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Pioggia battente

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Re: Pioggia battente
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Mi piace la sintesi, il suono è musica e la musica e numero, matematica. Il limite della percezione non ci impedisce di capire che c'è un oltre a ciò che avvertiamo con i sensi.
Bella.
Finiti i complimenti iniziano le critiche.
Avrei tenuto i versi graficamente più compatti.
Avrei usato il verbo del primo verso n prima persona.
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Re: Pioggia battente
Grazie per il voto e il passaggio, questa volta non voglio dilungarmi nelle spiegazioni, il testo è molto semplice, ognuno però può cogliere a mio avviso poi diverse e differenti percezioni sul suo significato, le gocce potrebbero essere anche i secondi, le ore , il tempo che passa, ogni cosa con cui non riusciamo a stare al passo ,che ci sfugge, che non riusciamo o non vogliamo quantificare, avendo comunque noi percezione sempre limitata al e sul nostro spazio, sul nostro tempo singolo ed individuale.Giuseppe Gianpaolo Casarini ha scritto: ↑25/03/2023, 17:45 Nella sua brevità questa poesia ha grande potere evocativo e che porta infine a forte riflessione...se la mente potesse ...ma non può..sì non può andare alla ricerca di quel suono misterioso... che purtroppo è percepito come una continua e fastidiosa caduta di insignificanti singole gocce. Voto 4
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Re: Commento
Macrelli Piero ha scritto: ↑29/03/2023, 12:39 Ogni volta che mi cimento in poesia mi sento un imbucato fuori luogo, ma va bene lo stesso.
Mi piace la sintesi, il suono è musica e la musica e numero, matematica. Il limite della percezione non ci impedisce di capire che c'è un oltre a ciò che avvertiamo con i sensi.
Bella.
Finiti i complimenti iniziano le critiche.
Avrei tenuto i versi graficamente più compatti.
Avrei usato il verbo del primo verso n prima persona.
Hai dato una buona lettura al testo a mio avviso ottima interpretazione, sul discorso versi li ho tenuti appositamente divisi, uniti a mio avviso risultavano troppo rapidi alla lettura, ci si soffermava troppo poco sul senso che volevo imprimere alle parole. Grazie per il voto Macro.
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Re: commento
Laura Traverso ha scritto: ↑30/03/2023, 16:21 troppo stringata anche se significativa. Devo raggiungere le 200 battute per la validità del voto, davvero sono "stringata" anche io nel commento, ma veramente non so cosa dire oltre ciò che ho già detto. Voto 3 (volendo abbondare...)
Che dirti Laura de gustibus, se non hai altro da dire evidentemente non ti ha colpito. Capita non si può pretendere di arrivare a tutti. Alla prossima.
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Pioggia è percepita nellà sua più.
Intima essenza,che è musica, cioè, armonia. In definitiva è un. 5
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Di base non mi cimento con le poesie, perché mi vivo "stonato", però quando trovo qualcosa che mi piace, lo dico. Ecco, questa mi piace.
Ho solo una domanda da incolto (e chiedo venia per questa) : "diventarne", al posto di "divenirne", non sarebbe andato bene per quale motivo?
Comunque, voto 5.
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Re: Commento
Grazie Egidio sia per il voto che per il commento, hai colto perfettamente il senso del testo.
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Re: Commento
Grazie Nunzio. L'intento era proprio quello, provare ad esprimere una sensazione, uno stato di essere o sentirsi, oltre le poche parole che provano a farlo.Nunzio Campanelli ha scritto: ↑16/04/2023, 18:41 Il punto non è se piace o non piace, magari perché è corta. Quello potrà essere preso come base di giudizio, come pietra di paragone. Sennò quel tizio che mette i soldati al posto delle foglie, che facciamo, lo escludiamo? No, a me piace la tua poesia, proprio perché quel poco che scrivi lascia intuire quel molto che dici. VOTO 4
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Re: Commento
Piramide ha scritto: ↑25/04/2023, 20:12 Ciao Gabriele, ho trovato questo tuo componimento molto ben riuscito. Ho apprezzato lo spunto di riflessione e il significato profondo dietro questi pochi versi. In queste poche parole scorgo una sorta di contemplazione della natura che porta a un’immedesimazione nell’ordine cosmico. Quel ritmo, quel suono, che scanditi ripetutamente, a intervalli regolari, accompagnati dal conteggio, o magari da un tic tac, fanno calare piano piano l’individuo nel tutto dell’esistenza. Giustamente, tutto ciò avviene se la mente riesce a starvi dietro. Se riesce dunque a superare i propri limiti, solamente allora è possibile astrarsi completamente dal corpo e diventare ritmo, ritmo dell’ immanenza divina, o cosmica se vuoi, in cui siamo, appunto, immersi. Forse avrei scritto al posto della prima “strofa” “se la mente potesse tenerne il - ritmo” o “se potesse la mente tenerne il - ritmo”, perché apprezzo di più il trio “ritmo-goccia-suono” piuttosto che “passo-goccia-suono” che stona un po’. Ottimo lavoro, voto 4.
Ciao Piramide, ben ritrovato, ottima analisi la tua.
Sul "ritmo- goccia- suono' convengo con te, poeticamente e musicalmente avrebbe reso di più, ma, ed è il motivo per cui non ho usato la parola ritmo, è che se ci estraniamo (mai completamente, e anzi in realtà non ci estraniamo proprio da nulla, è una percezione illusoria quella di "viaggiare" mentalmente via dal corpo, ma comunque emozionalmente reale, o percepita
ad ogni modo illusoriamente appunto come tale) non avviene
per un ritmo, la mente non sta a ritmo, almeno non quando non è specifico, di una canzone si può seguire il ritmo, di un ballo si può seguire e adottarne il ritmo, di uno strumento si esegue e si segue il ritmo, ma se è un contesto intero che ci immerge e in cui ci immergiamo a nostra volta, ci perdiamo, diventa confuso il suono, si amalgama in un tutt'uno, non si sente più la singola goccia, ma lo scroscio complessivo. E su questo la mente non arriva nemmeno a percepirne il ritmo, perché appunto la mente non riesce nemmeno più a stare "al passo" su o di questo ritmo.
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Re: Commento
Ciao Babbano, la poesia voleva e ricercava proprio questo, anche se non sta piovendo, percepirne mentalmente il suono e provare ad accostarsi a vibrare insieme ad esso. Felice di essere riuscito nell'intento prefisso. Sul "diventarne" o "divenirne" sinceramente avevo anche io dubbio su quale fosse meglio adottare nel testo tra i due, alla fine ha prevalso diventarne, perché mi dà più l'idea appunto di una volontà di azione continuativa nel tempo piuttosto che di esserne diventato effettivamente tale, esprimeva a mio intendere più il senso di "provare ad essere" ecco.Il_Babbano ha scritto: ↑26/04/2023, 0:28 Evocativa: sono diventato il suono della pioggia.
Di base non mi cimento con le poesie, perché mi vivo "stonato", però quando trovo qualcosa che mi piace, lo dico. Ecco, questa mi piace.
Ho solo una domanda da incolto (e chiedo venia per questa) : "diventarne", al posto di "divenirne", non sarebbe andato bene per quale motivo?
Comunque, voto 5.
Orca ho visto adesso che invece poi ho effettivamente usato "divenirne" invece che "diventarne".

Correggo subito proprio per il motivo espresso sopra, anzi a questo punto ti ringrazio per la segnalazione, avevo invertito i due anche leggendo il tuo commento .

- Maria Spanu
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Detto questo, mi congratulo con te per due fatti:
1. Essere "di poche parole" non vuol dire non saper esprimere efficacemente un concetto, ma farlo in questo modo è da Oscar. (non voglio paragonare questa poesia con altre scritte per mano di illustri artisti ma..... Obiettivamente, davanti a ciò non posso che restare in silenzio e ammirare)
2. Quando ho letto il componimento non ci potevo credere, mi son ritrovata a dipingere questa scena nella mia mente e ho sentito una sorta di brivido, di quelli che senti quando piove. Ho dovuto prendere un lungo e interminabile respiro prima di realizzare quel che avevo appena visto.
Avrei altre mille cose da dire ma mi fermo qui con un semplice e immenso BRAVO!
Voto, decisamente, 5.
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Re: Commento
Maria Spanu ha scritto: ↑29/04/2023, 20:15 Concordo con il fatto di compattare i versi, a mio avviso scorre meglio sia visivamente che a livello di lettura.
Detto questo, mi congratulo con te per due fatti:
1. Essere "di poche parole" non vuol dire non saper esprimere efficacemente un concetto, ma farlo in questo modo è da Oscar. (non voglio paragonare questa poesia con altre scritte per mano di illustri artisti ma..... Obiettivamente, davanti a ciò non posso che restare in silenzio e ammirare)
2. Quando ho letto il componimento non ci potevo credere, mi son ritrovata a dipingere questa scena nella mia mente e ho sentito una sorta di brivido, di quelli che senti quando piove. Ho dovuto prendere un lungo e interminabile respiro prima di realizzare quel che avevo appena visto.
Avrei altre mille cose da dire ma mi fermo qui con un semplice e immenso BRAVO!
Voto, decisamente, 5.
Grazie Maria, ho apprezzato davvero molto il tuo commento, l'ho trovato spontaneo, e questo è il più grande complimento al testo che potevo ricevere, una sensazione spontanea, dare niente meno di quello che volevo esprimere.
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L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Human Take Away
Umani da asporto
"Human Take Away" è un racconto corale dove gli autori Alessandro Napolitano e Massimo Baglione hanno immaginato una prospettiva insolita per un contatto alieno. In questo testo non è stata ideata chissà quale novità letteraria, né gli autori si sono ispirati a un particolare film, libro o videogioco già visti o letti. La loro è una storia che gli è piaciuto scrivere assieme, per divertirsi e, soprattutto, per vincere l'Adunanza letteraria del 2011, organizzata da BraviAutori.it. Se con la narrazione si sono involontariamente avvicinati troppo a storie già famose, affermano, non era voluto. Desiderano solo che vi gustiate l'avventura senza scervellarvi troppo sul come gli sia venuta in mente.
Vedi ANTEPRIMA (497,36 KB scaricato 496 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Il Bene o il Male
Trenta modi di intendere il Bene, il Male e l'interazione tra essi.
Dodici donne e diciotto uomini hanno tentato di far prevalere la propria posizione, tuttavia la Vita ci insegna che il vincitore non è mai scontato. La Natura ci dimostra infatti che dopo un temporale spunta il sole, ma ci insegna altresì che non sempre un temporale è il Male, e che non sempre il sole è il Bene.
A cura di Massimo Baglione
Copertine di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Antonella Cavallo, Michele Scuotto, Nunzio Campanelli,
Rosanna Fontana,
Giorgio Leone,
Ida Dainese,
Angelo Manarola,
Anna Rita Foschini, Angela Aniello, Maria Rosaria Del Ciello,
Fausto Scatoli,
Marcello Nucciarelli,
Silvia Torre,
Alessandro Borghesi,
Umberto Pasqui,
Lucia Amorosi,
Eliseo Palumbo, Riccardo Carli Ballola,
Maria Rosaria Spirito,
Andrea Calcagnile,
Greta Fantini, Pasquale Aversano,
Fabiola Vicari,
Antonio Mattera, Andrea Spoto,
Gianluigi Redaelli,
Luca Volpi,
Pietro Rainero, Marcello Colombo,
Cristina Giuntini.
Vedi ANTEPRIMA (455,65 KB scaricato 159 volte).
La Gara 51 - 50 sfumature





A cura di ser Stefano.
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La Gara 17 - Non è vero ma ci credo

















A cura di VecchiaZiaPatty.
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La Gara 29 - Storie parallele









A cura di Ser Stefano.
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