Il frigorifero intelligente

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'autunno 2025.

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Andr60
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Il frigorifero intelligente

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leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

1.
Aveva più l’aspetto di un sarcofago egizio che di un frigo, e avrebbe finito di pagarlo nel tempo che gli egizi impiegavano a costruire le piramidi. Matteo maledì una volta di più il momento in cui aveva ceduto alle insistenze della moglie, e indicò agli operai l’angolo della cucina nel quale appoggiare quell’affare.
Mentre gli uomini lo disimballavano, rientrò Sabrina dal supermarket: - Finalmente è arrivato! - esclamò, entusiasta.
- Già, ora dobbiamo solo impiegare mezz’ora per capire come si accende… - considerò il marito.
- Ma no, signor Salvi, - intervenne uno degli operai, - ne abbiamo uno anche noi ed è molto semplice, vedrà. Basta solo che segua le istruzioni.
- Sentito? - fece la moglie, che si era già fiondata sul manuale allegato all’elettrodomestico.

Solo a vederlo là, di fronte a lui, incuteva rispetto; più che un frigorifero, assomigliava a un distributore automatico, pieno di pulsanti e con uno schermo touch-screen.
Aveva anche un altoparlante e, d’accordo con la moglie, Matteo decise di scegliere una voce maschile, autorevole ma rassicurante.
Le sue prime parole furono: - Frigorifero ACME modello Nexus plus, al vostro servizio. Io m’impegno ad assicurarvi un completo benessere, in accordo con le linee guida in tema di Buona Alimentazione, stabilite nella Conferenza di Rotterdam del primo aprile 2037. Permettete la scansione delle vostre retine, prego.
Perplessi, Matteo e Sabrina a turno si avvicinarono allo schermo; dopo pochi secondi, la voce disse: - Impronte retiniche memorizzate, accesso consentito.
Si udì un “clic” e la porta si aprì; Sabrina iniziò a caricare le varie derrate nel box al fondo del frigo e al termine richiuse. Come le aveva spiegato il commesso del negozio di elettrodomestici, Nexus a quel punto avrebbe letto tutti i barcode associati e avrebbe automaticamente posizionato la spesa negli appositi contenitori interni, alla giusta temperatura di conservazione per ciascuno di essi.
- Beh, almeno non ci saranno più yogurt scaduti o conserve andate a male. - considerò Sabrina.
- Sì, proprio un bel risultato, per dieci anni di rate. - bofonchiò Matteo, torvo.

2.
Al termine del doposcuola, ecco il rientro dei marmocchi e la prima difficoltà; Edoardo detto Eddy, undici anni, iniziò a protestare: - Mà, come si apre questo coso? Io ho fame!
Sabrina, colta di sorpresa, chiese aiuto al marito: - Caro, non avevamo pensato ai ragazzi… E adesso?
Matteo, che si era concesso una pausa in bagno per l’unico momento di relax quotidiano, ovvero la lettura del quotidiano sulla tazza del wc, espulse quattro bestemmie sottovoce e annunciò: - Sto arrivando, non fate nulla.
I coniugi, di fronte al video, si trovavano in un dilemma: concedere a due ragazzini l’accesso al frigorifero, o no?
- Che male ci sarebbe? - si chiese Sabrina, - L’abbiamo sempre fatto…
- Tu non capisci, - la interruppe lui, - questo è un elettrodomestico particolare, è collegato alla rete e potrebbe…
- Se mi posso permettere, - fece la voce educata e ben impostata del Nexus, - nelle mie specifiche l’accesso ai minori segue precise regole che possono essere vagliate e all’occorrenza cambiate dai genitori.
- Sentito? - disse Sabrina, entusiasta.
- Mmm, okay, va bene. - fece lui, poco convinto.
Così sia Eddy che il fratello minore Gerardo detto Jerry, di nove anni, ebbero l’onore della scansione retinica e poi, tutti eccitati, la riprovarono più volte.
- D’accordo, adesso basta. - li interruppe il padre, burbero. - Cosa volete per merenda?
Eddy rispose per entrambi: - Yogurt alla banana e una fetta di torta.
Dallo scomparto uscirono due yogurt e la torta alla crema che la madre aveva comprato poco prima al supermarket; i ragazzini presero il tutto e lo deposero sul tavolo per divorarlo.
Guardandoli, anche a Matteo venne voglia di uno yogurt alla frutta e lo chiese a Nexus, il quale rispose: - Spiacente, hai superato il valore soglia consigliato di carboidrati semplici.
Trasecolato, l’uomo chiese: - Non è possibile una deroga?
- Sicuramente, - concesse Nexus, - però dovrò inviare una segnalazione al vostro medico di famiglia, il quale ha raccomandato, nel referto della tua ultima visita effettuata il mese scorso, di seguire un regime particolarmente attento alla quantità di zuccheri, a causa della tua familiarità per lo sviluppo del diabete di tipo II.
Matteo abbassò la testa e si rassegnò, guardando con invidia i due figli e la torta alla crema.

3.
Già piuttosto provato dopo il primo giorno con Nexus, l’indomani Matteo notò un fatto inquietante; siccome era sabato ed erano tutti in casa, i ragazzini volendo fare una merenda più sostanziosa del solito chiesero al frigorifero dei würstel di pollo e la maionese, oltre a una bibita gassata. Senza fare commenti, l’elettrodomestico eseguì. Matteo aveva osservato la scena, e intervenne: - Scusa, Nexus, ma perché hai eseguito l’ordine senza intervenire? Lo so persino io che quella roba è dannosa, e non capisco per quale motivo Sabrina l’abbia acquistata.
Nexus, molto gentilmente, rispose: - Caro Matteo, nel caso di bambini e adolescenti sono permesse deroghe, sempre che essi non abbiano particolari patologie. Edoardo e Gerardo hanno un normale sviluppo e non soffrono di malattie metaboliche, quindi sono loro concesse delle piccole trasgressioni.
- Sì, ma tutto ciò non è diseducativo? - commentò l’uomo, malignamente.
In tono sempre calmo, il frigorifero continuò: - Il mio data base è aggiornato alle ultime ricerche sulla psicologia adolescenziale, secondo la quale porre dei divieti assoluti è controproducente, per i minori.
- Ah, okay. Bene, veniamo a noi. È rimasta della torta, da ieri? - domandò l'uomo, speranzoso.
- Ma certo, Matteo, però non posso dartela; non ricordi ciò che ti dissi?
- Lo ricordo benissimo, - rispose Matteo, che stava decisamente perdendo la pazienza, - ma oggi sono sicuro che la mia quota di zuccheri sia al di sotto del consentito.
- Corretto, però se la sommiamo a quella della cena prevista per stasera, sia calorie che carboidrati del dolce alla crema la superano. Mi dispiace.
- Anche a me. - commentò l'uomo, che aggiunse: - Immagino che le deroghe non valgano per gli adulti, vero?
- Corretto, il cervello degli essere umani adulti è in grado di comprendere le relazioni tra cause ed effetti nei propri comportamenti, dunque può elaborare un diniego senza ribellioni inutili e deleterie.
Matteo uscì dalla cucina, sconfitto ma non domo e, contrariamente alle sue abitudini, annunciò a Sabrina: - Io esco, devo prendere una boccata d'aria.
La moglie lo squadrò come se fosse stato uno sconosciuto: - E da quando? Tu rimani tappato in casa anche ad agosto, incollato alla tv a vedere quegli imbecilli prendere a calci un pallone...
Con una smorfia, il marito ribatté: - Oggi ho voglia di sorprenderti. - e uscì, lasciandola a bocca aperta.
In realtà, l'obiettivo di Matteo non era molto lontano da lì: il bar all'angolo, con paste e torte sempre fresche.
Dopo un'attesa di un quarto d'ora – era sabato pomeriggio, dopotutto – finalmente riuscì a sedersi e a ordinare un caffè e una porzione generosa di una squisita torta all'albicocca; la mangiò centellinandola, tagliando la fetta un po' per volta con la forchettina.

4.
Quella sera, a cena, Sabrina fu meno loquace del solito, anche coi ragazzi. Si vedeva lontano un chilometro che ce l'aveva col marito, e prima di coricarsi finalmente sbottò: - Dove sei stato, tutto il pomeriggio?
- Tutto il pomeriggio? - domandò Matteo, retoricamente e accentuando il tono – Sarò stato via un'ora, al massimo...
- Il tempo sufficiente per una botta e via. Come si chiama?
- Come si chiama chi? - ripeté Matteo facendo lo gnorri, anche se aveva capito benissimo dove la moglie volesse andare a parare. - Sabri, non ho nessuna amante. È solo che...
- Che cosa? Non vuoi più stare con me? Guarda che anch'io sono stanca, lavoro fuori e a casa, tu non fai nulla e te ne stai in poltrona a guardare la tv. E i compiti dei ragazzi? Se non li controllo io, tu non...
- Basta, ti prego. - si arrese Matteo. - Sono uscito perché non lo sopporto. O lui, o io.
- Di chi stai parlando? Non capisco.
- Ma del frigo, del Nexus o come diavolo si chiama! Sono stato al bar, a mangiare un dolce. Ecco, contenta? Tuo marito ha davvero un'amante, si chiama torta all'albicocca.
Sabrina rimase in silenzio per qualche secondo, sorpresa dall'inopinata confessione. Poi, sollevata, disse, sorridendo: - E io che credevo chissà che... Dai, su, troveremo un modo per convivere con lui. Un altro componente della famiglia, in fondo, anche se suona ridicolo.
- Ridicolo un corno, - lamentò Matteo, - ho l'impressione che siamo appena all'inizio. Quello controlla tutto ciò che mangiamo, e...
- … E lo fa per il nostro bene. - Sabrina concluse la frase per lui. - Ti ricordi quello che ha detto il dottor Tassetti? Col Nexus non avremo nemmeno più bisogno del dietologo, calcolerà lui tutte le calorie necessarie per ciascuno di noi. Pensa che comodità.
- Oh, sì. Siamo in una botte di ferro. - concluse il marito, pensando alla storia dell'Antica Roma e a un certo Attilio Regolo.

Come se fosse stato buon profeta, il mattino dopo – domenica – Matteo, ancora intontito per un sonno agitato e poco ristoratore, ordinò al frigo per colazione uno yogurt alla frutta ma Nexus rispose: - Sono a conoscenza della tua trasgressione di ieri pomeriggio: hai assunto trecento calorie più del tuo fabbisogno consigliato, pertanto da oggi inizierai una dieta ipocalorica che si protrarrà per quattro settimane. Ho inoltre avvisato tramite e-mail il vostro medico di famiglia dottor Tassetti, che aggiungerà sulla tua cartella elettronica che sei un paziente poco collaborativo. Sono davvero spiacente.
L'uomo raccolse dallo sportello, che si era appena aperto, uno yogurt bianco magro e si sedette al tavolo di cucina insieme ai ragazzi.
Essi stavano mangiando come sempre un'abbondante tazza di cereali con il latte, mentre il padre dopo lo yogurt bevve del tè verde senza zucchero.
Sabrina lo notò e chiese: - Che c'è? Hai mangiato troppo, ieri sera?
- Già, sono stato messo in castigo.
I ragazzini risero, ma lui non voleva fare nessuna battuta di spirito.

5.
Matteo non era particolarmente interessato all'attualità o alla politica; dopo anni di delusioni, aveva ormai maturato la convinzione che tutti i politici fossero uguali e intenti ai propri interessi, più che a soddisfare quelli dei propri elettori. Seguiva solo lo sport, un po' tutti ma il gioco del calcio soprattutto. Fu così per un caso del tutto fortuito che, sbagliando a digitare il numero del suo canale digitale preferito, capitò su una rete locale che stava trasmettendo un dibattito sull'alimentazione e sulle nuove applicazioni delle IA.
Stava parlando un tizio mai sentito, di un giornale sconosciuto: - … Inoltre le IA vengono utilizzate in modo subdolo dalle aziende. Possono essere programmate in modo apparentemente neutro, o addirittura in modo da farle sembrare aggiornate alla luce delle più recenti scoperte scientifiche, quando in realtà le loro decisioni sono dettare da logiche economiche di puro profitto.
Matteo allungò il collo e le orecchie, il dibattito cominciava a essere interessante.
Il presentatore del programma, rivolgendosi al giornalista che aveva appena parlato, gli chiese dei chiarimenti sulle sue affermazioni precedenti. Allora l'uomo continuò: - Ad esempio, l'ultima conferenza di Rotterdam del 2037 è spesso presa come modello delle buone pratiche in tema nutrizionale, ma ciò che non viene mai rivelato è che essa è stata sponsorizzata dalle stesse aziende multinazionali che vendono alimenti ed elettrodomestici “intelligenti”. È un chiaro conflitto d'interessi, non le pare?
Matteo affondò sulla poltrona: che povero coglione che era stato, a lasciarsi convincere ad acquistare quel coso “per migliorare la propria salute e quella della sua famiglia”, come aveva recitato quel grande stronzo del commesso del negozio di elettrodomestici ultra moderni.
Ma non avevano fatto i conti con lui: Matteo Salvi non era un idiota, come tutti quegli imbecilli ansiosi di portarsi il nemico in casa.
Lunedì sarebbe tornato da quelli là, e si sarebbe fatto valere.

Il commesso stronzo non c’era più, spero sia stato licenziato, si augurò malignamente Matteo.
Al reparto IOT c’era invece una graziosa signorina, bruna e con un piercing al naso.
Matteo si rivolse a lei con gentilezza, domandandole le condizioni per il reso del materiale.
Il sorriso scomparve immediatamente dal viso della commessa la quale, senza dire una parola, con un gesto gli indicò il bancone della reception.
Un impiegato lo accolse, in modo altrettanto scorbutico; Matteo spiegò che il Nexus era un elettrodomestico meraviglioso ma troppo complicato, e poi, con dei ragazzi in casa, sa com’è, tentò di scusarsi.
- Purtroppo, signor Salvi, - disse l’uomo, con un tono di rammarico falso quanto una moneta da tre euro, - una volta consegnati, gli elettrodomestici IOT con IA incorporata subiscono l’imprinting del proprietario. Ciò vuol dire che un eventuale reso e consegna ad altri acquirenti obbligherebbe l’azienda ad azzerare la loro memoria, con costi aggiuntivi non sopportabili. Mi dispiace molto.
Dopo aver detto ciò, mostrò a Matteo il punto k) quater del contratto da lui firmato, con le avvertenze appena evidenziate.
In altre parole, lo avevano incastrato per bene.

6.
Si raggiunse così una forma di convivenza simile alla tregua armata, tra Nexus e Matteo; sì, poiché gli altri membri della famiglia sembravano trovarsi benissimo col nuovo frigorifero anzi, ormai lo consideravano un altro componente del loro nucleo, quasi come un animale domestico.
Matteo, che da bambino aveva avuto un cane e che quando era morto ne aveva sofferto molto, lo considerava inconcepibile ma tant’è; si rassegnò a rivolgersi a Nexus con rispetto, anche se il frigo lo obbligava a una dieta dolorosa.
Finché arrivò il periodo natalizio…
Panettoni e pandori farciti, dolcetti allo zenzero e alla cannella, caramelle, torroni, cioccolatini di ogni tipo: Matteo evitava anche di guardare i suoi familiari che gustavano senza problemi quelle prelibatezze a lui precluse.
Una notte, per la precisione quella della Befana, egli non riuscì a resistere: col favore delle tenebre scese dal letto e, furtivamente, si avvicinò alle calze gonfie di dolciumi che la suocera, nonché nonna dei due pargoli, aveva gentilmente regalato loro e che Sabrina aveva appeso al mobile della sala, in mancanza di un camino.
Aprì con cautela le due calze e prelevò alcuni cioccolatini da entrambe, poi le richiuse: un lavoro perfetto, si disse, i figli non si sarebbero accorti di nulla.
Al mattino dopo, i ragazzini festanti si avventarono sulle calze e iniziarono a svuotarle del contenuto; Matteo andò al Nexus a prelevare uno yogurt magro ma quello si rifiutò, dicendo: - Hai effettuato una trasgressione alimentare inqualificabile, ho già inviato la segnalazione al tuo medico.
Sabrina e i ragazzi gli domandarono di cosa il Nexus stesse parlando, e Matteo, a capo chino, confessò. Poi, improvvisamente, egli si avventò contro il frigo, colpendolo con calci e pugni.
A quel punto, il frigo azionò una sirena acutissima e un avviso: - Attenzione, state attentando a un elettrodomestico di proprietà della ACME srl. Secondo i punti a), b) e c) del contratto da Voi stipulato, nonostante il regolare pagamento della prima rata di acquisto, la ditta ACME ha il diritto di denunciare il responsabile per danneggiamenti di un presidio sanitario. Il DPCM 141/32 inoltre stabilisce l’obbligo di intervento da parte della Pubblica Sicurezza, che è già stata avvertita. Si prega di non opporre resistenza.
La famiglia cercò di bloccare l’uomo, ma Matteo continuò a tempestare di pugni il Nexus finché, esausto, non crollò sul divano, tutto sudato.
Dieci minuti dopo, suonarono alla porta: erano due poliziotti.
- Ci è stata segnalata un’aggressione: dov’è la vittima?
Sabrina sussurrò: - Non è una persona, è un frigorifero modello Nexus… Venite, vi faccio strada.
Uno dei due si avvicinò allo schermo e con veloci tocchi vide il replay della scena; poi chiese: - Dov’è il responsabile dell’aggressione?
- Sono qui. - rispose dalla sala Matteo, rimasto seduto. - Non mi pento di nulla, che lo sappiate. - affermò, con orgoglio.
- Pentito o no, ci deve seguire in Questura. - disse l’altro poliziotto, prendendolo per un braccio.

7.
- Ti trattano bene qui? - domandò Sabrina, preoccupata.
- Non mi posso lamentare, almeno gli addetti alla cucina sono esseri umani. - fece il marito.
Dopo il processo per direttissima e la condanna a sei mesi senza condizionale per danneggiamento di bene pubblico e comportamento violento, Matteo era stato trasferito a un istituto penitenziario di livello I, ossia riservato a crimini non gravi.
Aveva scoperto, con sorpresa, di non essere l’unico incarcerato per motivi simili; tutti i suoi compagni avevano avuto un pessimo rapporto con i moderni macchinari.
Non era nemmeno un caso che tutti loro dovessero seguire ogni pomeriggio un corso obbligatorio sul controllo delle reazioni emotive di fronte all’atteggiamento razionale, anche se simil-umano, delle macchine con IA. Il mondo era cambiato, e anch’essi avrebbero dovuto adeguarsi al cambiamento; l’alternativa era ciò che stavano subendo.
Giunta l’ora del rancio, Matteo e gli altri si avviarono come di consueto in sala mensa.
Però la trovarono mutata: nessun operatore umano, solo tre distributori automatici molto simili al Nexus. In effetti, erano della stessa ditta.
- Sì, la ACME ha vinto l’appalto per la distribuzione automatizzata nelle mense penitenziarie. - confermò il secondino, alla domanda generale.
I carcerati si distribuirono su tre file ordinate, più o meno della stessa lunghezza; giunto il suo turno, Matteo si avvicinò allo schermo. Una voce, più stentorea di quella del “suo” frigo, disse: - Erogatore ACME modello Captivus plus, al vostro servizio. Io m’impegno ad assicurarvi un completo benessere, in accordo con le linee guida in tema di Buona Alimentazione, stabilite nella Conferenza di Rotterdam del primo aprile 2037. Permettete la scansione delle vostre retine, prego.
Ultima modifica di Andr60 il 07/11/2025, 19:15, modificato 1 volta in totale.
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Giuseppe Gargano
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Messaggio da leggere da Giuseppe Gargano »

Se Franz Kafka fosse vissuto ai giorni nostri, avrebbe scritto questo racconto.
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FeliceF
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Messaggio da leggere da FeliceF »

Buongiorno
Andr60 ha scritto: 26/09/2025, 12:38 per l’unico momento di relax quotidiano, ovvero la lettura del quotidiano sulla tazza
piccola ripetizione
Andr60 ha scritto: 26/09/2025, 12:38 Il commesso stronzo non c’era più, spero sia stato licenziato, si augurò malignamente Matteo.
Lo metterei in forma diversa: "il commesso stronzo non c'era più e Matteo si augurò malignamente che fosse stato licenziato" oppure "Il commesso stronzo non c'era più, 'spero sia stato licenziato', si augurò malignamente Matteo"
Il nome e il cognome del protagonista mi ricordano troppo quelli di un noto politico. :D
Venendo a noi: la forma è scorrevole e c'è un più che discreto uso dei segni di punteggiatura. Mi piace.
Il contenuto: se mi avessero spacciato questo racconto per uno scritto uscito dalla penna di King, credo che, di primo acchito, ci avrei anche creduto. Complimenti.
Tuttavia, ci sono dei dettagli che non mi tornano o per i quali vorrei maggiori spiegazioni.
Ad esempio: come fa il frigorifero a sapere della sua uscita al bar? Ha "ascoltato" la conversazione con la moglie o lui ha pagato con bancomat alla cassa? Forse il protagonista dovrebbe chiederselo o chiederlo all'elettrodomestico e questo fatto potrebbe dare una svolta ancora più inquietante al racconto.
Stessa cosa per la scena delle calze: qui non c'è un dialogo, il frigo ha forse usato un sensore notturno per analizzare l'operato di Matteo?
Nella scena in cui Matteo prende a colpi il frigo, forse manca un po' il climax che lo porta al gesto: ci metterei più enfasi e una descrizione di frustrazione crescente.
Infine, permettimi una nota a livello nutrizionale. Yogurt alla frutta o Yogurt bianco non differiscono molto in composizione glicemica; parlando del dolce alla crema, oltre ai carboidrati, nel discorso si dovrebbe tener conto anche (e soprattutto) dei grassi (l' intercambiabilità degli uni rispetto agli altri come fonte energetica e di deposito dovrebbe essere nota alla AI).
Saluti.
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Andr60 »

L'inciso "spero sia stato licenziato" nell'originale è in corsivo (è il pensiero del personaggio) ma questo programma di scrittura non lo accetta.
Il racconto punta sul fatto di avere in casa una "spia" che registra tutto quello che fai, nei modi più svariati, sia collegandosi alla rete (verificando tutti i pagamenti non in contanti, o collegandosi alle telecamere in giro per la città), sia accertandosi, con dei sensori, dei movimenti dei componenti della famiglia. Sullo yogurt, non sono d'accordo: quelli alla frutta hanno un sacco di additivi, oltre agli zuccheri aggiunti che con la frutta (vera) hanno poco a che fare, mentre lo yogurt bianco, intero o scremato, ne è privo. Il dolce alla crema (pasticcera) è vero che possiede grassi ipercalorici, d'altra parte è giusto che il Nexus dia maggiore importanza alla presenza dei carboidrati presenti (soprattutto lo zucchero comune, il saccarosio), mentre uova e latte, se consumati in modica quantità, non sono direttamente dannosi per un soggetto con familiarità per diabete di tipo II.
Grazie del commento, saluti
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Andr60 »

Ti ringrazio del paragone, ma l'unico fattore in comune con Kafka è che assomigliamo entrambi a uno scarrafone :)
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da FeliceF »

Andr60 ha scritto: 26/09/2025, 15:53 Ti ringrazio del paragone, ma l'unico fattore in comune con Kafka è che assomigliamo entrambi a uno scarrafone :)
Mi permetto di inserirmi nella conversazione, perché Kavka è uno dei miei autori preferiti. Sinceramente neppure io vedo un parallelismo tra i due stili. In seconda battuta, mi permetto di spezzare una lancia in memoria del buon Frank, che in vita non volle mai la rappresentazione visiva di uno scarafaggio collegata alla copertina de La Metamorfosi.
L'equivoco nasce dall'espressione "ungeheures Ungeziefer", dove "ungeheures" significa "enorme, mostruoso, immenso", mentre "Ungeziefer" è un termine arcaico e generico con diversi significati, tra cui "verme e insetto ripugnante", ma non specifica l'animale. Non è un termine tecnico come "Käfer", cioè "scarabeo. Anzi, tra i vari significati, quello più calzante, a mio avviso è quello di "parassita"! Il protagonista si scopre un enorme parassita, non un enorme scarafaggio!!! Una chiave di lettura ancora più intrigante e consona allo scrittore.
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Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Un bellissimo racconto, originale, anche se vi ritrovo una certa rassomiglianza con la trama del film ''Io e Caterina'' con Alberto Sordi, dove è un robot-cameriera a diventare invasivo al punto di compromettere la libertà del suo proprietario. Era il 1980, e già ci si interrogava su quanto la tecnologia, da schiava dell'uomo potesse a sua volta schiavizzare l'uomo. Il testo inizia come una normale diffidenza nei confronti del ''nuovo'', e si conclude con un finale distopico, dove la ribellione alle macchine (c'è anche un po' di Terminator?) è punita col carcere. È una gara di altissimo livello, devo dare un altro 5.
La vedo dura per il mio racconto…
Ultima modifica di Vittorio Felugo il 05/10/2025, 12:16, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da FeliceF »

Andr60 ha scritto: 26/09/2025, 15:50 L'inciso "spero sia stato licenziato" nell'originale è in corsivo (è il pensiero del personaggio) ma questo programma di scrittura non lo accetta.
Immaginavo qualcosa di simile, ecco perché suggerivo una composizione differente.
Andr60 ha scritto: 26/09/2025, 15:50 Il racconto punta sul fatto di avere in casa una "spia" che registra tutto quello che fai, nei modi più svariati, sia collegandosi alla rete (verificando tutti i pagamenti non in contanti, o collegandosi alle telecamere in giro per la città), sia accertandosi, con dei sensori, dei movimenti dei componenti della famiglia
Ecco, per me andrebbe specificato nel testo come l'AI opera, altrimenti è un eccessivo deus ex machina.
Andr60 ha scritto: 26/09/2025, 15:50 Sullo yogurt, non sono d'accordo: quelli alla frutta hanno un sacco di additivi, oltre agli zuccheri aggiunti che con la frutta (vera) hanno poco a che fare, mentre lo yogurt bianco, intero o scremato, ne è privo
Non voglio sindacare di come la differenza di 8% in 250 g di prodotto tra un tipo di yogurt e l'altro possa incidere sulla dieta di un maschio adulto, ma penso che il senso del discorso sarebbe reso meglio tra una merendina e uno yogurt.
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Re: Il frigorifero intelligente

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In tutte le versioni viste del racconto di Kafka (compresa quella su Urania) c'è un grosso scarafaggio, e adesso apprendo che avrebbe dovuto essere un pidocchio, o una pulce... Sono entomologicamente sconvolto:)
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Re: Il frigorifero intelligente

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Sono tutti film che ho visto, e può darsi che mi abbiano inconsciamente influenzato. Il film di Sordi parla più che altro del rapporto emotivo che l' umano instaura con la robot (e viceversa), mentre io preferisco porre l'attenzione sulla IOT (internet of things), cioè sugli elettrodomestici e i dispositivi indossabili, che si collegano al web e quindi possono potenzialmente controllare il suo utilizzatore. Il capitalismo della sorveglianza al suo meglio:)
P.S. Curiosamente, ho appena finito di scrivere un racconto su una relazione tra umano e robot...
Saluti, grazie del commento stimolante
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Messaggio da leggere da Bobinsy »

Racconto gustosissimo (eccetto che per il povero protagonista). La scansione in sezioni alleggerisce la lettura, e mi ha dato la sensazione di "striscia di fumetti" per l'immediatezza di ogni quadro. Complimenti
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da FeliceF »

Andr60 ha scritto: 27/09/2025, 17:48 In tutte le versioni viste del racconto di Kafka (compresa quella su Urania) c'è un grosso scarafaggio, e adesso apprendo che avrebbe dovuto essere un pidocchio, o una pulce... Sono entomologicamente sconvolto:)
No, nessun insetto doveva essere rappresentato, perché non doveva avere una forma specifica. Ma te lo faccio dire da Frank in persona, in questo estratto di un bel lavoro di ricerca fatto da Nora Siena, visibile sul sito (spero di non violare qualche regola, citando un link estero ) https://www.lavoroculturale.org/kafka-e ... o%21%C2%BB

"Poco prima della pubblicazione de La metamorfosi, Kafka invia una lettera al suo editore in cui cerca di dissuaderlo dal raffigurare sulla copertina dell’opera l’uomo-scarafaggio Gregor Samsa. «Non lo scarafaggio, soprattutto non lo scarafaggio!» E ancora: «sulla base della mia conoscenza naturalmente più corretta del racconto, la prego di non disegnarlo». E infine: «l’insetto in sé stesso non può essere disegnato. Ma non può neanche essere mostrato da lontano» F. Kafka, Briefe 1902-1924, Frankfurt am Main, Fischer, 1975.
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Re: Il frigorifero intelligente

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Ti ringrazio della precisazione. D'altra parte, comprendo anche le motivazioni dell'editore (e del disegnatore della copertina), che voleva illustrare il tema del racconto. Per obbedire a ciò che gli scrisse Kafka, forse avrebbe dovuto solo raffigurare un uomo o una donna disgustato/a da qualcosa o qualcuno fuori campo.
Andr60
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Re: Il frigorifero intelligente

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Ti ringrazio del commento; in effetti, i miei racconti sono spesso condizionati da una narrazione di tipo cinematografico. Saluti
Yakamoz
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Yakamoz »

In saluto ad Andr60 (e a chi passa di qui). Stasera piove forte e ne approfitto per leggere qualche racconto. Di solito ricambio subito chi mi lascia un commento, ma stavolta aspetto di averne letti almeno una decina, così da potermi fare un'idea più completa e dare un voto/commento più oggettivo.

Quindi, nessuna strategia "furba" da parte mia, tranquilli: tanto, alla fine vince sempre Namio 😄
Andr60
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Re: Il frigorifero intelligente

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Vero, ma qui vige la massima di De Coubertin :)
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Alberto Marcolli
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commento Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Alberto Marcolli »

Non so dire quanto l'idea sia originale, visto che la rete pullula di racconti fantascientifici su argomenti di tutti i tipi, ma poco importa. Il racconto è godibilissimo e mi sono divertito leggendolo. Da bravo autore (si fa per dire) ho notato qualche punto da perfezionare.
Alcuni esempi:Mà, come si apre questo coso? - eviterei quel Mà - forse "come cavolo si apre questo coso?"
che povero coglione che era stato - che povero coglione era stato
a una seconda lettura, decisamente meno emozionale, vi ho trovato un mix di attualità al presente: esempio i politici che pensano ai loro interessi - il gioco del calcio, una normale televisione ancora con il numero del canale da digitare, i bar ecc. direi poco coerente con le capacità tecnologiche collegate al frigorifero in una presunta realtà futura dove non riesco a pensare a politici magari eletti democraticamente, al gioco del calcio in uno stadio, ai bar con i cornetti e il cappuccino, ecc.?
Anche la gelosia della moglie, scoppiata all’improvviso per un’uscita del marito di un’ora mi sembra pretestuosa soprattutto perché il marito, descritto come un povero cristo che rimane tappato in casa anche ad agosto, incollato alla tv a vedere quegli imbecilli prendere a calci un pallone..., dove mai avrebbe conosciuto un’amante?
Il racconto è pura fantascienza. Ritengo impossibile sviluppare nella realtà un oggetto capace delle facoltà di questo frigorifero, almeno quanto pensare di raggiungere, come per le astronavi di Star trek, una velocità di curvatura superiore a quella della luce o il teletrasporto. Tutto l'universo segue leggi matematiche ben precise e inviolabili, cambiarle è impossibile e, ammesso che lo sia, significherebbe distruggere tutto.

voto 4
Andr60
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Andr60 »

La frase "Ma', come si apre questo coso?", pronunciata dal figlio, intende: Mamma, come si apre... ecc. Sul futuro, non so: bar e gioco del calcio ci saranno ancora per anni, credo, se non altro perché sono molto utili al potere, ricordando gli antichi Romani.
Il marito è sicuramente una vittima delle fisime della moglie, così come la moglie è una donna moderna, multitasking e iperattiva, che vede il marito solo alla sera e lo considera un bancomat umano di cui non sa nulla, pertanto può anche presumere che abbia un'amante, magari la cassiera dell'ipermercato :)
Sullo sviluppo del frigo con IA, sarei meno pessimista (o meno ottimista, dipende dai punti di vista). Il Green pass è stato un grande esperimento, perfettamente riuscito, per togliere diritti costituzionali e trasformarli in diritti condizionati, i camionisti canadesi riottosi hanno avuto il blocco dei loro bancomat, ecc. La tendenza generale è di riunire tutti i data base in uno solo, che raccolga le informazioni di tutti i cittadini, e questa non è fantascienza, è un progetto in via di completamento in USA e UE. Non ci vuole un profeta, o un indovino, per pensare che tutto ciò servirà ai governi per indirizzare i comportamenti nelle direzioni volute. Dalla sociologia alla zootecnia, il passo è molto breve. Grazie del commento
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Giuseppe Gargano
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Giuseppe Gargano »

La storia della donna multitasking e iperattiva con il marito bancomat porta l'odore stantío del luogo comune, dello stereotipo.
Eppure… in giro mi sembra quasi di vedere proprio questo.
Donne in guerra con il pianeta intero, che credono che tutti le stiano guardando storto per un motivo o per l'altro.
Sarà che sono più appariscenti di altre "tipologie", ma quando arrivo in bici a lavoro, davanti alla scuola lì vicino le vedo combattere per un parcheggio, con i loro SUV, gli occhialoni con montatura enorme e spessa, pettinature al limite del neonazismo, di colori che sembrano voler prendere le tue cornee a cazzotti, tanto che io me le immagino che a sera, mettendosi a letto e lasciando gli occhiali sul comodino, insieme alla montatura vengano via anche i capelli.
E non dimentichiamo: sigaretta elettronica, smartwatch, note vocali con lo smartphone in mano, anche se il SUV ha il vivavoce, che però viene usato solo durante le chiamate, fatte a tutto volume, così che tutti sentano quanto è gloriosa la loro battaglia contro il pianeta.
Dall'altra parte, mariti silenziosi e rassegnati, impegnati a portare a termine mille piccoli compiti dati per scontati, mentre nel frattempo devono guadagnare per pagare cose che non servono davvero, se non ad apparire, con negli occhi il terrore di chi sa che non sarà mai premiato per le mille cose che fa, ma sarà punito per la singola cosa che mancherà di fare.
Andr60
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Re: Il frigorifero intelligente

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Sono discorsi pericolosi, c'è il rischio che questo sito venga segnalato come un covo di maschilisti patriarcali e con obbligo di rieducazione presso un centro anti-violenza :-D
Vittorio Felugo
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Riallacciandomi al commento di Alberto Marcolli e alla tua risposta, anch'io ci andrei piano prima di parlare di ''impossibile'' in ambito tecnologico: ciò che oggi sembra fantascienza, domani potrebbe essere la normalità. I nostri nonni avrebbero giudicato impossibile un telefono portatile senza fili che mostra pure le immagini, oltre a far sentire la voce a distanza. E i film anni '70 e '80 ambientati nel futuro non mostravano mai computer piccoli come portatili e tablet, ma sempre enormi come armadi e pieni di lampadine come alberi di Natale. Il segreto per sfuggire alle imposizioni del frigorifero è non farsi fare la dieta dal medico!
Andr60
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Andr60 »

Dicono che il design del cellulare a conchiglia sia stato suggerito da quello di Star Trek, quindi a volte accade il contrario: l'idea di futuro degli sceneggiatori di un telefilm ha influito sui progettisti di strumenti veri :)
Yakamoz
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Messaggio da leggere da Yakamoz »

Mia piccola osservazione:

Ma gli italiani non sono americani: ci tengono a mangiare bene (hanno la cultura del cibo) e se ne fregano delle calorie. Questo racconto sarebbe stato più adatto in un'ambientazione anglosassone: dove si ingozzano di schifezze. È come mettere un autolimitatore di birra a un tedesco. Ma se Matteo e Sabrina fossero anche solo leggermente obesi a inizio racconto? O la moglie fissata col fitness? Funzionerebbe meglio, no? Basterebbe poco per giustificare l'acquisto: una visita medica allarmante, una foto delle vacanze dove si sono visti "gonfi". Qualcosa che motivi culturalmente l'italiano medio ad accettare quel controllo. Non è una critica Andr60, ma un'osservazione. Ho capito che il racconto sottintende un significato più profondo sul controllo tecnologico. In Italia un "attrezzo" del genere non avrebbe nessun mercato senza ragioni che ne giustifichino l'acquisto, perché non passerebbe neppure una settimana che verrebbe lanciato dal balcone direttamente sulla strada: con conseguente omicidio colposo di qualche ignaro passante.

Ciao, Andr60,

Antonio

Manca il mio solito P.S. (mi manca) Lo metto ora:

P.S. Un italiano che accetta passivamente che un frigo gli neghi la torta è fantascienza più della fantascienza 😄
Andr60
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Andr60 »

Sono completamente d'accordo con te, però i motivi che giustifichino l'acquisto di un"poliziotto" delle calorie potrebbero essere dovuti ad altro. Ad esempio, ad una Pink card che correla l'introito calorico al rischio di obesità (e chi sgarra, non ha diritto a sconti o agevolazioni), oppure a una rainbow card che calcola la quota di CO2 consumata per produrre un certo alimento, e ti blocca il conto se eccedi... Tutte cose possibili, e probabili, quando tutte le informazioni sui cittadini saranno disponibili in un wallet che si potrà spegnere/accendere a piacere. Per quanto riguarda le differenze tra americani e italiani o europei, spero che tu abbia ragione. Però la colonizzazione culturale americana sulle province mi pare che proceda in modo inesorabile, visto che le mode e i modi di vivere (e di mangiare) attecchiscono anche qui, solo con qualche anno di ritardo :(
Saluti
Yakamoz
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Yakamoz »

Do il voto: 4/5

Motivo il voto:

Ha un setup iniziale debole. Non stiamo nel 2050… e il 2027 è dopodomani e alte date non ce ne sono per spostarlo temporalmente oltre. La giustificazione non può essere accolta. La SDI viene meno ("patto" tra autore e lettore che permette di accettare anche situazioni attualmente assurde).
Diciamo che io ho ragione nel "presente"; tu hai ragione nel "futuro".

Salui, Andr60.

Era da 5/5… ma… ciao… non dico più nulla!
Andr60
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Andr60 »

Sulla scelta delle date, posso essere d'accordo con te, il 2027 è praticamente oggi (il racconto suggerisce che l'acquisto possa avvenire nel 2030 circa). Quindi in fase di revisione credo che la cambierò. Ti ringrazio del suggerimento.
Vittorio Felugo
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Re: Il frigorifero intelligente

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Vero, anche Jules Verne anticipò alcune invenzioni tecnologiche moderna. Resta valido il verso di Lorenzo il magnifico: ''Del diman non v'è certezza.''
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Comincio subito da ciò che normalmente si dice alla fine: voto 5. Bello il tuo racconto fantasioso ma, neppure troppo... Proprio stasera ho ascoltato un tg (non mainstream ma più libero...Penso avrai capito a quale mi riferisco...) di una SORVEGLIANZA Sanitaria a cui stanno lavorando, e che presto sarà messa in atto con IA, voluta, guarda caso, dalla "cara" Ursula. Ma, tornando al tuo racconto, ci ho ritrovato il tuo stile, la tua intelligente ironia. Tassetti mi ha ricordato un elemento genovese da schifo (mi avrai certamente compreso...) E, restando in tema del genovese appena citato, il green pass, che hai nominato in una risposta, è servito (sono d'accordo con te), da esperimento sociale - ma ancora in tanti non se lo credono -. Mi sono divertita a leggere il tuo scritto, indipendentemente dallo yogurt magro o alla frutta: direi che sono quisquiglie simpatiche su cui parlare con divertimento. E anche, ok se la preoccupazione delle corna da parte della moglie ha potuto sembrare un po' esagerata, forse lo è stata, ma ci può stare dai, al mondo capita di tutto... Ciao
Andr60
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Re: Il frigorifero intelligente

Messaggio da leggere da Andr60 »

Cara Laura, ti ringrazio del voto e del commento. Ormai viviamo in un universo orwelliano, nel quale TUTTO è il contrario di quello che appare. Immaginare un frigo-poliziotto a salvaguardia della nostra salute (ma che in realtà determina le scelte alimentari individuali in un senso piuttosto che in un altro) è la metafora della vita futura dei cittadini. Saremo rinchiusi in gabbiette sempre più piccole, ma le cui sbarre saranno sempre meno visibili. Lorsignori sono abili, bisogna riconoscerlo.
Andr60
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Messaggio da leggere da Andr60 »

Il testo è stato modificato seguendo le (giuste) osservazioni di Yakamoz, per cui la Conferenza di Rotterdam è stata posticipata al 2037 :)
Saluti a tutti
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