Dream Theater - Il metal come non lo avete mai visto
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Dream Theater - Il metal come non lo avete mai visto
I Dream Theater sono considerati il gruppo principale e di maggior riferimento della scena progressive metal e sono inoltre indicati tra gli inventori del genere. L'uscita dell'album Images And Words, nel 1992 è spesso menzionata come "data ufficiale di nascita" del progressive metal. In realtà prima di loro vi erano stati già alcuni gruppi che avevano provato una commistione tra heavy metal e progressive rock. Stiamo parlando dei Fates Warning e dei Queensrÿche. Il loro heavy metal, infatti, si presentava più sperimentale rispetto ad altri gruppi di quel periodo. Tuttavia, la loro musica era ancora basata prevalentemente sulle sonorità classiche del metal e solo per brevi tratti si concedeva a momenti di sperimentazione che tuttavia consistevano semplicemente in semplici arpeggi di chitarra e melodie leggermente più delicate che solo in parte si rifacevano alla tradizione prog. La loro musica, per quanto più evolutiva rispetto ad altri gruppi metal, non aveva ancora le caratteristiche per essere considerata vero e proprio progressive metal. Solo con l'arrivo dei Dream Theater si arriverà ad una vera e propria fusione fra i due e solo dopo l'uscita di Images And Words la definizione progressive metal comincerà ad essere utilizzata ed altri gruppi adotteranno questa formula dando origine ad una nuova realtà musicale. Proprio per questo motivo i Dream Theater vengono designati come i fratelli del progressive metal.
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Panic Attack
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Re: Dream Theater - Il metal come non lo avete mai visto
Restando in ambito metal, preferisco andare su roba tipo i Carcass, o i Death (per citare i classici), artisti per cui la tecnica è funzionale alla musica e non il suo fine ultimo. O almeno, questa è la mia impressione. Niente derive solistiche o pirule da telefonino cellulare, insomma.
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Re: Dream Theater - Il metal come non lo avete mai visto
In parte hai ragione, però più che essere tecnici, variano molto. Tempi, tonalità e ritmo. Lavorano su Suite (Vedesi "Octavarium", "A Change Of Season" e "Metropolis Pt 2) e fanno canzoni lunghe. Tu dirai:GiuseppeN ha scritto:L'impressione generale che ne ho sempre avuto è quella di essere leziosi e freddi.
Restando in ambito metal, preferisco andare su roba tipo i Carcass, o i Death, artisti per cui la tecnica è funzionale alla musica e non il suo fine ultimo. O almeno, questa è la mia impressione. Niente derive solistiche o pirule da telefonino cellulare, insomma.
Ma questa è tecnica!
Mi permetto di dissentire, la tecnica in sé è muovere le mani in modo diverso ( e magari in modo più complicato, ma non è detto.) Dietro alle canzoni dei Dream Theater c'è un lavoro, seppur minimo, ma c'è. Ogni componente fa concretamente qualcosa. Non è tecnica.
Forse gli ho elogiati un po' troppo ma, più o meno, è così che la penso.
P.S. Mitici i Death!
Invece i Carcass, da quando ho avuto il dispiacere di ad andarli a sentire al Gods Of Metal del 2009 sono diventati per gli "scassacazz" Puoi comprenderne il motivo. Suonare ininterrottamente per un'ora e passa (per di più ascoltando un gruppo che non conosci) può farti girare i così detti.
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Re: Dream Theater - Il metal come non lo avete mai visto
Per quanto riguarda la tecnica, io la intendo come, uhm, una qualità e capacità musicale superiore alla media. Un chitarrista che suona un assolo in 9/8, usando pentatoniche, armonici e blablabla, e sapendo perfettamente quello che fa, allora per me è "tecnico". Mi sembra che, in questo senso, i Dream Theater siano molto consapevoli di ciò che fanno.
Il problema dei DT non è il loro essere tecnici, ma quello di esserlo in un modo che a me pare, il più delle volte, fine a sé stesso. Hai ragione, costruiscono canzoni in modo non banale, e molte sono anche belle. Ma quando nella canzone c'è sempre spazio per un assolo di 2 minuti di chitarra, seguito da 2 minuti di assolo di tastiera, passando da un 5/4 a 90bpm a un 4/4 a 180bpm per poi passare a un 6/5 pigreco mezzi antani con scappellata a destra... ehm, , insomma, mi viene a mancare la poesia della canzone. Voglio dire: sono necessari tutti quei piri-piri?
E' la loro cifra stilistica, dirai tu, e qui entriamo nel dominio dell'estetica, del mi-piace o non-mi-piace.
Conosci i Soundgarden? E' un altro genere, ok. Loro sono molto tecnici, e lo capisci dal fatto che suonano quasi tutti i pezzi in tempi dispari, o comunque inserendo cambi e passaggi impestati. Se li ascolti nel dettaglio, capisci che, anche se non usa il doppio pedale a mille all'ora, Matt Cameron è un batterista coi controcazzi. Però le loro canzoni sono essenziali, non ci sono mai passaggi sopra le righe. E questo mi piace.
Mi sono lasciato prendere un po' la mano, pardon...
E mitici Death davvero, Symbolic è un album strepitoso!
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Re: Dream Theater - Il metal come non lo avete mai visto
Contaci! Sono sempre curioso di ascoltare qualcosa di nuovo.GiuseppeN ha scritto:Peccato per i Carcass, ma fossi in te un'ascoltatina all'album "Heartwork" gliela darei.
Vero, vero.Per quanto riguarda la tecnica, io la intendo come, uhm, una qualità e capacità musicale superiore alla media. Un chitarrista che suona un assolo in 9/8, usando pentatoniche, armonici e blablabla, e sapendo perfettamente quello che fa, allora per me è "tecnico". Mi sembra che, in questo senso, i Dream Theater siano molto consapevoli di ciò che fanno.
Dipende, alcune volte no. Mentre altre si. Per esempio alcuni assoli che trovo sgradevoli si trovano in "The Dark Eternal Night", "Honor Thy Fater", "Lines In The Sand" ecc. Invece ci sono alcuni che trovo sublimi: quelli di Octavarium, di Beyond This Life di Endless Sacrifice ecc. probabilmente perchè non sono proprio degli assoli.Il problema dei DT non è il loro essere tecnici, ma quello di esserlo in un modo che a me pare, il più delle volte, fine a sé stesso. Hai ragione, costruiscono canzoni in modo non banale, e molte sono anche belle. Ma quando nella canzone c'è sempre spazio per un assolo di 2 minuti di chitarra, seguito da 2 minuti di assolo di tastiera, passando da un 5/4 a 90bpm a un 4/4 a 180bpm per poi passare a un 6/5 pigreco mezzi antani con scappellata a destra... ehm, , insomma, mi viene a mancare la poesia della canzone. Voglio dire: sono necessari tutti quei piri-piri?
De gustibus non est disputandumE' la loro cifra stilistica, dirai tu, e qui entriamo nel dominio dell'estetica, del mi-piace o non-mi-piace.
Mai sentiti, pare un nome molto comune. Gli ascolterò. Certo, certo anch'io penso che sparare con il doppio pedale a mille all'ora non sia tecnica al massimo è velocità, comunque io più di tutte preferisco la qualità della canzone, ovvero, quante emozioni ricevo da quella canzone.Conosci i Soundgarden? E' un altro genere, ok. Loro sono molto tecnici, e lo capisci dal fatto che suonano quasi tutti i pezzi in tempi dispari, o comunque inserendo cambi e passaggi impestati. Se li ascolti nel dettaglio, capisci che, anche se non usa il doppio pedale a mille all'ora, Matt Cameron è un batterista coi controcazzi. Però le loro canzoni sono essenziali, non ci sono mai passaggi sopra le righe. E questo mi piace.
Figurati, è bello discutere con teMi sono lasciato prendere un po' la mano, pardon...
Condivido.E mitici Death davvero, Symbolic è un album strepitoso!
Il sole è nudo
Antologia di opere che mettono a nudo la pratica del nudismo.
Questo libro non vuole essere un dibattito pro o contro; non ci riguarda, abbiamo solo avuto il desiderio di spogliarci con voi.
A cura di Angelo Manarola e Massimo Baglione.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Concita Imperatrice, M. C, Gianni Veggi, 1 s3mpl1c3 nud1sta, Paolo De Andreis, Mario Stallone, Leonardo Rosso, Iconat, Sergio Bartolacelli, Donatella Ariotti, Franca Riso, Lodovico Ferrari, Goldchair60, Emanuele Cinelli, Vittoria Tomasi, Simone Pasini, Anna Rita Foschini, Matteone, Galiano Rossi, Franca Mercadante, Massimo Lanari, Francesco Paolo Catanzaro, Francesco Guagliardo, Giacobsi, Bayron, Marina Paolucci, Guglielmo A. Ferrando, Stefano Bozzato, Marco Murara, Francesca Miori, Lorenzo Moimare, Vincenzo Barone, Rupert Mantovani, Domenico Ciccarelli, Siman, Roberto Gianolio, Francesco Marcone, utente anonimo, Jole Gallo, Giovanni Altieri, Daniela Zampolli, Robi Nood, Mauro Sighicelli, Lucica Talianu, Giovanni Minutello, Naturizia, Serena Carnemolla, Carla Bessi.
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B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
BReVI AUTORI - volume 4
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Angela Catalini, Mirta D, Umberto Pasqui, Verdiana Maggiorelli, Francesco Gallina, Francesca Santucci, Sandra Ludovici, Antonio Mattera, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Laura Traverso, Romina Bramanti, Alberto Tivoli, Fausto Scatoli, Cinzia Iacono, Marilina Daniele, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Isabella Galeotti, Arcangelo Galante, Massimo Tivoli, Giuseppe Patti, SmilingRedSkeleton, Alessio Del Debbio, Marco Bertoli, Simone Volponi, Tiziano Legati, Francesco Foddis, Maurizio Donazzon, Giovanni Teresi, Sandro Pellerito, Ilaria Motta.
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Gara d'inverno 2021/2022 - La Strega, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 4 - Ciak, si gira!
A cura di DaFank.
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La Gara 3 - C'era una volta...
A cura di Bonnie.
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