Vent'anni
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Vent'anni
Ma te lo ricordi che avevo appena compiuto vent’anni? Tu li avevi fatti un mese e mezzo prima di me. Il sole sorgeva molto tardi per noi che seguivamo i consigli del buon Angelo: “vatti a coricare tardissimo e alzati verso mezzogiorno, così metà della tua lunga giornata da disoccupato sarà passata senza che tu te ne accorga”. Te lo ricordi che ti chiamai dalla cabina telefonica di Piazza Roma e tu non capisti la mia goffa battuta? “Ciao, ti ho telefonato perché vorrei il tuo numero di telefono”. Te lo ricordi quel giorno dopo, quando le rondini vennero a fare il nido dentro i tuoi occhi? Beh, si… il nostro fiato aveva il gusto dell’erba e della birra, ma avevamo vent’anni.
Il fuoco soffiò per ravvivare ogni piacevole futilità perduta tra le strade della nostra città e io smisi di sfaldarmi al vento, perduto nella nebbia della mia giovinezza. Ogni secondo passato insieme annullava quelli che ci avevano diviso, te lo ricordi? Tutto divenne calmo all’improvviso per me, tutto o quasi. Restava da calmare il mio cuore, che si era accorto di non aver mai amato senza di te.
Te lo ricordi che il sabato sera finiva in quella casa di campagna dei tuoi nonni? Quella col vetro della stanza da letto rotto… che freddo che faceva in inverno anche sotto le coperte! Guardavamo le mattine con la coda dell’occhio, da lì dentro non si usciva mica! Quei gesti che erano quelli che immaginavo già prima di incontrarti: chiudevi le tende e aprivi le bottiglie. E parlavamo; di me, di te, di noi… era tutto lì. È così che i ragazzi diventano uomini, quando quei gesti, quelle speranze, quelle illusioni mettono radici dentro i loro cuori; misere regioni senza luce fino a quando non si comincia ad avanzare tra quelle radici.
Se non avessi osato non avrei avuto nulla oltre che i miei vent’anni. E poi ne passarono cinque in un mondo che ci sembrava pieno di sole; tu socchiudevi gli occhi ai suoi raggi e le stagioni e la storia avevano i tuoi vent’anni. La gioia alimentava il sangue nelle mie vene e non ricordavo più dov’ero stato prima. Te la ricordi quella notte d’agosto sulla spiaggia? Quando le prime luci del mattino battevano contro i ciottoli tu già dormivi, mentre io restavo sveglio e vagamente preoccupato.
Era un mattino d’ombra, che si piantò in me sotto un cielo libero da nubi, ti ricordi? Non è vero che basta fare tutto il possibile per continuare a essere amati; non è vero che ci vuole amore e null’altro. Una volta nella vita, da un momento all’altro, tutto torna all’inizio; a com’era prima. Ci vuole molto tempo per decifrare il linguaggio di quell’ombra, mentre un album fotografico ti morde le labbra, mentre lo sfogli centinaia di volte con centinaia di bicchieri in mano.
Ne è passata di acqua sotto i ponti. Lentamente è passata, mica velocemente come fai tu con quel bambino che tieni per mano mentre fai finta di non riconoscermi. C’è qualcuno che le radici le ha messe a casa tua, o forse tu a casa sua. Non ci sono solo le rondini da seguire. E poi, in ogni caso, a poco a poco, le rondini non le vedi volare più; e questo vale sia che si parta sia che si resti. Tengo anch’io dei bambini per mano ogni giorno della mia vita, ho una casa in cui ho messo le radici anch’io, ha tante porte e tante finestre. E mentre passi via bevo il mio decaffinato che, chissà com’è che accade, sembra avere il gusto di quell’alito che sapeva di erba e di birra. Ti ricordi quanto tempo è passato dal nostro ultimo bacio? Son passati vent’anni, e poi non ci rivedemmo mai più.
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Dolce e triste com'è il ricordo di una vita che 'avrebbe potuto essere'. Sentieri che si dividono, per sempre. Non è chiaro se il protagonista sia ancora preso da quella vita passata, o se si limiti a ricordare con una patina di tristezza e rimpianto.
Ciao, un caro saluto,
Roberto.
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Francesco... wow! Veramente bello. Credo che la tua forza si manifesti completamente nelle storie come questa, che finiscono con un gesto quotidiano come quello di prendere un caffè. E quante cose in quel liquido scuro, in cui hai messo, mi sembra, dello zucchero ma non è bastato. Ne è uscito un sapore dolceamaro, un ricordo commovente eppure aspro. Un testo intenso, denso di emozioni, scritto perfettamente. Grigia realtà e illusione arcobaleno si confrontano, a tratti si abbracciano. Complimenti.
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Quando hai vent'anni e una vita davanti tutto è nuovo, una continua scoperta. Quando hai il doppio di anni e la maggior parte della vita è volata via, è il momento di fare i primi bilanci: più rimpianti o più rimorsi?
Un saluto
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Bello il tuo ricordo di quei vent'anni così unici che dopo tanto tempo sembrano essere stati un sogno. Il rimpianto di qualcosa che poteva essere e non è stato,accompagna le tue righe, con un senso dolce amaro di un bene perduto che non è solo l'amore, ma forza, la bellezza la fiducia in quei vent'anni irripetibili. Bel lavoro.
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Re: Commento
Non avevo considerato di potermi soffermare su questo particolare, lasciamolo alla libera interpretazione.Roberto ha scritto: ↑03/04/2021, 12:25 Dolce e triste com'è il ricordo di una vita che 'avrebbe potuto essere'. Sentieri che si dividono, per sempre. Non è chiaro se il protagonista sia ancora preso da quella vita passata, o se si limiti a ricordare con una patina di tristezza e rimpianto.
Ciao, un caro saluto,
Roberto.
Grazie del caloroso commento.
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Re: Commento
Grazie Roberto, sono veramente colpito dal tuo bel commento.Roberto Virdo' ha scritto: ↑03/04/2021, 12:41 Francesco... wow! Veramente bello. Credo che la tua forza si manifesti completamente nelle storie come questa, che finiscono con un gesto quotidiano come quello di prendere un caffè. E quante cose in quel liquido scuro, in cui hai messo, mi sembra, dello zucchero ma non è bastato. Ne è uscito un sapore dolceamaro, un ricordo commovente eppure aspro. Un testo intenso, denso di emozioni, scritto perfettamente. Grigia realtà e illusione arcobaleno si confrontano, a tratti si abbracciano. Complimenti.
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Re: Commento
Non saprei se rimpianti o rimorsi, però gli incontri con gli amici sono pieni di “ti ricordi?” Grazie, un saluto anche a te.
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Re: Commento
Grazie, contento che il lavoro ti sia piaciuto.Liliana Tuozzo ha scritto: ↑03/04/2021, 23:38 Bello il tuo ricordo di quei vent'anni così unici che dopo tanto tempo sembrano essere stati un sogno. Il rimpianto di qualcosa che poteva essere e non è stato,accompagna le tue righe, con un senso dolce amaro di un bene perduto che non è solo l'amore, ma forza, la bellezza la fiducia in quei vent'anni irripetibili. Bel lavoro.
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Un racconto come una tavolozza variegata di tanti ricordi che concorrono a ricomporre la vita di due persone legate un tempo da sentimenti di profondo affetto. Una combinazioni di colori a suggerire le varie tappe di un percorso a due che a un certo punto si interrompe, e rimane sospeso come ferita nostalgica.
Bello con alcuni passaggi molto poetici
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Re: Commento
Grazie, sono contento che ti sia piaciuto molto.M.perrella ha scritto: ↑06/04/2021, 18:21 Un racconto come una tavolozza variegata di tanti ricordi che concorrono a ricomporre la vita di due persone legate un tempo da sentimenti di profondo affetto. Una combinazioni di colori a suggerire le varie tappe di un percorso a due che a un certo punto si interrompe, e rimane sospeso come ferita nostalgica.
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Racconto scorrevole che riporta nel passato. Scritto correttamente, non ho trovato refusi. Secondo me, però, tutta l'enfasi descritta per quell'amore mi risulta un tantino eccessiva. Lascia molti interrogativi in chi legge. Addirittura far finta di non riconoscerlo... Poi la descrizione: "quando le rondini vennero a fare il nido dentro i tuoi occhi?" davvero mi piace poco. Comunque nell'insieme non è male, si lascia leggere.
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Complimenti! È molto bello. È un racconto breve, ma intenso. È delicato, poetico e commovente, sembra molto sentito. Incarna molte emozioni, che tanti a vent'anni hanno provato. Anche il finale, amaro, è realistico. Forse, quando si ha molto amato e poi le strade si dividono, può accadere di far finta di non conoscersi, forse per imbarazzo, forse perché qualcosa di quel sentimento non si può cancellare.
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Un bellissimo racconto che mi ricorda Rimmel di De Gregori. Quell'ombra che si materializza improvvisa è la fine di un amore, tante volte senza una risposta. Alcuni lo chiamano germe, nel senso che un amore già alla nascita ha un difetto che lo farà finire. Chissà, forse è un racconto personale perché si sente che è molto sentito. Per la poetica potresti farne una poesia o una canzone da far cantare a Fulminacci (non so perché ma lo sento ambientato a Roma).
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Mi è piaciuto molto questo racconto poetico e sognatore. In questi mesi stiamo un po' tutti vivendo di ricordi, amori e amicizie che negli anni si sono smarrite. E in ognuna di queste perdite c'è un motivo che spesso non riusciamo a capire. Io tengo sempre come portafortuna il finale di La La Land, dove ognuno può dare il suo significato di accettazione e stemperare l'amarezza in un sano fatalismo.
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Re: Commento
Secondo me l'ipotesi dell'imbarazzo è quella più probabile. Poi ci sono delle persone che proprio non vogliono avere nulla a che fare col proprio passato.Lucia De Falco ha scritto: ↑08/04/2021, 20:13 Complimenti! È molto bello. È un racconto breve, ma intenso. È delicato, poetico e commovente, sembra molto sentito. Incarna molte emozioni, che tanti a vent'anni hanno provato. Anche il finale, amaro, è realistico. Forse, quando si ha molto amato e poi le strade si dividono, può accadere di far finta di non conoscersi, forse per imbarazzo, forse perché qualcosa di quel sentimento non si può cancellare.
La mia idea di fondo era proprio la tesi che quanto raccontato è una cosa comune a moltissimi ventenni, dunque grazie per aver colto il tentativo di incarnare le emosioni comuni a tanta gente che vent'anni non li ha più da molto.
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Re: Commento
Uh, hai ragione! Mi hai fatto riascoltare una canzone che non ricordavo più.Letylety ha scritto: ↑08/04/2021, 21:49 Un bellissimo racconto che mi ricorda Rimmel di De Gregori. Quell'ombra che si materializza improvvisa è la fine di un amore, tante volte senza una risposta. Alcuni lo chiamano germe, nel senso che un amore già alla nascita ha un difetto che lo farà finire. Chissà, forse è un racconto personale perché si sente che è molto sentito. Per la poetica potresti farne una poesia o una canzone da far cantare a Fulminacci (non so perché ma lo sento ambientato a Roma).
L'episodio è completamente inventato, i ricordi del passato invece si, sono avvenimenti personali accaduti realmente, ma non tutti con la stessa persona… ho fatto un po' di taglia e cuci di vari periodi del tempo

Grazie del commento.
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Re: Commento
Non conoscevo affatto il film che hai citato, sono andato a leggermi la trama e mi riprometto di vederlo.Athosg ha scritto: ↑09/04/2021, 17:25 Mi è piaciuto molto questo racconto poetico e sognatore. In questi mesi stiamo un po' tutti vivendo di ricordi, amori e amicizie che negli anni si sono smarrite. E in ognuna di queste perdite c'è un motivo che spesso non riusciamo a capire. Io tengo sempre come portafortuna il finale di La La Land, dove ognuno può dare il suo significato di accettazione e stemperare l'amarezza in un sano fatalismo.
Hai ragione secondo me sul fatto che ultimamente viviamo di più di ricordi, o almeno è quello che accade anche a me. L'ispirazione al racconto mi è venuta mentre ascoltavo "Eskimo" di Guccini, che parla appunto di un amore finito e ricorda il passato insieme da più giovani.
Grazie!
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(edizione 2013, 7,12 MB)
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(gennaio 2010, 20 pagine, 1,56 MB)
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2021 - (a colori)
(edizione 2021, 2,19 MB)
Autori partecipanti: Angelo Ciola, Mauro Conti, Lodovico, Liliana Tuozzo, Laura Traverso, Frinia, Fausto Scatoli, Stefyp, Andrepoz, Anna Gri, Andr60, Selene Barblan,
A cura di Tullio Aragona.
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Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:
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A cura di Massimo Baglione, Angela Di Salvo e Alessandro Napolitano;
in collaborazione con Valeria Ferracuti di mysecretdiary.it;
copertina di Roberta Guardascione;
illustrazioni aggiuntive realizzate da Furio Bomben;
strisce enigmistiche di Diego Capani.
Contiene opere di: Allison Bersani, Gabriella Pison, Gianni Giovannone, Serena Rosata, Simone De Andreis Gerini, Thierry59, Grey Delacroix, Giovanni Altieri, Marina Priorini, Antonella Rita Provenzano, Furio Bomben, Alessandra Gaggioli, Marina Casali, Mew Notice, Enrica Restelli, Valter Padovani, Alessandro Moschini, Tullio Aragona, Elena Girotti, Edoardo Baietti, Gilbert Paraschiva, Gianluigi Redaelli, Connie Furnari, Flavia Ippolito, Mariella Scarano, Piergiorgio Annicchiarico, Poly, Alessio Boni, Carmine Rosano, Alberto Tristano, Barbara Bertucci, Armando D'Amaro, Livin Derevel, Stefano Masetti, Alfio Faedi, Giovanni Gentile, Bruno Elpis, Riccardo Carli Ballola, Roberta Eman, Anna Pisani, Ser Stefano, Riccardo Sartori, Giovanna Amoroso, Jen Ricci, Michele Cogni, Paolo Ferruccio Cuniberti, Claudio Gavina, Valeria Ferracuti.
A cura di Massimo Baglione, Angela Di Salvo e Alessandro Napolitano;
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illustrazioni aggiuntive realizzate da Furio Bomben;
strisce enigmistiche di Diego Capani.
Contiene opere di: Allison Bersani, Gabriella Pison, Gianni Giovannone, Serena Rosata, Simone De Andreis Gerini, Thierry59, Grey Delacroix, Giovanni Altieri, Marina Priorini, Antonella Rita Provenzano, Furio Bomben, Alessandra Gaggioli, Marina Casali, Mew Notice, Enrica Restelli, Valter Padovani, Alessandro Moschini, Tullio Aragona, Elena Girotti, Edoardo Baietti, Gilbert Paraschiva, Gianluigi Redaelli, Connie Furnari, Flavia Ippolito, Mariella Scarano, Piergiorgio Annicchiarico, Poly, Alessio Boni, Carmine Rosano, Alberto Tristano, Barbara Bertucci, Armando D'Amaro, Livin Derevel, Stefano Masetti, Alfio Faedi, Giovanni Gentile, Bruno Elpis, Riccardo Carli Ballola, Roberta Eman, Anna Pisani, Ser Stefano, Riccardo Sartori, Giovanna Amoroso, Jen Ricci, Michele Cogni, Paolo Ferruccio Cuniberti, Claudio Gavina, Valeria Ferracuti.
Time City
amanti nel tempo
Nota: questo libro non è derivato dai nostri concorsi ma ne abbiamo curato l'editing e la diffusione per conto dell'autore che ha ceduto le royalty all'Associazione culturale.
Con questo romanzo scopriremo in che modo un rivoluzionario viaggio nel Tempo darà il via a un innovativo sistema di colonizzare la Luna e, forse, l'intero Universo. Partendo dalla Terra con una macchina del Tempo, è possibile arrivare sulla Luna? In queste pagine vi sarà raccontato del lato "Tempo" di questa domanda. La parte "Luna" (qui solo accennata) verrà sviluppata più corposamente nel seguito di questo libro auto-conclusivo. L'autore ha cercato a lungo qualche riferimento a opere che narrassero di un crononauta che sfrutti il viaggio nel Tempo per raggiungere il nostro satellite naturale, ma non è riuscito a trovarne alcuna. Lo scrittore Giovanni Mongini (autore, tra le varie cose, dello splendido articolo "Viaggio al centro del tempo") lo ha confortato in tal senso, perciò si vuole concedere il lusso di indicare la sua persona come colei che ha inventato per prima questo tipo di viaggio Terra-Tempo-Luna. Concedeteglielo, vi prego, almeno per un po' di… tempo.
Di Massimo Baglione.
Di Massimo Baglione.
Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
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Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.