Nato sotto il segno del Leone (autore: Messedaglia)
Moderatore: Il Guru
Nato sotto il segno del Leone (autore: Messedaglia)
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 1
Qualche errore qua e là, ma principalmente non ho avuto grandi difficoltà di lettura. Pertanto, il voto arriva alla sufficienza.
Voto: 3
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 2
Quanto ai dialoghi, e ai pensieri, sono forse troppo manierosi per i personaggi che li interpretano, con quei riferimenti agli Angela e i vari chicchessia. Senza contare le finte citazioni in latino. Una va bene, ma quattro o cinque? Si scivola nel genere umoristico e non credo che l'autore lo voglia veramente, pure se qualche dubbio mi è venuto. Quindi anche il tono (ironico, comico, drammatico) tenuto dall'autore è un po' confuso.
Il finale, seppur scontato, mostra quel colpo di scena, quel rovesciamento, che tutte le storie brevi dovrebbe avere e spesso invece vengono dimenticate, come se si stia leggendo un romanzo di Calvino o di Pavese.
La vittima, la gazzella (per adoperare la metafora faunistica) si trasforma in leone (o non piuttosto in iena?). Il finale ben costruito salva un racconto in fondo un po' pallido e dalla struttura narrativa a mio avviso incerta.
Voto: 3
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 3
Voto:2
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 4
Chi ha scritto il racconto ha messo in evidenza che il coltello di Carlo è a serramanico, mentre il vecchio fu ucciso con un coltello da cucina. Io non credo che sia stato Carlo a uccidere la prima vittima, propenderei per il bambino: l’uomo si chiede cosa cia faccia un bambino a quell’ora per strada da solo, fa due più due e reagisce per salvarsi la vita.
La forma mi sembra buona e non ho notato refusi. Ho delle perplessità sul linguaggio usato dai ragazzi della baby gang, non ce li vedo a usare termini come “pusillanime”.
Se Mario e Carlo non sono legati da una certa confidenza il loro dialogo mi sembra inverosimile, non credo che nella realtà un datore di lavoro faccia passare con tanta leggerezza il modo di parlargli che usa Carlo.
Racconto poco originale che si lascia comunque leggere volentieri.
VOTO: 3
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 5
I dialoghi a tratti risultano un po’ forzati, magari con qualche scambio di battute risulterebbero più naturali (mi sembrano, alcuni, troppo studiati allo scopo di far emergere delle informazioni e questo a scapito della naturalezza del discorso).
Gli insulti e i gestacci mi sembrano un po’ eccessivi, per quantità.
Secondo me il finale non è coerente; il personaggio, per come viene descritto, attraverso i gesti e i pensieri interni, non combacia con le sue azioni finali. Mi sembra che questa soluzione sia stata scelta per sorprendere ma in me lascia un senso di scetticismo.
Alcune considerazioni:
“ ma, se non altro, si sarebbe risparmiato quell’imbarazzante incontro. “ forse lo definirei in un altro modo… perché imbarazzante? Da come viene descritto il personaggio sarebbe forse la paura, il timore, l’ansia l’emozione predominante.
“Ma, a quell’ora, mezzanotte era passata da un pezzo, e non c’era nemmeno uno straccio di replica di qualche insignificante incontro di una lega minore. “ toglierei quella e
“Carlo era di ritorno da una distanza di migliaia di chilometri, dopo che si era perso nell’immensa distesa della savana africana.” Si capisce cosa vuol dire l’autore e va bene anche come immagine ma secondo me andrebbe riformulata la frase.
Globalmente trovo aspetti positivi e altri che mi convincono meno abbastanza bilanciati, direi che si lascia leggere.
Voto 3
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 6
La trama sembra reggere fino al termine, forse non è una novità assoluta, ma in un thriller di poche pagine non credo si possa fare di meglio senza tralasciare fette importanti della narrazione. Da questo punto di vista promozione completa, pur non incontrando il mio gusto. Mi piace anche il fatto che l’assassino si ponga delle domande sull’omicidio della sera precedente, come se vi fosse uno sdoppiamento della sua personalità.
Arriviamo allo stile: anche qui giudizio pienamente contrastante. Riconosco la grande abilità dell’autore nel descrivere le persone e le ambientazioni in modo breve e conciso, ma comunque molto efficace; peccato che non ci sia un vero e proprio cambio di ritmo quando si passa all’azione: la costruzione delle frasi rimane più o meno sempre la stessa. Il gergo utilizzato va bene, ma andrebbe mantenuto per tutta la narrazione: chi, dopo aver insultato il proprio capo, userebbe “auto” al posto di un po’ colloquiale “macchina”? Il latino maccheronico ci sta invece, caratterizza bene il personaggio.
Nel complesso, usando un paragone giuridico, le attenuanti pareggiano le aggravanti, dunque mi esprimo con un:
VOTO: 3
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 7
Non facilmente incasellabile (e questo è un pregio, dal mio punto di
vista), personaggio principale non coerente (Carlo), dialoghi ben
strutturati ma banali, a mio avviso, finale poco convincente.
L'autore, secondo me, si è messo alla prova volendo affrontare
argomenti non rispondenti alle sue opinioni. Può darsi che l'opera
mostri degli aspetti che mi sono sfuggiti.
Voto 2
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 8
Voto: 2
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 9
Qualcosa di mai letto? No, la storia non è originalissima, anche se rifarsi a qualcosa di già scritto non è un delitto ma l’occasione per mostrare altre facce di una stessa storia.
Ricorda molto la trama del film “Chi è senza colpa” (The Drop) con uno strepitoso Tom Hardy nella parte di un barista in apparenza sempliciotto e senza spina dorsale, ma che poi risulta essere tutta un’altra cosa.
Un racconto che rileggerei? Non in questa stesura: lo vedrei funzionare meglio scritto in prima persona, rendendo così più efficacemente le descrizioni del senso di inquietudine e paura prima e la freddezza del finale poi.
Questo perché il personaggio Carlo è ben delineato: giovane uomo insoddisfatto del lavoro, che vive un’epoca dove anche aspettare il tram può finire in tragedia, per poi mostrare l’altra dimensione della sua personalità disturbata.
Un racconto che, quanto a stile, mi lascia qualche perplessità, anche ad una seconda lettura. La scrittura ha un che di ondivago: a tratti gira bene, le descrizioni sono buone, per poi diventare quasi l’imitazione dello stile di qualche autore di gialli o di noir (e qui la prima persona sarebbe stata vincente), inserendo persino un classicissimo e abusato “la Polizia brancola nel buio”.
Se il desiderio della Penna - prendo a prestito da un altro commento questo termine - è di dare un ritmo pressante al racconto per arrivare al finale con sorpresa, allora a mio parere occorrerebbe sfrondare un po’, far pesare più le azioni, lo stress della situazione che non i pensieri, che alla fine sarebbero sensazioni secche, adrenaliniche.
I dialoghi appaiono molto forzati, non in linea con i personaggi per come vengono descritti, così come anche i pensieri di Carlo: non so se uno che ha fifa, pensi “avrei il patema”, così come “pusillanime”, scusa, ma non ce lo vedo proprio detto da un teppista. E pure le citazioni in latino: troppe, pur essendo caratterizzanti per il protagonista, e inserite in momenti in cui nella realtà si avrebbero ben altri pensieri. Ammesso che uno pestato e dolorante riesca a pensare, per di più in latinorum.
Nel complesso un racconto con del potenziale, ma da rivedere nella struttura per portare il lettore alla fine con decisione.
Voto: 2
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 10
Voto 3
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 11
Trovo che il racconto abbia come ho detto una base argomentativa e di inventiva molto buone ma finisce per cadere nel banale se non per il finale .
Il finale appunto risolleva il tutto ma risuona sempre un po scontato ,è come se il lettore , non se lo aspettasse ma in realtà non si stupisce nemmeno poi così tanto(forse anche a causa del titolo che ci fà sapere sin dall'inizio che il personaggio sarà un inetto, per riprendere una categoria di personaggi cara alla letteratura del 900).
Per concludere è un testo con una buona base(soprattutto autoriale) ma che non ha riscontrato nel mio gusto personale molte emozioni..
VOTO: 2
Re: Nato sotto il segno del Leone-commento 12
VOTO: 2
L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Idra Loop
la strana verità di una fotografia che non dovrebbe esistere
In una tranquilla cittadina del Nord Italia, gli abitanti rivedono se stessi da giovani. Il CICAP vuole vederci chiaro e ingaggia un reporter specializzato in miti e misteri. Però anch'egli viene suo malgrado coinvolto in qualcosa di altrettanto assurdo, infatti appare dal nulla una misteriosa fotografia Polaroid che lo ritrae in una circostanza mai esistita.
Cosa lega questi due misteri?
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
I sette vizi capitali
antologia AA.VV. di opere ispirate alle inclinazioni profonde, morali e comportamentali dell'anima umana
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Marco Bertoli, Federico Mauri, Emilia Pietropaolo, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Lidia Napoli, Alessandro Mazzi, Monica Galli, Andrea Teodorani, Laura Traverso, Nicolandrea Riccio, F. T. Leo, Francesco Pino, Franco Giori, Valentino Poppi, Stefania Paganelli, Selene Barblan, Caterina Petrini, Fausto Scatoli, Andr60, Eliana Farotto.
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Gara d'inverno 2018-2019 - La soffitta, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 48 - Stelle
A cura di Marina Paolucci (con la supervisione di Lodovico Ferrari).
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La Gara 19 - Un incipit da Re
A cura di Miriam Mastrovito.
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