
Un gatto per un orso
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Un gatto per un orso

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Il tuo racconto è "leggero", ben scritto come sempre, e molto piacevole da leggere. Tratta temi come la giustizia contro l'inganno e una "giusta" riabilitazione dei nativi americani, attraverso la figura di Wayne, al posto di Batman (scherzo). Ho citato Batman perché di recente ho letto un tuo racconto, sempre qui su B.A., intitolato "Profumo di donna", ispirato alla saga di Batman. Nonostante il titolo faccia pensare a qualcosa di alto e ricordi molto il film di Al Pacino, "Scent of a Woman", che, pur non essendo un capolavoro come pellicola, è comunque godibile. "Profumo di donna" mi è piaciuto molto, anche se non sono appassionato del genere. Sembrava proprio di essere in un fumetto; mancavano solo i disegni. La DC Comics dovrebbe assumerti per scrivere le sceneggiature, perché quando ti muovi nel tuo habitat preferito, eccelli. Nei racconti, invece, ti vedo un po' più "spaesato": in senso buono. Alterni bei racconti ad altri forse più adatti a un contest da gara, come "L'assassinio" della volta scorsa, che, per essere sincero, sembrava più uno sketch che un vero racconto. Invece, "Un gatto per un orso" ha molta più "carne al fuoco" ed è un vero racconto, con personaggi ben delineati: Robbie e Becky, i due piccoli giustizieri; il nativo; e Lomax, di cui mi è piaciuta molto la descrizione:
"L'uomo dietro il bancone, il signor Lomax in persona, era un tipo traccagnotto dal naso rubizzo e i baffi neri…", che ricorda un po' Mastro Ciliegia di Collodi, per come è descritto.
Poi, quando la truffa del gatto viene smascherata… (mi fermo perché non voglio fare spoiler), il racconto trova il suo finale. L'unico appunto che potrei farti, più che sul racconto, riguarda te come autore: avendo una buona prosa e capacità di costruire trame, perché ti "applichi" quasi sempre in racconti di intrattenimento e mai in qualcosa di più impegnativo? (Spero non per scelta religiosa). Le capacità ci sono, ed è un peccato non sfruttarle in qualcosa di più "impegnativo" (esempi: tematiche sociali, la solitudine moderna o le contraddizioni del progresso e tante altre ancora) come argomento. Ma magari scrivi già testi più impegnativi e non li posti qui; però questo io non posso saperlo. Ti lascio con questa domanda.
Saluti,
Antonio
Voto 4/5
P.S. Se la prossima volta mi scrivi un racconto più "duro e crudo", ti do anche il massimo: 5.
Interessante pure la citazione di Samuel Colt, inventore della pistola a tamburo, il revolver.
Ultima cosa: la posizione dell'accento nelle parole tronche a volte è sbagliata: guarda il "finchè" nell'ultimo rigo del racconto, ma sono piccolezze.
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Forma corretta, qualche piccolo refuso, ma testo scorrevole. Sapiente utilizzo della punteggiatura, dell'alternanza di dialoghi e descrizioni e degli spazi all'interno della pagina.
I personaggi sono cesellati nitidamente: pur essendo correttamente caratterizzati, non si sviliscono in inutili eccessi tipizzanti, che appesantirebbero il racconto.
L'economia del racconto è lineare e fluida, impreziosita da brevi descrizioni, che si dimostrano essenziali nella loro brevità.
La trama è molto semplice, allegra. Il risultato è un racconto scorrevole, che nella sua linearità non dimentica di farci riflettere su questioni di carattere morale.
Personalmente, l'ho trovato divertente e ritengo che la figura del nativo sia stata sviluppata in maniera delicata, senza cadere nel facile stereotipo che avrebbe rovinato il racconto stesso.
Un bel prequel marvelliano.
Ciao.
- Ishramit
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Una cosa su cui forse potresti tornare a ragionare è la credibilità del modo in cui risolvi il problema dell'inganno di Lomax: a me non sembra così plausibile che gli permetta di usare le frecce, specie perché una freccia avrebbe potuto tranquillamente distruggere il gatto centrandolo… no? E poi la regola del gioco era di usare le palline. Insomma acconsentendo Lomax appare fin troppo ingenuo rispetto a quello che ci aspettiamo dal suo personaggio.
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Re: Un gatto per un orso
Tieni anche conto che i racconti delle gare devono essere forzatamente brevi, e più di tanto non ci poso mettere.
Grazie ancora!
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Re: Un gatto per un orso
Re: Un gatto per un orso
Se non indichi a chi stai rispondendo, non è facile capirlo, visto che abbiamo commentato già in tre. Grazie. Ciao.Vittorio Felugo ha scritto: 23/06/2025, 11:05 Grazie delle belle parole, mi fa piacere che ti sia piaciuto.
- Laura Traverso
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Re: Un gatto per un orso
Chiedo scusa, di solito le risposte finiscono sotto il commento, stavolta no. Spero che con l citazione non ci siano dubbi.FeliceF ha scritto: 23/06/2025, 13:01 Se non indichi a chi stai rispondendo, non è facile capirlo, visto che abbiamo commentato già in tre. Grazie. Ciao.
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Re: Commento
Grazie della lettura e dei complimenti. La brevità è dovuta alle regole del concorso, non voglio mai essere troppo lungo. Sì, l'uso delle frecce è una forzatura, me ne rendo conto, ma a volte gli imbroglioni tipo Lomax sono a loro volta imbrogliati da chi è più furbo di loro.Ishramit ha scritto: 23/06/2025, 10:47 Il racconto mi è sembrato delizioso nel descrivere la piccola avventura dei due fratellini, e ho trovato tutto molto efficace (anche se talvolta forse qualche scelta lessicale mi ha lasciato perplesso, ma niente di che). Arrivando alla fine però avevo come la sensazione che mancasse qualcosa, un "tutto qui?": forse potevi mettere più carne al fuoco, una o due scene in più che ampliassero la narrazione. Sarei volentieri stato sul testo per più tempo.
Una cosa su cui forse potresti tornare a ragionare è la credibilità del modo in cui risolvi il problema dell'inganno di Lomax: a me non sembra così plausibile che gli permetta di usare le frecce, specie perché una freccia avrebbe potuto tranquillamente distruggere il gatto centrandolo… no? E poi la regola del gioco era di usare le palline. Insomma acconsentendo Lomax appare fin troppo ingenuo rispetto a quello che ci aspettiamo dal suo personaggio.
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Re: commento
Grazie dei complimenti e del voto!Laura Traverso ha scritto: 23/06/2025, 23:25 Ciao Vittorio, ho letto con piacere il tuo tenero racconto, che parla in maniera simpatica e divertente del bene e del male, tema che caratterizza il mondo degli umani, da sempre. E come sovente accade, anche qui il Karma ha agito, punendo il malfattore. Il racconto è scritto correttamente, è scorrevole. La terminologia, semplice, usata è perfetta per la narrazione, potrebbe essere un bel brano anche adatto ai bambini. La descrizione dei personaggi è molto ben tratteggiata, pare di vederli...Pertanto, bravo! Voto 5
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Racconto piacevole, lineare, con buoni sentimenti.
Abbastanza fumettistico, esattamente come da intenzione quindi bravo, ma forse questo è un attimo il suo limite, rimanendo un po' troppo superficiale, impressione a cui contribuisce la nota stilistica del PdV esterno e un filo "giudicante".
E quindi qui dobbiamo riflettere. Io lo troverei da tre. Ma questo è il gusto e non il giudizio.
Un racconto simile, con questo stile non può far vibrare le mie di corde, ma sicuramente potrebbe incontrare i favori di lettori adolescenti e pre adolescenti. sia per lo stile sia per la brillante idea di un prequel a Batman (tralasciando gli eventuali problemi di copyright).
Su quel target potrebbe essere un 5, anche se lo conosco veramente poco.
Quindi che dare? 3, 5 la media 4.... ci devo riflettere e poi torno a dare il voto.
PS 5 perché bisogna andare oltre il gusto per giudicare
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Re: Commento
Te l'aveva preso perfettamente, forse non si era aggiornata in tempo la pagina.
Ti cancello quello vecchio.
Re: Un gatto per un orso
Re: Un gatto per un orso
"Ora mi dovete dare l'orso, come promesso." disse Windy.
Dopo il punto ci va la maiuscola. Aggiusta questi passaggi, che sono brutti da vedere.

Ciao, Vittorio

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Re: Un gatto per un orso
Intendi che "disse" dovrebbe essere maiuscolo? Scusa, ma non ho mai trovato nei romanzi che ho letto la parola maiuscola, anche se il virgolettato termina con un punto (o punto esclamativo, o punto interrogativo) . O forse ho capito male?Yakamoz ha scritto: 25/06/2025, 15:52 Aspè, ho notato una cosa che si ripete:
"Ora mi dovete dare l'orso, come promesso." disse Windy.
Dopo il punto ci va la maiuscola. Aggiusta questi passaggi, che sono brutti da vedere.
Ciao, Vittorio![]()
Re: Un gatto per un orso
Scusa, Vittorio,Vittorio Felugo ha scritto: 26/06/2025, 12:43 Intendi che "disse" dovrebbe essere maiuscolo? Scusa, ma non ho mai trovato nei romanzi che ho letto la parola maiuscola, anche se il virgolettato termina con un punto (o punto esclamativo, o punto interrogativo). O forse ho capito male?
intendo che devi togliere il punto, così:
«Ora mi dovete dare l'orso, come promesso» disse Windy.
Ma molti punteggiano anche così:
«Ora mi dovete dare l'orso, come promesso», disse Windy.
Non esistono regole "fisse" su come punteggiare alla fine di un dialogo.
Di solito è così…
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Re: Un gatto per un orso
È vero, non esistono regole fisse, e il "di solito è così" è molto soggettivoYakamoz ha scritto: 26/06/2025, 12:53 intendo che devi togliere il punto.
[...]
Non esistono regole "fisse" su come punteggiare alla fine di un dialogo.
Di solito è così…

Se volete, potete dare un'occhiata al BA Style (BraviAutori style), ovvero le "regole" che applichiamo nelle nostre antologie e, in maniera più blanda, negli ebook.
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Re: Un gatto per un orso
Non lo sapevo, grazie. Ora ci starò attento.Yakamoz ha scritto: 26/06/2025, 12:53 Scusa, Vittorio,
intendo che devi togliere il punto, così:
«Ora mi dovete dare l'orso, come promesso» disse Windy.
Ma molti punteggiano anche così:
«Ora mi dovete dare l'orso, come promesso», disse Windy.
Non esistono regole "fisse" su come punteggiare alla fine di un dialogo.
Di solito è così…
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Re: Commento
Grazie della lettura e del commento. Però, ogni tanto, qualcuno ci riesce a imbrogliare gli imbroglioni!Andr60 ha scritto: 04/07/2025, 14:57 Anch'io ho trovato il racconto piacevole da leggere, con descrizioni efficaci e la giusta punizione per l'imbroglione di turno. Con una chiosa finale: magari fosse così facile, oggi, smascherare i truffatori...
Saluti
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Lo stile è curato, con un lessico accessibile ma mai banale.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.