Anche questo è Natale

Spazio dedicato al GrandPrix stagionale d'inverno 2022/2023.

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Mauro Conti
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Anche questo è Natale

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Accovacciato sull'umido marciapiede della vita
Il freddo irriducibile e sgradito compagno
Abiti consunti trovati in angoli di esistenza
Seduto tra la fame e macchiati cartoni
Tra lattine vuote e sogni infranti
Tra vecchi giornali e la tirannia del tempo
Languidi sguardi verso sfavillanti vetrine
Occhi carichi di amarezza
E colmi di anni lenti e persi
Bramoso di una moneta o un sorriso
Ricordando tutti i Natali andati
Invisibile agli aridi cuori altrui
Forse ancor più gelidi delle notti di strada
Disperatamente cercando di confortare l'anima
Riccamente addobbata per l'occasione
Di struggente malinconia.
Ultima modifica di Mauro Conti il 28/01/2023, 11:03, modificato 7 volte in totale.
Giuseppe Gianpaolo Casarini
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Messaggio da leggere da Giuseppe Gianpaolo Casarini »

Descritta con toccanti versi la miseria e la solitudine. unica compagnia scarti di povere cose, solitudine resa più sola e particolare in questo giorno di Natale che non è Natale come a suo tempo lo fu in quelli e tanti passati Natali, quel richiamo alla indifferenza di chi ha e rifiuta anche una briciola di calore a chi chiede e alle altre descrizioni e riflessioni che vi scorrono fanno di questi versi una grande poesia. Degni poi di attenzione u tre versi finali. Voto senza dubbi 5.
Mauro Conti
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Re: Anche questo è Natale

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Ti ringrazio Giuseppe, troppo buono.
Purtroppo anche nella ricca Lombardia in diversi angoli di strada fa capolino la povertà e la solitudine.
Grazie per il commento e per l'immeritato voto.
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

E' molto toccante e vera la tua poesia, osservo molte volte i poveri resti umani (e lo dico con infinito rispetto) delle persone che vivono ai margini delle strade, sotto gli occhi indifferenti dei più. Ho un'amica che vive davanti alla stazione di Brignole, è una donnina dolcissima alla quale chiedo sovente di poter dare qualcosa. Il più delle volte mi dice "no grazie" a volte invece accetta, soprattutto una bottiglia d'alcool che le serve per lavarsi. Ma anche succhi di frutta e dolcini. Ogni volta che accetta qualcosa è per me una gioia. Anime pure sono... Bravo, voto alto
Mauro Conti
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Re: Anche questo è Natale

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

La povertà in questo paese sta diventando veramente una piaga. Purtroppo non è solo la povertà relativa ad essere in aumento (gente che lavora ma non arriva alla fine del mese) ma anche la cosiddetta povertà assoluta, quella più angosciante e disperata.
Anche nella mia "ricca" Lombardia, e non solo nelle grandi città o metropoli, si vedono persone in coda per un po' di pane oppure a dormire in strada o in auto. È una cosa che faccio veramente fatica ad accettare. Ma la cosa che mi fa più male emotivamente è come queste persone, già immerse nell'umiliazione del dover chiedere, divengano invisibili agli occhi di chi passa. Mi fa male allo spirito questo fatto. L'indifferenza della gente mi fa parecchio schifo.

@Laura, grazie del commento e dell'apprezzamento. Un grandissimo in bocca al lupo alla tua amica.

@Francesco:
Ti ringrazio dell'appunto, ti confesso che sono consapevole del fatto che alcuni passaggi delle mie poesie risultano troppo prosaici; ovviamente devo lavorarci e sicuramente migliorare sotto questo aspetto, ci sto già lavorando, piano piano…
Molto interessanti i tuoi spunti, mi aiutano molto nel concreto a comprendere come potenzialmente intervenire sulle mie lacune. Contento comunque che ti sia piaciuto "lo spirito" del pezzo e la sua tematica, al resto ci lavoriamo.
Grazie mille! :-)
Mauro Conti
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Re: Anche questo è Natale

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Ho apportato qualche piccola modifica al pezzo come da consigli ricevuti ma senza stravolgerlo
come piccolo iniziale passo con l'obbiettivo di "poetizzare" i versi troppo prosaici.
Grazie
Rossella D'Ambrosio
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Messaggio da leggere da Rossella D'Ambrosio »

Bellissima… I versi arrivano dritto al cuore. Ho letto questa poesia tutto d'un fiato, immergendomi in essa e rappresentando nell'immaginazione le scene accuratamente descritte dall'autore.
Lo stile lo trovo abbastanza ricercato e ogni parola mi ha comunicato il suo senso pieno. Ribadisco è BELLISSIMA.
Mauro Conti
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Re: Anche questo è Natale

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Grazie infinite Rossella, contentissimo che ti sia piaciuta.
Un saluto.
Namio Intile
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Messaggio da leggere da Namio Intile »

Tema di certo non facile, perché facile sprofondare in una insopportabile retorica. Tu non l'hai fatto e pure hai evitato inutili rime. Hai adoperato il verso libero provando a elaborare un senso e a consegnare al lettore un'immagine vivida e non scontata.
Averi evitato quel colmi ripetuto, ma capisco perché tu l'abbia fatto.
Buona prova.
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Mauro Conti
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Re: Anche questo è Natale

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Grazie infinite Francesco. Sono contento che la "romanella" apportata abbia migliorato il pezzo. E grazie ancora dei consigli :-)
Mauro Conti
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Namio Intile ha scritto: 27/01/2023, 17:41 Tema di certo non facile, perché facile sprofondare in una insopportabile retorica. Tu non l'hai fatto e pure hai evitato inutili rime. Hai adoperato il verso libero provando a elaborare un senso e a consegnare al lettore un'immagine vivida e non scontata.
Averi evitato quel colmi ripetuto, ma capisco perché tu l'abbia fatto.
Buona prova.
Grazie Namio. Una delle mie "preoccupazioni" in fase di stesura era proprio quella di evitare (il più possibile) di cadere nel "pietismo", nel retorico e anche nel patetico. Con una tematica del genere purtroppo è molto facile.
Penso che comporre un pezzo che parli di emarginazione, povertà e solitudine...in rima, sarebbe stato poco azzeccato e ho scelto altro, magari non fuori luogo, in ogni caso non mi andava l'idea.
Quel "colmi" ripetuto anche a me suona male...lo sostituiamo! :) spesso basta poco.
Grazie!
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Domenico Gigante
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Messaggio da leggere da Domenico Gigante »

Ciao Mauro! Mi è piaciuta moltissimo. Hai saputo evocare con versi semplici e intensi il Natale "alternativo" dei senza tetto nella sua "struggente malinconia" (parole adattissime a descrivere questa condizione). L'unico suggerimento che mi sento di darti (ma è solo la mia opinione) è di asciugarla un po'. Ad esempio ci sono alcuni versi che richiamano la condizione altrui, tipo "Languidi sguardi verso sfavillanti vetrine" o "Invisibile agli aridi cuori altrui", che mi sembrano di troppo e stonano un po' con la lucida descrizione che fai delle condizioni materiali e spirituali in cui versano i clochard. Un abbraccio!
Vorrei essere il mare che si muove per rimanere se stesso e più di tanto non lo sposta il vento. Fragile ma tenace.
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Una poesia molto bella e umana. Ora che anche l'ultimo Natale lo abbiamo messo alle spalle, la possiamo apprezzare ancor meglio. Ormai i senza fissa dimora aumentano ogni giorno di più, e tantissime persone trovano riparo nella strada oltre per motivi economici anche perché non reggono più una vita normale. Proprio oggi è uscita una statistica che dice che 67 persona al giorno spariscono. Una parte viene ritrovata, gli altri sono descritti in questa bella poesia.
Mauro Conti
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Domenico Gigante ha scritto: 17/02/2023, 8:02 Ciao Mauro! Mi è piaciuta moltissimo. Hai saputo evocare con versi semplici e intensi il Natale "alternativo" dei senza tetto nella sua "struggente malinconia" (parole adattissime a descrivere questa condizione). L'unico suggerimento che mi sento di darti (ma è solo la mia opinione) è di asciugarla un po'. Ad esempio ci sono alcuni versi che richiamano la condizione altrui, tipo "Languidi sguardi verso sfavillanti vetrine" o "Invisibile agli aridi cuori altrui", che mi sembrano di troppo e stonano un po' con la lucida descrizione che fai delle condizioni materiali e spirituali in cui versano i clochard. Un abbraccio!
Grazie mille Domenico, felice che ti sia piaciuta. Detto da te che hai molta più dimestichezza con la poesia, la tecnica, la poetica e soprattutto la metrica. Sotto questi aspetti non è paragonabile ai tuoi pezzi, che sono misurati "col centimetro" :lol: mentre questo umile pezzo è molto sciolto...
Tornando al tuo consiglio invece, credo di non aver inquadrato il tuo appunto...nel senso, trovi che i versi che hai citato sono, diciamo, di troppo? Li avresti evitati? Danno un tono prolisso? "Annacquano"?
Grazie mille :-D
Mauro Conti
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Letylety ha scritto: 22/02/2023, 18:15 Una poesia molto bella e umana. Ora che anche l'ultimo Natale lo abbiamo messo alle spalle, la possiamo apprezzare ancor meglio. Ormai i senza fissa dimora aumentano ogni giorno di più, e tantissime persone trovano riparo nella strada oltre per motivi economici anche perché non reggono più una vita normale. Proprio oggi è uscita una statistica che dice che 67 persona al giorno spariscono. Una parte viene ritrovata, gli altri sono descritti in questa bella poesia.
Ti ringrazio Lety. Ho cercato di descrivere un lato della condizione umana, quella in ombra, quella emarginata.
E' raccapricciante pensare che all'alba dell'anno Domini 2023 persone in Italia (ben 67 al giorno come hai riportato, anch'io ho sentito la notizia al TG) spariscano e non se ne sa più nulla.
Inoltre nella nostra popolazione stanno aumentando preoccupantemente i nuovi poveri, che vanno ad aggiungersi a quelli "vecchi"...
Grazie della lettura e del commento.
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Domenico Gigante
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Domenico Gigante »

Mauro Conti ha scritto: 22/02/2023, 21:07 Grazie mille Domenico, felice che ti sia piaciuta. Detto da te che hai molta più dimestichezza con la poesia, la tecnica, la poetica e soprattutto la metrica. Sotto questi aspetti non è paragonabile ai tuoi pezzi, che sono misurati "col centimetro" :lol: mentre questo umile pezzo è molto sciolto...
Tornando al tuo consiglio invece, credo di non aver inquadrato il tuo appunto...nel senso, trovi che i versi che hai citato sono, diciamo, di troppo? Li avresti evitati? Danno un tono prolisso? "Annacquano"?
Grazie mille :-D
Caro Mauro! Sia ben inteso: è solo la mia personale opinione. Provo a spiegare meglio. Nella poesia tu descrivi una condizione oggettiva di degrado e lo fai senza indulgere al pietismo degli occhi altrui o all'ingiusta ricchezza. Solo in un paio di versi, mi sembra, fanno capolino queste tematiche, che sento un po' estranee al resto del componimento. Ma sono dettagli naturalmente, che nulla tolgono al buon lavoro che hai fatto.
Vorrei essere il mare che si muove per rimanere se stesso e più di tanto non lo sposta il vento. Fragile ma tenace.
Mauro Conti
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Re: Anche questo è Natale

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Certo certo Domenico siamo qui per discuterne. Per me tutto è "laboratorio".
Bene, credo di aver inteso ora il senso del tuo appunto. Quindi tu avresti omesso riferimenti all'altrui ricchezza, che va sotto il profilo contenutistico a "stonare" con la condizione umile delle persone fragili. Il paragone con chi "ha", l'osservare le vetrine ecc intacca un po' lo spirito nobile di chi soffre....
Assolutamente interessante come considerazione. E ti ringrazio.
Gabriele Pecci
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Messaggio da leggere da Gabriele Pecci »

Ciao Mauro, hai scelto un tema assai complesso, esso racchiude molte sfaccettature sia del problema che, sulla percezione che si ha di questo, sia per chi esso lo vive (sempre che non sia per scelta), sia per chi questo poi lo osserva senza vedere o capirne realmente nulla.

"Anche nella mia "ricca" Lombardia, e non solo nelle grandi città o metropoli, si vedono persone in coda per un po' di pane oppure a dormire in strada o in auto. È una cosa che faccio veramente fatica ad accettare. Ma la cosa che mi fa più male emotivamente è come queste persone, già immerse nell'umiliazione del dover chiedere, divengano invisibili agli occhi di chi passa. Mi fa male allo spirito questo fatto. L'indifferenza della gente mi fa parecchio schifo."

Bene, permettimi un appunto su questo, quando si osserva una situazione di disagio, si smette di osservare una persona e si osserva, ci si sofferma invece solo sulla situazione in cui essa appare. La gente che passa quindi, me e te compresi, si sentono perciò ognuno a suo grado e modo, probabilmente intimoriti dalla situazione di disagio percepita all'occhio e di conseguenza evitano qualsiasi vera interazione umana, dove al di là dello spiccio, o nei migliori dei casi della coperta, di un panino, offriamo poco o nulla di "noi" cioè diamo o portiamo sempre e solo materialità e mai una nostra sentita emotività, un dialogo, un interesse reale sulla persona. Per qualcuno questo potrebbe significare abbassarsi al loro "livello sociale" o status presente , qualcun altro invece può essere intimorito dalla presenza stessa di un vero e proprio stato di disagio derivato ed evocato dalla figura con cui ci si ritroverebbe ipoteticamente ad interagire il che porta diciamo così ad una percezione di pericolo o di pericolosità sulla propria persona poi avere o provare ad avere un approccio realisticamente più diretto, un dialogo per esempio. La verità è che, nonostante non sia ancora successo di fatto avrei tanto voluto avere uno di questi dialoghi con qualcuno di loro, non per dare, ma per ricevere io qualcosa, una storia, un racconto diverso da quello che si può ascoltare solitamente, senza dover o voler offrire però nient'altro che questo, una disponibilità di ascolto, di dialogo reciproco. Anche io quindi a mia volta non ho voluto vedere o capire mai realmente nulla, ma solo osservare a distanza, domandando e ponendo atto e luogo a questo ipotetico dialogo solo dentro me stesso.

Venendo alla poesia, non me ne volere, ma ad essere sincero, ci sono versi troppo carichi troppo enfatizzati per questo contesto a mio parere. Di "poesia" (in senso di
poesia sovrapposta al loro stato, a dispetto di ciò che forse si potrebbe credere o pensare dal nostro punto di vista) credo ce ne sia ben poca in situazioni del genere, quella forse la vediamo o percepiamo più noi da un nostro punto di vista, legati e oppressi dalla società in cui interagiamo, ma allo stesso tempo però così ben riparati dal concetto e dallo stato poi di comodo che dalla nostra società e socialità consegue. Se dovessi descrivere perciò io uno stato di questo tipo userei delle parole più fredde, più semplici se vogliamo, meno cariche, ma forse proprio per questo a mio avviso più realistiche se sovrapposte a questo specifico contesto. Voto 3.
Ultima modifica di Gabriele Pecci il 24/02/2023, 15:09, modificato 1 volta in totale.
Mauro Conti
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Re: Anche questo è Natale

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Ok Gabriele grazie del passaggio.
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