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Salve a tutti,
sto rileggendo il mio primo romanzo breve (non ancora completamente ultimato) prendendo delle decisioni su alcune drastiche modifiche da fare. In alcune parti sono passato da una narrazione in prima persona ad una in terza persona pur non cambiando in maniera significativa l'ambientazione e i personaggi. In particolare: la narrazione diventa in terza persona solo quando il protagonista incontra uno "spirito" (o essere superiore).
La mia domanda è: si tratta di una scelta troppo strana e improponibile oppure ha un suo perché? Ma sopratutto esistono altri esempi simili?

E' sempre un buon segno quando un autore è critico verso se stesso e, soprattutto, verso le sue opere.
Perciò: no, non è una scelta strana, a patto però che tu sia in grado di assumerti questo compito senza peggiorare la qualità del testo. E' motlo facile, in questi casi, lasciarsi dietro molti refusi dovuti proprio a questo stravolgimento.
Se il testo è quasi ultimato, direi che potresti prima toglierti il pensiero e portarlo a compimento, e solo poi dedicargli tempo (magari dopo un mesetto) a rileggerlo bene e correggere le persone. E' solo ciò che farei io, non prenderlo alla lettera

Grazie, Massimo. In assenza di esempi pratici penso seguirò il tuo consiglio.

Buon lavoro!