Un gatto per un orso

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'estate 2025.

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Vittorio Felugo
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Un gatto per un orso

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Un gatto per un orso

La fiera itinerante! Un autentico evento, nell'America del XIX secolo, per le sonnacchiose e a volte banali cittadine (non ancora metropoli), capace di entusiasmare grandi e piccini. Tra stand gastronomici, esposizioni delle ultime novità commerciali, esibizioni di saltimbanchi e vendite al dettaglio di… qualunque cosa, si aggiravano due ragazzini: Robert, detto Robbie, di 10 anni, e Rebecca, in famiglia Becky, sua sorella di un anno più giovane. Se il maschietto era al settimo cielo, la femminuccia tradiva un certo disagio: "Non avremmo dovuto venire qui da soli, senza il permesso di mamma e papà!"
"Non lo scopriranno mai: la mamma è occupata col nostro fratellino, e papà sta lavorando nel suo studio; abbiamo detto che andavamo a giocare fuori, e la tenuta è grande: non si preoccuperanno se non ci vedono per un po'." rispose Robbie.
"Però non capisco questa fretta: papà aveva promesso di portarci qui domani… "
"Domani, domani: io non ne potevo più di aspettare; e poi… e se domani piove? E se il bimbo starnutisce e la mamma ci tiene in casa tutti per paura che ci ammaliamo? No, abbiamo fatto bene: diamo solo un'occhiatina, poi ce ne andiamo."
"Occhiatina… intanto hai voluto che portassi i nostri risparmi."
"Certo, se avessimo voglia di comprare qualcosa… e poi i soldini servono a questo, no?"
Becky rimaneva scettica, eppure fu proprio lei ad essere attratta da uno stand in cui faceva bella mostra un bellissimo orsacchiotto di pezza.
"Ooooh, guarda Robbie! Che bello… "
"Un orso? Siamo grandi: che ce ne facciamo?"
"Io lo vorrei… e poi, ci giocherebbe Richie."
La bambina si avvicinò al baracchino, su cui campeggiava la scritta, a caratteri cubitali: "A.B. Lomax, l'onesto. Ricchi premi! Si vince subito!"
L'uomo dietro il bancone, il signor Lomax in persona, era un tipo traccagnotto dal naso rubizzo e i baffi neri, vestito elegantemente, con un vistoso panciotto rosso e la bombetta sul capo; notò l'interesse della ragazzina e le rivolse la parola con tono mellifluo:
"Ehi, carina! Ti piace l'orso, vero?" e lo appoggiò sul bancone per farglielo vedere meglio.
Becky fece segno di sì con la testa, e Robbie, più pratico, chiese: "Quanto costa?"
Lomax si fece una risatina: "Questo non si compra, figliolo: si vince!"
"Vincere? E come?"
"Molto semplice: vedete quella statuetta di gatto sulla mensola laggiù? Se la fate cadere con una di queste palline, l'orso è vostro!"
"Tutto qui?"
"Guarda che non è facile: vedi? Se aziono questa leva, il gatto non sta fermo, ma gira; e hai solo tre lanci per prenderlo. Ma se hai buona mira… "
Robbie era solito colpire con i sassi dei barattoli posti come bersaglio nel giardino di casa, e si sentì abbastanza sicuro da provare: "Va bene, mi dia le palline."
"30 cents, 10 a pallina! Non è caro, dovete ammetterlo!" disse l'uomo.
"Becky, dammi le monetine."
"Ma Robbie, è difficile… il gatto non sta fermo!"
"Ma no, basta calcolare il momento giusto!" Il ragazzino prese i soldi e li mise sul bancone. Poi afferrò una pallina; caricò il tiro e… mancò il bersaglio.
"Troppo a destra, ragazzo!" commentò ilare Lomax.
Secondo tentativo, anche questo a vuoto.
"Vicino, ma non abbastanza!" ridacchiò l'imbonitore.
"Attento, Robbie: è l'ultimo tentativo!" avvertì Becky.
Il ragazzino fece un bel respiro, attese il momento giusto e centrò il gatto! Che però non cadde.
"L'ho colpito!"
"Sì, ma per vincere devi farlo cadere!" - sorrise Lomax, prendendo le monete dal bancone - Non hai abbastanza forza; riprova quando sarai più grande!"
I due fratellini erano molto delusi.
"Ecco, abbiamo perso i soldi!" si lamentò Becky.
"Eppure io ho fatto centro!" si giustificò Robbie.
Al baracchino si presentò un ragazzo molto più grande di loro: poteva avere sui diciott'anni, e ci provò pure lui. E anche lui colpì il gatto, senza farlo cadere. Robbie aveva assistito alla scena da lontano, e si insospettì: "Quel ragazzo ha tirato più forte di me, e il gatto è rimasto al suo posto: non è possibile!"
"Che t'importa se lui non ha vinto? Abbiamo perso noi, purtroppo."
"Voglio dare un'occhiata da vicino a quel gatto: sento puzza d'imbroglio!"
"Quel Lomax non ti lascerà avvicinare… "
"Aspettiamo l'occasione buona!" I due ragazzini restarono a ciondolare nei dintorni del baracchino, e, poco dopo, l'occasione si presentò: due fanciulle, dal trucco e dai vestiti piuttosto vistosi, sulla cui professione è meglio sorvolare, si avvicinarono con fare malizioso al bancone. Il signor Lomax attaccò bottone facendo il cascamorto, e Robbie non perse tempo: nonostante le proteste di Becky, si infilò sotto la tenda del retro, e, approfittando del fatto che il proprietario gli desse le spalle, mise la mani sul gatto. Notò che non si spostava: lo sollevò e vi trovò un foro sul fondo; la statuetta era infilata su un piolo di legno della pedana girevole: aveva un bel da centrarlo, quando mai sarebbe caduto dalla mensola? Robbie lo rimise a posto e se ne andò indisturbato, riferendo poi la sua scoperta a Becky.
"Che furfante! Dovremmo dirlo a papà!"
"Sì, brava, così saprebbe che siamo venuti senza permesso!"
"E allora che possiamo farci? Siamo bambini, anche se lo diciamo in giro, nessuno ci crederà."
"Già, abbiamo bisogno dell'aiuto di un adulto… e forse so di chi!"
In uno stand lì vicino, un certo Samuel Colt stava sfidando gli spettatori a una gara di tiro con la sua rivoluzionaria invenzione, la pistola a tamburo, di cui magnificava la precisione.
La sfida fu accettata da Morning Wind, detto Windy, nativo della locale tribù degli Awok, che dimostrò, al contrario, che arco e frecce, se maneggiati a dovere, erano ancora armi efficaci quanto quelle da fuoco.
Robbie, che lo conosceva, attirò l'attenzione del pellerossa. "Ehi, Windy!"
"Robbie! Becky! È da un po' che non vi vedo! E il papà… dov'è?" disse il guerriero, guardandosi intorno.
"Mah, era qui un attimo fa… " rispose il ragazzino con gran faccia tosta.
Windy si fece serio e parlò con tono grave: "Mio padre conosceva bene vostro nonno, come io conosco vostro padre; uomini onesti e sinceri. Volete voi rompere la tradizione di famiglia?"
Robbie abbassò il capo, e Becky ammise: "Siamo venuti da soli: mamma e papà non lo sanno."
Il pellerossa sorrise, e disse: "Ho capito; mi libero qui e vi riaccompagno alla tenuta."
"Sì, ma prima dovresti farci un favore." chiese Robbie.
"Va bene: di che si tratta?"
I ragazzini spiegarono quanto accaduto loro, e Windy s'indignò: "Un volgare imbroglione! Avverto lo sceriffo e gli faccio chiudere bottega!"
"No, altrimenti addio orso! C'è un altro modo per dargli una lezione: ho un piano!" disse Robbie.
"Tu… un piano? E quale sarebbe?"
"Sta' a sentire… "
Alcuni minuti più tardi, il signor Lomax si ritrovò al baracchino il pellerossa. Squadrò con aria di superiorità il nativo, e così gli parlò: "Augh, grande capo! Volere tu provare gioco di uomo bianco?"
Windy evitò di offendersi, e rispose, in perfetto inglese: "No, non sono il capo della mia gente, e… sì, voglio cimentarmi in questa sfida."
Lomax, a sentire quel linguaggio forbito, abbassò un poco la cresta, e si limitò a spiegare: "Tre palle, 10 cents l'una. Se fai cadere il gatto, vinci l'orso."
Windy mise le monete sul bancone, ma disse: "Palline? Noi selvaggi non siamo pratici; potrei provarci con le frecce?"
Lomax si stupì a quella richiesta e rimase incerto; allora il giovane alzò la posta: "Facciamo così: se non riesco, vi pago un dollaro!"
Il furfante pensò, che, dopo tutto, non poteva perdere, e accettò: "D'accordo, capo; ma la regola è la stessa: non basta colpire la statuetta del gatto, devi farla cadere."
"Tutto chiaro!" Windy estrasse due frecce dalla faretra: ne posò una sul bancone, e incoccò l'altra; prese la mira, sotto lo sguardo attento e trepidante di Robbie e Becky, e mirò. Ma non al gatto, bensì a una delle corde che reggevano la mensola. La colpì in pieno, staccandola; poi, tirando l'altra freccia, fece lo stesso con la seconda corda. Risultato: il ripiano, privo di sostegno, si rovesciò, il gatto si sfilò dal piolo e cadde per terra, andando in mille pezzi.
I due ragazzini saltarono dalla gioia, mentre Lomax era rimasto a bocca aperta.
"Ora mi dovete dare l'orso, come promesso." disse Windy.
"Io non ti devo un bel niente, muso rosso! Guarda che disastro! Mi verrebbe voglia di farti pagare i danni!"
"E a me verrebbe voglia di andare dallo sceriffo!" replicò il pellerossa, indicando con la punta dell'arco il piolo che ancora girava sulla pedana della mensola rovesciata.
"E va bene! Eccoti il tuo dannato orso, e sparisci! Tu e quei due mocciosi!" Il riferimento era a Robbie e Becky che ridevano a crepapelle.
"Vado via, non si preoccupi! Ma d'ora in avanti, si comporti davvero da "onesto Lomax" disse Windy, alludendo al cartello sopra il baracchino.
Allontanatisi, il guerriero diede l'orso a Becky, che ricambiò restituendo i 30 cents.
Windy andò poi a prendere il suo cavallo, vi fece salire i fratellini e li riportò a casa loro.
Giunti a destinazione, incassò i loro ringraziamenti e li osservò superare di corsa i due pilastri di pietra, sormontati dalla grande "W" di ferro. Ma prima che fossero troppo lontani gridò:
"Ehi, birbanti! Come giustificherete l'orso ai vostri genitori?"
"Diremo la verità! – rispose Robbie – Diremo che ce lo hai regalato tu!"
Windy rimontò a cavallo, e non potè che sorridere ancora, all'indirizzo dei due monelli.
"Furbi, svegli e con un gran senso della giustizia: degni figli dei loro genitori. Eh, sì: questa città sarà sempre al sicuro, finchè ci saranno degli Wayne a proteggerla!"
Yakamoz
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Ciao, Vittorio,

Il tuo racconto è "leggero", ben scritto come sempre, e molto piacevole da leggere. Tratta temi come la giustizia contro l'inganno e una "giusta" riabilitazione dei nativi americani, attraverso la figura di Wayne, al posto di Batman (scherzo). Ho citato Batman perché di recente ho letto un tuo racconto, sempre qui su B.A., intitolato "Profumo di donna", ispirato alla saga di Batman. Nonostante il titolo faccia pensare a qualcosa di alto e ricordi molto il film di Al Pacino, "Scent of a Woman", che, pur non essendo un capolavoro come pellicola, è comunque godibile. "Profumo di donna" mi è piaciuto molto, anche se non sono appassionato del genere. Sembrava proprio di essere in un fumetto; mancavano solo i disegni. La DC Comics dovrebbe assumerti per scrivere le sceneggiature, perché quando ti muovi nel tuo habitat preferito, eccelli. Nei racconti, invece, ti vedo un po' più "spaesato": in senso buono. Alterni bei racconti ad altri forse più adatti a un contest da gara, come "L'assassinio" della volta scorsa, che, per essere sincero, sembrava più uno sketch che un vero racconto. Invece, "Un gatto per un orso" ha molta più "carne al fuoco" ed è un vero racconto, con personaggi ben delineati: Robbie e Becky, i due piccoli giustizieri; il nativo; e Lomax, di cui mi è piaciuta molto la descrizione:

"L'uomo dietro il bancone, il signor Lomax in persona, era un tipo traccagnotto dal naso rubizzo e i baffi neri…", che ricorda un po' Mastro Ciliegia di Collodi, per come è descritto.

Poi, quando la truffa del gatto viene smascherata… (mi fermo perché non voglio fare spoiler), il racconto trova il suo finale. L'unico appunto che potrei farti, più che sul racconto, riguarda te come autore: avendo una buona prosa e capacità di costruire trame, perché ti "applichi" quasi sempre in racconti di intrattenimento e mai in qualcosa di più impegnativo? (Spero non per scelta religiosa). Le capacità ci sono, ed è un peccato non sfruttarle in qualcosa di più "impegnativo" (esempi: tematiche sociali, la solitudine moderna o le contraddizioni del progresso e tante altre ancora) come argomento. Ma magari scrivi già testi più impegnativi e non li posti qui; però questo io non posso saperlo. Ti lascio con questa domanda.

Saluti,

Antonio

Voto 4/5

P.S. Se la prossima volta mi scrivi un racconto più "duro e crudo", ti do anche il massimo: 5.

Interessante pure la citazione di Samuel Colt, inventore della pistola a tamburo, il revolver.

Ultima cosa: la posizione dell'accento nelle parole tronche a volte è sbagliata: guarda il "finchè" nell'ultimo rigo del racconto, ma sono piccolezze.
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FeliceF
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Messaggio da leggere da FeliceF »

Buongiorno.
Forma corretta, qualche piccolo refuso, ma testo scorrevole. Sapiente utilizzo della punteggiatura, dell'alternanza di dialoghi e descrizioni e degli spazi all'interno della pagina.
I personaggi sono cesellati nitidamente: pur essendo correttamente caratterizzati, non si sviliscono in inutili eccessi tipizzanti, che appesantirebbero il racconto.
L'economia del racconto è lineare e fluida, impreziosita da brevi descrizioni, che si dimostrano essenziali nella loro brevità.
La trama è molto semplice, allegra. Il risultato è un racconto scorrevole, che nella sua linearità non dimentica di farci riflettere su questioni di carattere morale.
Personalmente, l'ho trovato divertente e ritengo che la figura del nativo sia stata sviluppata in maniera delicata, senza cadere nel facile stereotipo che avrebbe rovinato il racconto stesso.
Un bel prequel marvelliano.
Ciao.
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Ishramit
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Messaggio da leggere da Ishramit »

Il racconto mi è sembrato delizioso nel descrivere la piccola avventura dei due fratellini, e ho trovato tutto molto efficace (anche se talvolta forse qualche scelta lessicale mi ha lasciato perplesso, ma niente di che). Arrivando alla fine però avevo come la sensazione che mancasse qualcosa, un "tutto qui?": forse potevi mettere più carne al fuoco, una o due scene in più che ampliassero la narrazione. Sarei volentieri stato sul testo per più tempo.

Una cosa su cui forse potresti tornare a ragionare è la credibilità del modo in cui risolvi il problema dell'inganno di Lomax: a me non sembra così plausibile che gli permetta di usare le frecce, specie perché una freccia avrebbe potuto tranquillamente distruggere il gatto centrandolo… no? E poi la regola del gioco era di usare le palline. Insomma acconsentendo Lomax appare fin troppo ingenuo rispetto a quello che ci aspettiamo dal suo personaggio.
Vittorio Felugo
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Re: Un gatto per un orso

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Grazie del bel commento, lungo (mi piace quando è molto elaborato). E grazie per aver letto anche il racconto "Profumo di donna". Questo "Un gatto per un orso" è uno "spin-off" (ammesso che si possa definire così in ambito letterario) di "C'era una volta Gotham", ambientato una decina di anni dopo (o qualcosina in più). I figli della coppia (non nominata) sono nati e grandicelli; Windy, da ragazzo si è fatto uomo e membro di spicco della tribù. Fa parte di un mini-ciclo di storie che tratta il passato di Gotham City, e gli antenati di Bruce Wayne. Grazie per il complimento, cioè che dovrebbero assumermi come sceneggiatore per la DC: in effetti, viste certe "ciofeche" che pubblicano oggi… Riguardo ai temi, nelle mie storie non c'è solo intrattenimento: anzi, qua e là inserisco spesso una critica neanche troppo velata alla società moderna e alle sue storture, con tutte le sue ipocrisie e incongruenze (se non l'hai ancora letta, ti rimando a "L'enigma dell'Enigmista", dove si spiega perchè l'onesto e superintelligente Edward Nygma da' fuori di matto). Spesso i miei "cattivi" non sono malvagi fino al midollo: sono incompresi, bistrattati dalla vita, che virano verso il "lato oscuro" della propria anima. I miei personaggi abitano un mondo simile a quello reale, con la differenza che nel nostro i supereroi, purtroppo, non esistono.
Tieni anche conto che i racconti delle gare devono essere forzatamente brevi, e più di tanto non ci poso mettere.
Grazie ancora!
Vittorio Felugo
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Re: Un gatto per un orso

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Grazie delle belle parole, mi fa piacere che ti sia piaciuto.
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Re: Un gatto per un orso

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Vittorio Felugo ha scritto: 23/06/2025, 11:05 Grazie delle belle parole, mi fa piacere che ti sia piaciuto.
Se non indichi a chi stai rispondendo, non è facile capirlo, visto che abbiamo commentato già in tre. Grazie. Ciao.
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Ciao Vittorio, ho letto con piacere il tuo tenero racconto, che parla in maniera simpatica e divertente del bene e del male, tema che caratterizza il mondo degli umani, da sempre. E come sovente accade, anche qui il Karma ha agito, punendo il malfattore. Il racconto è scritto correttamente, è scorrevole. La terminologia, semplice, usata è perfetta per la narrazione, potrebbe essere un bel brano anche adatto ai bambini. La descrizione dei personaggi è molto ben tratteggiata, pare di vederli...Pertanto, bravo! Voto 5
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Re: Un gatto per un orso

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FeliceF ha scritto: 23/06/2025, 13:01 Se non indichi a chi stai rispondendo, non è facile capirlo, visto che abbiamo commentato già in tre. Grazie. Ciao.
Chiedo scusa, di solito le risposte finiscono sotto il commento, stavolta no. Spero che con l citazione non ci siano dubbi.
Vittorio Felugo
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Ishramit ha scritto: 23/06/2025, 10:47 Il racconto mi è sembrato delizioso nel descrivere la piccola avventura dei due fratellini, e ho trovato tutto molto efficace (anche se talvolta forse qualche scelta lessicale mi ha lasciato perplesso, ma niente di che). Arrivando alla fine però avevo come la sensazione che mancasse qualcosa, un "tutto qui?": forse potevi mettere più carne al fuoco, una o due scene in più che ampliassero la narrazione. Sarei volentieri stato sul testo per più tempo.

Una cosa su cui forse potresti tornare a ragionare è la credibilità del modo in cui risolvi il problema dell'inganno di Lomax: a me non sembra così plausibile che gli permetta di usare le frecce, specie perché una freccia avrebbe potuto tranquillamente distruggere il gatto centrandolo… no? E poi la regola del gioco era di usare le palline. Insomma acconsentendo Lomax appare fin troppo ingenuo rispetto a quello che ci aspettiamo dal suo personaggio.
Grazie della lettura e dei complimenti. La brevità è dovuta alle regole del concorso, non voglio mai essere troppo lungo. Sì, l'uso delle frecce è una forzatura, me ne rendo conto, ma a volte gli imbroglioni tipo Lomax sono a loro volta imbrogliati da chi è più furbo di loro.
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Re: commento

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Laura Traverso ha scritto: 23/06/2025, 23:25 Ciao Vittorio, ho letto con piacere il tuo tenero racconto, che parla in maniera simpatica e divertente del bene e del male, tema che caratterizza il mondo degli umani, da sempre. E come sovente accade, anche qui il Karma ha agito, punendo il malfattore. Il racconto è scritto correttamente, è scorrevole. La terminologia, semplice, usata è perfetta per la narrazione, potrebbe essere un bel brano anche adatto ai bambini. La descrizione dei personaggi è molto ben tratteggiata, pare di vederli...Pertanto, bravo! Voto 5
Grazie dei complimenti e del voto!
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Ripropongo che non me lo prende

Racconto piacevole, lineare, con buoni sentimenti.

Abbastanza fumettistico, esattamente come da intenzione quindi bravo, ma forse questo è un attimo il suo limite, rimanendo un po' troppo superficiale, impressione a cui contribuisce la nota stilistica del PdV esterno e un filo "giudicante".

E quindi qui dobbiamo riflettere. Io lo troverei da tre. Ma questo è il gusto e non il giudizio.

Un racconto simile, con questo stile non può far vibrare le mie di corde, ma sicuramente potrebbe incontrare i favori di lettori adolescenti e pre adolescenti. sia per lo stile sia per la brillante idea di un prequel a Batman (tralasciando gli eventuali problemi di copyright).

Su quel target potrebbe essere un 5, anche se lo conosco veramente poco.

Quindi che dare? 3, 5 la media 4.... ci devo riflettere e poi torno a dare il voto.

PS 5 perché bisogna andare oltre il gusto per giudicare
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Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Ombrone ha scritto: 24/06/2025, 12:25Ripropongo che non me lo prende
Te l'aveva preso perfettamente, forse non si era aggiornata in tempo la pagina.
Ti cancello quello vecchio.
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Re: Un gatto per un orso

Messaggio da leggere da Ombrone »

grazie, ieri ho fatto un gran casino!
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Re: Un gatto per un orso

Messaggio da leggere da Yakamoz »

Aspè, ho notato una cosa che si ripete:

"Ora mi dovete dare l'orso, come promesso." disse Windy.

Dopo il punto ci va la maiuscola. Aggiusta questi passaggi, che sono brutti da vedere. :)

Ciao, Vittorio :)
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Re: Un gatto per un orso

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Yakamoz ha scritto: 25/06/2025, 15:52 Aspè, ho notato una cosa che si ripete:

"Ora mi dovete dare l'orso, come promesso." disse Windy.

Dopo il punto ci va la maiuscola. Aggiusta questi passaggi, che sono brutti da vedere. :)

Ciao, Vittorio :)
Intendi che "disse" dovrebbe essere maiuscolo? Scusa, ma non ho mai trovato nei romanzi che ho letto la parola maiuscola, anche se il virgolettato termina con un punto (o punto esclamativo, o punto interrogativo) . O forse ho capito male?
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Re: Un gatto per un orso

Messaggio da leggere da Yakamoz »

Vittorio Felugo ha scritto: 26/06/2025, 12:43 Intendi che "disse" dovrebbe essere maiuscolo? Scusa, ma non ho mai trovato nei romanzi che ho letto la parola maiuscola, anche se il virgolettato termina con un punto (o punto esclamativo, o punto interrogativo). O forse ho capito male?
Scusa, Vittorio,
intendo che devi togliere il punto, così:
«Ora mi dovete dare l'orso, come promesso» disse Windy.
Ma molti punteggiano anche così:
«Ora mi dovete dare l'orso, come promesso», disse Windy.
Non esistono regole "fisse" su come punteggiare alla fine di un dialogo.
Di solito è così…
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Re: Un gatto per un orso

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Yakamoz ha scritto: 26/06/2025, 12:53 intendo che devi togliere il punto.
[...]
Non esistono regole "fisse" su come punteggiare alla fine di un dialogo.
Di solito è così…
È vero, non esistono regole fisse, e il "di solito è così" è molto soggettivo :-)
Se volete, potete dare un'occhiata al BA Style (BraviAutori style), ovvero le "regole" che applichiamo nelle nostre antologie e, in maniera più blanda, negli ebook.
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Re: Un gatto per un orso

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Yakamoz ha scritto: 26/06/2025, 12:53 Scusa, Vittorio,
intendo che devi togliere il punto, così:
«Ora mi dovete dare l'orso, come promesso» disse Windy.
Ma molti punteggiano anche così:
«Ora mi dovete dare l'orso, come promesso», disse Windy.
Non esistono regole "fisse" su come punteggiare alla fine di un dialogo.
Di solito è così…
Non lo sapevo, grazie. Ora ci starò attento.
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Messaggio da leggere da Andr60 »

Anch'io ho trovato il racconto piacevole da leggere, con descrizioni efficaci e la giusta punizione per l'imbroglione di turno. Con una chiosa finale: magari fosse così facile, oggi, smascherare i truffatori...
Saluti
Vittorio Felugo
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Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Andr60 ha scritto: 04/07/2025, 14:57 Anch'io ho trovato il racconto piacevole da leggere, con descrizioni efficaci e la giusta punizione per l'imbroglione di turno. Con una chiosa finale: magari fosse così facile, oggi, smascherare i truffatori...
Saluti
Grazie della lettura e del commento. Però, ogni tanto, qualcuno ci riesce a imbrogliare gli imbroglioni!
Corrado Borgh
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Messaggio da leggere da Corrado Borgh »

Deliziosa storia in stile classico per ragazzi, ben costruita e con un ritmo narrativo gradevole che riesce a evocare l’atmosfera delle fiere itineranti con vivide descrizioni, dialoghi realistici e personaggi vivaci. L’intreccio è semplice ma efficace, con un crescendo di tensione che culmina in un piccolo atto di giustizia infantile orchestrato con intelligenza.
Lo stile è curato, con un lessico accessibile ma mai banale.
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Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:

La spina infinita

La spina infinita

"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.

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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.



Antologia visual-letteraria (Volume uno)

Antologia visual-letteraria (Volume uno)

Collage di opere grafiche e testuali pubblicate sul portale www.BraviAutori.it

Il libro è un collage di opere grafiche e testuali pubblicate sul portale www.BraviAutori.it e selezionate tenendo conto delle recensioni ricevute, del numero di visualizzazioni e, concedetecelo, il nostro gusto personale. L'antologia non segue un determinato filone letterario e le opere sono state pubblicate volutamente in ordine casuale.
A cura di Massimo Baglione.

Contiene opere di: Dino Licci, nwAnnamaria Trevale, nwSara Palladino, Filippo C. Battaglia, nwGilbert Paraschiva, Luigi Torre, Francesco Vespa, Luciano Somma, Francesco Troccoli, nwMitsu, Alda Visconti Tosco, Mauro Cancian, nwDalila, Elisabetta Maltese, Daniela Tricarico, nwAntonella Iacoli, Jean Louis, nwAlessandro Napolitano, Daniela Cattani Rusich, Simona Livio, nwMichele Della Vecchia, Giovanni Saul Ferrara, Simone De Foix, Claudia Fanciullacci, nwGiorgio Burello, Antonia Tisoni, nwCarlo Trotta, Matteo Lorenzi, nwMassimo Baglione, Lorenzo Zanierato, Riccardo Simone, Monica Giussani, nwAnnarita Petrino, nwLuigi Milani, Michele Nigro, nwPaolo Maccallini, nwMaria Antonietta Ricotti, Monica Bisin, Gianluca Gendusa, Cristiana, Simone Conti, nwSynafey, Cicobyo, Massimiliano Avi, Daniele Luciani, nwCosimo Vitiello, Mauro Manzo.

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BiciAutori - racconti in bicicletta

BiciAutori - racconti in bicicletta

Trentun paia di gambe hanno pedalato con la loro fantasia per guidarci nel puro piacere di sedersi su una bicicletta ed essere spensierati, felici e amanti della Natura.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina e logo di Diego Capani.

Contiene opere di: Alessandro Domenici, nwAngelo Manarola, nwBruno Elpis, nwCataldo Balducci, Concita Imperatrice, Cristina Cornelio, Cristoforo De Vivo, nwEliseo Palumbo, nwEnrico Teodorani, Ettore Capitani, Francesco Paolo Catanzaro, Germana Meli (gemadame), Giovanni Bettini, Giuseppe Virnicchi, Graziano Zambarda, nwIunio Marcello Clementi, Lodovico Ferrari, Lorenzo Dalle Ave, nwLorenzo Pompeo, nwPatrizia Benetti, Raffaella Ferrari, Rebecca Gamucci, nwRosario Di Donato, nwSalvatore Stefanelli, Sara Gambazza, Sandra Ludovici, nwSonia Piras, Stefano Corazzini, nwUmberto Pasqui, Valerio Franchina, nwVivì.

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Vedi tutte le altre nostre Pubblicazioni.

Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:


La Gara 15 - Risorse a piccoli sorsi

La Gara 15 - Risorse a piccoli sorsi

(luglio/agosto 2010, 60 pagine, 845,46 KB)

Autori partecipanti: nwCmt, nwGloria, nwArianna, SerStefano, nwArditoeufemismo, hellies15, Giacomo Scotti, nwCarlocelenza, nwVit, nwManuela, nwDaniela F, Vecchiaziapatty, pieromacrelli, Gigliola, nwBiancaspina, nwTitty Terzano, nwMichele,
A cura di Mastronxo.
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Calendario BraviAutori.it 2012 - (in bianco e nero)

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(edizione 2012, 3,74 MB)

Autori partecipanti: (vedi sopra),
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 3 - C'era una volta...

La Gara 3 - C'era una volta...

(febbraio 2009, 35 pagine, 645,23 KB)

Autori partecipanti: nwCmt, nwFederica, DaFank, nwAlessandro Napolitano, Yle, nwRanz, nwCarlocelenza,
A cura di Bonnie.
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