Pagina 1 di 1

intervista a Tiziano Legati

Inviato: 14/03/2019, 7:27
da Isabella Galeotti
Buongiorno a tutti, questo giovedì vi voglio presentare un profilo particolare.
Oltre a scrivere e nutrire la sua curiosità con letture, è anche un Urbexer.
Vi presento Tiziano Legati.

Ciao Tiziano, entriamo nel tuo mondo fatto di fotografie, luoghi abbandonati, storie e tanto altro.

La fotografia mi ha sempre affascinato non tanto per l’immagine in se ma da quello che quell’immagine trasmette e rappresenta.
Io credo che ogni immagine racconta la propria storia e io ascolto. Specialmente per le immagini di vecchie costruzioni o insegne sbiadite è possibile immaginare le vite delle persone che in quel luogo hanno vissuto o lavorato, per questo e ho voluto raccontare, attraverso le immagini, queste ‘storie dimenticate’ in un blog.


Cosa provi quando scrivi?

Lo scrivere per me è abbandonare me stesso, liberare le emozioni e dare sfogo alla creatività .
Vivo la storia che sto raccontando come se fossi il lettore, magnifica sensazione.


Come arrivano su tastiera/video/carta le tue storie? Da avvenimenti accaduti, tipo l'azione di chiudere una finestra? oppure ti siedi e scrivi?

Arrivano principalmente dal quotidiano e nascono dirette come una fotografia istantanea, un paletto piegato e arrugginito, un uomo seduto sulla panchina con aria assorta, vedo una cosa e la fantasia parte in picchiata e se non si schianta al suolo nasce qualche buona idea.

Domandazza: se tu fossi una fotocamera, preferiresti essere una compatta oppure una reflex? E perché?

Sono una compatta che vorrebbe essere una reflex ma è la compatta che ha l’agilità necessaria ad adattarsi a tutto, perdendo però in qualità.

Ti puoi definire un Urbexer?

Ti confesso che ho dovuto cercare la definizione di Urbexer, ma, sì, sono sicuramente un Urbexer.

Dalle tue foto, hai mai tratto dei racconti?

Nessun racconto ha ancora raggiunto la maturazione necessaria alla pubblicazione ma ho cassetti pieni di bozze ingiallite.


Domandazza: se tu fossi un'ombra, quale saresti?

Difficile sai rispondere a questa domanda, sarei l’ombra di un albero in piena estate, un albero con una bella ombra fresca.

Quali sono i tuoi autori, e perché?

King, Cooper , Aghata Cristie e Dickens sono la rappresentazione dei miei gusti di lettore, leggo ogni cosa di chiunque ma sono questi i miei modelli, nomino anche Manzoni per il periodo scolastico e Pirandello grazie ai quali ho imparato ad apprezzare la scrittura.

Nella tua città c'è un luogo dove raccogli la tua anima e i tuoi pensieri?

C’è solo un luogo possibile, casa mia, con la mia famiglia.

Sei un artista, e spazi tra scrittura, fotografia pittura, ma nella vita occupi il tempo con queste attività, oppure fai altro? Se sì applichi il tuo lavoro hai tuoi passatempi?

No, il mio lavoro di informatico prima e operaio/impiegato ora sono la cosa più lontana possibile dalla mia passione, è il mio hobby e la mia via di fuga dalla quotidianità del lavoro.

Domandazza: quante zampe ci sono a casa tua?

In casa abbiamo Jacky, un Cocker Spaniel di 5 anni, per una serie di peripezie da cucciolo ha avuto molti problemi e ha perso l’uso dell’occhio destro, è molto amorevole con noi ma incredibilmente diffidente con gli estranei e molto capriccioso.

Bene siamo giunti al termine di questa gradevole chiacchierata, ora la solita domanda finale.
Se ti dicessero, Tiziano, che sta per arrivare la fine del mondo, e prima di salire su di una navicella hai solo 5 minuti per raccogliere qualche cosa che porterai sempre con te, a parte i propri cari, cosa
prenderesti?

Molto difficile rispondere a freddo, probabilmente un album con le foto di famiglia per avere qualcosa da ricordare insieme a moglie e figli, alcuni fogli bianchi e almeno una matita.

Grazie per la tua disponibilità e a presto.

a presto Isabella :smt006

Re: intervista a Tiziano Legati

Inviato: 14/03/2019, 14:08
da Massimo Baglione
Wow, è di nuovo giovedì: c'è l'intervista! :-)
quante zampe ci sono a casa tua?
Una domanda così non l'avevo mai letta ehehe, usala come domandazza per tutti :-)
Belle risposte, bravo Tiziano!

Re: intervista a Tiziano Legati

Inviato: 14/03/2019, 14:46
da Isabella Galeotti
Massimo Baglione ha scritto: 14/03/2019, 14:08 Wow, è di nuovo giovedì: c'è l'intervista! :-)


Una domanda così non l'avevo mai letta ehehe, usala come domandazza per tutti :-)
Belle risposte, bravo Tiziano!
Ahahah in effetti sì potrebbe far parte delle domandazze. Stavo stilando le domande x Tiziano e guardavo i miei cani che giocavano...ed allora ecco la domanda. :lol:

Re: intervista a Tiziano Legati

Inviato: 14/03/2019, 15:19
da Tiziano Legati
Massimo Baglione ha scritto: 14/03/2019, 14:08 Wow, è di nuovo giovedì: c'è l'intervista! :-)


Una domanda così non l'avevo mai letta ehehe, usala come domandazza per tutti :-)
Belle risposte, bravo Tiziano!
Grazie Massimo ma è tutto merito di Isabella, sono belle le domande.
:D

Re: intervista a Tiziano Legati

Inviato: 18/03/2019, 13:34
da Laura Ruggeri
Affascinante quest'intervista. Mi fa pensare a quanto l'uomo abbia necessità di fermare le immagini e poi di trovare le parole per dare una storia o un significato a un'emozione che si è attivata da un semplice sguardo.
Bell'esempio di esplorazione il connubio arte visiva-scrittura.

Re: intervista a Tiziano Legati

Inviato: 18/03/2019, 19:10
da Roberto Bonfanti
Oltre alle considerazioni su scrittura e lettura, sempre utili per comporre un multiforme approccio alla letteratura, trovo molto poetica la motivazione per le tue fotografie di tracce urbane e industriali.

Re: intervista a Tiziano Legati

Inviato: 18/03/2019, 22:13
da Tiziano Legati
Laura Ruggeri ha scritto: 18/03/2019, 13:34 Affascinante quest'intervista. Mi fa pensare a quanto l'uomo abbia necessità di fermare le immagini e poi di trovare le parole per dare una storia o un significato a un'emozione che si è attivata da un semplice sguardo.
Bell'esempio di esplorazione il connubio arte visiva-scrittura.
Roberto Bonfanti ha scritto: 18/03/2019, 19:10 Oltre alle considerazioni su scrittura e lettura, sempre utili per comporre un multiforme approccio alla letteratura, trovo molto poetica la motivazione per le tue fotografie di tracce urbane e industriali.
Quando incontro una vecchia costruzione, un' insegna mezza cancellata o anche solo una vecchia porta chiusa con un enorme lucchetto io 'sento' una storia che deve essere raccontata.
A volte la racconto attraverso un'immagine, altre volte quello che sento si colora di parole.

Grazie per le vostre parole. :D