerazioni, è una bella prospettiva.
Ciao,
Roberto.

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Inviato: 09/05/2021, 18:38
da Mariovaldo
Il racconto mi e' piaciuto. Hai affrontato un tema non facile da un punto di vista difficile, quello del bambino.
La lettura non e' di quelle facile, occorre immedesimarsi e empatizzare col coraggioso protagonista e la tua scrittura accorata aiuta molto.
Una buona prova, complimenti

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Inviato: 12/05/2021, 12:03
da Isabella Galeotti
Lo strumento che adoro in assoluto. Mi sono catapultata a leggere la storia. Essa è stata breve, neppure il tempo di conoscere Alessio che già era terminata. È vero che al suo interno ho trovato l'essenza che un racconto dovrebbe contenere, senza orpelli di sorta. Buon racconto. Una piccola riflessione, è vero che si matura velocemente se viene a mancare un genitore, ma un solo dialogo da bimbo avrebbe ancora di più fatto risaltare la maturità immediata data dalla perdita del babbo. È sempre interessante affrontare una TAT. Osservando, un quadro, una foto ecc, si accumulano emozioni e riflessioni che mai ti saresti aspettato di poter provare.

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Inviato: 13/05/2021, 10:35
da Errepi60
Un bambino che non sa ancora suonare uno strumento che per altro credo sia molto, molto difficile da imparare a suonare, specialmente come autodidatta. Credo che solo un bambino possa essere così puro da cercare una soluzione così improbabile, però si tratta di un regalo del padre, quindi ben vengano tali tentativi.
L'ho letto con piacere.

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Inviato: 16/05/2021, 22:01
da Tavajigen
Racconto ben scritto: le parole scorrono facilmente alla lettura, con termini azzeccati e posizionati al posto giusto. Non annoia né è troppo frenetico.
L'ho trovato un po' incompiuto. L'autore era riuscito a ricreare con poche frasi una bella atmosfera su cui costruire la storia, che cresce durante la lettura ma poi sembra finire sul più bello.
Mi è parso di capire che l'autore volesse restare nei "7 minuti" dettati dall'immagine incipit dell'idea, e lo apprezzo come tentativo, dato che prediligo sempre i racconti brevissimi, ma secondo me avrebbe reso di più se si fosse discostato da questa idea per seguire il racconto che stava prendendo forma via via che scriveva.
Comunque bravo.

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Inviato: 24/05/2021, 20:20
da Ibbor OB
Per un attimo sono stato in quella stanza cercando inconsciamente le parole per consolare il povero bimbo rimasto solo. Nel pur breve racconto si intravedono la tristezza di un mondo andato in frantumi e la struggente tenerezza dei sentimenti del bimbo per il padre perso. Molto intenso.

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Inviato: 11/06/2021, 19:37
da Stefyp
Bastavano poche righe in più per rendere questo racconto perfetto. Qualcosina in più sulla mamma e sul perchè lui non prenda lezioni ma insista a suonare da solo, sarebbe a mio avviso stato necessario. Magari doveva trasparire dal racconto stesso, ma io non l'ho capito. La disperazione del bambino ti arriva chiara e forte, non sono così convinta che un bambino così piccolo possa essere in grado di capire il dolore della mamma, ma è un dettaglio...