Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Sapeva che non sarebbe stato il mio genere di lettura... ma sono contenta che me lo abbia regalato ugualmente così, se qualcuno dovesse chiedermi un parere su questo scrittore, io potrò dire che:
Bukowski, in questo libro, nel primo racconto dimostra, a sprazi, che lui è un uomo colto e che sa scrivere, se volesse. Tutti i racconti seguenti, invece, sono scritti ... non ho un aggettivo per descriverlo in modo completo. Elude molte delle regole di scrittura (come la maiuscola dopo il punto) Ma fin qui nulla da ridire.. anche il grandissimo James Joyce utilizzò "il libero fluire della memoria". La cosa che mi ha dato più fastidio nel leggerlo è stato cogliere l'arroganza del suo "stile" palesemente provocatorio. Al di là del contenuto delle sue storie (che non posso giudicare visto che il mio animo di bimba non può essere obiettivo) i suoi continui "errori" distraggono il lettore (in questo caso me) e lo portano a non proseguire la lettura trovandolo noioso e deprimente.
chiedo perdono a tutti quelli che si sentiranno offesi dalle mie parole... dopotutto... è solo l'opinione di una su un miliardo Questo commento è servito solo a me per esprimermi.
ciao
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Re: "Storie di ordinaria follia" di Charles Bukowski FELTRINELLI
Non ho mai letto nulla di suo, quindi non so dire altro.
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Re: "Storie di ordinaria follia" di Charles Bukowski FELTRINELLI
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Re: "Storie di ordinaria follia" di Charles Bukowski FELTRINELLI
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Re: "Storie di ordinaria follia" di Charles Bukowski FELTRINELLI
a me è piaciuto e il suo stile ha lasciato un buon ricordo in me.
Mette in rilievo le contraddizioni e le ipocrisie delle regole civili e sociali...
mostra un modo di vivere strafottente, che a tutti è venuto in mente di poter mettere in atto, sfidando "la società moderna che ci vuole tutti omologati",
almeno lui con la penna ci prova, ma non solo...(leggendo la sua biografia)
Cmq io ve lo consiglio... ha un modo di scrivere diretto e immediato,
butta giù delle idee e dei pensieri che, seppur la forma lascia a desiderare, hanno un contenuto e un fondo di verità disarmante.
Re: "Storie di ordinaria follia" di Charles Bukowski FELTRINELLI
sono contenta che chi lo conosce abbia scritto la sua... così chi non lo ha letto non viene condizionato solo dalle mie impressioni.
Re: "Storie di ordinaria follia" di Charles Bukowski FELTRINELLI
è tutto quello che è stato detto: geniale, dissacrante, irriverente, ma capace anche di slanci a suo modo poetici come in quel racconto in cui c'è la ragazza che si accoppia con tutti gli animali e di cui non mi ricordo il titolo. detto così può sembrare raccapricciante, ma non lo è. io l'ho trovato addirittura struggente.
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Vermi
un tizio m'ha detto:
non devi preoccuparti dei vermi quando sarai
morto
non ti beccano mai
il corpo cambia aspetto in mille
modi...................(segue)
....buonanotte
e saltai in macchina per andare via
e i vermi risero
per tutta la strada.
La sua fantasia è senza briglie,vi invito a leggerlo.
http://www.youtube.com/watch?v=Y4enaH5wSrA
- Daniela kiss
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Huk
Se nella vita
Fossi stata in grado
Di infischiarmene
di tutto
avrei sicuramente
cercato di somigliarti
un po’
senza mezzi termini
per pochezza e pienezza.
B.D. Rm 1 luglio 2001
Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Consentimi di dissentire...Daniela ha scritto:Chi non ama Bukowski è probabile non abbia mai veramente letto e capito quest' uomo, o chi lo ha letto si sia posto con dei pregiudizi di ordine morale, è impossibile per una persona intelligente non riconoscere la sua ineguagliata genialità. Chi non lo ama non conosce la disperazione,il dolore,il sentimento tragico del bisogno d'amore assoluto, la solitudine, il canto interiore di un'anima persa..Per leggerlo bisogna aver voglia di immedesimarsi in tutto questo e capire quanto grande era in lui la passione per lo scrivere.
posso ASSICURARTI che conosco benissimo disperazione, dolore e sentimenti come il bisogno d'amore, la solitudine e la perdizione. E sicuramente non è l'intelligenza che ti fa apprezzare uno scrittore piuttosto che un altro.
Ho espresso il mio giudizio negativo su Bukowski perché non è il mio genere di lettura.
È giusto che tu esprima il tuo dissenso sul mio giudizio, ognuno di noi ha le proprie preferenze letterarie, ma non si può pensare minimamente di additare la gente solo per queste preferenze. Forse è proprio perché conosco il dolore di cui parli che mi fa detestare il modo in cui lo esprime Bukowski.
Senza rancore, capisco che tu abbia voluto difendere il tuo beniamino, ma facciamo attenzione al modo in cui utilizziamo le parole.
Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Su questo non ho nulla da ridire.. io rispetto tutti gli scrittori, in quanto tali, a prescindere dalle preferenze.Necrophilia ha scritto:... però è anche vero che gli scrittori beat-generation non sono mai stati apprezzati più di tanto e, spesso e volentieri, non vengono nemmeno considerati come tali. Trovo questo ingiusto perché, sempre secondo mio personalissimo parere, è un genere di letteratura rispettabile quanto gli altri.
Quello che mi preme far capire è che è lecito esprimere il proprio parere (negativo o positivo ch'esso sia) su uno scrittore.. non è lecito, invece, giudicare le persone in base al parere espresso.
Tutto qui..
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Ho letto alcune delle sue opere. Nonostante tutto mi sento d'accordo con Erika.
Sarà perchè nutro un amore incondizionato per la parola, ma a me chi si fa beffe della grammatica e dei "codici di comunicazione" condivisi, non sta tanto simpatico.
Mi indfastidisce trovare le minuscole dopo i punti e leggere frasi sciatte nella forma.
Questa è una caratteristica che accomuna più o meno tutti gli esponenti della "beat generation" di vecchia e di nuova leva ed è il motivo per cui non apprezzo tanto questo genere letterario.
Non so, fatta eccezione per i grandi (di cui non discuto l'intenzionalità), ho la sensazione che molti scrittori in erba usino lo stendardo del flusso di coscienza e dello spirito di ribellione per mascehrare la loro ignoranza in fatto di grammatica.
Quanto ai contenuti il discorso è più soggettivo. Personalmente sono una persona solare e innamorata della vita. Il cinismo e la disperazione di cui le pagine di Bukowski sono intrise mi ricorda gli anni della mia adolescenza. All'epoca ci sono stati momenti in cui ho condiviso il suo stato d'animo. Oggi, per fortuna, riesco a pensarla molto diversamente. Un motivo in più per non gradire.
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Fermo restando che de gustibus... e poi tanto il buon vecchio Charles sarebbe fiero di essere nel topic sconsigli di lettura
Scrivere: o è mescolare tutto in un viaggio che ha per destinazione la vanità e il vento, o non è niente.
(Marguerite Duras - L'amante)
Non c'è mai stato un noi. Al massimo due compromessi.
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
La mia idea sull'autore l'ho già espressa e non mi ripeto.Arditoeufemismo ha scritto:Mi meraviglio di Miriam e di Erika. Ma voi due signorine, non amate il rap? Se veramente comprendete la filosofia di vita hip hop non potete non amare Charles Bukowski come punto di rottura e di innovazione. Di anticonvenzionalità. E' come dire amo troppo Beethoven per apprezzare il buncia ! O mi piace Caravaggio e quindi non amo il Cubismo.
Fermo restando che de gustibus... e poi tanto il buon vecchio Charles sarebbe fiero di essere nel topic sconsigli di lettura
A titolo di curiosità, vorrei solo fare una precisazione sul rap.
Non è esatto dire che lo amo e non è neanche il mio genere di musica preferito (i generi con cui sono cresciuta e che più mi rappresentano sono il metal e il dark).
Certo, non disprezzo il rap, considero alcuni artisti (pochi per la verità) molto interessanti. Del rap mi intriga soprattuto l'uso del linguaggio nella composizione dei testi. Ho approfondito la questione ascoltando CD e leggendo libri sull'argomento hip-hop quando ho scritto il romanzo "L'ultimo rap" ma questo ha poco a che vedere con i miei gusti musicali
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Sono d'accordo con te sull'uso del linguaggio del rap. Io lo amo molto. E' pontenzialmente più forte di tutti i testi dei cantautori perchè in 3 minuti puoi esprimere 1000 concetti. Mi fanno impazzire le similitudini e i paragoni (figure retoriche di cui il rap è pieno) che spesso sono veramente geniali. Gli incastri arditi e la rima a forte effetto ed impatto. Trovo genialità in tutto dal raffinato Frankie che dice "rap: coacervo di metafore ad effetto per esprimere un concetto assoluto e perfetto" fino ai più prosaici tipo Saga er seccO "TU MADRE E' COME ER CORE, SE SMETTE DE BATTE, MORE". Sto attendendo nella catena di pensieri tatuati il tuo "Ultimo Rap". Scusate per l'off topic. Un sorriso Miriammiriam ha scritto: Del rap mi intriga soprattuto l'uso del linguaggio nella composizione dei testi. Ho approfondito la questione ascoltando CD e leggendo libri sull'argomento hip-hop quando ho scritto il romanzo "L'ultimo rap" ma questo ha poco a che vedere con i miei gusti musicali
Scrivere: o è mescolare tutto in un viaggio che ha per destinazione la vanità e il vento, o non è niente.
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Frankie è uno dei rapper che preferisco anche s epoteva risparmiarsi Sanremo
Trovo interessante anche Kaos con cui ho collaborato all'epoca della jam di presentazione de L'ultimo rap.
Saga mi convince un po' meno. Meglio il suo amico Rancore che inconsapevolmente ha prestato il nick al protagonista del mio romanzo
Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Arditoeufemismo ha scritto:Mi meraviglio di Miriam e di Erika. Ma voi due signorine, non amate il rap?
Io no.
Su questo non ho alcun dubbio.Arditoeufemismo ha scritto:Fermo restando che de gustibus... e poi tanto il buon vecchio Charles sarebbe fiero di essere nel topic sconsigli di lettura
Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Grazie del consiglio, forse lo farò... o forse no...Dma ha scritto:Prova a rileggerlo Bukowski perchè è tutto meno che poco scorrevole.
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrine
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrine
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrine
Giammai!Francesca ha scritto:. servirebbe l'audio
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrine
E poi consiglio di leggere in primo luogo la poesia e poi la prosa di Hank.
Hank ha sempre pubblicato con la Black Sparrow Press, casa editrice messa in piedi da Martin per pubblicare proprio Charles. E Bukowski non ha mai abbandonato Martin. Mai. Nemmeno quando aveva una fama tale da poter firmare contratti mille volte più vantaggiosi.
Questo era Bukowski. Un uomo spaventosamente onesto e un poeta unico ed inimitabile.
Poi può piacere o no, ma la sua integrità morale spazza via tutto.
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrine
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Re: Storie di ordinaria follia - Charles Bukowski - Feltrinelli
Gara d'autunno 2022 - La Méduse - e gli altri racconti
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GrandPrix d'autunno 2023 - Giulia - e le altre poesie
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La Gara 41 - Tutti a scuola!
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77, le gambe delle donne
ovvero: donne in gamba!
Antologia di 77 opere e 10 illustrazioni per esplorare, conoscere e rappresentare la complessità e la varietà dell'universo femminile. Ognuno dei testi presenti in questa antologia riesce a cogliere tanti aspetti, anche contrastanti, di questa creatura affascinante e sorprendente che assieme agli uomini per millenni ha contribuito, nell'ombra o sul palco della storia, all'evoluzione della civiltà così come la conosciamo oggi. è inutile aggiungere che 77 opere soltanto non hanno la presunzione di fornire una rappresentazione esaustiva, ma lasciamo che la parte di questo "iceberg" femminile ancora sommerso rimanga pronto per emergere in prossime indagini e, perchì no, per costituire ancora la materia prima di altre future opere di ingegno.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Tullio Aragona, Maria Basilicata, Mara Bomben, Alessandro Borghesi, Emanuela Bosisio, Nunzio Campanelli, Paolo Caponnetto, Alessandro Carnier, Gino Centofante, Polissena Cerolini, Antonio Ciervo, Luigi Andrea Cimini, Giacomo Colosio, Cristina Cornelio, Marika Davoli, Stella Demaris, Maria Rosaria De Simone, Cetta de Luca, Cristoforo De Vivo, Roberta Eman, Luca Fadda, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Raffaella Ferrari, Virginia Fiorucci, Anna Rita Foschini, Franco Frainetti, Manuela Furlan, Nicola Gaggelli, Isabella Galeotti, Rebecca Gamucci, Lucilla Gattini, Michela Giudici, Antonino R. Giuffrè, Alessandro Kabon, Concita Imperatrice, Carlotta Invrea, Greta Leder, Silvia Leuzzi, Yuleisy Cruz Lezcano, Libero, Marina Li Volsi, Rosalia Maria Lo Bue, Diego Luci, Sandra Ludovici, Verdiana Maggiorelli, Marino Maiorino, Angelo Manarola, Myriam Mantegazza, Germana Meli (geMadame), Roberta Michelini, Samuele Mocellin, Maurizio Nequio, Teresa Pace, Marina Paolucci, Roberto Paradiso, Umberto Pasqui, Viviana Picchiarelli, Daniela Piccoli, Anna Pisani, Luciano Poletto, Monica Porta, Pietro Rainero, Gianluigi Redaelli, Maria Rejtano, Stefania Resanfi, Franca Riso, Massimo Rosa, Francesca Santucci, Libera Schiano Lomoriello, Daniele Schito, Veronica Sequi, Salvatore Stefanelli, Stella Stollo, Paola Tomasello, Sonia Tortora, Liliana Tuozzo, Alessandro Zanacchi.
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Un lavoro Fantastico
Antologia di opere ispirate a lavori inventati e ai mestieri del passato riadattati al mondo attuale.
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Contiene opere di: Gabriele Laghi, Alessandro Mazzi, Isabella Galeotti, Marco Bertoli, Carlo Ragonese, Stefania Paganelli, Elegant Stork, Selene Barblan, Domenico De Stefano, Andrea Teodorani, Eliana Farotto, Andrea Perina, Gabriella Pison, F. T. Leo, Ida Dainese, Lisa Striani, Umberto Pasqui, Lucia De Falco, Laura Traverso, Valentino Poppi, Francesca Paolucci, Gianluca Gemelli.
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A Quattro mani
antologia di opere scritte a più mani
Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
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Copertina di Antonio Abbruzzese.
Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, Stefania Fiorin, Anna Rita Foschini, Ida Dainese, Alberto Tivoli, Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito, Marina Den Lille Havfrue, Cristina Giuntini, David Bergamaschi, Giuseppe Gallato, Maria Elena Lorefice.
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