I pensieri di Morfeo
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
I pensieri di Morfeo
ma la felicità, è veramente cosi' relativa da persona a persona oppure esiste un minimo comun denominatore?
dormiamoci sopra
- Massimo Baglione
- rank (info):
- Site Admin
- Messaggi: 9572
- Iscritto il: 11/04/2007, 12:20
- Località: Belluno
- Contatta:
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
-
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 701
- Iscritto il: 07/03/2019, 11:31
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
Mauro, se vuoi qualche dritta sulla felicità cerca nei Dialoghi di Seneca quello dedicato alla felicità: De felicitate vita, Sulla vita felice, che trovi anche come opera autonoma, al pari degli altri Dialoghi. Scoprirai che la maggior parte degli aforismi, e a volte delle ovvietà e banalità, che circolano e riguardano la felicità provengono da quella fonte.
Seneca era Seneca.
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
Penso che Seneca abbia qualcosa da dire sull'argomento. Vediamo se qualche risposta la trovo. Grazie anche al "drastico" Massimo
- Massimo Baglione
- rank (info):
- Site Admin
- Messaggi: 9572
- Iscritto il: 11/04/2007, 12:20
- Località: Belluno
- Contatta:
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
Il pensiero, in quasi qualsiasi sua forma, è sempre ben accetto, qui.Mauro Conti ha scritto: ↑10/01/2023, 17:18Premetto che questi miei pensieri potranno sembrare (aggiungo, senz'altro!) delle banalità...
Quel "quasi" si limita alla sua legalità e al senso civico di chi, quel pensiero, lo produce.
Pensaci
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Pensieri di Morfeo
uno dei tanti che mi sovvengono appena la testa poggia sul mio soffice cuscino, dopo una giornata passata in questo incomprensibile e insidioso mondo...
penso....
penso che ci sia in giro tanta povera gente. Ma sapete una cosa? I soldi non centrano affatto.
-
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 701
- Iscritto il: 07/03/2019, 11:31
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
Ora, è noto che l'oro e l'argento vengono estratti dal sottosuolo e non sono proprio abbondantissimi in natura. Perciò la moneta aurea è intrinsecamente scarsa. La scarsità, naturalmente, non è casuale, perché costringe le classi proletarie a qualsiasi tipo di sacrificio per poterselo procurare. Mentre per le élites il denaro non è più un problema. Il sistema monetario britannico venne sostituito nel 1944 dal sistema gold sxchange standard, in cui tutte le monete avevano un tasso di cambio fisso col dollaro, ma solo il dollaro era convertibile in oro.
Con gli accordi di Bretton Woods viene creato Il FMI e la Banca Internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, i due bracci armati di Washington nelle economie post guerra. Ma anche questo sistema terminò nel 1971 con la fine della convertibilità dollaro oro e un nuovo sistema di cambi variabili dollaro altre monete. Viene creata la Banca Mondiale e successivamente l'Organizzazione Mondiale del Commercio, WTO, e il dollare si afferma come moneta degli scambi internazionali, tutti denominati in dollari.
Ora, è chiaro che il dollaro, come l'euro, non si scava in miniera, ma la loro quantità e la loro circolazione sono stabilite dalle rispettive banche centrali. Non esiste una penuria di denaro dettata da qualche divinità o dalla scarsità naturale. La penuria di denaro è oggi, come ieri, determinata dalle necessità della produzione e dalla scarsità di mezzi naturali. Tutta la produzione, e il lavoro che ad essa soggiace, sono oggi organizzate secondo la necessità della massimizzazione degli utili, con tutte le conseguenze del caso.
Ma se il denaro continua oggi a essere un lusso per le classi lavoratrici, lo è sempre meno per le élites. Che possono contare su stock di denaro oggi praticamente illimitati. Se nel XIX secolo il denaro era ancora legato alla presenza dell'oro, oggi non ha più limiti. Per cui le classi agiate possono contare su di una ricchezza in denaro illimitata, che si accumula illimitatamente, ma su uno stock di beni materiali limitato dalla scarsezza naturale. E forse è questo il motivo per cui le élites spendono cifre per noi assurde per acquistare oggetti di tutti i tipi, penso a oggetti d'arte miliardari, o a beni immobili di tutti i tipi e di dubbia utilità ( qual è l'utilità di un orologio da un milione di euro se non il valore dell'oggetto in sé dovuto alla illimitata capacità di spesa in denaro delle classi dominanti), tanto che possono permettersi di spendere un milione di dollari per una cena al ristorante.
Ma a cosa serve la penuria dell'oggetto denaro? A preservare il sistema di produzione capitalistico e la divisione in classi, direbbe qualcuno. Data la scarsità degli elementi naturali, deve esserci una classe dominante di infinitamente ricchi e una di poveri. Altrimenti bruceremmo il pianeta in un mese, mi ha detto una volta un funzionario della Banca d'Italia. Quindi la penura di denaro serve a mantenere essenzialmente in vita la presente struttura di potere e quindi la società stessa che da essa discende. Quella società dove ciascuno di noi ogni mattina esce di casa e va a lavorare o a studiare, per procacciarsi l'oggetto denaro la cui penuria è stabilita a monte dalle classi dominanti.
Mi si dirà che il contrario della penuria di denaro è l'inflazione. Daccordissimo, ma chissà perché l'abbondanza di denaro di cui godono le classi dominanti non genera mai inflazione.
Alla prossima.
Re: I pensieri di Morfeo
La mafia ha il problema di ripulire miliardi di provenienza illecita, quindi acquista attività legali.
Le banche fanno la stessa cosa, ma con una differenza: sono loro che creano i soldi, con la leva finanziaria, e tramite gli interessi danno origine a un debito che per definizione è impagabile (la UE è un perfetto esempio di debitocrazia).
Col passaggio alla scrittura elettronica (tra i desiderata del WEF), verrebbe reciso qualunque legame fisico con la moneta e il suo possessore sarebbe, in ultima istanza, il server in cui quel certo conto corrente è depositato, pronto per “spegnere” il credito del suo possessore, se fa il cattivo (ad es., i camionisti canadesi).
Per riferirsi al tema di cui sopra, c'è una frase, attribuita a Jacques Attali (lo “scopritore” di Macron): ”Ma cosa credeva, la plebaglia europea, che l'euro fosse stato creato per la sua felicità?”
Al di là di questo, concludo con una frase attribuita a S. Agostino, Oscar Wilde ed Ennio Flaiano: Felicità è desiderare ciò che si ha già.
-
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 701
- Iscritto il: 07/03/2019, 11:31
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
apprezzo i vostri sempre illuminanti e apprezzabili spunti.
Tuttavia penso che non abbiate colto
Avete composto dei saggi di economia monetaria. Interessanti, senza dubbio....
Ma quando dico, c'è tanta povera gente, ma il danaro non centra, intendo dire che c'è gente a cui i soldi non mancano affatto ma hanno una grandissima povertà nell'anima, nei principi, nei valori, nella morale, nei sentimenti, nell'educazione, nella solidarietà e nel senso civico.
Persone dedite al materialismo esasperato. Al possesso. All'ostentazione.
Persone completamente incapaci di sacrifici, o almeno di compromessi.
Persone che hanno perso il gusto e il piacere delle piccole cose, di tutte quelle cose senza "benefici materiali" ma che ti fanno fare un sorriso quando ti alzi al mattino, che ti rendono la vita più serena e meno pesante.
Un esempio? Parlando con un conoscente trovato per caso mentre passeggiavo con il mio cane a cui sono molto affezionato, mi raccontava i suoi programmi per il weekend, con il suo bel SUV dal valore di un appartamento in San Babila a Milano, se ne andava a Cortina a sciare dove ha uno Chalet, e poi cena al ristorante xxx (dal suo racconto si aspettava che io lo conoscessi questo posto, non ho idea il perché). Una serie di ostentazioni e dimostrazioni di forza finanziaria, abbastanza teatrale se vogliamo. Per carità, contento per lui che se la spassa. Anch'io ogni tanto qualche weekend me ne vado da qualche parte, sicuramente una cosa molto più contenuta della sua in fatto di spesa, ma l'idea di svagarsi per qualche giorno la condivido.
Non mi è piaciuto però il fatto che alla fine della discussione, guarda il mio cane e dice: "per esempio quello...." e fa un gesto con la mano.
Io rispondo: "Quello? cosa...."
"Quello, il cane, è una palla al piede, è solo un peso, ma chi te l'ha fatto fare...ma SMOLLALO e vai a divertirti...." - e se ne va ridendo.
Non ho nemmeno avuto il tempo di rispondere, l'ho salutato con un cenno della mano e anch'io ho ripreso la mia strada.
Chiaro, non sono tutti cosi', ma una persona di questa risma non ha la minima idea di che gratificazione sia adottare un cane, levarlo da un canile lagher, crescerlo, sentire giorno per giorno la sua gratitudine, il suo affetto, la sua compagnia, un quotidiano fatto di piccole cose che in realtà con gli occhi dell'anima sono ENORMI. Avere un cane insegna molto in fatto di benessere dello spirito. Premetto che ci tengo ma non sono un fanatico di quelli che mette il cappottino ai cani, per carità.
Probabilmente queste persone hanno un'anima che non ha occhi, oppure questi occhi sono chiusi da egoismi, egocentrismi, ostentazioni e falsi miti, come il danaro.
Io non sto dicendo che io ho ragione e lui torto. No.
Mi rendo contro altrimenti che non a tutti piace la compagnia di animali domestici, riferendomi a questo esempio specifico.
Ho voluto scrivere questo pensiero di Morfeo perchè dopo questa esperienza, questo breve incontro, credo che la povertà più forte e più becera, non stia nel portafoglio, ma nello spirito.
Un augurio di buon fine settimana ragazzi.
Re: I pensieri di Morfeo
Il turbo-capitalismo attuale fa esattamente il contrario, cioè rende gli esseri umani delle monadi che comunicano tra loro in modo virtuale, e fa sorgere bisogni artificiali che rendono l'individuo perennemente insoddisfatto, quando egli si rende conto che il soddisfacimento di quei bisogni lo ha lasciato esattamente come prima. Tutto questo sproloquio per dire che sono d'accordo con te, d'altra parte altrimenti non saremmo qui, ma a fare compagnia a Briatore con la sua pizza
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
stavo ripensando (prima di addormentarmi ovviamente) ad una discussione che ebbi giorni fa con un mio caro amico, laureato in filosofia, ma non per questo "filosofo" praticante...
discutevamo su un ipotetico legame, correlazione, funzione (in senso matematico) tra i valori in cui una persona cresce e quella che poi risulterà essere la sua coscienza morale.
La mia tesi è che un individuo "immerso in una vasca" di valori avrà come risultato una coscienza direttamente collegata all'ambiente in cui si è sviluppato.
Il mio amico non ne è cosi' convinto, asserendo che se dobbiamo analizzare come risultato finale la coscienza umana, il solo ambiente, il contesto, sono solo pochi elementi utili ai fini del risultato e che la coscienza è un corollario di elementi anche disgiunti ed imprevedibili.
Namio, Andr60, (e chi volesse intervenire) cosa ne pensate....
Re: I pensieri di Morfeo
In linea di massimo sono d'accordo col tuo amico: un bambino che vede il padre ubriaco picchiare la madre crescerà odiando l'alcool e chi picchia le donne oppure sarà un marito manesco e beone? Forse sarà un caso, forse l'altro, dipende da molti fattori che potenziano o inibiscono quel comportamento.Mauro Conti ha scritto: ↑05/02/2023, 15:44 Nuova pagina dei pensieri di Morfeo
stavo ripensando (prima di addormentarmi ovviamente) ad una discussione che ebbi giorni fa con un mio caro amico, laureato in filosofia, ma non per questo "filosofo" praticante...
discutevamo su un ipotetico legame, correlazione, funzione (in senso matematico) tra i valori in cui una persona cresce e quella che poi risulterà essere la sua coscienza morale.
La mia tesi è che un individuo "immerso in una vasca" di valori avrà come risultato una coscienza direttamente collegata all'ambiente in cui si è sviluppato.
Il mio amico non ne è cosi' convinto, asserendo che se dobbiamo analizzare come risultato finale la coscienza umana, il solo ambiente, il contesto, sono solo pochi elementi utili ai fini del risultato e che la coscienza è un corollario di elementi anche disgiunti ed imprevedibili.
Namio, Andr60, (e chi volesse intervenire) cosa ne pensate....
Non potendo controllare tutti i fattori in gioco, un genitore che voglia crescere un figlio in un ambiente sano non può che affidarsi al proprio esempio, più che alle parole, e pregare qualcuno (una divinità, o il caso) affinché nel corso della vita al figlio non capiti di fare brutti incontri o di frequentare pessime compagnie.
Di sicuro, oggi gli stimoli ambientali (a partire dai media) sono molti di più e sono totalmente al di fuori del controllo genitoriale, per questo motivo un/a ragazzo/a e poi un/a giovane uomo/donna dev'essere come un alberello con radici ben piantate nel terreno, altrimenti al minimo soffio di vento vola via.
Saluti
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
ma l'amicizia, quella vera, presuppone sacrificio? O solo l'amore presuppone ciò...
-
- rank (info):
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
Se l'amicizia o un rapporto di amore a due è reale o quantomeno sincero, non c'è un vero sacrificio, al massimo avviene un "sacrificio" ma parlerei allora di condivisione piuttosto, su quello che potrebbe essere il nostro "tempo" dedicato esclusivamente o in alternativa solo a noi stessi.
Per come la vedo io per questo più si và avanti con gli anni, meno poi abbiamo bisogno di "amici" in senso stretto, ma piuttosto qualcuno con cui condividere potenzialmente e in parte almeno, dividere, le gioie e i dolori del quotidiano vivere.
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
L'essenza, il muscolo, il corpo dell'amicizia è per te "condivisione"?
Cosa ne pensi invece del fatto che che se non c'è un pizzico di "sacrificio" (ho messo il termine tra le virgolette in quanto non vorrei che si pensasse a chissà quale privazione, materiale o morale ecc, non intendo certo questo...) l'amicizia si ABBASSI ad una mera e scarna condivisione?
Al di la del fatto che col passare del tempo cambiamo tutti, noi, le altre persone, le cose, gli eventi...
-
- rank (info):
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
Perché questi pensieri non sono rotondi, sono quadrati. Non sono nemmeno impazzito… mettetevi ben comodi sulla vostra sedia preferita che ora vi spiego.
Un pensiero "rotondo" è un pensiero che matura, avanza piano piano, che inizia flebile da un embrione e alla fine si materializza concreto. Ha una nascita, uno sviluppo, una crescita fino alla sua completezza. Come un'onda del mare, fa la risacca, avanza e poi "ciaff", ecco il pensiero bello, chiaro, limpido.
No. I pensieri di Morfeo sono invece "quadrati". Un momento non ci sono e il momento dopo "flash!", eccone uno. Sempre quando sto li li per addormentarmi con la testa sul mio bravo e morbido cuscino. Li ho chiamati cosi' per questo. Sgrano gli occhi quasi disorientato e in quel frangente di attimo mi rendo conto di essere stato nuovamente colpito. Già, perchè i pensieri di Morfeo non "arrivano" ma ti colpiscono. Non è un amico che ti sorride e ti stringe la mano, ma è qualcuno che ti tocca la schiena da dietro e poi scappa, si nasconde, tu ti giri e non vedi nessuno e sei in una strada buia e desolata. Sono subdoli, meschini, non amichevoli. E una volta che mi hanno colpito, se ne stanno nascosti nell'ombra, nei meandri più reconditi della mia mente, negli angoli bui dell'io, per giorni, settimane, spesso anche mesi… Fanno molta fatica ad andarsene, come lo spirito di un demone in un corpo posseduto.
Non nasce, non si sviluppa e non si concretizza come un pensiero rotondo. Il pensiero di Morfeo ti assale. Ti stupisce. Sorprende. È un'impatto. Te lo trovi in testa. Non l'hai cercato. Non l'hai chiamato. non l'hai voluto. Come quel getto d'acqua gelida che ti arriva in testa e che ti fa sobbalzare e irrigidire mentre ti stai godendo una rilassante doccia calda…
Il loro arrivo ricorda quella sensazione simile a quando cammini per strada pensando agli affari tuoi e all'improvviso ti si storta un piede e quasi voli in terra, producendo quell'attimo di mancamento, di sbalordimento, dove cerchi di riprendere il controllo di te stesso.
Chiariamo, la differenza tra un pensiero rotondo e un pensiero di Morfeo non è il contenuto. Non voglio dire che questi pensieri siano per partito preso lugubri oppure malsani o peggio ancora assomiglino a incubi… assolutamente no. È il COME si presentano che li contraddistingue. Non sono come una carezza, assomigliano più ad uno schiaffo.
E spaziano, spaziano, spaziano… riguardano ogni cosa, ogni cosa. Da qualche avvenimento successo nella giornata, possono riguardare qualche persona, parente, amico, collega, la cassiera del supermarket… oppure essere più astratti, più profondi… esistenziali. Molto spesso i miei pensieri di Morfeo sono esistenziali. E per loro natura su questo tipo di pensieri è difficile dare una collocazione. Ma mentre un pensiero rotondo, gentilmente arriva e cordialmente se ne va, il pensiero di Morfeo imperterrito rimane li e non ha la minima voglia di andarsene, come un bambino capriccioso al Luna Park.
Un giorno di questi ve ne racconterò qualcuno di questi pensieri…
Sarebbe curioso sapere se qualcosa di simile ai pensieri di Morfeo che colpiscono me "colga" anche Voi…
Alla prossima puntata.
- Maria Spanu
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 102
- Iscritto il: 16/09/2014, 18:09
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
Alcuni dei pensieri che sopra hai descritto sono alcuni che crucciano anche me, purtroppo, a partire dal:"penso che ci sia in giro tanta povera gente. Ma sapete una cosa? I soldi non centrano affatto."
Su questo debbo dire che nel mio trascorso ho incontrato talmente tanta gente che sono riuscita a fare una statistica, facendo una premessa, pero; partendo dal presupposto che una singola persona, presa e messa in un contesto sociale/storico preciso, possa avere delle reazioni più o meno in linea con il contesto stesso, il pensiero si evolve considerando anche l'ereditarietà, il contesto storico in cui si trova e le persone da cui si circonda. Possiamo costatare che ognuna di queste cose contribuiscono alla costruzione dei valori dell' individuo, l'ereditarietà é il tappeto(la base) su cui si intrecciano le maglie del contesto storico, quello politico, le persone che ti circondano e la capacità dell'individuo di razionalizzare al meglio queste circostanze.
Tolta la premessa penso che ognuno di noi è un blocco unico che va scolpito e migliorato ogni giorno ma, in un mondo(quello attuale) che ti vuole fluido e malleabile, è impossibile; una volta(e neanche tanto tempo fa) vi era un perimetro, quel bellissimo perimetro che inventarono i romani: la legge. Oggi quel perimetro è divenuto una rete perciò non basta più essere diligenti, ma anche modellati in modo tale da passare attraverso la rete, quella rete che ora c'è anche sulla libera espressione, sui tuoi pensieri personali, sulla sfera privata e su ogni aspetto quotidiano. (una volta si dceva: non si fa o non si puo oppure non è giusto. Oggi neanche a parlarne)
Siamo una società malleabile e che lo fa controvoglia, anche se con il sorriso sulle labbra. Perciò penso che tanti sono poveri di spirito e di anima, un po' perché il vivere ti corrode lentamente, un po' perché molti di noi lo ha intrinsecamente nel modo di fare.
Conosco fior fior di persone, pluri laureate, pluri tutto, che a parlarci ti vengono i brividi. Ne conosco altre che, nonostante non abbiamo un soldo bucato, sono piene di amore e compassione per gli altri. Come si spiega?
Mio nonno lo riassumeva con una semplice frase (che ha a che fare con noi parzialmente) :
"c'è chi ha il pane e non ha i denti, c è chi ha i denti e non ha il pane".
Io, che sono un po' più giovane, penso che la causa scatenante tutto ciò è il vivere (così come lo interpretano oggi), il volere a tutti i costi essere qualcuno, "fare i soldi", avere una carriera d'oro, ecc. Penso che tutte queste cose insieme, non valgono quanto avere una dignità, la testa alta, povero ma felice perché il cibo per la nostra anima non è il soldo, ma l amore della famiglia, la vicinanza degli amici, l'aiuto che si da ogni giorno a chi ha bisogno(anche solo una parola di conforto, o "guarda che stai facendo una cazzata" aiutando qualcuno a dire di NO.)
Mi sono, come al solito, dilungata.
Hai perfettamente ragione sui pensieri, io aggiungo che per quanto riguarda me, i pensieri talvolta mutano e non sono qualificabili finché non si trova una soluzione, finché non si incasellano in un punto del cervello per divenire una forma geometrica precisa.
- Massimo Baglione
- rank (info):
- Site Admin
- Messaggi: 9572
- Iscritto il: 11/04/2007, 12:20
- Località: Belluno
- Contatta:
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
Qui ti sbagli.Mauro Conti ha scritto: ↑12/10/2023, 15:29 Nonostante la mia assenza, che penso nessuno dei Lorsignori qui presenti avrà patito...
Magari non avremmo detto "che fine ha fatto Mauro Conti", ma di certo le penne interessanti che appaiono e poi spariscono ci mancano tutte.
È una forma di "mancanza" anonima, capisci?
Tante altre teste brillanti ci mancano (eccome!) ma non sarebbe bello citarle per nome, perché ognuno, al di fuori di qui, ha la propria vita, i propri scazzi, i propri altri bisogni.
Chi di certo non ci manca è chi non ci manca!
-
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 701
- Iscritto il: 07/03/2019, 11:31
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
Certo, il viavai dà da pensare. E l'ambiente delle gare, poi, ti costringe a esser presente. Ma non tutti riescono sempre a scrivere, a esser prolifici, mese dopo mese. Certo lo sono Athos, Andr, Alberto. Dei veri pezzi da Novanta e con racconti sempre, devo ammettere, di qualità crescente. Scrivere fa bene alla capacità narrativa di chi scrive.
O forse dipende da come si vive il forum. Perché BA è un forum, appunto, e non un social e qualcosa.
Io non riesco a capire il funzionamento dei social, ebbene sì, né dei blog. Nel senso, certo capisco come funzionano dal punto di vista organizzativo, ma non digerisco la filosofia che li sorregge. Non si può cancellare qualcuno per una critica, che senso ha?
Lo confesso, mi divertono le infinite discussioni tra Gabriele e Giancarlo. Non me ne perdo una. E ho gradito molto quella, ultima, tra Gabriele e Teseo, dove mi pareva dibattessero Platone per mezzo di Agostino e Nietsche per mezzo di Rovelli. Bellissimo. Una discussione che verte sullo stesso tema, ma procede su piani paralleli, beh, non ha prezzo. E, devo dire, complimenti a Teseo. A tratti sembrava una via di mezzo tra Agostino e Tommaso d'Aquino. Livello alto. Gabriele si infervora come un Testimone, e forse si perde la bellezza del confronto, che vale per sé solo a mio parere.
Mi piacerebbe ricominciare con l'officina, si accettano partecipanti con la voglia di forum.
E un saluto a Xarabass, spero non si arrenda. Abbiamo letture diverse io e lui. Per me la narrazione deve conoscere ed entrare dentro i meccanismi della vita, individuale e collettiva. Non è necessario che accadano eventi esterni. L'ambientazione può anche essere all'interno di una stanza, come per de Maistre. Per lui, credo, sia essenziale accada qualcosa. Gli eventi devono esser significativi, si devono inseguire e dire qualcosa loro.
Ma va benissimo così. Del Babbano ho già parlato altrove, peccato non partecipi alle gare. Ma lo vedo attivo su NASF. Io con la SF proprio non riesco, forse per la ragione a cui ho accennato sopra.
Tuttavia, grazie a tutti per esserci e a Massimo per non averci mandato tutti a quel paese.
-
- rank (info):
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
non funziona così, se uno crede convintamente e lo so perché io stesso credevo convintamente, nessuno può fargli cambiare idea, solo la propria stessa riflessione, per questo io cerco solo di porre una riflessione-evidenza che però ci si rifiuta a priori poi di essere presa in considerazione in quanto tale . Il che poi capisco benissimo anche i motivi per cui ci si rifiuta di farlo.
Tutto qui.
Mi spiace per certi versi che anche tu Namio devi sempre poi tirare fuori paragoni storico classici o anche più moderni, ma ciò che io espongo non è il pensiero (che non è nemmeno tale in questo caso dato che non è un pensiero che sto esprimendo in realtà, non è un mio personale punto di vista delle cose, ma un fatto oggettivo e cioè che nessuno percepisce l'infinito in quanto tale, tutti invece percepiscono solo ciò che di finito associano poi a questo, il che è appunto logico) di Rovelli o di Nietzsche, ma semplicemente il mio.
Poi ognuno la veda come vuole, detto questo bentornato Mauro, sei mancato a tutti invece, mancavano eccome i tuoi spunti di riflessione.
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
Voglio solo dirti che, per quello che vale il mio umile e insignificante contributo in questo validissimo portale, che ha la fortuna di annoverare nei suoi iscritti delle persone veramente valide (e sottolineo quattro volte il veramente) a livello produttivo, mi sono sempre divertito e ho trovato materiale indubbiamente interessante.
Purtroppo mi sono dovuto allontanare più volte, la prima per questioni lavorative e l'ultima, quella più recente, perché è venuta a mancare mia mamma ai primi di Agosto, e, ahimè, dopo una lunga ed estenuante malattia. Non avendo più nemmeno mio papà, mancato nel 2010, capisci che il tempo per fare tutto è stato veramente risicato. Tra lavoro, badare alla casa, alla mamma, risolvere le incombenze mediche, burocratiche, gestionali ecc ecc, corri di qui, corri di li, chiama questo, chiama quello… mi trovavo alle 21 di sera distrutto sul divano, e in quel momento realizzavo di non aver nemmeno avuto il tempo di consumare un pranzo o una cena come si deve. Ringrazio solo il Cielo e chi lo abita di non aver preso negli ultimi 8 mesi un esaurimento nervoso. Non sono uno che si lascia abbattere, ma la prova è stata veramente dura. Credetemi.
È una cosa che non auguro a NESSUNO, ma prima o poi TUTTI ci dobbiamo passare…
p.s ringrazio tutti, te Massimo in primis e quelli che, con il sorriso sulle labbra hanno la pazienza (e la gratuita compiacenza) di leggere le mie amenità intellettuali… Namio, Gabriele, Maria e chi altro voglia commentare… poco alla volta leggerò tutto.
P.s.s. mi siete tutti di conforto e di compagnia. Leggere distoglie la mente dai nostri incubi e fa sembrare la vita più leggera a discapito di quella che in realtà è....e scrivere ci permettere di "mettere in vendita" e condividere quelli che sono i nostri personali tormenti.
M.
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
che rapporto ha il leggere e lo scrivere?
molti leggono valangate di volumi e mai hanno scritto un verso, un paragrafo, un mezzo racconto...
altri non si degnano di sfogliare un libro nemmeno sotto tortura, eppure, mettendosi con la penna in mano riescono, più di altri, ad essere efficaci nel trasmettere con le parole sensazioni, sentimenti, o semplicemente raccontare lucidamente dei fatti o pensieri.
Lo "scrittore" DEVE o PUO' essere un "lettore". E viceversa.
Sicuramente a livello di dibattito penso sia già stato affrontato sia in letteratura corrente che magari anche in questo blog.
Ma a me è venuta cosi'....
Un mio vecchio insegnante di lettere delle superiori che qualcosa aveva pubblicato diceva che il leggere e lo scrivere sono come l'amore e l'amicizia, non è detto che si incontrino...ma entrambi prendono il cuore.
Dubbio "Morfetico"....
-
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 701
- Iscritto il: 07/03/2019, 11:31
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
L'altro giorno ho dato una rassettata e una sfoltita alla libreria di mio padre. Un migliaio di volumi. Acquistava quasi esclusivamente manuali, trattati, pubblicazioni di diritto: civile, penale, amministrativo, tributario. E leggeva solo quelli. E scriveva solo citazioni, ricorsi, memorie, repliche, istanze e via discorrendo.
Quindi leggeva e scriveva con assiduità. Ma solo quanto era attinente al proprio lavoro.
Mio fratello, un ingegnere, ha sempre acquistato libri attinenti alla sua specializzazione, a centinaia, e ha sempre scritto con riferimento alla sua materia. Non ha mai toccato un libro altro in vita sua.
E moltissimi professionisti, ti assicuro, leggono e scrivono tantissimo, ma la narrativa non sanno dove stia di casa.
Ecco, la questione è mal posta in questo senso. Credo che tu, colla tua domanda sul leggere e lo scrivere, ti riferisca in realtà al leggere narrativa e al narrare.
Nell'Officina del racconto io ho provato ad occuparmi della narrazione appunto, spero tu ci faccia un salto, nel paragrafo di introduzione magari.
Narrare è una disciplina, come il diritto o la medicina, sorretta da proprie leggi, riassunte da una teoria generale della narrativa, e in cui, come in ogni altra attività, la pratica è fondamentale per la sua riuscita. Leggere un testo di narratologia sul rapporto tra narratore implicito ed esplicito, non è diverso dal leggere un manuale di diritto costituzionale comparato.
Leggere invece un testo di narrativa di Joyce lo assimilo al leggere una citazione per la rivendica di proprietà di Carnelutti, autore del codice di procedura civile del 1942.
Spero che i paragoni calzino. Esiste buona letteratura, come cattiva, così come ottimi avvocati e semplici scribacchini, redattori improbabili di istanze sgrammaticate.
E naturalmente vi è il talento naturale, oltre all'applicazione. C'è chi ha l'orecchio assoluto, c'è chi nasce narratore, c'è chi ha una naturale inclinazione per il disegno. Quelli sono regali della natura.
Ma dietro vi è sempre appllicazione.
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
Re: I pensieri di Morfeo
Una mente che inventa personaggi, una trama, interazioni, ambientazioni, luoghi, momenti, occasioni, sguardi, profumi, rivalità, diatribe, lotte… e "trasporta" tutto nel mondo delle parole, in modo che altri individui chiamati lettori possano provare (o tentare di provare) lo stesso "sapore".
Sono d'accordo sul fatto che, considerata precedente premessa, alcuni hanno dono della natura. C'è chi ci nasce. Per quanto si possa imparare nella vita, i più famosi pittori delle più grandi scuole di cui fare i nomi sarebbe solo esercizio di retorica, con quel dono, ci sono nati. Al di la di ogni altro fattore. Cosi' come i grandi architetti, e anche i grandi attori, di teatro e di cinema.
-
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 189
- Iscritto il: 30/08/2020, 20:55
-
Author's data
E SE........
Se non volessi cercare risposte?
Se non mi interessasse l'esito di questa esistenza?
Farebbe la differenza davanti alla morte aver condotto una vita da profugo esistenziale o da grande illuminato?
Se non provassi remore a dire "non mi importa nulla"?
Se mi interessasse solo abbandonarmi alla vita per come viene, senza forzarla in nulla, senza prendere nessun sentiero, senza prendere come riferimento nessuna stella, come un vecchio capitano su una nave vetusta che ammaina tutte le vele, spegne tutte le luci, si mette sul ponte, chiude gli occhi e sussurra al mare di farne ciò che vuole.
Sarebbe comunque vita?
- Maria Spanu
- rank (info):
- Apprendista
- Messaggi: 102
- Iscritto il: 16/09/2014, 18:09
-
Author's data
Re: E SE........
Ciao Mauro.Mauro Conti ha scritto: ↑26/10/2023, 13:06 E se non me ne fregasse niente?
Se non volessi cercare risposte?
Se non mi interessasse l'esito di questa esistenza?
Farebbe la differenza davanti alla morte aver condotto una vita da profugo esistenziale o da grande illuminato?
Se non provassi remore a dire "non mi importa nulla"?
Se mi interessasse solo abbandonarmi alla vita per come viene, senza forzarla in nulla, senza prendere nessun sentiero, senza prendere come riferimento nessuna stella, come un vecchio capitano su una nave vetusta che ammaina tutte le vele, spegne tutte le luci, si mette sul ponte, chiude gli occhi e sussurra al mare di farne ciò che vuole.
Sarebbe comunque vita?
Conosco tantissime persone che vivono così, senza domandarsi nulla, senza obiettivi e senza una meta. Vedo in loro lo smarrimento, come se non facessero parte di questo mondo. Credo che anche loro, in un tempo lontano, si sono fatti queste domande e sono giunti ad una conclusione del tipo " me ne frego, tanto la vita fa schifo, vivo quel che ho da vivere e vi saluto".
A mio parere non è vita, è solo un vagare senza meta.
Non potrei, neanche dopo aver visto il male, smarrirmi così, andrebbe contro la mia esistenza, che è composta principalmente da domande e fede(vari tipi di fede come quella che ho nell'umanità, quella che mi induce a pensare che siamo qualcosa di più di quello che ci riduciamo ad "essere", quella per cui sto ancora dalla parte del bene ecc) . Non ho nessuna certezza, a parte poche e transitorie, un fumo che mi illudo di vedere. (non sono certezze tangibili, sono cose che mi accompagnano finché non diventano obsolete, quali opinioni che possono mutare nel tempo, osservazioni che si annullano davanti alla verità ecc)
È un argomento molto interessante, quello che hai sollevato; soggettivo e dipendente totalmente dalle esperienze di chi scrive.
E no, secondo me, non sarebbe vita. Tutto quel che vive, apparentemente, ha un significato e un obiettivo, ben preciso nel tempo, che si incastra perfettamente con il Tutto. Ma ripeto, è soggettivo, magari qualcuno potrebbe dire che è tutto frutto del caso e che vivere senza farsi domande è giusto. Punti di vista, ovvio.
Un caro saluto.
Time City
amanti nel tempo
Con questo romanzo scopriremo in che modo un rivoluzionario viaggio nel Tempo darà il via a un innovativo sistema di colonizzare la Luna e, forse, l'intero Universo. Partendo dalla Terra con una macchina del Tempo, è possibile arrivare sulla Luna? In queste pagine vi sarà raccontato del lato "Tempo" di questa domanda. La parte "Luna" (qui solo accennata) verrà sviluppata più corposamente nel seguito di questo libro auto-conclusivo. L'autore ha cercato a lungo qualche riferimento a opere che narrassero di un crononauta che sfrutti il viaggio nel Tempo per raggiungere il nostro satellite naturale, ma non è riuscito a trovarne alcuna. Lo scrittore Giovanni Mongini (autore, tra le varie cose, dello splendido articolo "Viaggio al centro del tempo") lo ha confortato in tal senso, perciò si vuole concedere il lusso di indicare la sua persona come colei che ha inventato per prima questo tipo di viaggio Terra-Tempo-Luna. Concedeteglielo, vi prego, almeno per un po' di… tempo.
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (1,00 MB scaricato 441 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
BReVI AUTORI - volume 1
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Fausto Scatoli. Giorgio Leone, Annamaria Vernuccio, Luca Franceschini, Alphaorg, Daniel Carrubba, Francesco Gallina, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Giuseppe C. Budetta, Luca Volpi, Teresa Regna, Brenda Bonomelli, Liliana Tuozzo, Daniela Rossi, Tania Mignani, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Umberto Pasqui, Ida Dainese, Marco Bertoli, Eliseo Palumbo, Francesco Zanni Bertelli, Isabella Galeotti, Sandra Ludovici, Thomas M. Pitt, Stefania Fiorin, Cristina Giuntini, Giuseppe Gallato, Marco Vecchi, Maria Lipartiti, Roberta Eman, Lucia Amorosi, Salvatore Di Sante, Valentina Iuvara, Renzo Maltoni, Andrea Casella.
Ero sposata da poco e già mi stavo annoiando
(soprattutto a letto)
Marika è una giovane ragazza. Non ha avuto alcuna esperienza sessuale e sta per sposarsi. Essendo molto intelligente, si accorge presto di essere una bella donna e sente di non poter rinchiudersi per tutta la vita in un contesto matrimoniale forzato e prematuro. Conosce un uomo, il quale la porta per gradi a conoscere tutto ciò che c'è da sapere sul sesso. è un uomo speciale, totalmente diverso dal suo fidanzato e ne nasce una relazione molto particolare. Molto di quello che Marika impara può non corrispondere a quello che le donne desiderano, ma sono certa che, segretamente, prima o poi ci avranno pensato. è un racconto erotico, scritto però senza parole scurrili od offensive.
Copertina di Roberta Guardascione
di Mary J. Stallone
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (252,71 KB scaricato 238 volte).
La Gara 57 - Imbranati
A cura di Carlocelenza.
Scarica questo testo in formato PDF (3,39 MB) - scaricato 159 volte.
oppure in formato EPUB (448,80 KB) (vedi anteprima) - scaricato 210 volte..
Lascia un commento.
La Gara 70 - Troppo tardi
A cura di Lodovico Ferrari.
Scarica questo testo in formato PDF (663,34 KB) - scaricato 98 volte.
oppure in formato EPUB (326,04 KB) (vedi anteprima) - scaricato 117 volte..
Lascia un commento.
La Gara 62 - La famiglia
A cura di Massimo Tivoli.
Scarica questo testo in formato PDF (763,98 KB) - scaricato 111 volte.
oppure in formato EPUB (599,54 KB) (vedi anteprima) - scaricato 109 volte..
Lascia un commento.