Pensieri di Prometeo

Una zona dedicata alle riflessioni e alle idee.
Questa sezione è per i "pensieri", quelli cioe del tipo "Oggi mi è venuto in mente che... cosa ne pensate?", non per postare poesie od opere personali e chiedere poi di discuterne. Per pubblicare tue opere online, usa l'apposita funzione del nostro sito, grazie alla quale potrai farti leggere ed essere commentato.
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Pensieri di Prometeo

Messaggio da leggere da prometeo »

Mentre diceva queste parole, chissà perché le venne in mente
la poesia di un poeta anonimo.
Va’ pure tranquillo
nel frastuono di questa vita frenetica,
ma pensa quanta pace
può esserci nel silenzio.
Con dignità,
senza compromessi,
fai di tutto per andare
d’accordo con chi ti sta vicino.
Di’ la tua verità
in modo chiaro e sereno
e ascolta gli altri:
anche se sciocchi o ignoranti
anche loro hanno
una storia da raccontare.
Evita chi è aggressivo
o chi parla troppo forte,
perché opprime il tuo spirito.
Se ti paragoni agli altri
puoi diventare presuntuoso
o invidioso;
mettiti uno specchio nell’anima;
ci sarà sempre
chi è più in alto
o più in basso di te.
Impegnati nel tuo lavoro:
per umile che sia,
è la sola cosa vera
nel gioco delle alterne fortune.
Sii cauto negli affari:
il mondo è pieno di inganni;
ma non essere cieco
di fronte alla vera onestà:
c’è molta gente che lotta
in nome di alti ideali
e c’è eroismo un po’ dovunque.
Sii te stesso. Sii te stesso.
Soprattutto non fingere affetti,
ma non essere cinico in amore,
perché, malgrado le amarezze e le delusioni,
l’amore è la forza prima
che anima l’universo.
Accetta il passare degli anni
e abbandona senza rimpianti
le smanie della gioventù.
Abitua il tuo spirito
a essere forte
perché ti sorregga
nelle improvvise avversità
e non fare drammi su cose
che non esistono:
le paure nascono solo
dalla stanchezza e dalla solitudine.
Sii dolce con te stesso:
hai diritto di stare al mondo.
Con tutte le ipocrisie,
le ingratitudini
e i sogni andati in fumo,
il mondo è ancora bello.
Metti uno specchio nell’anima
e lotta per essere felice!
Da “Il dolce sapore del cielo” di Giuseppe Calocero
prometeo
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Re: Pensieri di Prometeo

Messaggio da leggere da prometeo »

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
Ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
Chi non cambia la marcia, chi non rischia
E cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce
Il nero sul bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,
Proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
Quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
Quelle che fanno battere il cuore
Davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
Chi è infelice sul lavoro,

Chi non rischia la certezza per l’incertezza,
Per inseguire un sogno,
Chi non si permette almeno una volta nella vita
Di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
Chi non ascolta musica,
Chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
Chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi
Della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto
Prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
Chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
Ricordando sempre che essere vivi
Richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
Del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterà
Al raggiungimento di una splendida felicità.


Chi muore
Martha Medeiros
prometeo
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Re: Pensieri di Prometeo

Messaggio da leggere da prometeo »

Mai arrendersi, mai sottomettersi!

Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non v’era rimasto nessuno a protestare.
B. Brecht
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Re: Pensieri di Prometeo

Messaggio da leggere da prometeo »

Sveglia!
L’ on. Berlusconi, insieme al suo fidato Bossi, governano ormai da anni nell’ultimo decennio. Il risultato è che la disoccupazione è aumentata, i salari si sono ridotti, in termini di potere d’acquisto, i diritti si sono persi. In parole povere le condizioni di vita e di lavoro per tanti cittadini sono peggiorate. Al contrario il capitale e la rendita hanno visto migliorare sempre di più la loro condizione. Se si usasse il metro aziendale, dovrebbero essere licenziati in tronco.
Dall’altro lato l’opposizione borghese ed opportunista ha fatto di tutto per accompagnare il peggioramento sociale ed economico di chi lavora, cercando di apparire agli occhi del capitale e della rendita come capace di poter fare ancora meglio.
I sindacati si sono mostrati sempre più, con rarissime eccezioni, al sevizio delle imprese e collaborazionisti al sistema.
Nelle ultime elezioni è cresciuta l’astensione, ma questa non è certo un’arma efficace da sola di difendere gl’interessi delle donne lavoratrici e degli uomini lavoratori se non accompagnata da un’azione politica, sociale, sindacale di lotta all’attuale ordine sociale.
Lavatrici e lavoratori sveglia!
E’ ora di svegliarsi dall’illusione della democrazia come garanzia di libertà, fratellanza, uguaglianza, giustizia.
E’ ora di rendersi conto che la libertà vi è solo se ogni essere umano può soddisfare le sue esigenze materiali e spirituali; che la fratellanza, l’uguaglianza, la giustizia nell’attuale dimensione sociale sono vere chimere.
La classe lavoratrice ha la sua forza nel numero, che, se organizzato tatticamente e strategicamente, può donare nuove frontiere all’umanità intera.
La nuova frontiera è il comunismo!
“Per i suoi principi, il comunismo è al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente, non per il futuro; esso intende appunto sopprimere tale dissidio.
Riconosce perciò, finchè il dissidio permane; che il risentimento del proletariato contro i suoi oppressori è una necessità, che rappresenta la leva più importante del movimento operaio ai suoi inizi; ma va oltre tale risentimento, perché il comunismo è appunto una causa di tutta l’umanità, non soltanto degli operai.”
La situazione della classe operaia in Inghilterra.
F. Engels.
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Re: Pensieri di Prometeo

Messaggio da leggere da prometeo »

“Portiamo avanti le lancette del tempo!”

Nell’assemblea degli azionisti Fiat del 16.09.2010 l’amministratore delegato del gruppo Sergio Marchionne, in merito agli obiettivi dell’azienda di realizzare in ogni sito produttivo le condizioni organizzative, normative, salariali del diktat di Pomigliano, alla fine ha dichiarato: “ Portiamo avanti le lancette del tempo!”
Ricordiamo che il dettame dello stabilimento G.Vico, oltre a prevedere la nascita di una nuova società, immagina un rapporto di lavoro in cui i diritti sindacali e dei lavoratori vengono pesantemente colpiti, tanto da essere in realtà un ritorno ai metodi di lavoro della seconda metà dell’800.
La disdetta del contratto nazionale dei metalmeccanici s’inserisce in questa cornice.
Se per Marchionne questo è il “dopo Cristo”, la storia dimostra che è un “avanti Cristo” con tutti i crismi.
Il modo di esprimersi dell’amministratore Fiat è in linea con quello dei parolai dei partiti parlamentari, dei sindacati, dei mass-media in generale.
Si parla di riforme e si attuano restaurazioni, si favella di futuro e si torna al passato, si dice di volere la vita ed intanto si creano le condizioni per le morti, vedi la sicurezza sul lavoro.
La realtà è chiara, nonostante la nebbia delle chiacchiere e delle ideologie. Borghesi, partiti parlamentari, sindacati, mass-media sono tutti schierati contro le lavoratrici ed i lavoratori per cercare di estrarre più plusvalore possibile. I dati sulla crescita mondiale e sui profitti di banche ed imprese mostrano come la crisi è solo per chi lavora, non certo per altre classi sociali.
In Italia nell’ultimo decennio, quello di Berlusconi e Bossi, a cui hanno dato una mano robusta opposizioni e sindacati, le condizioni di vita e di lavoro sono nettamente peggiorate. Meno diritti, meno salario, più precariato, più disoccupazione, più povertà, oltre che insinuanti caratteri ideologici e pratici d’ideologia fascista.
“Portiamo avanti le lancette del tempo!” Non come intende Marchionne, che vuole addirittura abolire l’orologio della storia, ma nel senso di lavorare e lottare per superare le classi ed i suoi conflitti, per avere un mondo libero dai bisogni, di eguali nella diversità, di vera giustizia sociale.
“Scopriamo l’avvenire del presente e lanciamo l’umanità su una via nuova!”

Il caldo respiro della speranza
“Noi vogliamo cambiare il mondo, per questo siamo qui. Ne’ più ricchi né più poveri, ma un mondo di eguali. Noi vogliamo un mondo d’amore, di libertà, di uguaglianza, di fratellanza, un mondo dove la vita sia bella da vivere, perché non più sottomessi al bisogno, alla sopravvivenza. E lo faremo!
Lo faremo, e niente e nessuno ci potrà fermare. Le decisioni che il nuovo governo prenderà subito saranno le seguenti.
La revocabilità degli eletti a qualsiasi livello in qualsiasi momento, nel caso i suoi elettori lo ritengano necessario.
Stipendio per gli eletti, a qualsiasi livello, di duemila euro al mese adeguabili, nel caso di minor potere d’acquisto, ogni due mesi, così come per ogni altro lavoratore.
Abolizione delle tasse, poiché l’amministrazione statale provvederà alla sua funzione e alla gestione della sanità gratuita per tutti, alla gestione della scuola gratuita per tutti, alla gestione di strade ed autostrade gratuite per tutti, e a qualsiasi incombenza utile per la vita dei cittadini, con una percentuale sui risultati di produzione.
Le pensioni dovranno essere pari agli stipendi e l’età pensionabile sarà: cinquant’anni per le donne e cinquantacinque per gli uomini. Anch’esse saranno finanziate con una percentuale dei risultati del lavoro sociale.
La partecipazione all’attività produttiva non potrà iniziarsi prima del compimento di diciotto anni. Durante l’attività produttiva tutti dovranno seguire corsi di conoscenza di due ore al giorno, dal lunedì al venerdì. L’attività lavorativa non potrà superare le sei ore giornaliere, dal lunedì al venerdì. Il lavoro al sabato e alla domenica sarà consentito solo ove veramente necessario per l’interesse della società o delle persone, per esempio la sanità, i trasporti, e alcune attività ricreative.
Dobbiamo capovolgere la centralità dell’attività sociale, non più il profitto, il business, il denaro, ma l’essere umano, il suo benessere fisico e psichico.
Tutti devono partecipare al processo produttivo…
Tutti devono avere una casa…
Tutte le aziende saranno di proprietà sociale…
Ogni carica è elettiva e revocabile in qualsiasi momento. La nostra deve essere una vera democrazia dove il popolo governa.
Noi siamo per la conoscenza, ma lasceremo che ognuno possa esprimere le sue credenze religiose, trattandole come faccende private.
Ognuno sarà libero di vivere come vuole e con chi vuole…
Tutto ciò che divide deve essere cancellato dalla nostra realtà, mentre dobbiamo costruire sempre più elementi di partecipazione, di unione, di interessi comuni tra tutti noi, affinchè i nostri sguardi siano pieni d’amore verso il nostro prossimo.
Tutti devono sapere e rendersi conto che il mondo è cambiato, che “un nuovo mondo” è sorto e cammina spedito verso la felicità terrena, unica e sola conquistabile dagli esseri umani.”

Giuseppe Calocero
Il caldo respiro della speranza

Questo è portare avanti le lancette del tempo!
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Re: Pensieri di Prometeo

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La democrazia: miglior involucro per il capitale.
In questi anni abbiamo assistito all’aumento progressivo dello sfruttamento della classe operaia. Abbiamo visto riduzioni del poter d’acquisto dei salari, condizioni di lavoro peggiorate, perdita di diritti acquisiti, aumento dell’età pensionabile, crescita della disoccupazione e della precarietà, la scuola pubblica sempre meno vicina ai bisogni degli scolari e degli studenti, la sanità lontana dalle esigenze dei cittadini, la politica dei trasporti aliena alle necessità degli utenti.
In dieci anni abbiamo perso almeno cinquant’anni di diritti e di condizioni di vita.
A questa situazione hanno concorso partiti del governo e dell’opposizione. Ha concorso una politica sindacale succube degl’interessi del “Paese” e non vicina a quelli dei lavoratori. Berlusconi e Bossi avevano promesso il paradiso ed invece ci hanno portato all’inferno.
Il magico federalismo è un’altra truffa, utile solo alle varie frazioni borghesi e foriero di nuove tasse par i lavoratori, gli unici a pagare le imposte fino all’ultimo euro.
I sindacati, come all’inizio degli anni sessanta, sono divisi. La Cisl e Uil, come allora, hanno scelto di fare da stampella alle azioni del governo e del capitale.
Governo, opposizione, Cisl, Uil, che si dichiarano democratici, non accettano che gli accordi vengano votati dai lavoratori per timore di essere sconfitti ed impongono alla stragrande maggioranza accordi utili solo alle imprese ed al profitto.
Questi signori, autodefinitisi democratici, mostrano la vera faccia del sistema, che è una vera dittatura della classe borghese sulla classe operaia.
La libertà, l’uguaglianza, la fratellanza del sistema democratico sono solo parole vuote, buone per riempirsi la bocca!
I mass-media, così pronti nelle campagne quando si tratta di condurre battaglie per gl’interessi della frazione borghese di riferimento, non sprecano una riga o una parola per segnalare le azioni dittatoriali del governo, della Cisl e della Uil con il rifiuto di far votare le piattaforme e gli accordi.
Si riempiono però pagine di giornali ed ore di televisione con le armi di distrazione di massa come la sicurezza, l’immigrazione,il terrorismo,lo sport, il gossip.
Intanto si continua a morire nei luoghi di lavoro ed gl’immigrati sono uniti nello sfruttamento ad ogni lavoratore italiano. Il denaro non ha né colore né razza!
I disoccupati aumentano. I soloni del capitale si dicono preoccupati da questa realtà, dicono che bisogna fare di tutto per invertire la tendenza, intanto le loro azioni vanno in direzione contraria e favorevole all’aumento dello sfruttamento dei lavoratori e del profitto.
Di recente sono uscite alcune ricerche di Fulvio Contorti, capo ufficio studi di Mediobanca ed i risultati per alcuni osservatori economici sono stati “sconvolgenti”.
Nel 2009, anno di grande crisi, le aziende italiane medie e medio-grandi hanno chiuso i bilanci con un attivo di quasi 65 miliardi di euro.
Nel confronto tra imprese italiane, tedesche e spagnole, fatto uguale a 100 il valore aggiunto per dipendente delle aziende tedesche, si ha 87,8 per le italiane e 79,9 per le spagnole. Costo del lavoro tedesco uguale 100, per l’ Italia si ha 80.9, per la Spagna 72,4. Per quanto riguarda il margine operativo netto, fatto uguale 100 in Germania, si ha 118,9 per l’Italia e 123,5 per la Spagna.
Il problema per imprese italiane nasce nel ramo imposte, nonostante le promesse di Berlusconi e Bossi. Una media azienda tedesca paga il 25,8 per cento d’imposte su quello che guadagna, in Spagna il 25,6, in Italia il 48,3.
In questo modo cade un’altra favola del governo Berlusconi. Alcune aziende italiane scelgono paesi come la Slovenia per impiantare le loro produzioni non per i salari bassi, sono più alti, ma per le tasse inferiori, oltre, in molti casi, per finanziamenti governativi, che permettono di avere un costo del lavoro più basso.
Il quadro esposto mostra chiaramente che chi lavora vede crescere miseria e disoccupazione, chi vive di profitto gongola nella maggiore ricchezza.
La democrazia borghese è un inganno ed è il miglior involucro del capitalismo!
C’è bisogno di comunismo e c’è bisogno di battere i nemici che sono in casa nostra per avere l’orgogliosa consapevolezza di aver battuto tutta la vecchia società!
Costruiamo il futuro con le nostre mani!
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Re: Pensieri di Prometeo

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“La fame da lupo” per una società nuova.
La produzione nel mondo è il doppio delle necessità materiali dell’intera umanità. Già oggi, se vi fosse una società comunista, ogni essere umano potrebbe vivere senza subire il ricatto della soddisfazione dei bisogni. Invece i dati riportano che nell’intero pianeta più di un miliardo di persone non sono alimentate abbastanza ed ogni anno muoiono milioni di esse per fame.
Una società che non soddisfa i bisogni primari e porta alla morte per inedia non può dirsi società!
E’ un sistema che mette al centro il profitto e lo sfruttamento dell’essere umano sull’essere umano e che rende schiava delle necessità gran parte della popolazione mondiale.
Il capitale per rivitalizzarsi ogni giorno cerca di sfruttare sempre più le masse lavoratrici e chiede di tornare a rapporti di lavoro simili ad un secolo e mezzo fa, in Italia il caso Fiat docet.
I partiti parlamentari di ogni colore non si oppongono a questa nera e cruda realtà. I sindacati, al traino dei partiti, nei fatti sono sempre più a rimorchio delle esigenze del capitale.
I posti di lavoro vengono tagliati, i salari e le pensioni abbassati, le condizioni di lavoro e di vita peggiorate, i servizi sociali, scuola, sanità, trasporti, finanziati con i soldi dei lavoratori, gli unici a pagare le tasse per intero, diventano un miraggio. Il capitale, usando pennivendoli, videolettori di notizie, rotocalchi vari cerca di sviare l’attenzione sull’omofobia, il razzismo,l’egoismo.
Questo realtà non è per l’umanità!
Gli esseri umani per definirsi veramente tali devono vivere e nella vita è insito il soddisfacimento dei bisogni materiali e spirituali.
Non c’è libertà con la pancia e la mente vuote!
“ Ma la democrazia pura e semplice è incapace di sanare i mali sociali. L’eguaglianza democratica è una chimera. La lotta dei poveri contro i ricchi non può essere combattuta sul terreno della democrazia o della politica.
Anche questo grado è dunque solo uno stadio transitorio, l’ultimo mezzo puramente politico che ancora deve essere sperimentato e dal quale deve subito svilupparsi un nuovo elemento, un principio che oltrepassa la politica. Questo principio è il socialismo.
Lineamenti di una critica dell’economia politica
F. Engels
La classe lavoratrice deve comprendere, acquisendo coscienza, che seguire un partito borghese od un altro significa solo schierarsi per una frazione della borghesia o un’altra, mai per i propri interessi.
Per lottare per le sue esigenze chi vive di lavoro deve uscire dal circolo vizioso di destra, sinistra, centro, rottamatori, che vogliono residuare la classe lavoratrice, governo del fare finta, governo tecnico, governo di transizione, governo di responsabilità ed abbracciare in prima persona la propria causa, che deve mirare a difendere diritti, lavoro, salari, servizi sociali nell’immediato ed a superare questa dimensione economico-sociale nello storico.
C’è molto da fare! Altro che non c’è più niente da fare!
Chi propaganda la seconda sensazione vuole che le lavoratrici ed i lavoratori facciano poco per loro stessi e molto, lasciando fare a loro, per il capitale.
“La fame da lupo” della classe lavoratrice, che ogni giorno nel mondo produttivo e nella società viene asservita, umiliata, colpita nella sua dignità deve esprimersi nel mettere in campo ogni energia per liberarsi dalla condizione imposta dalla realtà produttiva odierna.
Un importante uomo politico italiano ha detto che in Italia non esistono poveri, ma solo persone che non hanno cognizione di utilizzo del benessere.
La povertà quindi come colpa e la ricchezza come merito individuale, non frutto della società capitalistica e la sua divisione in classe.
E’ una presa per i fondelli!
Non solo ci sfruttano, ci prendono anche per imbecilli!
E’ ora di mettere in campo tutte le forze intellettive e fisiche, la nuova società è più vicina di quanto essi pensano.
Sta a noi esserci all’appuntamento con la storia!
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Re: Pensieri di Prometeo

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Libertà per le donne solo nel comunismo.
Per la donna vi sono legami indissolubili tra la posizione sociale e la condizione umana. Parlare di libertà delle donne, senza tener conto della posizione sociale, rispetto agli uomini porta ad obiettivi errati. E’ la base economica che determina i rapporti sociali ed è il “giogo”del concetto di proprietà che sanziona la venalità, la bassezza, l’oscenità nel vedere la donna, al di là dell’ipocrisia convenzionale, spesso come una merce e non come una persona.
L’attuale condizione della donna lavoratrice è delineata dalla cornice economico-sociale del capitalismo, che la rende schiava della produzione, del lavoro domestico, dei tabù, delle superstizioni e delle tradizioni borghesi.
E’ da odiare tutto ciò che opprime e tortura la donna lavoratrice e una società che non sia “castopoli” dovrebbe farsi carico di superarlo e mettere in condizione il sesso femminile di vivere la vita in tutta la sua bellezza.
E’ necessario lottare e schierarsi contro i rispettabili rapporti borghesi, che sono causa delle sofferenze delle donne, e mettere in campo i loro bisogni e le loro aspirazioni.
E’ indispensabile sfidare apertamente, in modo organizzato, una dimensione sociale, che tollera i riti orgiastici, di quelli propri delle eroine e degli eroi di D’Annunzio e mostra tutta la sua decadenza, come altri sistemi nella storia, già pronta per essere mandata in soffitta.
Le donne devono acquisire completa uguaglianza di fronte alla legge e nella pratica, nella famiglia, nello Stato, nella società e lo possono fare solo abolendo il dominio borghese.
“Amici, amiche, la condizione della donna in una società è il termometro del livello della condizione materiale e morale di tutta la società.
Nella vecchia società la donna non era libera dai bisogni materiali e morali, proprio come l’uomo, gli anziani, i bambini.
La vecchia società ha cercato di mettere sempre l’uomo contro la donna e la donna contro l’uomo, i giovani contro gli anziani e gli anziani contro i giovani. Il seme della divisione è stato sempre seminato ampiamente per tenere divisi gli esseri umani e non unirli per obiettivi comuni.
La differenza tra l’uomo e la donna è solo fisiologica, non vi sono altre differenze.
Perché allora la vecchia società parlava di donne come se fossero tutte nella stessa condizione, dimenticando che un conto era essere una donna borghese, un conto essere una donna operaia, un conto essere una donna disoccupata?
Per dividere l’uomo lavoratore dalla donna lavoratrice e non unire i loro interessi.
Nella vecchia società le donne ricche potevano scegliere se avere o no un figlio, le donne povere no, per bisogno, per leggi esistenti o magari applicate male.
Nella vecchia società il denaro determinava il benessere fisico, psichico e morale delle donne e degli uomini, determinava la felicità. E’ difficile essere felici a pancia vuota!
Nella vecchia società l’uomo e la donna erano solo buoni per essere sfruttati, erano un numero.
Oggi tutto è cambiato! La donna lavora, come tutte e tutti, ha una casa, come tutte e tutti, cura la sua mente, come tutte e tutti, cura il suo corpo, come tutte e tutti.
La donna è emancipata, come tutte e tutti, dalla miseria materiale e morale. Può scegliere di essere libera dai lavori domestici, può amare solo dando retta al cuore, può utilizzare le strutture pubbliche per abituare i propri figli a vivere in modo sociale, a conoscere, ad esprimere la propria personalità. Il mondo delle donne è un nuovo mondo in cui cullarsi nella gioia dell’amore, della libertà , della fratellanza, dell’uguaglianza.
E il “Mondo Nuovo” di tutto il genere umano!”
Il caldo respiro della speranza
Giuseppe Calocero
Se lavoriamo donne ed uomini per una società nuova, dove la produzione è per il consumo, dove l’essere umano ed il suo benessere è l’obiettivo principe e non il profitto, saremo liberi dalle sofferenze, dalle necessità, dagli asservimenti dell’attuale sistema!
Possiamo essere protagonisti della storia, se lo vogliamo, e realizzare il “Mondo Nuovo”!
Solo il comunismo può donarci ogni forma di libertà!
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Re: Pensieri di Prometeo

Messaggio da leggere da Angela Di Salvo »

Ehilà, quante riflessioni ideologiche! A prescindere se possano essere condivise o no, se siano persuasive o meno, mi permetto timidamente di dire che in questo sito noi non facciamo politica. Magari fuori di qui si deve e si può fare, ma qui cerchiamo di non assumere posizioni drastiche, perchè la vera arte non sta dalla parte di nessuno, soltanto da parte degli uomini (e delle donne) dotate di cultura, sensibilità e intelligenza.
Le parole non possono cambiare il mondo ma sono un buon modo per provarci. (A. Di Salvo)

77, le gambe delle donne
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concorso per racconti sulle donne

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Io sono nel club dei Recensori del sito Braviautori.it

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Re: Pensieri di Prometeo

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Conquistiamoci il futuro!
Nell’ultimo decennio la realtà della classe lavoratrice è peggiorata notevolmente. I salari hanno perso potere d’acquisto, i diritti sono stati ridimensionati, il mercato del lavoro è divenuto sempre più precario, la disoccupazione, mettendo insieme disoccupati, inattivi e scoraggiati, è aumentata a dismisura, l’età pensionabile è stata portata in avanti, le pensioni presenti e future sono state decurtate, le tasse continuano a pagarle solo i lavoratori dipendenti ed i pensionati e con l’autonomia fiscale degli enti locali sarà ancora più salasso.
Chi vive di lavoro vive male.
Tutto ciò in un periodo, al di là delle enunciazioni, di profitti per le aziende, anche quelle bancarie, da record.
La nobile ditta Berlusconi-Bossi, complici i partiti di opposizione, solo a chiacchiere, ed i sindacati ha tolto ai poveri e dato ai ricchi.
Questo è potuto succedere sia per la fase d’inerzia del movimento dei lavoratori sia per mancanza di rappresentanza politica, che non si può identificare in alcun partito dell’arco parlamentare o di chi aspira a farne parte.
Il gruppo di cui sopra si pone compatto a difesa del profitto e nulla può aspettarsi da questo strato la classe lavoratrice, se non parole, parole, parole.
Il nocciolo della questione è che o si è per il profitto o per il salario, non si può essere per ambedue.
O si è per il proletariato o per la borghesia!
Coloro che dicono, ma essi stessi non lo pensano possibile, di voler conciliare gl’interessi di tutte le classi sociali nel sistema capitalistico sono dei magliari della politica.
Il salario non è conciliabile con profitto e rendita.
Privilegiando il profitto, quindi il capitalismo, al di là della forma democratica o meno, si favorisce lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, le disuguaglianze sociali, le guerre in armi o diplomatiche, l’asservimento psichico e fisico di chi vive offrendo forza lavoro, la povertà e la miseria di larga parte del genere umano.
Per superare questa misera realtà per chi vive di lavoro la strada obbligata è lottare per una società senza classi, lottare per il comunismo.
Altre vie sono solo rappresentanze della fiera delle illusioni.
“Diverse lingue, orribili favelle,
parole di dolore, accenti d’ira,
voci alte e fioche, e suon di man con elle
facevano un tumulto, il qual s’aggira
sempre in quell’aura sanza tempo tinta,
come la rena quando turbo spira.
E io ch’avea d’orror la testa cinta,
dissi: “Maestro, che è quel ch’io odo?
E che gent’è che par nel duol sì vinta?”
Ed elli a me:” Questo misero modo
Tengon l’anima triste di coloro
che visser senza infamia e sanza lodo.
…Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa
che ‘nvidiosi son d’ogni altra sorte.
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna;
non ragioniam di loro, ma guarda e passa”.
La divina Commedia- Inferno- Dante Alighieri
Se vogliamo il futuro, dobbiamo conquistarlo! Mettendo in campo coraggio, coscienza, organizzazione.
Il numero è la forza dei lavoratori. Se organizzato e cosciente, nessuna frontiera è preclusa!
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Re: Pensieri di Prometeo

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Solo il comunismo può donare una vita vera!
Gli ultimi dieci anni hanno visto da parte dei governi e dalle aziende un attacco feroce ai diritti, alle condizioni di lavoro ed ai salari dei lavoratori.
La disoccupazione è aumentata, la precarietà è divenuta stabile e costante, le pensioni, finanziate con i contributi di chi lavora, hanno visto una riduzione in percentuale, insieme all’aumento dell’età pensionabile.
Le imprese, nonostante le continue lamentele hanno continuato a sfornare profitti, comprese le banche, artefici della situazione critica del 2008 e finanziate con i soldi degli Stati e quindi nostri.
La crescita mondiale si aggira intorno al 4.2 %.
Dal 2001 al 2011, secondo l’Istat l’inflazione è aumentata del 20%, i salari solo del 13 %.
I lavoratori hanno perso ben il 7 % di potere d’acquisto! Questo nonostante alcuni abbiano promesso il paradiso in terra.
In Italia, sempre secondo l’Istat il 10% delle famiglie possiede il 50% della ricchezza nazionale, mentre 2.9 milioni di persone vivono in condizione di povertà assoluta e circa 8 milioni di povertà relativa.
Il 90.8 % del reddito complessivamente dichiarato proviene dal mondo del lavoro dipendente, il 5% dai redditi d’impresa ed il 4.2 % dal lavoro autonomo.
In questo scenario triste, a volte tragico per i lavoratori, tra luglio ed agosto il governo Berlusconi-Bossi- Scilipoti ha presentato tre manovre finanziarie, operative tra quest’anno ed il 2014, per un valore di circa 130 milardi di €.
Sono misure che colpiscono essenzialmente il lavoro dipendente pubblico e privato e che attaccano, nell’art. 8 del decreto del 13.08.2011, lo statuto dei lavoratori e l’articolo 18, inserendo la possibilità di licenziare, senza giusta causa o giustificato motivo, con accordi aziendali o territoriali in deroga.
In campo sanitario si realizza l’introduzione del ticket
di 10 euro per le visite specialistiche, in aggiunta al costo in atto, e 25 € per visite al pronto soccorso ritenute di codice bianco.
In campo previdenziale
si programma di portare in modo scaglionato il pensionamento delle donne del settore privato a 65 anni;
si vuole anticipare gli scaloni di pensionamento in atto, ponendosi come obiettivo il pensionamento a 70 anni per gli uomini;
ricordiamo che i parlamentari possono andare in pensione a 50 anni e, pur con una singola legislatura, avere diritto ad una pensione minima di oltre 3000 € nette. Chi ha più legislature può arrivare ad una quota pensionistica di oltre 8000 € nette;
si riduce la rivalutazione delle pensioni in rapporto all’aumento dell’inflazione;
si riduce la platea e la quota delle pensioni di reversibilità,
s’incide fortemente sulle pensioni d’invalidità e sull’indennità di accompagnamento.
In campo assistenziale e fiscale
si prevede una riduzione delle detrazioni fiscali per il reddito sia da lavoro dipendente sia da pensione;
si vuole incidere pesantemente sulle agevolazioni legate al TFR, agli assegni familiari;
s’intende tagliare gli sgravi fiscali sulla prima casa, sulle spese mediche, sulle ristrutturazioni, sulle tasse universitarie ed altri.
Quest’azione ridurrebbe in modo significativo gli stipendi ed il governo metterebbe mani e piedi nelle tasche degl’italiani!
Festività:
la prima stesura prevedeva l’abolizione delle festività laiche, in commissione queste sono state ripristinate, ma verrebbe abolita la festa patronale.

Nel pubblico, oltre al blocco dei contratti di lavoro e delle retribuzioni fino al 2014, alla perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, s’intende dare la liquidazione al lavoratore dopo 24 mesi dal pensionamento , pur essendo soldi suoi;
s’inaspriscono le regole sulla mobilità, sui trasferimenti, sull’aspettativa.
Si attaccano i servizi pubblici con la volontà di privatizzarli, non dando conto al referendum di giugno, con la volontà di fare profitti e non venire incontro alle esigenze dei cittadini.
L’attacco all’articolo 18 e la volontà di dare all’impresa libertà assoluta, al di là dell’etica, dei diritti e delle leggi mostra la volontà del governo al servizio delle aziende, delle banche, dei ricconi e degli evasori di voler trattare i lavoratori dipendenti come bestie da soma, che quando non servono, possono essere alienate e quindi licenziate.
In Italia l’evasione e l’elusione fiscale supera i 350 milioni di €. La medesima cifra raggiunge il lavoro nero.
Basterebbe che tutti pagassero le base in base al reddito ed il problema del debito pubblico sarebbe risolto, avendo anche parecchi milioni di € per investire e creare opportunità di lavoro.
Invece il governo dei ricconi, delle aziende, delle banche e degli evasori non toglie un euro a queste categorie.
Porta via soldi a chi ha poco e continua a dare a chi ha molto ed usufruisce, nel caso degli evasori, dei servizi dello Stato senza contribuire alle sue spese.
E’ ora che la classe lavoratrice prenda coscienza che in questo sistema conta solo il profitto e che gli esseri umani sono solo pedine per giungere a quella meta!
Bisogna lottare duramente contro l’assedio feroce del governo e dei suoi rappresentati, ma se vogliamo avere una vita e goderla in tutto il suo splendore è necessario costruire una società comunista.
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Re: Pensieri di Prometeo

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La democrazia borghese: una trappola per gli sfruttati.
Gli apologeti della democrazia borghese tendono a rappresentare questo sistema economico sociale
come il migliore e come l’ultima frontiera dell’umanità.
Uno dei valori più importanti, secondo loro, è che tutti con il voto contribuiscono alla scelta dei governanti.
La libertà e l’uguaglianza si realizzano dentro le urne!
Una testa, un voto!
Eppure la possibilità d’incidere sulle elezioni varia a seconda del potere economico, finanziario, informativo. Un cittadino qualsiasi non ha la stessa possibilità di coagulare voti come un grande gruppo economico e finanziario, presente nella rete dell’informazione e della formazione del pensiero.
Una testa, un voto è un inganno!
Visto che un Berlusconi qualsiasi rappresenta una testa, ma più voti, grazie alle disponibilità d’incidenza sul pensiero dei cittadini.
Gli ultimi avvenimenti, con i diktat del F.M.I. e della B.C.E., hanno ulteriormente dimostrato l’inganno dell’ideologia democratica.
Questi organismi non sono stati votati dai cittadini, eppure dettano nel dettaglio le politiche economiche dei governi in nome del profitto e per salvare, come già nel 2008, i bilanci delle banche.
I cittadini vedono aumentare la disoccupazione, la perdita di diritti, la riduzione dei salari con l’unico obiettivo di garantire il profitto economico e finanziario con piani di organismi non democratici.
La democrazia borghese è una trappola per gli sfruttati!
Le parole d’ordine di quest’epoca sono libertà, uguaglianza, proprietà. In realtà significano asservimento materiale e spirituale, miseria, sfruttamento.
I dati sulla non soddisfazione dei bisogni primari nel mondo sono tragici. Più aumenta la ricchezza è più cresce la miseria. Più il capitalismo si radica in ogni parte del mondo e più s’incrementa lo sfruttamento.
Nei fatti il capitale ha esaurito il suo compito storico e si avvia a passare la mano!
La parole d’ordine del mondo nuovo sono abolizione delle classi, soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali del genere umano, tutto in comune.
Fin quando vi saranno le classi ogni discorso sulla libertà e sull’uguaglianza è solo un modo per ingannare i lavoratori e difendere gl’interessi della borghesia.
Non basta cambiare governo per cambiare condizione, se alla base vi è sempre il modo di produzione e distribuzione della ricchezza capitalistico.
D’altronde oggi, analizzando le proposte dei governi e delle opposizioni, si nota una concordia sull’aumento dello sfruttamento della classe lavoratrice.
I partiti parlamentari d’altronde rappresentano le varie frazioni borghesi e nessuno di loro si propone per esempio di abolire il precariato, di tornare alle vecchie norme pensionistiche, di aumentare gli stipendi, che negli ultimi dieci anni hanno perso circa il 10% di potere d’acquisto, d’instaurare uno stipendio minimo per i periodi di disoccupazione, come in Francia e Germania.
Le organizzazioni sindacali, collaterali all’azione del governo e della borghesia, con la CGIL che cerca di governare il malcontento, sono complici del peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori.
Sono nostre organizzazioni, sono nostre case, ma sono dirette da estranei alle esigenze del mondo del lavoro.
Il tempo della storia sta per metterci di fronte a nuove opportunità per superare il capitalismo, sempre più imputridito e sempre più contro il genere umano.
Dobbiamo essere pronti ed organizzati ad affrontare situazioni dure, ma nello stesso tempo entusiasmanti, per essere parte di una grande Storia.
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Re: Pensieri di Prometeo

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I maggiordomi del capitale contro i lavoratori ed i pensionati nella manovra “salva banche”.

Un’altra manovra! Il 4 dicembre è arrivata la manovra “salva banche” del governo dei professori, che tali non si sono rivelati nella loro capacità di continuare l’opera del governo Berlusconi- Bossi.
Con questa azione governativa l’ammontare delle manovre da luglio in poi supera i 200 miliardi di euro, sottratti ai lavoratori ed ai pensionati.
Il nuovo governo gode dell’appoggio del Pdl, del Pd, che sta al governo con Berlusconi ed i fascisti e dice di stare dalla parte dei più deboli, mentre li indebolisce sempre più e ne aumenta la quantità, del Terzo Polo, schierati a difendere gl’interessi del capitale, delle banche e delle corporazioni. La lega è all’opposizione per cercare nuove fantasiose strade al suo fallimento politico ed alla partecipazione attiva nella difesa del capitale e della rendita. L’Idv, che ha votato la fiducia al vescovo Monti, non se la sente di appoggiare l’articolato governativo.
La nuova manovra colpisce pesantemente i lavoratori ed i pensionati e mantiene i privilegi per il capitale. Rimangono nel bilancio statale i miliardi donati a fondo perduto alle imprese, a cui si aggiungono agevolazioni sull’Irap ed un fondo per le piccole e medie imprese. Non viene toccata l’evasione fiscale. Non vi sono norme contro il lavoro nero. Non vi è traccia di patrimoniale. Le liberalizzazioni restano nel libro dei sogni. La riduzione del costo della politica è rinviata alle calende greche. Il governo Monti è la prosecuzione del governo Berlusconi! La differenza, forse, sta nel tacco delle signore, tacco 15 per il governo Berlusconi, tacco 6 per il governo Monti, e nell’assenza ipotetica di “bunga bunga”.
“ I soldi bisogna prenderli dove ci sono. I poveri hanno pochi soldi, ma sono in tanti.”
Diceva Petrolini.
E’ la massima del nuovo esecutivo, in sintonia con i precedenti.
Hanno colpito duramente in questi mesi stipendi, pensioni, posti di lavoro, condizioni di lavoro; la casa, la sanità, la scuola, i trasporti. Lo hanno fatto con il sorriso dicendo, tra l’altro, che era per il bene dei nostri figli, come se un bambino, un ragazzo, vivesse meglio con il padre o la madre disoccupati, in cassa integrazione, con meno soldi in casa; con un’assistenza sanitaria precaria, una scuola inefficiente, con una rete di trasporti carente. Lo hanno fatto dicendo di pensare alla famiglia.
Quale famiglia intendono?
Lo hanno fatto in pieno accordo, al di la delle finzioni di circostanza, i partiti parlamentari ed i sindacati, basta leggere le loro proposte, risibili, nell’audizione alla commissione bilancio della camera per rendersi conto della loro aquiescenza e tenere in conto il modo di organizzare le tre ore di sciopero del giorno 12.12.011. Perché di fronte ad un attacco feroce come quello degli ultimi mesi del governo Berlusconi e del governo Monti non si è bloccato tutto fino al ritiro delle norme varate?
Lo hanno fatto in accordo con la Chiesa, che non viene toccata dall’ Imu, nonostante propagandi la povertà come mezzo per accedere per primi in paradiso.
Nonostante tutto , credo che non abbiano affrontato i nodi del capitale europeo, che si trova ad affrontare un calo di domanda sul mercato e che con le sue politiche non si pone in una realtà diversa e migliore.
Siamo soli! Solo noi!
Dobbiamo prendere coscienza che in questo sistema i lavoratori sono un mezzo per il profitto, sono macchine, bestie da soma, anche se sembra brutto sentirsi in questo modo.
Ma la verità è la verità e non si può nascondere.
O noi riusciamo presto ad organizzare le nostre forze in modo compatto per difenderci nella dimensione attuale, utilizzando anche il nostro strumento sindacato, oggi in mano agli opportunisti ed ai borghesi, e lottare per un mondo nuovo senza classi o altre situazioni peggiori dovremo affrontare!
Il futuro è nelle nostre mani! Non mettiamolo nelle mani dei maggiordomi del capitale!
“ Cerca sempre ciò che ami per non accontentarti di ciò che trovi.”
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Re: Pensieri di Prometeo

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Non solo la Chiesa ma anche le banche non saranno toccate dall'IMU. Povere banche, sono in difficoltà... :roll: le famiglie, invece, pasteggiano a caviale e champagne. :evil:
I nostri Governi, politici o tecnici che siano, hanno dimostrato, e dimostrano, che non hanno conoscenza della vita reale. Con queste nuove tasse, che tanto finiremo per pagare, tapperemo il buco e raggiungermo il tanto agognato pareggio di bilancio.
E poi?
Nessuna manovra, nessun incentivo alla piccola impresa, all'artigianato, all'edilizia e così via. Come potrà riprendere l'economia, solo vessata e lasciata senza nessuna agevolazione.
Altro che 1%, l'aumento dell'IVA è del 5% (dal venti al ventuno la tassa è aumentata del cinque percento) e ha già ridotto i consumi e li ridurrà ancora passando al 23% (aumento della tassa del 15%).
Non essendoci crescita fra un anno o due ci troveremo punto e a capo. Risultato: nuove tasse.
Ma che importa, pagheremo anche quelle.
Ci adegueremo e quando un partito otterrà un risultato positivo scenderemo in piazza a sventolare le bandiere... come se avessimo vinto il mondiale di calcio.
Ogni popolo ha il governo che si merita. :oops:
Mac Guffin is the door but not the key.
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Re: Pensieri di Prometeo

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Le ideologie della democrazia annullate dall’interesse del mercato.
Ci hanno propinato per decenni l’ideologia della democrazia come sistema economico-sociale in cui l’essere umano realizza se stesso e la sua vita. Nonostante le disparità di esistenza, le disuguaglianze, le ingiustizie, la disoccupazione sempre presente, la schiavitù al profitto, i borghesi, i loro rappresentanti, i pennivendoli, travestiti da oracoli, non hanno mai smesso di magnificare il sistema democratico come la realtà migliore per la realizzazione dell’umanità e dei suoi bisogni.
Mentre assistevamo all’apologia della democrazia e del capitalismo, di pari passo ci veniva presentato il comunismo simile al fascismo, l’altra faccia della medaglia capitalistica. Si portavano e si portano ad esempio l’Unione sovietica, Cuba, la Cina ed altri Paesi. Tutte situazioni dominate dal capitalismo, nella forma statale, che nulla avevano ed hanno da spartire con la dottrina comunista, ma che andavano bene e vanno bene per screditare la scienza della forma economico-sociale che sarà l’ultima tappa dell’umanità.
La dottrina comunista nella sua forma scientifica si è affermata da circa un secolo e mezzo, pur esistendo, poiché è figlia del capitalismo e delle sue contraddizioni, da molto prima nella forma utopista.
Non si è mai concretizzata in alcun Paese. Vi sono stati nella storia innumerevoli tentativi di giungere al superamento del capitalismo. La Comune di Parigi fu un’esperienza grandiosa, ma fu stroncata nel sangue. La rivoluzione d’ottobre in Russia è stata un’esperienza meravigliosa nell’ottica di anticipare la storia, ma la controrivoluzione staliniana, borghese, ne tarpò le ali, insanguinandole con l’uccisione di tanti rivoluzionari.
I mass-media della borghesia camuffano il capitalismo di Stato, ove regnano i rapporti di produzione come nella forma liberale e democratica, con il comunismo.
Dimenticano di dire che comunismo vuol dire abolire i rapporti di produzione, abolire le classi, mettere tutto in comune, la terra, le fabbriche , il lavoro.
“Da ognuno secondo le sua capacità, ad ognuno secondo le sue necessità” è l’obiettivo della nuova società.
Tutte le ideologie sulla democrazia, su una testa un voto, sulla volontà popolare che determina il proprio governo stanno cadendo nell’ultimo periodo. I governi sono insediati dal mercato, ovvero dall’interesse del profitto, vedi Spagna, Grecia, Portogallo, Italia, non dai cittadini. I nuovi governanti, usando il terrore ed i ricatti, colpiscono i lavoratori, i pensionati, i disoccupati nella riduzione del reddito, nell’eliminazione di diritti, nell’accrescere la disoccupazione, nell’aumentare lo sfruttamento. Tutti coloro che sono stati e sono per il profitto, esulando da fantasiose etichette di destra, centro, sinistra, si schierano per il loro dio in terra. I sindacati, guidati da propaggini dei partiti, nonostante sia un nostro strumento basilare nella lotta per la difesa del salario, del lavoro, dei diritti, gridano alla luna, ma nulla in concreto attuano.
I veli stanno cadendo ed il re è nudo. Tutta la sua bruttezza, la sua crudeltà, il suo agire vampiresco appare chiaro a chi ha gli occhi per vedere e le orecchie per sentire.
La democrazia è un inganno!
Il capitalismo è un furto legalizzato!
Da sempre il sistema chiede sacrifici per i figli ed intanto peggiora le condizioni di lavoro e di vita.
Lo sanno bene le generazioni degli anni cinquanta, degli anni sessanta, degli anni settanta, degli anni ottanta e novanta.
I figli sono diventati bisnonni, nonni, padri, ma continuano a sentire la solita litania.
Basta!
Non vogliamo più essere presi in giro, neanche da un gruppo di professori, da sempre inseriti nei gangli del sistema che si comportano come i Fanfani, gli Andreotti, i Spadolini, gli Amato, i D’alema, i Berlusconi, i Prodi.
Il loro obiettivo è estrarre più plusvalore alla classe lavoratrice e lo stanno facendo con cura e disarmante ferocia.
Organizzare la resistenza all’attacco della borghesia e lottare per costruire un futuro comunista è l’unica via d’uscita!
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Umberto Pasqui
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Re: Pensieri di Prometeo

Messaggio da leggere da Umberto Pasqui »

Scusate ma tutto questo profluvio di opinioni che attinenza ha con il sito? Mi stupisce che si esaltino ancora sistemi ideologici che nella politica concreta hanno storicamente e tragicamente fallito. Non so quanta libertà di espressione e di stampa ci sia in Corea del Nord, tanto per fare un esempio contemporaneo. In certi luoghi, senza fare nomi, gli scrittori o erano (sono) asserviti al potere o venivano (vengono) confinati nei gulag. Ma a parte queste mie considerazioni, auspico di leggere argomenti più edificanti e più pertinenti a scrittori o aspiranti scrittori. Grazie!
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
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Re: Pensieri di Prometeo

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I “pugilatori a pagamento “ ed i fatti con la testa dura.
Negli anni 90 del secolo scorso si dibatteva molto sullo sblocco del mercato del lavoro in entrata, che, secondo “i pugilatori a pagamento”, economisti, giornalisti, politici, individui del sindacato al servizio del profitto, bloccava lo sviluppo dell’occupazione. Tra la fine di quel decennio e l’inizio del nuovo secolo abbiamo visto l’ufficio di collocamento perdere la sua funzione, crescere innumerevoli agenzie interinali, nuove forme di caporalato, affacciarsi nella legislatura del lavoro nuove tipologie di contratti, nel nome della flessibilità, che certificavano una precarietà diffusa.
Queste novità, unite alla storica realtà di stipendi bassi del capitalismo italiano, miravano, in ultima istanza, a rendere competitive le merci italiane di quei settori maturi, tessile, calzaturiero, che si trovavano a competere con le produzioni dei Paesi in via di sviluppo, non potendo l’Italia concorrere, se non in rari casi, nei settori a più alto contenuto tecnologico, ormai inesistenti nel “bel Paese”.
Con l’affacciarsi del nuovo decennio quella scelta politico-economica, che ottimi risultati ha prodotto per il profitto e misere realtà per i lavoratori, nonostante le roboanti promesse elettorali dei governanti, non dimostra di poter essere efficace per affrontare il futuro del capitalismo italiano.
S’impongono nuove decisioni che portino l’Italia ad essere appetibile negl’investimenti esteri. Il coniglio del governo Monti, degna prosecuzione del gabinetto di Berlusconi-Bossi è rendere facili i licenziamenti, che si uniscono ad una contrattazione aziendale ed a norme di leggi a favore delle imprese.
Il governo, dopo aver allungato l’età pensionabile, ricordiamo che le pensioni sono frutto dei versamenti dei lavoratori e delle aziende e non di regalie dello Stato, vuole in sintesi rendere facili i licenziamenti, ponendo come scusa la volontà di venire incontro alle nuove generazioni. Anche sulle pensioni si è usata questa ideologia, ma basta essere minimamente dotati d’intelligenza per comprendere che non si avvantaggiano i giovani mandando i padri ed i nonni in pensione più tardi, ammesso che ci arrivino, e rendendo più accessibili i licenziamenti.
L’Ocse nei giorni scorsi ha certificato che il grado di licenziabilità in Italia ( indice1.77) è al di sotto della media mondiale (2.11). Nei Paesi in cui è più difficile licenziare vi è la Germania (3.0) e i Paesi del Nord Europa. Nella stessa Cina, con una legge del 2008, i licenziamenti possono avvenire solo se vi è un giustificato motivo e sono vietati se un lavoratore è dipendente da almeno 15 anni nella stessa azienda e gli manchino meno di 5 anni alla pensione.
Il WIRU( World investement report unctad) calcola che gl’investimenti internazionali, nel triennio 2008-2010, siano andati all’Europa per 1138 miliardi di dollari, per 686 agli U.s.a., per 1039 all’intera Asia, Cina ed India comprese.
Degl’investimenti nel vecchio continente solo 18 miliardi sono andati all’Italia, 132 in Francia, 112 in Spagna, 90 in Germania, 228 in Belgio, 208 in UK, 52, in Svezia, 40 in Polonia.
Questi dati dimostrano che non è vero che i capitali vadano dove vi siano poche regole, bassi costi e mercati in espansione.
Chi investe chiede bassa pressione fiscale, certezza del diritto, di non dover sottostare a criteri corruttivi e malavitosi, trasparenza nel rapporto con lo Stato, mercato dei capitali e sistema bancario efficiente. Desidera anche flessibilità nel lavoro, ma non realtà da padroni delle ferriere, proprio di un capitalismo arretrato.
Non dimentichiamo che in Germania, la locomotiva d’Europa, gli stipendi sono il doppio di quelli italiani, gli aumenti contrattuali sono stati sostanziosi, negli ultimi anni le imprese si sono accollati gli eventuali esuberi, c’è il reddito minimo garantito e la legge prevede che il licenziamento senza giusta causa sia illegittimo e debba essere risarcito con il reintegro sul posto di lavoro.
E allora di cosa parla la Fornero? In Italia per le aziende al di sotto dei 15 dipendenti non esiste l’art. 18. Anche in queste realtà si assume per il 70% con contratti precari e non con contratti stabili. Inoltre non risulta che sia cresciuta l’occupazione.
Poter licenziare per poter aumentare l’occupazione è una balla colossale, che solo chi è dotato di pochezza intellettiva può trangugiare. Certo il fatto che in passato altre balle di questo tipo siano state bevute, tipo quella di abolire la scala mobile per difendere il poter d’acquisto dei salari, dimostra che la propaganda de “i pugilatori a pagamento” ottiene risultati.
Rendere facili i licenziamenti serve solo a poter assoggettare ancora di più i lavoratori alla schiavitù del profitto e a fare loro accettare qualsiasi condizione pur di sopravvivere. Il governo Monti, al servizio del profitto, fa solo fumo quando deve toccare altre classi, vedi evasione ed elusione fiscale e contributiva, cuoce l’arrosto colpendo i lavoratori ed i pensionati.
E’ sempre più chiaro per chi voglia prendere coscienza della realtà e non vivere nel mondo dei balocchi che questo sistema non è per l’essere umano, ma contro lo sviluppo spirituale, materiale ed intellettuale del genere umano.
“Per trasformare la proprietà privata e spezzettata, oggetto del lavoro individuale, in proprietà capitalista, occorsero naturalmente più tempo, sforzi e sofferenze di quanto non ne esigerà la metamorfosi in proprietà sociale della proprietà capitalista, che di fatto si basa già su un modo di produzione collettivo.
Là si trattava della espropriazione della massa da parte di alcuni espropriatori; qui si tratta dell’espropriazione di alcuni usurpatori da parte della massa.”
K- Marx
Il futuro è in una società senza classi!
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