Il Mostro e il Mago
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Vittorio Felugo
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Il Mostro e il Mago
Commento
Interessante intreccio di storie, tra realtà storica e finzioni letterarie. La trama è piacevole e divertente. Non mi capacito, tuttavia, di come abbia funzionato il trucco della tabacchiera: il mago si sarebbe dovuto fermare, voltandosi, chiudendo gli occhi, altrimenti sarebbe rimasto accecato, assieme alla ragazza, ben più del mostro.
Forse alcuni dialoghi sono un po' troppo forzati, quasi inverosimili, tra due che stanno scappando o quasi banali, nel caso del maniaco.
Lo stile mi è piaciuto parecchio e devo dire che, anche senza ritoccare nulla, per me è un buon voto.
Commento
il racconto si apre in media res con un dialogo investigativo e prosegue con una trama lineare, alternando scene d'azione, dialoghi, momenti di riflessione e spiegazione: forse troppe nell'epilogo. Il climax, cioè la cattura del maniaco, è teatrale (letteralmente) e si evolve in un finale spettacolare e ironico, coerente con il carattere del protagonista.
La parte dialogica non mi ha convinto del tutto, perché i personaggi tendono a parlare in modo troppo simile. Servirebbe una maggiore distinzione e caratterizzazione delle voci. Interessanti i riferimenti a Jekyll e Hyde, a Erik/Harry Houdini e, in modo più velato, a Mary Jane Kelly, di cui Christine Kelly, avendo lo stesso cognome, afferma di essere la sorella.
Di Mary Kelly avevo visto, tempo fa, una foto storica che mostrava come lo Squartatore l'aveva ridotta. Non l'ho cercata di proposito, è stato il caso. Una foto orribile, che per rispetto verso quella povera ragazza evito anche solo di descrivere.
Tornando al racconto, è un noir/thriller con elementi fantasy che ricordano i fumetti o le graphic novel/young adult (non per etichettarti, per carità), dove i buoni vincono sempre e i cattivi hanno la peggio. Nel suo genere "leggero", è un ottimo racconto, ma secondo me non riesce ad andare oltre quello che è: una buona "letteratura per ragazzi". E lo dico come semplice osservazione, non come critica.
A mio parere, un'impostazione più realistica avrebbe giovato molto, sia come impatto narrativo, sia per il voto finale: aspetto che avevo già sollevato nei miei precedenti commenti ad altri tuoi racconti: parlo, ovviamente, di racconti da "gara" e non quando ti muovi nel tuo habitat di Gotham City: dove sei Maestro!
Cari saluti, Vittorio,
Antonio
Voto: 4/5
P.S. Se lo stesso materiale fosse trattato con un tono più realistico o cupo, quanto ne guadagnerebbe in impatto emotivo e credibilità narrativa? (È una domanda, non un'affermazione.)
Capisco che hai uno stile personale e riconoscibile nel raccontare, la tua "zona sicura", ma ogni tanto sperimentare può essere anche una buona cosa, no?
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Vittorio Felugo
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Re: Commento
Grazie della lettura, del commento e delle belle parole. Ovviamente Houdini chiude gli occhi, al momento del flash, mentre Christine sarà stata distante ... non volevo appesantire il testo con eccessive descrizioni, lasciando l'immaginazione al lettore, I dialoghi sono forzatamente esagerati, come nei film: è difficile che in simili frangenti si trovi il coraggio di scherzare, fa parte della finzione scenica. Lo Squartatore meriterebbe un racconto a se', ma non volevo allungare troppo il testo.FeliceF ha scritto: 25/09/2025, 18:50 Buongiorno.
Interessante intreccio di storie, tra realtà storica e finzioni letterarie. La trama è piacevole e divertente. Non mi capacito, tuttavia, di come abbia funzionato il trucco della tabacchiera: il mago si sarebbe dovuto fermare, voltandosi, chiudendo gli occhi, altrimenti sarebbe rimasto accecato, assieme alla ragazza, ben più del mostro.
Forse alcuni dialoghi sono un po' troppo forzati, quasi inverosimili, tra due che stanno scappando o quasi banali, nel caso del maniaco.
Lo stile mi è piaciuto parecchio e devo dire che, anche senza ritoccare nulla, per me è un buon voto.
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Re: Commento
Antonio, grazie del tuo tempo e della lettura/critica/commento. Premessa doverosa: il racconto per questa gara doveva essere un altro, Iron Mask, pubblicato come racconto ''normale'', data l'impossibilità ad allegare la ''copertina'' fatta da mio nipote, che meritava l'esposizione. Tornando al racconto attuale, l'ho scritto quasi di getto, seguendo un'ispirazione rapida, e qualche pecca è inevitabile. Su Jack lo Squartatore avevo già scritto un mini saggio storico per l'associazione ''Uno studio in Holmes'', club di appassionati (ci crederesti?) del detective di Baker Street. E infatti ho inserito numerose citazioni, dall'ispettore Gregson, al cane Toby, al creosoto, elemento chiave fondamentale ne: ''Il segno dei Quattro''. Lo stesso modo di parlare e di agire di Houdini (realmente amico, almeno per un po', di Conan Doyle)m ricalca quello di Sherlock Holmes. Poi ci sono elementi supereroistici (il lancio delle carte, come l'X-Man Gambit) nell'agire del Mago, e il ''villain'' è feroce e spaccatutto come un Lupo Mannaro/Hulk. Ho dovuto forzare la cronologia, perchè Mary Kelly, ultima (?) vittima dello Squartatore venne uccisa nel 1891, quando il celebre illusionista aveva 17 anni; pochi, per essere già affermato come mago. Ho immaginato quindi la prosecuzione delle ''imprese'' del maniaco. E, del resto, chi può giurare che si sia fermato a cinque vittime? Quanto alle altre tue osservazioni, io scrivo quel che mi detta l'ispirazione. Mi hai già esortato in altri commenti ad andare oltre, ma, sinceramente, non saprei come fare. Questo è già un esperimento: niente Gotham, ma ambientazioni (ci metto anche Iron Mask) reali e storiche, come si leggerà prossimamente. Se avrò fatto un buon lavoro, lo giudicheranno i lettori.Yakamoz ha scritto: 26/09/2025, 6:37 Buongiorno, (sono mattiniero)
il racconto si apre in media res con un dialogo investigativo e prosegue con una trama lineare, alternando scene d'azione, dialoghi, momenti di riflessione e spiegazione: forse troppe nell'epilogo. Il climax, cioè la cattura del maniaco, è teatrale (letteralmente) e si evolve in un finale spettacolare e ironico, coerente con il carattere del protagonista.
La parte dialogica non mi ha convinto del tutto, perché i personaggi tendono a parlare in modo troppo simile. Servirebbe una maggiore distinzione e caratterizzazione delle voci. Interessanti i riferimenti a Jekyll e Hyde, a Erik/Harry Houdini e, in modo più velato, a Mary Jane Kelly, di cui Christine Kelly, avendo lo stesso cognome, afferma di essere la sorella.
Di Mary Kelly avevo visto, tempo fa, una foto storica che mostrava come lo Squartatore l'aveva ridotta. Non l'ho cercata di proposito, è stato il caso. Una foto orribile, che per rispetto verso quella povera ragazza evito anche solo di descrivere.
Tornando al racconto, è un noir/thriller con elementi fantasy che ricordano i fumetti o le graphic novel/young adult (non per etichettarti, per carità), dove i buoni vincono sempre e i cattivi hanno la peggio. Nel suo genere "leggero", è un ottimo racconto, ma secondo me non riesce ad andare oltre quello che è: una buona "letteratura per ragazzi". E lo dico come semplice osservazione, non come critica.
A mio parere, un'impostazione più realistica avrebbe giovato molto, sia come impatto narrativo, sia per il voto finale: aspetto che avevo già sollevato nei miei precedenti commenti ad altri tuoi racconti: parlo, ovviamente, di racconti da "gara" e non quando nel tuo habitat di Gotham City: deve sei Maestro!
Cari saluti, Vittorio,
Antonio
Voto: 4/5
P.S. Se lo stesso materiale fosse trattato con un tono più realistico o cupo, quanto ne guadagnerebbe in impatto emotivo e credibilità narrativa? (È una domanda, non un'affermazione.)
Capisco che hai uno stile personale e riconoscibile nel raccontare, la tua "zona sicura", ma ogni tanto sperimentare può essere anche una buona cosa, no?
Ancora grazie.
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Re: Il Mostro e il Mago
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Un piccolo consiglio: mantieni il tuo stile, è TUO ed è particolare.
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Re: Il Mostro e il Mago
Grazie anche del voto massimo,
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Poliziesco ambientato a Chicago e Nuovo Messico
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di:
Giorgio Leone,
Enrico Teodorani,
Cristina Giuntini,
Maria Rosaria Spirito,
Francesco Zanni Bertelli,
Serena Barsottelli,
Alberto Tivoli,
Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi,
Angela Catalini.
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