Intervista a Graziano Versace

Area dedicata alle interviste con gli autori che sono diventati famosi o che hanno capito come uscire dall'ombra. In questa sezione ci si potrà dare appuntamento per discuterne con loro.

Moderatore: Isabella Galeotti

Yle
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Intervista a Graziano Versace

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Risponderà oggi alle nostre domande Graziano Versace. Graziano ha esordito con un libro di narrativa per la scuola dal titolo Biglie colorate, a settembre 2009 è uscito per San Paolo il suo secondo romanzo, Ladri di locandine. Finalista due volte al Premio Urania, coltiva da sempre la passione per la Fantascienza. Vincitore del Premio iNarratori 2008, sezione Fantascienza, il suo romanzo Raimondo Mirabile, futurista, è stato pubblicato nel febbraio 2010 nella collana Eclissi di Edizioni XII.


Chi è Graziano Versace e cosa scrive?
Graziano Versace è nato in Australia e si porta ancora nell'anima le sensazioni di quella terra lontana. Ha vissuto in Calabria, ha studiato Lettere Moderne a Messina, si è formato come psicoterapeuta a Roma, e si è stabilito definitivamente a Sant'Agata di Militello dove lavora e dove vive con sua moglie e suo figlio. Scrive di tutto, anche se ha una preferenza per i romanzi di formazione.

Nella tua biografia ho letto che hai lavorato come psicoterapeuta umanistico-esistenziale. Perdona la mia ignoranza ma... che cosa vuol dire?
Premesso che tutte le psicoterapie funzionano se funziona lo psicoterapeuta, e se il paziente collabora, ti dirò che la psicoterapia umanistico-esistenziale, introdotta da Luigi De Marchi, abbina la psicologia umanistica di Carl Rogers a quella bioenergetica di Alexander Lowen. Un mix che, a sua volta, deriva dall'esistenzialismo, da Wilhelm Reich e dalla psicanalisi freudiana in genere.

Come vivi il tuo ruolo di insegnante e il tuo rapporto con le nuove generazioni?
Meravigliosamente bene. Nonostante i problemi giornalieri facilmente immaginabili, adoro insegnare, e le nuove generazioni, proprio perché nuove, riescono sempre a trasmettere/mi stimoli e motivazioni che posso solo definire curiosi. I giovani d'oggi hanno un'intelligenza più pronta, diversa, ed esigono quello che noi insegnanti, ahimé, a volte non possiamo dare. E' una bella lotta generazionale. L'importante è venirsi incontro e ricordarsi che, alla fine, sono le emozioni quelle che più contano. L'emozione di stare insieme, di parlarsi, di comunicare, di viversi l'ispirazione che può venire da ogni incontro. Questi aspetti non conoscono barriere generazionali. A volte, parlo per ore e ore con i miei alunni, e il risultato è sempre un sorriso, una sensazione, che sicuramente farà sempre parte di noi.

Hai pubblicato un libro di narrativa per la scuola (“Biglie colorate”, scritto insieme a Michaela Munafò). Ci sono delle particolari riserve che, secondo te, bisogna adottare nello scrivere un libro di questo tipo rispetto ai romanzi destinati a un pubblico adulto e già “formato”?
L'unica riserva, se così si può chiamare, sono i destinatari del libro. Ma oggi non è più una questione di "riserve". Ogni autore ha il suo stile, e ogni genere risulta ormai contaminato (nel senso positivo del termine). Non esistono veri e propri canoni da seguire. Posso scrivere un'opera eccezionalmente letteraria pur scrivendo di generi popolari quali l'avventura, l'horror, la fantascienza o il fantasy.

Sia nel tuo primo libro (“Ladri di locandine”) che nei post sul tuo blog emerge la passione per il cinema. Com'è nata? Quali sono i tuoi registi preferiti?
In Australia, trascorrevo le notti insieme a mia madre a guardare film alla televisione. E uno dei momenti più belli della mia vita è stato quando ho visto al cinema Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, versione Gene Wilder (come passa il tempo!). Il cinema è l'esternazione in immagini di ciò che ci portiamo dentro, qualcosa che amiamo, che desideriamo, o che vorremmo succedesse: i buoni che vincono sui cattivi, mondi fatati, viaggi incantati, sogni che diventano realtà. Nessuno vuole veramente rinunciarvi, pur sapendo che si tratta di "illusioni". Per quanto riguarda i registi, in ordine sparso: Capra, Spielberg, Darabont, Weir, Crowe, De Sica, Bigelow, Scott, Cameron, Hawks.

Quali sono i tuoi libri preferiti di sempre? E tra quelli di fantascienza scritti da italiani?
Ti rispondo secco, anche se dovrei motivare ogni singola scelta: Sfera, Michael Crichton; Un mondo di vetro, Morris West; Sulla rotta degli squali, Wilbur Smith; Il giovane Holden, J.D. Salinger; E non disse nemmeno una parola, H. Boll; Uno, nessuno e centomila, L. Pirandello; Il grande orologio, K. Fearing; Rosso Floyd e Tutto il ferro della torre Eiffel, M. Mari; Le domande di Brian, D. Nicholls; Alta fedeltà, N. Hornby; La marea delle quadrature, D. Hewett. Scrittori di fantascienza italiani: Evangelisti su tutti.

Se dovessi convincerci in cinque righe a comprare un tuo romanzo (per ipotesi, Raimondo Mirabile, futurista di cui i braviautori hanno già letto la recensione), cosa diresti?
Ahi, non sono un buon imbonitore di me stesso. Ma provo a risponderti: Raimondo Mirabile ricorda i vecchi romanzoni d'appendice, un po' Jules Verne, un po' H. Wells. Leggendolo, è un po' come ritornare agli inizi del secolo scorso, grazie soprattutto all'io narrante, Gregorio Valli, di professione maggiordomo, un character unico per quanto riguarda la fantascienza. Ecco, mi appiglio a questa unicità: Gregorio è un must. Dovete conoscerlo per forza, ne resterete incantati. Alla fine del libro, non potrete fare altro che dire: "Grazie di tutto, Gregorio. Lieto della conoscenza", o qualcosa del tipo: "Mi mancherai, Gregorio. Spero di rivederti, un giorno". Ho superato le cinque righe!!!

La dimensione onirica e gli stati alterati della coscienza giocano un ruolo fondamentale nelle vicende ma quali sono le tue “reali” convinzioni in proposito?
Più o meno quelle espresse nel libro. La dimensione onirica, stando anche alle mie esperienze per così dire cliniche, è un regno ancora tutto da scoprire. Un posto unico e affascinante che può aprire altre porte percettive, e che soprattutto aiuta a conoscere cosa significa veramente essere uomini all'interno di un universo (o forse dovrei dire cosmo) di cui ognuno di noi è parte integrante.

L'Italia è il regno delle società segrete, eppure questo spunto non viene molto sfruttato nella narrativa: secondo te, perché?
Ottimo spunto. Perché non ci sono arrivato prima? Non lo so perché, e in effetti è un argomento che andrebbe sfruttato meglio. Chi lo sa che qualche autore, leggendo questa intervista, non si metta all'opera. Grazie per l'input!

Il tuo libro (correggimi se sbaglio) è stato pubblicato in seguito alla vittoria di un concorso letterario. C'è qualche consiglio che vuoi dare a chi intende cimentarsi in queste ormai affermate “palestre di scrittura"?
Dare il meglio di se stessi; credere in quello che si scrive; leggere e rileggere; studiare gli autori; conoscere la grammatica; usare più spesso il dizionario etimologico; non avere fretta di finire la pagina, e soprattutto non arrendersi mai. Un vero scrittore non conosce questa espressione. Poi, molto dipende dalla serietà del concorso a cui si partecipa, e purtroppo in Italia sono pochi quelli che corrispondono a certi requisiti di onestà culturale e intellettuale.

Chi scrive in modo amatoriale spesso non si rende conto delle reali difficoltà che presenta la stesura di un romanzo, finché non si trova ad affrontare personalmente l’impresa. Quali consigli puoi dare agli aspiranti scrittori, alla luce della tua esperienza personale?
Direi che la risposta precedente possa andare bene anche per questa domanda. In più, posso dire, a mo' di approfondimento, che la stesura di un romanzo equivale a quella che può essere la costruzione di un oggetto. Dipende da te, dalla tua pazienza, dalla tua precisione, dalla tua perseveranza, ma anche dalla tua bravura, se riesci a ricavarne una creazione originale e non un qualunque souvenir. A questo proposito, consiglio vivamente il decalogo che Bruno Nacci, consulente editoriale e grande francesista, ha pubblicato sul sito http://www.samgha.worpress.com. Un piccolo gioiello di scrittura creativa contenente preziosi consigli per l'aspirante scrittore.

In un'altra intervista, hai detto che “c'è sempre da imparare dal proprio editor”. Tu cosa hai imparato dal tuo?
Dai miei. Gli editor sono mastini al servizio della letteratura: quando pensi di avere finito il lavoro, ecco che te li ritrovi di nuovo attaccati al braccio. Non ti mollano neanche a pubblicazione avvenuta. Scherzi a parte, se l'editor è in gamba, puoi stare certa che il tuo libro sarà valido. Io credo che sia una figura molto importante, una sorta di coach che alla fine può farti fare il salto di qualità.

So che hai un nuovo romanzo in arrivo, Tutto il mondo dentro. Di che si tratta?
Tutto il mondo dentro è un romanzo psicologico, ambientato ancora una volta in Calabria, che narra la storia di Maria, una ragazza che in paese molti credono posseduta dal demonio. Si tratta quindi di un caso di psicoterapia, volto anche a fornire, in via si spera del tutto scientifica, spiegazioni sul mondo dei sogni, sulle emozioni cosiddette spirituali, sulla morte e sui supposti fenomeni paranormali.


Qui: http://braviautori.blogspot.com/2011/02 ... abile.html
trovate la recensione del romanzo Raimondo Mirabile, futurista nel blog di BraviAutori. La stessa recensione è disponibile anche sul portale (https://www.braviautori.it/book_raimond ... rista.html).
pia
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Re: Intervista a Graziano Versace

Messaggio da leggere da pia »

bel personaggio, dalle risposte sembra una persona di grande sensibilità :P
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Massimo Baglione
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Re: Intervista a Graziano Versace

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

"Gli editor sono mastini al servizio della letteratura"
Vaglielo a raccontare ad Albatros, va ehehe
Bella intervista, complimenti.
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Immagine <<< io ero nel Club dei Recensori di BraviAutori.it.

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www.massimobaglione.org
Yle
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Re: Intervista a Graziano Versace

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Qui: http://www.fabbricantidiuniversi.it/?p=1005
trovate anche l'intervista che ho fatto a Graziano per Fabbricanti di Universi.
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Re: Intervista a Graziano Versace

Messaggio da leggere da pia »

ho cliccato su mi piace :mrgreen:
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Giacomo Bajada
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Re: Intervista a Graziano Versace

Messaggio da leggere da Giacomo Bajada »

..un autore che si è occupato degli studenti? Molto bene! :-D
pia
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Re: Intervista a Graziano Versace

Messaggio da leggere da pia »

lo sappiamo in parecchi qui di cosa parli :wink: ciao e a giovedì
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Giacomo Bajada
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Re: Intervista a Graziano Versace

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Sarà uno :shock: ?
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JohanRazev
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Re: Intervista a Graziano Versace

Messaggio da leggere da JohanRazev »

Davvero una bella intervista. Grazie per le ottime informazioni.
Provo una sincera stima per chi sa assecondare il futuro ponendo domande e non solo assegnando risposte.
Mi interessa particolarmente la psicologia umanistico-esistenziale: dovrò attendere giovedì per chiedere consigli su un eventuale percorso di letture? Tempo fa lessi "Il sè rivelato. Saggi di psicologia umanistico-esistenziale".

§Johan Razev§
Yle
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Re: Intervista a Graziano Versace

Messaggio da leggere da Yle »

io invece non ne avevo mai sentito parlare!
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